historica june_2020_aArticolo di Francesco Gyed Cambilargiu

<<< Prima Parte

CAP 10 – 31 Cizarm 10.012 Z.C.

“Il nostro, in ultima analisi, è un mondo di forze opposte che si bilanciano reciprocamente. <<Ma questo non significa vivere in mezzo ad un eterno conflitto?>>, mi chiederai. Ed io ti risponderò: <<Questo significa vivere in una pace perpetua>>. Per indebolire il tuo opposto, devi indebolire anche te stesso.” –Gran Giudice Konstantin II, Commentari sul Patto delle Gilde, 3209 Z.C.

Dopo le sconvolgenti rivelazioni dell’unico angelo Boros rimasto in vita, il processo a Feather, la Redenta si interrompe, e il leader degli Azorius decide di permettere ad Agrus Kos, Veterano Wojek, di riacquistare le proprie memorie e di possedere un corpo fisico appartenente all’ectomante Obez Murzeddi. Giunto al cospetto del Gran Giudice Augusto IV, Kos viene perciò incaricato di trovare un modo per fermare Szadek, Signore dei Segreti definitivamente, utilizzando il corpo consenziente di Obez per interagire con il mondo dei vivi.

Il guildmaster Azorius spiega che la gilda Dimir, così come il Culto di Rakdos, esiste solo per opporsi al Patto delle Gilde, così da rendere il Patto stesso più potente e più solido. Tuttavia, arrestando Szadek, Kos ha creato un paradosso, in quanto il parun dei Dimir si è trovato nella posizione di commettere un crimine contro il Patto (agire per la sua dissoluzione uccidendo un altro parun) seguendo però al tempo stesso il ruolo che proprio il Patto gli ha imposto. L’unico modo per non entrare in questo paradosso, probabilmente era lasciar fare Szadek, permettergli di agire indisturbato e completare il suo piano, ma il Dimir ha giocato bene le proprie carte, manipolando Kos per farsi arrestare e raggiungere Agyrem, il quartiere fantasma, da dove avrebbe potuto complottare per arrecare ulteriori danni a Ravnica.

Ma la magia del Patto non ha ancora abbandonato il piano, e se Agrus Kos riuscirà a fermare Szadek e i suoi alleati (Momir Vig e il misterioso “dio-zombie” suo compagno), forse potrà sistemare le cose. Per succedere nella sua missione, Augusto concede a Kos la possibilità di possedere altri corpi, abbandonando momentaneamente quello di Obez, e lo informa della morte del mutaforma che Kos ha incontrato ai tempi del Decamillenario.

Intanto, a bordo della Parhelion, Wenslauv trova Razia, Arcangelo Boros, ferita ma viva, che sta cercando di fermare la Parhelion. Ma ormai è troppo tardi, e neppure la guildmaster riesce ad impedire alla nave di schiantarsi contro Prahv.

CAP 11 – 31 Cizarm 10.012 Z.C.

“Hai una fame del diavolo? Demonizza la grandezza del tuo ordine per solo pochi zini -chiedi al cameriere come fare!” –Scritta all’ingresso del Vecchio cabaret e ristorante di Pivlic (distrutto da un misterioso incendio nel 9963 Z.C.)

Mentre Prahv crolla in seguito allo schianto della Parhelion, nelle profondità di Ravnica, Myczil Von Zunich e i suoi compagni Selesnya vengono portati a Rix Maadi, Palazzo Sotterraneo ove riposa il demone Rakdos il Contaminatore. Lì, i ragazzi sono costretti ad assistere ad un macabro carnevale organizzato da Lyzolda, una delle streghe di sangue di Rakdos, la quale, mentre i cultisti festeggiano, si avvicina ad una delle gabbie in cui sono rinchiusi i ragazzi, e dopo aver scelto Lily, una delle compagne di Myc, per portarla al suo personale mattatoio, spiega al giovane elfo di averlo catturato per uno scopo ben preciso che presto rivelerà.

Mentre in superficie i genitori di Myc raggiungono Rix-Maadi ed iniziano a scendere sempre più in profondità, scontrandosi con cultisti, ratti ed orrori appartenenti al Culto, e mentre i nephilim raggiungono il centro di Ravnica, Lyzolda, la Strega di Sangue, dà inizio al suo rituale, cantando per il suo guildmaster e parun e offrendogli il sangue di Myczil.

