Come ben pochi di voi sapranno, domenica scorsa a Milano si è svolto l’evento Pauper più grosso mai registrato in Italia e, con tutta probabilità, in Europa e nel Mondo. La delegazione di Metagame, nelle persone di me medesimo e di Adrian Barbieri, ovviamente non poteva farsi sfuggire questa ghiotta occasione. Quello che segue è il racconto non di un solo giorno, ma di settimane e mesi di preparazione, sia psicologica che funzionale, ad evento che sarà ricordato come lo spartiacque tra la vecchia e la nuova concezione del pauper come formato competitivo.
La Preparazione
Dopo il ban di Peregrine Drake, il pauper ha subito un periodo di rinascita completa. Tolta l’ombra oppressiva che rappresentava il draghetto stapperello dal formato, molti mazzi hanno cominciato ad emergere di settimana in settimana, profilando un meta vario e divertente. Tantissime strategie erano effettivamente disponibili e abbiamo visto mazzi nascere, arrivare all’apice della catena alimentare e poi venire di nuovo fagocitati dalla ruota del meta. Basandoci sul meta online, prima Boros Kuldotha, poi UB Flicker e successivamente Murasa Tron hanno imposto la loro presenza come “deck dominanti”, passandosi lo scettro di settimana in settimana. In tutto questo turbinio di mazzi ed archetipi giocabili, non mi ero del tutto ripreso dal ban del draghetto e vagavo senza meta alla ricerca di un mazzo che mi desse le stesse sensazioni di gioco e di tranquillità che mi dava UR Drake. Provai diverse “brew”, sempre a base UR anche con qualche sporadico successo (Top8 al Nebraska Pauper con UR Controllo, sempre assieme al fido Adrian), ma il feeling non era lo stesso seppur il power level era indubbio. A questo punto ho iniziato ad esplorare un po’ il formato e sono approdato a Project X, un mazzo che ha rimandi diretti a quello che è l’equivalente di Melira Combo in Modern, in una shell verde nera. Per farla breve, passo un mesetto buono a testare questo mazzo, incrociandolo con Tortured Existence e cercandone di limare ogni aspetto per renderlo competitivo nel meta che mi ero mentalmente costruito, senza purtroppo cavarne un ragno dal buco. Il mazzo risulta essere molto divertente, bello e pieno di sinergie, ma ha tipo un match up globale di 30/70 dal meta delle mie previsioni. Bene eh, ma non benissimo.
Chiusasi quindi la lunghissima parentesi Project X (di cui ancora ringrazio Adrian per la pazienza e per il tempo che mi ha dedicato nello sviluppo di quel mazzo), ho deciso di cambiare fronte di gioco e buttarmi su Murasa Tron e sulle sue varianti, per cercare di trovare una lista che mi fosse quantomeno congeniale. Partì dalla base che mi permise di vincere il King of Magic e continuai a limare i numeri, modificare i colori, gestire meglio il rapporto rimozioni/counter e variare le minacce. Dopo un po’ di prove, arrivo alla lista che mi sembra essere quasi definitiva e che mi da abbastanza solidità. Caso vuole che mi trovi in quel di Milano in quel periodo, e allora vado a salutare la crew milanese facendo una apparizione ad una loro tappa serale. Il mazzo risponde benissimo e chiudo la tappa in perfect. La lista giocata aveva una peculiarità: non giocavo il trittico completo di Urza, ma solo 10 delle 12 terre (4 torri e 3 delle altre due terre). Questo perché Murasa Tron è un mazzo molto mana intensive, in cui la chiusura del Trono non è un effettivo obiettivo primario. Detto questo, nel periodo successivo, tornai sui miei passi per la struttura del mazzo in ottica Paupergeddon.
