standard intro jimmyArticolo di Jimmy Jtk88 Caroli

Bentornati sulle pagine di Metagame.it dopo una lunga assenza. Il PT è finito la settimana scorsa e, con l’incredibile stupore di ben nessuno al mondo, Mono Red (o Red Aggro) ha portato a casa il secondo PT di fila dopo quello di Dragons of Tarkir vinto da Martin Dang. Ma, senza fermarci davanti ai risultati (anche se appaiono lampanti ad essere sinceri), su questo Pro Tour e su come il formato sia cambiato e si sia adattato all’uscita di Magic Origins ci sarebbero fiumi di parole da spendere. Se poi aggiungiamo che questa settimana abbiamo il Game Day e, evento molto più importante, il weekend di ferragosto un GP abbastanza vicino in quel di Londra, qualche parola su questo formato sarebbe bene spenderla. Ah giusto, dimenticavo il WMCQ a Rimini della settimana dopo, che smemorato che sono. Insomma, abbiamo davanti almeno 3 settimane piene di Standard, mi pare cosa buona e giusta mettersi al passo con i tempi, che ne dite?

Per fare questo baserò le mie analisi e supposizioni sia sui risultati del Pro Tour Magic Origins – Vancouver, sia su quelli dello StarCityGames Open Richmond, vinto da un mazzo temutissimo al Pro Tour (Abzan Rally).

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Cosa è rimasto stabile?

Rispetto a prima di Origins? Due pilastri fondamentali, più un evergreen (o Mono Green): Red Aggro in una forma ancora più stabile e aggressiva, che punta a fare tanti danni velocemente e poi chiudere la partita grazie al suo immenso quantitativo di reach proposto dalle ben otto spell che fanno 4 danni (Stoke the Flames e Exquisite Firecraft), aiutati dagli Eidolon of the Great Revel già presenti maindeck per andare a tassare le giocate avversarie. L’aggiunta di Abbott of Keral Keep a questo mix ha reso il tutto molto più letale e flessibile nelle giocate: come diceva Chapin durante lo spoiler “1 mana per un 2/1 prowess sarebbe figo, per due mana ho praticamente uno snapcaster rosso, c’è da avere paura vera di questa carta”, e infatti ha portato a casa un Pro Tour alla sua prima apparizione.

Red Aggro by Joel Larsson
WINNER
Sideboard:

[Standard Top8] Pro Tour Vancouver – 02/08/2015
ndr.
Details
Main Deck: 60
Sideboard: 15

Appaiata all’evoluzione di Red Aggro da un mazzo esplosivo ma non resiliente ad una vera macchina da guerra, abbiamo la stabilità e la solidità di un archetipo che ha dominato lo standard fin dalla comparsa di Khans of Tarkir: Abzan Control. Il nostro (ex) capitano Mengucci lo aveva ben descritto in uno dei suoi articoli sulla motherboard, e il mazzo che si giocava due mesi fa non è che sia particolarmente cambiato da quello che è riusto ad arrivare alle semifinali del Pro Tour nelle mani di Sperling. La combinazione di Den Protector, Deathmist Raptor, rimozioni efficaci e l’aggiunta di uno sweeper selettivo come Languish, che permette di aprire i board avversari mentre i nostri Siege Rhino e Tasigur, the Golden Fang restano illesi hanno reso questo mazzo ancora più quadrato e aggiunto flessibilità al tutto, rendendolo un ottimo candidato per fare bene in qualsiasi torneo, dall’FNM sotto casa al GP oltremanica. Abzan Control dimostra quindi che non è necessario ripartire da zero per affrontare un meta incognito, ma bastano pochi tweak per aggiornare e aggiustare una macchina già performante di suo, e Sperling ne ha dato una prova inconfutabile di ciò.