“Schiavista, il mondo da prendere, il mondo da schiavizzare,
Contaminatore, divoratore di vite, sorgi,
Signore di tutti i demoni, consuma questa discordia,
Banchetta con il sangue degli innocenti,
Lascia che i tuoi araldi segnino il tempo.” salmodia Lyzolda in un arcaico dialetto della lingua ravnicana. Mentre i cultisti cantano in coro con la strega di sangue, Rakdos si risveglia dal suo sonno, e a poco a poco sorge dal pozzo di lava nel quale riposa.”

CAP 12 – 31 Cizarm 10.012 Z.C.

“I Gruul li chiamano ‘nephilim’, la preda che non vuole morire. Essi sono il messaggio divino che invita i Gruul a non arrendersi mai durante la caccia, e sono solo una delle spettacolari attrazioni che potrete ammirare dalla sicurezza e dalla comodità del vostro lokopede se sceglierete i Tour Avventura nell’Husk. I nostri Gruul sono le uniche guide assicurate da una polizza Orzhov a prova di bomba. Non perdere l’occasione di visitare la misteriosa e selvaggia Utvara assieme a tutta la famiglia! Maggiori informazioni possono essere richieste all’hotel taverna Ala di Imp, situato al numero 8 della strada principale Utvarazi. Mostrate questo depliant alla reception per ottenere un 10% di sconto.” — Volantino dei Tour Avventura nell’Husk, 10.012 Z.C.

Da ogni parte del centro di Ravnica lo schianto della Parhelion provoca reazioni allarmate. L’imp Pivlic si domanda come mai le statue dei Dieci Titani, i difensori di pietra del centro della città, non si siano animate, e al Forte Centrale wojek situato a diversi chilometri di distanza, la comandante di Sezione Migellic pone la stessa domanda ai suoi sottoposti, i quali avanzano una teoria: dato che nei tempi antichi furono gli angeli a donare la “vita” ai Guardiani, è possibile che i protettori alati di Ravnica siano morti nello schianto della Parhelion, e che quindi ora le statue non siano altro che pietra immobile.

Nel frattempo, nelle profondità di Rix Maadi, Lyzolda si appresta a bere dalla ciotola nella quale ha versato il sangue di Myczil, ma una freccia partita da Jarad, che assieme a Fonn ha raggiunto le profondità di Rix Maadi, fa cadere la ciotola dalle mani della strega, spargendo il liquido sulla faccia del ragazzino elfico e strappando la corda che lega le sue mani.

Un secondo dopo, un’altra freccia raggiunge la corda che lega i piedi di Myczil, e il ragazzino comincia a provare strane sensazioni. In qualche modo, il contenuto della ciotola di Lyzolda ha legato un frammento della coscienza di Myc a Rakdos, ed ora il ragazzino condivide il punto di vista del demone. Essendo la mente di Rakdos più forte, Myc non riesce a contrastare la sua volontà, e si abbandona alle sensazioni dell’affamato demone.

Mentre il demone si posa Myc su una spalla e comincia a nutrirsi dei suoi cultisti riuniti attorno a Lyzolda, Fonn e Jarad si dividono. La ledev corre a liberare i ragazzini sotto la sua tutela, i compagni di Myc rapiti, mentre il guildmaster Golgari cerca un modo per raggiungere il figlio e salvarlo.

CAP 13 – 31 Cizarm 10.012 Z.C.

“Il traffico civile all’interno della città di Ravnica deve sempre seguire i regolari percorsi aerei. Tale regola non si applica ai difensori della legge autorizzati.” –Ordinanza civile di Ravnica

Quando la Parhelion si schianta contro Prahv, Kos (nel corpo di Obez), Teysa e Capobar, giunto a Prahv per fornire informazioni su Momir Vig, suo ex datore di lavoro, si gettano sotto un tavolo, riuscendo così a sopravvivere al crollo delle pareti e del soffitto. Quando i tre escono dal loro nascondiglio, assistono ad una scena raccapricciante: il corpo del Comandante Generale Boros è stato schiacciato, e di esso non rimane che una gamba; il lossodonte San Kel è rimasto ferito per salvare Feather, e molte altre persone presenti al processo sono morte schiacciate dalla nave volante o dalle rovine di Prahv. Il Gran Giudice Augusto IV è salvo, ma è stato scagliato via dal suo trono volante, e non avendo le gambe, è ridotto all’impotenza. Nonostante le condizioni in cui versa, quando il Gran Giudice ordina a Kos di recarsi a Novijen per indagare sui legami tra i Dimir e Momir Vig, Visionario Simic, la sua voce dimostra di non aver perso un briciolo dell’autorità concessagli dalla sua posizione.