Il Mazzo
Murasa Tron by Caroli Jimmy Top 8 |
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Creatures (9):
4 Mulldrifter 3 Sea Gate Oracle 2 Mnemonic Wall Artifacts (4): Sorceries (8): Instants (16): |
Sideboard (15):
3 Pyroblast 2 Circle of Protection: Green 2 Gorilla Shaman 2 Hydroblast 1 Ancient Grudge 1 Crypt Incursion 1 Dispel 1 Electrickery 1 Moment’s Peace 1 Serene Heart |
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[Pauper Top16] PauperGeddon Milano 2017 – 12/02/2017 | ||
ndr. – |
Details Main Deck: 60 Sideboard: 15 |
Ancora una volta ci tengo a ringraziare Adrian, il mio vero sostegno in qualsiasi risultato che riesco a portare a casa: se arrivo dove arrivo, spesso è grazie a lui. Ad ogni modo, la lista che ho giocato domenica si discosta dalle più classiche liste di Murasa Tron che sono visibili online (e anche nella stessa Top8) per alcuni piccoli tratti, dovuti prevalentemente alla mia personale interpretazione del meta atteso per tale evento. Andiamo a snocciolarli insieme:
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Evincar’s Justice: la carta che salta più all’occhio in questa lista è appunto la sorcery nera. Il mio meta previsto abbondava di mazzi mirati a vincere contro Tron, il che implica un mare di mazzi il cui piano era fare tante bestie piccoline, spesso con 1 o al massimo 2 di costituzione, e piegarle. Avere maindeck due diverse soluzioni a board di questa natura (giocando l’obbligata Electrickery da prendere di Mystical Teachings e questa sorcery) mi garantiva una maggiore sicurezza nel respingere offensive brusche fin dai primi turni. Ovviamente l’inclusione di una spell a cc4 e dal doppio specifico necessitava di un aggiustamento della manabase, che ha finito per includere anche due Dismal Backwater e due Shimmering Grotto, in modo da poter generare il doppio colore abbastanza agilmente;
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Prohibit: sulla falsa riga della motivazione di Evincar’s Justice, Prohibit ha una funzione molto più diretta verso minacce veloci in situazioni in cui Condescend non è similarmente funzionale. Un esempio ricorrente è quello di un Rancor o di una Ethereal Armor a turno 3 OTP dell’avversario, con voi con solo due mana. Prohibit quindi risulta essere un counter secco rivolto a risolvere problematiche specifiche. Certo, Condescend risulta essere molto più efficace in late game grazie alla possibilità di avere accesso a valanghe di mana, ma anche in un contesto di counterwar Prohibit risulta più funzionale e meno mana intensive;
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Doom Blade: fino a prima del torneo questo slot era occupato da Diabolic Edict. Durante le varie partite di test e, soprattutto chiedendo delucidazioni a colleghi ed amici (Dozio ed Adrian), abbiamo evidenziato come Doom Blade sia in grado effettivamente di risolvere gli stessi problemi di Diabolic Edict (Gurmag Angler a parte) in qualsiasi situazione di board. In più, risultava molto più efficace contro gli Atog di affinity in quanto è molto difficile riuscire ad azzerare il suo board per rendere efficace Diabolic Edict, per cui lo switch è stato abbastanza naturale e ben motivato;
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Magma Spray/Electrostatic Bolt: in origine due Magma Spray con la motivazione principe di poter gestire Foresta Young Wolf già dal primo turno, ragionando sul possibile meta abbiamo concluso che lo split tra queste due rimozioni dallo stesso costo potesse essere più funzionale aspettandoci tanti Myr Enforcer e Spire Golem, rispetto a Young Wolf e Stormbound Geist. Effettivamente di affinity ve ne erano parecchi in sala, forse meno Mono U e molti più Stompy. Col senno di poi, tornerei a giocare doppio Magma Spray maindeck;