Abzan Control by Matthew Sperling
Top 8
Sideboard:

[Standard Top8] Pro Tour Vancouver – 02/08/2015
ndr.
Details
Main Deck: 60
Sideboard: 15

Abzan Control by Matthew Sperling
Top 16
Sideboard:

[Standard Top 16] Gran Prix San Diego – 08-09/08/2015
ndr.
Mazzo aggiunto in fase di impaginazione
Details
Main Deck: 60
Sideboard: 15

L’altro contendente che praticamente non ha sentito l’influenza di Magic Origins è il buon vecchio GR Devotion che, dopo aver conquistato il primo SCG dopo l’uscita di Magic Origins a Chicago, reclama nuovamente una posizione nella classifica dei mazzi che contano portando Paul Jackson tra I primi quattro del Pro Tour, con una lista che varia di poco da quelle viste in America e che sfrutta la forza di Gaea’s Revenge e l’impatto della nuova incarnazione di Nissa, per accelerare tutte quelle bestie enormi che GR Devotion ci ha fatto conoscere durante tutto il suo lungo periodo di gioco.

Green-Red Devotion by Paul Jackson
Top 8
Sideboard:

[Standard Top8] Pro Tour Vancouver – 02/08/2015
ndr.
Details
Main Deck: 60
Sideboard: 15

Questo è più o meno quello che si può evincere dalla Top8 del Pro Tour, ma è tutto qui quello che è rimasto stabile anche dopo Magic Origins?

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Di certo no.

Magic Origins ha portato sì una ventata di novità al formato, ma tanti mazzi sono rimasti fedeli a loro stessi e dimostrano di poter fare bene anche in questo nuovo ambiente, come ad esempio Heroic. Heroic è sempre stato bistrattato come archetipo, visto più come un mazzo all in con pochissime interazioni piuttosto che un mazzo in grado di risolvere board complicati e ribaltare partite. Nonostante Magic Origins non abbia portato nulla al mulino di questo archetipo, prima Logan Mize a Chicago e poi sia Todd Anderson che Chris Van Meter a Richmond sono riusciti a fare bene in tornei di ampia partecipazione, il primo con una versione quadlazer UW, mentre I secondi con la più rodata e flessibile configurazione Bant, che sfrutta Dromoka’s Command per fare giocate tempo e nel caso triggerare due volte Heroic sulle piccole bestie giocate.

Bant Heroic by Todd Anderson
Finalist
Sideboard:

[Standard Top16] SCG Premier IQ Richmond – 25-26/Lug/2015
ndr.
Details
Main Deck: 60
Sideboard: 15

Bant Heroic by Chris VanMeter
Top 4
Sideboard:

[Standard Top16] SCG Premier IQ Richmond – 25-26/Lug/2015
ndr.
Details
Main Deck: 61
Sideboard: 15

Notate come l’impatto di Magic Origins sia completamente nullo su entrambe queste decklist. La scelta di una configurazione piuttosto che l’altra è tutta dettata dal meta predetto per tale evento: UW nella configurazione proposta da Mize (che ha giocato Heroic sin dall’alba dei giorni) è un mazzo fortemente aggressivo, che punta a punire partenze lente e a chiudere le partite il prima possibile grazie alle sue quattro Aqueos Form, a proteggere le sue giocate tramite gli Stubborn Denial e le Ajani’s Presence e che cerca di non andare praticamente mai in late game, dove probabilmente non risulterebbe essere il favorito. Consigliato quindi per un meta lento, facilmente attaccabile e dove la regola “cercare di uccidere l’avversario il prima possibile” risulta essere un buon piano e la miglior via per una vittoria. D’altro canto, la versione Bant grazie all’inserimento di Dromoka’s Command risulta essere molto più flessibile e in grado di gestire partite che avanzano nel mid game e anche nel late game. Tutti e quattro I modi del comando diventano utilizzabili in questo meta che si prevede essere pieno di incantesimi e di creature da far combattere, oltre che di botti. In più, grazie alla presenza di ben 8 fetch, riuscire a castare Treasure Cruise diventa abbastanza semplice, e rifarsi la mano abbiamo già potuto vedere quanto può essere forte in costruito. Se dovessi scegliere tra le due configurazioni, alla luce dei risultati del Pro Tour, non avrei dubbi sul fatto di voler giocare anche il verde nella mia mana base.

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E cosa è cambiato invece?