Nel frattempo, anche Pivlic fa il suo ingresso tra le rovine di Prahv, e riferisce alla baronessa Teysa Karlov la notizia della distruzione di Utvara da parte dei nephilim. Teysa, Pivlic e Feather, quindi, rimangono a Prahv assieme ad Augusto IV per indagare sull’evento che ha portato la Parhelion a schiantarsi, mentre Kos, Pivlic e Capobar lasciano il quartier generale Azorius diretti in direzioni opposte. I primi due partono per Novijen, Cuore del Progresso, l’altro scappa il più lontano possibile dai nephilim, finendo però per rimanere schiacciato sotto le zampe di quelle antiche e gigantesche creature.

Kos, invece, una volta raggiunto il quartier generale dei Simic, esce dal corpo di Obez dietro esplicita richiesta dell’Azorius, entrando nel corpo di una melma puzzolente con il quale potrà attraversare inosservato i corridoi di Novijen fino a raggiungere il guildmaster.

CAP 14 – 31 Cizarm 10.012

“E così il piccolo dromad felice, la mamma dromad, e il papà dromad, divorarono il fattore e la sua famiglia, tornarono al loro pascolo vicino al gorgogliante ruscello azzurro, e vissero felici e contenti. Il fattore aveva imparato una lezione, e da allora il suo fantasma avrebbe vagato per l’eternità nella Città Sepolta dicendo a chiunque fosse disposto ad ascoltarlo: <<Mai mettersi tra un piccolo dromad felice e la sua famiglia>>* –Il Piccolo Dromad Felice, di Evkala Belott, pubblicazioni della matka per i bimbi, 7290 Z.C.

Mentre Rakdos se ne va con Myczil sulla spalla, Jarad decide di seguire Fonn, e assieme riescono a farsi strada tra i cultisti Rakdos di Rix Maadi fino a raggiungere, tra un colpo e l’altro, le prigioni dove sono tenuti i giovani apprendisti ledev ancora sotto la responsabilità di Fonn. Nel tempo che i due impiegano per raggiungere e liberare i ragazzi, Rakdos prosegue la sua ascesa, rispondendo alle domande di Myczil ed affermando di voler spezzare al più presto il loro legame psichico. Il demone rivela la sua intenzione di raggiungere dapprima Old Rav, il livello più alto della Città Sepolta e quindi più vicino alla superficie, e poi la superficie stessa, dove i suoi “figli” lo attendono per dare inizio alla stagione della discordia ed aiutarlo a godersi i piaceri della libertà. Una volta in superficie, il demone vuole per prima cosa attaccare gli Azorius, distruggere le guglie di Prahv, e poi dedicarsi prima a Vitu-Ghazi ed infine ai Boros e ai loro Titani.

Per via del legame con Rakdos, anche Myczil condivide la sua stessa emozione per il massacro imminente, ma una parte di lui non può fare a meno di pensare che nei luoghi citati dal demone vivono molte persone a lui care. Nonostante tenti di deviare l’attenzione del demone verso altre zone di Ravnica, il demone non si lascia dominare, e mentre afferma che i ratti annunceranno il suo ritorno, Myc assiste impotente alla sua scalata.

Nel frattempo, Jarad manda i suoi insetti ad inseguire il Contaminatore, per poi a sua volta dare inizio alla caccia. Prima che vada, Fonn, travolta da una passione inaspettata, bacia l’ex marito, per poi dare inizio alla lunga risalita assieme ai suoi scout, mentre decine di nuovi cultisti si apprestano a mettere loro i bastoni tra le ruote.

CAP 15 – 31 Cizarm 10.012

“Tre urrà per il Progenitore Simic! Momir Vig è guildmaster solamente da poche settimane e già più di una dozzina di nuove cliniche che forniscono trattamenti gratuiti sono state costruite dove più ce ne era bisogno. Quelli che non vogliono firmare una semplice esenzione dalla responsabilità penale per godere di ottima salute sono solo dei maleducati ingrati e disonesti. Tre urrà per Momir Vig!” — Tre urrà per Momir Vig, articolo del Giornale Ravnicano del Patto delle Gilde dell’11 Tevnembre 9.211 Z.C.