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Circle of Protection: Green: la vera star della mia personale sideboard. Ancora una volta una scelta dettata più dalle previsioni di meta e dalle debolezze del mazzo più che da altro. L’idea alla base è la seguente: il mazzo non regge bene ne Stompy ne Aure, e spesso può trovarsi in difficoltà contro Elfi e contro il mirror che sfrutta Fangren Marauder. Ora, tutti questi match up sono accomunati dall’avere minacce verdi. Questo implica che, se è necessario trovare una soluzione per arginare questi piani, la soluzione più forte è data dall’incantesimo bianco. Nel caso di Aure, altre carte che possono ribaltare la partita sono Serene Heart o Tranquillity, ma anche li siamo di fronte ad una soluzione “off color” (verde in un mazzo prettamente UR), quindi se devo giocare una soluzione off color tanto vale giocare quella più forte. I Circle of Protection: Green si sono rivelati fondamentali in quanto nella mia svizzera ho trovato diversi mazzi a base verde;
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Crypt Incursion: ennesima scelta di meta. Assieme a tanti Stompy e aggro vari, mi aspettavo anche diversi Tron e UB Flicker. Crypt Incursion ha la doppia funzione di dare respiro contro i primi mazzi, guadagnando vite preziose per poter remare ancora e cercare di stabilizzare, mentre contro i secondi offre un denial di risorse, neutralizzando Pulse of Murasa e Reaping the Graves avversari. Purtroppo non ho avuto l’opportunità di usarla nel secondo caso, ma guadagnare 15 contro Stompy è stato abbastanza per riuscire a portare a casa la partita.
La restante lista del mazzo è molto standard e, se la comparate con la moltitudine di liste presenti per l’archetipo, vedrete che cambierà ben poco. Il mazzo non è prettamente complicato da pilotare: è un classico mazzo che punta a controllare più il board che la pila grazie al suo alto numero di rimozioni e alla flessibilità data da Mystical Teachings. Una volta stabilizzato il board, il mazzo cambia marcia e cerca di imporre un piano midrange basandosi sulla interazione tra Pulse of Murasa, Mnemonic Wall e Ghostly Flicker, per cercare di fare vantaggio pescando (Ghostly Flicker su Mnemonic Wall e uno tra Prophetic Prism/Sea Gate Oracle/Mulldrifter) o ricorrendo spell grazie Mnemonic Wall o bestie grazie a Pulse of Murasa. Una volta che il mazzo entra in questa fase della partita, il late game sarà inesorabilmente vostro, le scelte da fare saranno più ridotte e mirate a conservare ed accrescere il vantaggio e le probabilità di perdere la partita inizieranno a scemare. In tutto questo, il mazzo presenta due pecche strutturali che possono essere abusate e che vanno anche a definire i match up negativi del mazzo:
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12 terre colorless più 2 Shimmering Grotto (effettivamente colorless, funzionalmente colorate): le terre di Urza rappresentano la croce e la delizia del mazzo. Pur dando un incredibile boost di mana al mazzo, esso è di natura molto color intensive, quindi avere il trittico ma non il colore disponibile per poter lanciare le proprie magie può portare a scenari devastanti. Ricordate sempre che chiudere il trittico non è la prima priorità del mazzo, poiché esso non gioca bene senza colori. Anzi, non gioca proprio;
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7 terre colorate tappate: se da una parte abbiamo 12 terre colorless, dall’altra abbiamo le terre che danno due colori di mana ma che entrano tappate. Questo significa che i primi turni saranno i turni più deboli del mazzo, che voi passerete a cercare di sviluppare il vostro mana in modo funzionale. Non vi preoccupate di chiudere trono e, nei primi turni, privilegiate le terre colorate a quelle di trono, anche se avete già il trittico chiuso: stappare con due colori a 4 mana è spesso molto meglio che stappare con 1 colore e 8 mana.