Dire che è cambiato tutto sarebbe un eufemismo. Magic Origins ha portato davvero una ventata di innovazione in un formato costantemente in evoluzione ma che pareva ormai completamente risolto. I planeswalker double face si sono rivelati incisivi come predetto (a parte il povero Kytheon), dando nuova vita ad archetipi già presenti (Jace in UB Control e in Jeskai Tokens, Nissa in Abzan Control e GR Devotion), oppure andando a riempire buchi in nuove brew che si sono poi cementificate in solidi contendenti. Matthew Tickal è stato un pioniere in questo campo, portando a Chicago una versione sperimentale di quella che si sarebbe rivelata essere una vera realtà nel panorama standard delle prossime settimane:

5-Color Rally by Matthew Tickal
Sideboard:

[Standard Top16] SCG Open Chicago – 18-19/Lug/2015
ndr.
Details
Main Deck: 60
Sideboard: 15

Avete visto bene. Questa lista propone tutti e cinque I colori di Magic, sapientemente amalgamati grazie all’azione di Jace e in grado di creare completa devastazione con una carta che tanti hanno sottovalutato, ovvero Rally the Ancestors. Questo mazzo si propone come un combo vero e proprio, cercando di mettere al cimitero quante più creature possibile grazie all’azione di Satyr Wayfinder e Gather the Pack, per poi rianimarle con un Rally the Ancestors da tre e chiudere in bellezza grazie alla combinazione di Mogis’s Marauder e Nantuko Husk. Non male come interazioni vero?

Bene, nonostante la grande innovazione portata in tavola, Tickal non ebbe grande successo a Chicago anche facendo tanto scalpore con la sua brew. Abbastanza scampore da lasciare il segno, e far partorire da questa idea una versione più limata e condensata di questo mazzo, che si limita solo a tre colori (Abzan) ma che propone un piano di costante vantaggio carte e board, e che ha permesso a Ray Tautic di portarsi a casa il trofeo di Richmond.

Abzan Rally by Ray Tautic
Winner
Sideboard:

[Standard Top16] SCG Premier IQ Richmond – 25-26/Lug/2015
ndr.
Details
Main Deck: 60
Sideboard: 15

La versione pura Abzan non è un combo vero e proprio, ma un midrange che può portare a casa le partite grazie a dei minimi vantaggi carte, usare un Rally the Ancestors per settarne un secondo e fare pulizia di creature grazie a Fleshbag Marauder e Merciless Executioner, funzionalmente la stessa carta ma con la possibilità di rompere la regola del quattro per. Una settimana porta tantissime innovazioni in un mondo in pieno fervore come quello di Magic dopo l’uscita di un nuovo set. Abzan Rally si era quindi proposto come il vero mazzo da battere prima del Pro Tour, ma purtroppo si è rivelato un fuoco di paglia, confermando nuovamente le impressioni che il meta americano è un po’ un meta a se e che il meta del Pro Tour è qualcosa su cui fare relativamente affidamento (anche perchè la maggior parte degli americani con il team CFB/F2F alla fine ha optato per giocare Mono Red, il che non lascia dubbi sulla affidabilità delle predizioni).

Altro mazzo che ha fatto decisamente scalpore è stato quello partorito dal team Face2Face Games assieme al team CFB che, quando non ha deciso di giocare Red Aggro, ha comunque optato per una strategia aggressiva ma questa volta variando sul tema. In un meta di Sassi (Abzan Control) e Carta (Mono Red), la scelta più giusta forse è giocare Forbici: ecco quindi che fa la sua apparizione UR Artifacts che, grazie alla combinazione di Ensoul Artifact e Darksteel Citadel può strappare game alla velocità della luce. Magic Origins in più ha dato una bella spinta a questo archetipo assopito da lungo tempo: Hangarback Walker si è rivelata essere una bomba senza senso come previsto, e Whirler Rogue ha regalato emozioni inaspettate in questa build che si propone di fare tanti danni in dose massicce e in poco tempo. Mike Sigrist, grazie a questa bellezza è riuscito a conquistare il titolo di Player of the Year e lo status di capitano degli USA in una volta sola, pur terminando secondo a questo Pro Tour.