Mentre Rakdos prosegue la sua scalata, Kos scopre di trovarsi non dentro una semplice melma, ma nel corpo di un virusoide, un virus grande quanto un animale, verdastro, con sei zampe completo di armatura e picca che fa la guardia a Novijen. La scelta di Obez è ricaduta su quella creatura per diverse ragioni: il virusoide è una creatura semi-senziente, quindi l’azione di possederlo non è immorale, può aggirarsi per tutto Novijen senza attirare l’attenzione, e infine, in caso di guai, può permettere allo spirito di Kos di sopravvivere anche se quel “corpo” dovesse essere fatto a pezzi, cosa che non accadrebbe invece con un altro essere vivente.

Intanto, a Prahv, Augusto IV afferma di voler riunire il Senato per discutere sul da farsi. San Kel torna invece a Vitu-Ghazi, l’Albero-Città mentre Feather e Teysa iniziano ad esplorare i resti della Parhelion, l’una per trovare il corpo di Razia, l’altra animata dalla sfiducia nei confronti di Augusto IV, dalla curiosità di vedere cosa ha portato la nave a schiantarsi e dalla paura di rimanere sola tra le rovine di Prahv senza qualcuno che possa difenderla.

In groppa al roc che li ha trasportati fino a Novijen, intanto, Pivlic e Obez assistono alla distruzione portata dai nephilim al Centro di Ravnica, discutendo dell’ipotesi che le creature siano guidate da un qualche obbiettivo o dalla semplice fame. Non appena concludono che i nephilim hanno qualcosa in mente, altrimenti avrebbero cominciato ad attaccarsi tra di loro, il suolo sotto di loro si apre in una voragine dalla quale esce Rakdos in persona, ancora con Myczil sistemato sulla sua spalla.

All’interno di Novijen, Kos continua la ricerca del laboratorio di Vig, dove secondo Capobar si trovano sia Szadek che una misteriosa sacerdotessa elfica zombie che il wojek sospetta essere Savra, Regina dei Golgari. Giunto finalmente a destinazione, Kos assiste agli esperimenti di Vig su enormi porzioni di citoplasta, ma la sua copertura viene meno quando il guildmaster Simic gli ordina di bere da una ciotola piena di un liquido misterioso. Istintivamente, Kos si lascia andare ad un <<Devo fare cosa?!>> ad alta voce, ricordandosi subito dopo che i virusoidi non dovrebbero saper parlare.

Con grande sorpresa del wojek, Vig chiama verso di sé Svoghtir, il parun dei Golgari ucciso ulteriormente da Savra. Il dio-zombie spiega di essere riuscito a possedere il corpo di Savra, uccisa da Szadek dodici anni prima, durante il Decamillenario, e da allora ha aiutato Momir Vig con i suoi progetti. In qualche modo, il dio-zombie riesce a riconoscere lo spirito di Kos all’interno del virusoide, e Vig comincia a torturarlo strappandogli un arto dopo l’altro.

Dopo il terzo arto perso, Kos cede e informa il guildmaster Simic che gli Azorius sanno del suo piano. Ciò che Kos ed apparentemente gli Azorius non sanno, però, è il motivo che ha spinto Vig a recuperare il fluido cerebrale di drago, ma per fortuna il guildmaster è talmente pieno di sé da spiegare il suo utilizzo: iniettando il fluido nella massa di citoplasta che Kos ha visto poco prima e che Vig chiama “Progetto Kraj“, il guildmaster Simic sarà in grado di attirare attorno a quest’ultimo tutto il citoplasta presente su Ravnica, rendendo Kraj enorme e permettendo al suo creatore di dominare Ravnica.

Quando Kos chiede cosa abbiano a che fare i Dimir con questa storia, però, Vig smette di parlare, e ordina a Svogthir di eliminare il virusoide nel quale è contenuto lo spirito del wojek, ma prima che il parun possa obbedire, Kos riesce in qualche modo a spostarsi nel corpo di Savra, possedendolo assieme a Svogthir e ordinando al dio-zombie di spiegargli perché si sia alleato con i Simic.

CAP 16 – 31 Cizarm 10.012 Z.C.