Il mana quindi determina la velocità del mazzo, che ha come punto debole la finestra di turni tra il primo ed il quinto. I mazzi che sono in grado di capitalizzare vantaggio in questa breve finestra di tempo risultano essere quelli che hanno più possibilità di vittoria contro Murasa Tron: parliamo di Stompy, Aure, Mono U Delver (con buone partenze), Goblins e Affinity, oltre alla maggior parte dei mazzi aggressivi nel formato.
Dopo un bel po’ di tempo passato a tunare ed affinare la lista, arrivo al giovedi prima del torneo con le 75 da giocare la domenica belle chiare in testa. Il mazzo mi pare solido, corposo e in grado di gestire quasi qualsiasi minaccia che il meta da me profilato poteva proporre. La side è equilibrata, non lascia nulla al caso e non da per scontata l’assenza di match up brutti (come Aura, che necessita di essere rispettato anche se non popolarissimo). Mi convinco delle mie scelte e parto il venerdi pomeriggio per Milano, alla volta del concerto degli Apocalyptica programmato per la serata.
213 Player di Pauper
Preso l’hotel per il weekend su a Milano, congedata la morosa dopo l’incredibile concerto del venerdi sera (se non conoscete gli Apocalyptica siete sempre in tempo per cercarli sul tubo), il sabato trascorre lento in quel di Milano assieme ad Adrian, salito su per l’occasione per cercare un posto dove testare un po’ e magari discutere delle ultime cose pre torneo. Fortuna vuole che ci sia una fumetteria vicino al nostro hotel. Sfortuna vuole che sia in atto il game day di Aether Revolt. Passiamo un pomeriggio piacevole e ci facciamo nuovi amici* ma decidiamo di rincasare presto in hotel per fare due partite di Commander e vedere cosa riservava la ladder di Pokemon Sun&Moon. Convinco Adrian a giocare Affinity invece che Mono U Delver in quanto lo reputavo più attinente al meta previsto, prediligendo un gioco molto più lineare e molto più diretto piuttosto che barcamenarsi in situazioni difficili oppure dovendo per forza capitalizzare su tempo plays non avendo a disposizione rimozioni vere nelle proprie 60. Nel mentre sul gruppo Telegram tutti gli astanti continuano a gufarmi ininterrotamente la Top8 della domenica da almeno una settimana (vi voglio bene). Andiamo a dormire tonici e carichi per il giorno dopo, consci di doverci svegliare presto e sperare che l’aver lasciato la macchina per una via di Milano non comporti il fatto di ritrovarla appoggiata sui mattoni piuttosto che sulle sue ruote native.
Contrariamente ai pronostici, la macchina risulta essere intonsa, ci facciamo i quattro chilometri che dividono il nostro hotel dalla location, ci abbandoniamo al caffè dei cinesi dietro Uguzzone e andiamo a iscriverci al torneo. Realizziamo subito che il torneo ha “leggermente” ecceduto le aspettative: l’edizione precedente infatti aveva registrato 120 players, un numero incredibile per un torneo Pauper. L’edizione di domenica scorsa ha bissato tale numero, raggiungendo la ragguardevole cifra di 213 iscritti. Duecentotredici giocatori di pauper, un formato secondario, un formato giocato solamente online, in un weekend in cui veniva disputato un altro grande evento al nord (il 4 Seasons a Bologna, con evento Modern e Legacy, che hanno rispettivamente fatto 89 e 183 giocatori) è qualcosa che dovrebbe far riflettere. Al torneo vi erano giocatori praticamente da tutta italia: Piemontesi, Veneti, Emiliani, Romani, Friulani, praticamente tutto il nord pauperistico era racchiuso nella sala della UESM di Uguzzone. E presto, secondo indiscrezioni, sarà previsto un simile evento in zona Firenze, in modo da dare la possibilità di giocare anche ai pauperisti del sud Italia.