Blue-Red Ensoul Artifact by Mike Sigrist
Finalist
Sideboard:

[Standard Top8] Pro Tour Vancouver – 02/08/2015
ndr.
Details
Main Deck: 60
Sideboard: 15

Sulla carta questo mazzo può sembrare un buon mazzo da draft, tutto sommato. Per fortuna, come Heroic ci ha già insegnato a suo tempo, le apparenze spesso ingannano e in questo caso sotto in finto aspetto di un mazzo esplosivo ma fragile e inconsistente, si nasconde qualcosa di ben più resiliente alle minacce, di incredibilmente solido e che può fare disastri da un momento all’altro. Non è un mazzo semplicissimo da giocare, sulla scie dell’affinity da modern, poichè molte delle vostre carte possono (e hanno) impatto zero sul board, ma l’unione fa la forza e le sinergie in questo mazzo sono davvero tante e in grado di strappare partite anche sul filo del rasoio. Il fatto che poi I totteri creati abbiano volare genera un serio vantaggio quando ci si propone di fare passare quei danni decisivi per chiudere il contro con una Shrapnel Blast.

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E adesso? Cosa giocare?

Il declino del controllo a base blu è reale, purtroppo. Quello che emerge da questi ultimi tre tornei di alto livello è che carte come Dig Through Time, Dragonlord Ojutai e Anticipate risultano essere troppo poco performanti in un meta dominato da drop a 1 rossi, carte che fanno 4 danni, Den Protector ed Ensoul Artifact. Se giocatori del calibro di Reid Duke e Adrian Sullivan che hanno portato UB Control al Pro Tour sono rimasti a bocca asciutta, probabilmente non è il momento giusto per giocare Dissolve e affini. Anche I nostri compari Mengucci e Cammilluzzi al Pro Tour non hanno raccimolato molto con I loro Sultai Control, quindi la strada del blu è da evitare in questo periodo. Se non puoi batterli quindi unisciti a loro. Giocare Red Aggro pare la scelte più sensata in quest’ottica, anche se mi aspetto che tanti facciano questa scelte e che I mirror quindi diventino abbastanza frequenti. Si potrebbe provare a maindeckare alcune carte subottimali come Arashin Cleric in Abzan, ma forse non ne varrebbe la pena tutto sommato.

Oppure si può prendere la direzione proposta da Mize e Anderson: ucciderli prima che uccidano noi. Bant Heroic si presenta come mazzo meglio posizionato in questo meta sotto questo punto di vista: I suoi buoni matchup contro RG Devotion e contro Red Aggro lo mettono sotto una buona luce, tuttavia Abzan Control non è mai stato un match up bellissimo visto la gragnuola di rimozioni che può tirare un turno dopo l’altro tra Hero’s Downfall, Abzan Charm e Ultimate Price. La flessibilità di Dromoka’s Command e la sua utilità a 360 gradi in questo meta però sono troppo ghiotte per rifiutare, e ricordiamo che ci sono ancora tanti mazzi in circolazione che non possono reggere una partenza tipo terra oplita terra ordalia meno per tre. Altra scelta che può ripagare in questo meta può essere il ritorno di GW Devotion: se davvero ci sono tantissimi Red Aggro in giro, mettere in campo Master of the Unseen può risultare essere una giocata risolutiva, e la forza di Den Protector è nota a tutti, anche se l’intrinseca lentezza dell’archetipo potrebbe essere una grave pecca contro questa nuova incarnazione di mono rosso. Restiamo a vedere cosa succederà nelle prossime settimane, teniamo gli occhi aperti su Londra per vedere come evolverà il meta e affiliamo le nostre armi in vista del WMCQ di Rimini.

In bocca al lupo per i vostri tornei,
ci si vede a Londra.
Jimmy Caroli

4 Comments

  1. Leatherback

    Bell’articolo complimenti!! Cosa ne pensi del RB Dragons?

  2. Allen

    Per chi vorrebbe o continua a seguire lo standard, questo articolo è oro.
    Uno dei migliori articoli dell’ultimo periodo su metagame.
    Suggerisco di farlo diventare una rubrica di aggiornamento dei formati, magari dopo ogni protour (quindi modern e standard) cosi da fare il punto della situazione, continuate cosi!

  3. andrea

    Segnalo che quando si parla di Pentacolor Rally la lista presente é invece un Mardu Dragons.

    Per il resto, articolo scritto bene e interessante anche per chi come me non gioca standard, good job as always.

  4. paolo

    Ah, il tipico articolo che ti fa esclamare “ah, ma è Ronco!”

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