“I Pasticci di Carne d’Insetto Golgari sono fatti utilizzando solo gli ingredienti migliori e la carne scelta di scarafaggi cresciuti dagli allevatori più esperti. Solo perché sei passato allo stadio post-mortem della tua vita, non significa che tu debba mangiare come uno zombie. Se hai una fame che potrebbe risvegliare i morti, chiedi esplicitamente i Pasticci di Carne d’Insetto Golgari al tuo commerciante di fiducia.” — Volantino pubblicitario per la promozione dell’Insettivorio Golgari del 10.007 Z.C.

Mentre in superficie scoppia il caos e Kos interroga Svogthir, nel sottosuolo Jarad raggiunge Lyzolda. La strega si è ripresa completamente dalla botta ricevuta dal suo stesso guildmaster, e assieme ad un gruppo di cultisti (tra i quali figura la ragazzina ledev amica di Myczil, ormai ridotta ad una Cenciosa) sta conducendo un qualche tipo di rituale.

La strega spiega a Jarad di aver rapito Myc perché ha bisogno del sangue di un guildmaster, e non potendo affrontare uno dei leader ravnicani in prima persona, ha deciso di ripiegare sul giovane Myczil. Sfortunatamente il rituale è fallito, ma ora che è riuscita ad attirare Jarad, non ha più bisogno di suo figlio. Dopo una dura lotta, l’elfo Devkarin viene sconfitto dagli zombie di Lyzolda, accuratamente scelti per combattere e sopraffare il guildmaster Golgari e i suoi insetti.

Intanto, nel corpo di Savra, Svogthir spiega a Kos di voler sfruttare Vig per portare il caos in Ravnica e strappare a Jarad il controllo dello Sciame, rivelando poi di essere entrato nel corpo di Savra non appena questa ha distrutto il suo corpo originale. La Matka aveva alle spalle molto più di un secolo di vita, una vita dedicata alla necromanzia che l’aveva in qualche modo resa parzialmente morta, nonostante il suo corpo respirasse ancora. Utilizzando questa parte “morta”, Svogthir ha potuto infiltrarsi nel suo corpo, rimanendo nascosto finché Szadek non ha spezzato il collo di Savra, eliminandola del tutto.

Non è chiaro che fine abbia fatto lo spirito di Savra, ma a Svogthir questo non interessa, e afferma con noncuranza che è probabilmente finito in Agyrem. Svogthir rivela anche che Novijen è in realtà l’interno della testa di Kraj, e che Vig crede di poter usare il suo progetto per sconfiggere Rakdos e i nephilim, conquistando poi la superficie e lasciando la Città Sepolta a Svogthir.

Mentre Vig si appresta ad attivare Kraj, su una delle pareti di Novijen si accende una sorta di monitor, il quale mostra Rakdos intento a devastare ed uccidere. Svogthir si lascia andare ad un apprezzamento nei confronti del demone, affermando che vederlo in azione è sempre piacevole, in quanto è un ottimo killer. Arrivato a Vitu-Ghazi, Rakdos si scontra con un nephilim dalla forma serpentina, riuscendo ad abbatterlo senza troppe difficoltà.

Ma sul più bello, proprio mentre Rakdos si concentra sull’albero-città e invia i suoi ratti ad invaderlo, Kos torna a concentrarsi su Vig, il quale richiede a Svogthir di attivare Kraj. Inizialmente il dio-zombie non ha alcuna intenzione di spiegare a Kos come fare, ma poi cambia idea, curioso di vedere cosa farà il wojek. Kos non perde tempo, e dopo aver attivato Kraj, uccide immediatamente Momir Vig.
Intanto, in Rix Maadi, Lyzolda recupera il sangue di Jarad, pugnalandolo mortalmente, e dà inizio al rituale. Poco dopo, la connessione tra Myc e Rakdos si spezza, e Lyzolda prende possesso della mente del demone.

CAP 17 – 31 Cizarm 10.012

“Non sono un mostro.” –Tratto da “Io, il lossodonte”, Atto quinto, scena 5, riga 102. Opera di Montagon Trevis del 6.037 Z.C.

Myczil cade dalla spalla di Rakdos e si aggrappa ad un pelo della gamba destra del demone, salvo poi cadere di nuovo quando questi comincia a combattere con un altro nephilim, Fonn cerca un modo per salvare suo figlio assieme ai giovani scout ledev, ed Obez e Pivlic cercano di scampare alla furia dei nephilim e di mettersi in contatto con Kos.