Dopo una iniziale fase di euforia con successive problematiche in ambito pairings, il torneo inizia e ci ritroviamo a giocare i nostri classici 8 turni di svizzera più Top8. Non so se vi è mai capitato di giocare un torneo Pauper con questi numeri, ma vi posso assicurare che non si è mai percepita quella tensione caratteristica che c’è nei grossi tornei di altri formati più “competitivi”, il che è solo uno dei tanti aspetti positivi di questo formato e di questo torneo. Di seguito vi farò un breve recap dei turni e dei mazzi affrontati durante la svizzera.
Turno 1 – Stompy
Al primo turno incontro il primo brutto match up della giornata. Nonostante la classica partenza Foresta Young Wolf, il mazzo del mio avversario si spegne abbastanza velocemente e mi da la possibilità di riprendere la partita e andare in trono in tranquillità, a punti vita relativamente alti. Chiudo presto il discorso race mettendo in campo diversi 2/2 volanti e 1/3 appiedati che iniziano a piegarsi una volta che la costa è pulita dall’altra parte del tavolo. In G2 il mio avversario assembla un mostro ingestibile a partire dal terzo turno grazie ad un misto di Rancor e Hunger of the Howlpack e mi ritrovo con 0 vite prima del mio quinto turno. In G3 riesco a vedere un Circle of Protection: Green abbastanza velocemente ma non sono in grado di chiudere Trono abbastanza efficientemente. Mi ritrovo quindi a dover gamblare una giocata per riuscire a strappare la partita: fermo a 3 vite, con la possibilità di foggare tutti i pezzi tranne uno dell’avversario, devo sperare che a mano vuota non peschi nessuna pompa per la bestia. Non succede, riesco a stappare, risalire di vite e chiudere la partita da li a poco.
2-1
1-0
Turno 2 – GW Aure
Continua la sagra dei brutti match up, ma questa volta ad affrontarmi trovo un amico di Telegram. Mattia Firmo si rivela essere un avversario esperto e con una vivace parlantina. Facciamo quattro chiacchiere durante tutto il game, cerchiamo di mettere in atto la Sacra Tecnica del Pianto della Scuola di Hokuto, ma Signed è ignaro del fatto che io sono maestro in siffatta tecnica. In G1 ovviamente mi devasta: Bogle di primo, Rancor Ethereal Armor, piegare per 5, stappare, altri zainetti sul bogle, uccidere. Il match up in G2 e G3 si raddrizza grazie ai sempreverdi circoli (pun intended) e alla presenza di Serene Heart e di una provvidenziale Electrickery di secondo OTP. Nonostante il G3 mi veda mulligare a 5, CoP si fa vedere presto e riesco a lockare l’avversario che non parte benissimo, recuperando il tempo perso col mulligan per chiudere poi di Rolling Thunder.
2-1
2-0
Turno 3 – Elfi
Altro turno, altro amico (Marco Romano), altro mazzo a base verde, altro show dei circoli di protezione. Elfi è un mazzo particolare da gestire: in linea teorica la minaccia grossa del mazzo è una sola (Timberwatch Elf), ma possono essere considerate minacce anche altri elfetti relativamente meno pericolosi (Priest of Titania, Augure, Lys-Alana Huntmaster, Elvish Vanguard). Il punto è che se Elfi stappa con un Timberwatch Elf attivo, è molto probabile che la partita vi sia scivolata di mano, quindi è necessario centellinare bene le rimozioni. In G1 riesco a gestire abbastanza bene le sue bestie e, quando Marco ha appoggiato tutti i suoi elfi in campo, procedo con l’uccidere il Timberwatch Elf della situazione e fare Teachings per Electrickery, lasciandolo a board e mano vuota. G2 segue la stessa filosofia, ma Marco mi sorprende tirando fuori dalla side bestie alternative come Ulamog’s Crusher e Blastoderm che mi danno delle belle gatte da pelare. La partita viene ancora una volta gestita dai circoli, mentre lascio sviluppare board a Marco che, una volta finite le carte in mano e vomitato Distant Melody per bestie, si vede rimbalzate le sue Spidersilk Armor per poi ricevere una Evincar’s Justice che azzera il board. Game Set Match.
2-0
3-0
Turno 4 – Blue Zoo
La sagra dei match up brutti svolta verso una diversa concezione di aggro a base blu, che punta ad avere sinergie più forti e un migliore tiro nel lategame forte di effetti in stile Gush abbastanza ridondanti. Gioco contro Matteo Blasi, un ottimo giocatore dell’ambiente Legacy milanese che è preparato e sa quello che sta facendo. Purtroppo in G1 azzarda un keep a mono landa che pagherà nel breve periodo, ma Murasa non è un mazzo che chiude le partite in fretta e Matteo sarà in grado di recuperare il tempo perso dando battaglia nel lungo periodo, finendo però eventualmente per perire dal vantaggio carte di Tron. G2 sarà una partita molto più interessante e tirata, che è addirittura finita in streaming (ah non ve l’ho detto? Tutto l’evento ha avuto coverage streaming con commento sia in italiano che in inglese! Se avete voglia e tempo fate un salto a guardare i replay su twitch.tv/paupercompetitive) e dove ho cercato di portare Matteo al topdeck a forza di scambi di risorse. Riesco a chiudere il game grazie a due giri di Evincar’s Justice che mi permettono prima di pulire il board e poi di uccidere l’avversario.
2-0
4-0
Turno 5 – Affinity
Come avevo già scritto nel report dell’Ovino, i game contro affinity sono molto particolari e dettati dalla side. Murasa Tron spesso in G1 è indietro nel match up e gli risulta molto difficile stabilizzare il board in faccia a diversi 4/4 dal costo contenuto. Infatti G1 si risolve molto facilmente, con l’avversario che vomita pezzi sul board e io che non riesco a sviluppare il mana in modo efficiente per contrastare la sua offensiva. In G2 la situazione si ribalta in quanto riesco a risolvere un Gorilla Shaman che mangia tutte le fonti di mana colorato e porta a casa la partita da solo. In G3 purtroppo il mulligan mi coglie di nuovo e faccio un tell sbagliato scegliendo di tenere una mano dalle poche risposte e dal mana lento: morirò male da un Atog pompato al quinto turno senza aver possibilità di ribattere.
1-2
4-1
Turno 6 – Kuldotha Jeskai
Per spezzare la monotonia dei match up brutti, l’abbinamento dei pairings mi regala un match up molto più tranquillo nella forma di Kuldotha Jeskai. Purtroppo la struttura e il gameplan di Kuldotha è quello di un midrange puro, che punta a fare value ogni turno e vincere nel lategame grazie al sue piano di grind di risorse. La sfortuna vuole che questo sia lo stesso piano di Murasa Tron, e che Tron sia in grado di sviluppare molto più mana e tutorare le sue risposte grazie a Mystical Teachings, rendendo il match up un vero incubo per ogni player di Kuldotha. I game vanno via abbastanza lisci: non ci sono giocate particolari di Kuldotha in grado di impensierire Murasa (a parte fare Kuldotha Rebirth di primo e Glint Hawk di secondo, per dire) e le contromisure per i diversi piani si sprecano. Capsize spesso basta per chiudere le partite che si tirano avanti abbastanza a lungo.
2-0
5-1
Turno 7 – Cube Tron
Per la win and in torna a concludersi la sagra dei brutti match up, con una versione molto particolare di Tron ideata e messa a punto da Demetrio Morselli, denominata Cube Tron. La versione di Demetrio è la trasposizione Pauper di quello che conosciamo come il Tron da Modern: un mazzo che spinge tantissimo sul chiudere Trono di terzo il più consistentemente possibile tramite Exploration Map, Ancient Stirrings e Chromatic Star che si ciclano. A questi effetti si aggiungono i Fangren Marauder, in grado di dare un enorme boost di punti vita e insieme mettere pressione, i Sanctum Gargoyle, utili per riciclare artefatti per continuare a ciclare attraverso il mazzo e un full set di Wretched Gryff, minaccia e cantrip. Il mazzo è molto lineare e quadrato e ha partenze veramente turbo. In G1 il mio mazzo si spegne, mulligo a 5, faccio una landa di trono e quando Demetrio chiude il Trono di terzo decido di concedere per guadagnare tempo sull’orologio ed evitare di giocare una partita già persa. La scelta mi sarà favorevole in quanto riesco a chiudere G3 con circa 4 minuti sull’orologio, dopo aver vinto le due partite post side grazie alla recursion di Capsize: una volta sviluppato abbastanza mana e gestito le minacce di Demetrio, Capsize permette di togliere il trono al mio avversario e poi di lasciarlo troppo indietro di tempo e di board. Le due partite post side saranno molto similari, un po’ viziate da un keep azzardato in G3 ma comunque abbastanza lineari.
2-1
6-1
Turno 8 – Rhystic Tron
In classifica sono terzo e il mio avversario è quarto, siamo al tavolo due e siamo molto tranquilli nel decidere di pattare per una Top8 abbastanza sicura.
ID
6-1-1
Alla fine della fiera annunciano la classifica dopo gli 8 turni di svizzera e mi ritrovo quarto. Purtroppo sono anche le 22 di sera, quindi di comune accordo decidiamo di splittare i premi della Top8 e di andare a casa tutti felici e contenti, ugualmente vincitori del torneo.
I Veri Vincitori
Diciamo che in questo torneo non hanno vinto solo i primi 8. Tutti i 213 player hanno partecipato ad evento che ha dell’incredibile: il torneo pauper più grande del mondo. Ma soprattutto un enorme ritrovo di gente accomunata dalla passione per un formato prima di tutti divertente, vario, eterogeneo e solo dopo, competitivo. Perchè, siamo sinceri: il pauper non è riconosciuto come un formato competitivo e, in quella sala gremita da più di 200 persone, oltre al tanfo di umanità, non era possibile respirare vera e propria competitività. Quello che si respirava era un’aria di tranquillità, un torneo rilassato nonostante i problemi tecnici della partenza, nonostante le mille patte ai turni addizionali, nonostante le giocate sbagliate o i giocatori lenti. Nessuno screzio tra i giocatori, nessuna faccia imbronciata o stizzita, nessun insulto o commento aggressivo è stato visto o sentito in una sala piena di giocatori di Magic. Un torneo con questo mood era da un bel po’ che lo vedevo e che non lo vivevo: non hai la pressione psicologica di dover fare risultato, le sconfitte non ti pesano e soprattutto ti ritrovi circondato da persone amichevoli, a cui magari il torneo non è andato bene ma che sono sempre pronte a fare due chiacchiere e due risate, pur di passare una giornata in compagnia. Ad ogni turno mi alzavo dal mio tavolo e potevo tranquillamente chiacchierare col mio avversario, o girarmi per salutare qualcuno conosciuto solo attraverso un social network o una chat di Telegram, andare a vedere vecchi amici, conoscerne di nuovi, tutto in un ambiente tranquillo e per niente avvelenato dalla foga deell’agonismo. E tutto ciò è stato semplicemente meraviglioso.
Il Pauper in Italia sta crescendo. Che vi piaccia o meno, esso rappresenta, ora come ora, la forma più pulita e pura di Magic semi-competitivo: una larga community di gente che ama il formato che gioca, che discute apertamente su temi di gioco ma che soprattutto è in grado di mantenere il livello di gioco a quello che è effettivamente, ovvero un gioco. Il Pauper probabilmente non sarà mai un formato per GP o per Pro Tour, lo sappiamo benissimo. Ma nonostante questo, la community continua a crederci, a sperare che la wizards riconosca il formato, che stampi delle carte apposite, che ne veda le potenzialità e che inizi a promuoverlo anche nella sua versione cartacea e non solo digitale
A Milano, domenica scorsa abbiamo mandato un segnale. Il Pauper in Italia è vivo, ed è più florido che mai. Se state pensando che il formato non sia cosi attraente come ve l’ho descritto, probabilmente avete ragione. Ma io vi posso tranquillamente dire che 213 persone, in un weekend dove avevano la possibilità di scegliere tra il giocare Pauper a Milano e il giocare Legacy o Modern a Bologna, hanno scelto la prima opzione, pur essendo gli ultimi due dei formati principe nella mente di molti giocatori di Magic. E vi incito a provare qualche partita in questo formato. D’altronde, se siete degli abituè di Modern o Legacy, montare un mazzo Pauper non dovrebbe risultare essere una spesa rilevante. Anzi, potreste tranquillamente commutare qualche vostra fetch di avanzo in un kernel quasi completo di Pauper.
Ogni tanto cambiare è bello. E vi lascia delle belle esperienze da raccontare. Provateci. Non ve ne pentirete.
Jimmy
Volevo chiedere un’informazione:
Non si usa più mettere sotto le liste Pauper il costo del mazzo? Era un’idea molto bella e simpatica per mostrare con un certo “orgoglio” come in Magic ci si possa divertire ed essere iper-competitivi anche con 10 Euro.
Non so, a me ha sempre lasciato quel sapore di rivalsa in bocca, molto molto piacevole, nei confronti degli altri colossi Eternal. 😉
Questo articolo è veramente ottimo per dimostarere come magic possa essere ancora un buon gioco…io però me li sogno eventi così vicini e grandi a dove abito io…
Anche io sono un fautore da semi-competitivo.
In modern non gioco quasi più (solo infect e Living End ma non faccio un torneo da due anni). Preferisco giocare a Commander, Pauper e Tiny Leaders 🙂 complimenti anche se mi lascia l’amaro in bocca vedere molti Tron in TOp-8.
Speravo in una top più variegata!
Complimenti per il risultato, e poi ci tenevo a ringraziarti per l’attenzione che dedichi al formato, nonostante molti abbiano più che storto la bocca in seguito ai tuoi articoli pauperistici..
Invece il formato ne sa (personalmente è quello che mi diverte di più), e il numero di partecipanti di questo evento lo dimostra alla grande!
[quote]E presto, secondo indiscrezioni, sarà previsto un simile evento in zona Firenze, in modo da dare la possibilità di giocare anche ai pauperisti del sud Italia.[/quote]
Qualche informazione in più al riguardo, dove la potrò trovare?? Perchè sarebbe interessante poter partecipare
@Spettroipnotico: cerca su facebook “Paupergeddon Firenze”, c’é già la pagina dell’evento, anche se le informazioni sono ancora scarse visto che si terrà a primavera inoltrata da quel che ricordo.
All’autore: mi ero permesso di storcere il naso alla scelta di forzare le opzioni sul pauper per Sondaggissimo, ma assolutamente non perché ritengo il Pauper un formato brutto… e questo articolo è la prova che non lo é. Complimenti per la top e per la scelta del mazzo, che è puro gas e verrà copiato all’istante dal sottoscritto, visto che mi sono stancato da un po’ del solito monoU eheh ^^
Bell’articoLo davvero,hai espresso molto bene l’aria che si respirava in quella sala…io sono capitato li per caso dalla provincia di asti solo per (ahime scusatemi fautori del pauper) prendere carte modern dato che dalle.nostre parti non dico che c’é solo torino ma… Detto cio sono rimasto stupito a mia volta della marea di gente presente,quando ho acoperto che era pauper… In piu gente socievole ccomunata da una grande passione in tutte le sue salse,complimenti a te per la top e al signore che ha preparato quei fantastici panini,mi hanno salvato la giornata da una fine certa xD
Matteo