Gli scout guidati da Fonn riescono a mettere le mani su alcune granate usate dai cultisti Rakdos, e mentre il Nephilim Riesumapassato si abbassa per attaccare un impotente Rakdos steso a terra che sta cercando di combattere il controllo mentale di Lyzolda, si infilano nelle gallerie che conducono all’interno del corpo della creatura e le fanno saltare in aria, uccidendo il nephilim. A quel punto, Fonn corre da Myc, e lo trova ancora vivo, seppure un po’ ammaccato, accanto a Pivlic ed Obez, caduti dal cielo durante un attacco del nephilim.

Vedendo Novijen animarsi all’orizzonte, Obez contatta Kos, il quale rivela di aver ucciso Vig. Svogthir prova ad avvisare il wojek che senza Vig il citoplasta di Kraj è fuori controllo e probabilmente l’intera creatura cadrà presto a pezzi, ma Kos lo ignora, si fa trasportare via dal corpo di Savra, e una volta tornato nel corpo di Obez, spiega a Fonn cosa sta succedendo e come mai sia ancora “vivo”.

Intanto, Rakdos si riprende, e vedendo Kraj crescere attirando a sé tutto il citoplasta di Ravnica (compresa la protesi di Fonn), si avventa contro di esso, considerandolo una sfida. La lotta dura solo pochi minuti, perché ben presto Kraj divora Rakdos. Il demone si dibatte per tentare di liberarsi, ma ogni tentativo è inutile, e ben presto il parun cessa di muoversi. Mentre l’ultimo dei nephilim fugge dalla battaglia, Kraj rimane immobile per diversi minuti, nel tentativo di “digerire” Rakdos, finché, finalmente, non cessa di pulsare e muore.

Tutto sembra risolto, ma poco dopo alcune figure spettrali si avvicinano minacciosamente a Vitu-Ghazi e a Kraj: i quietmen di Szadek sono usciti da Agyrem.Non appena Rakdos cessa di muoversi all’interno di Kraj, in Rix Maadi Lyzolda cade a terra, scossa da un terribile dolore alla testa. Il collegamento mentale tra lei e Rakdos si è interrotto dopo che questi è stato digerito da Kraj, ma gli zombie e i cultisti attorno alla strega l’hanno vista cadere, ed una regola non scritta dei Rakdos recita che se non ti puoi reggere in piedi, diventi automaticamente una preda. Mentre i cultisti si avventano sul corpo di Lyzolda per divorarlo, nella Parhelion Teysa e Feather assistono ad uno spettacolo raccapricciante: Razia, fino ad un attimo prima in piedi di fronte a loro, esplode in decine di vermi bianchi, i quali vanno poi a ricomporsi per formare nuovamente il corpo della guildmaster.

Mentre in cielo sorge la luna piena e Feather, riuscita in qualche modo a fuggire dalla Parhelion, plana accanto a Kos affermando di avere bisogno di lui al Senato, il wojek parte alla volta di Prahv.

CAP 18 – 1 Tevnembre 10.012 Z.C.

“Non dire che ho le ali di un angelo,
Non dire che hai voglia di volare,
Non parlarmi delle ali di un angelo,
Quando non hai mai visto il cielo azzurro.”
— “Viso d’Angelo”, di Shonya Bayle, la Ballatrix di Via Latta.

È ormai scoccata la mezzanotte, ma il Senato Azorius non dorme mai, e il Gran Giudice Augusto IV ha riunito tutti i senatori disponibili (gran parte dei quali ministri dell’economia dei vari distretti) per metterli al corrente dell’attuale situazione.

Augusto racconta, fornendo anche delle immagini create dalla magia, che il Patto è stato infranto, Szadek e i quietmen hanno distrutto la Parhelion e ucciso Razia e si apprestano ora a distruggere Ravnica, Rakdos si è risvegliato, i nephilim stanno devastando in lungo e in largo e persino Novijen si è tramutato in un mostro gigantesco. Di fronte a queste minacce (metà delle quali già sistemate da Agrus Kos e, involontariamente, da Lyzolda), i senatori presenti votano la proposta di uno di loro: rendere Augusto IV dittatore di Ravnica e dichiarare la legge marziale per ristabilire l’ordine.

Ma proprio sul più bello, Kos, Feather e i loro compagni, interrompono la riunione, avanzando un’obiezione. Augusto minaccia l’ex wojek, ricordandogli che è solo grazie a lui se ora possiede di nuovo un corpo fisico, ma all’improvviso, Feather si dissolve, tramutandosi in decine di piccoli vermi bianchi che vanno a chiudere l’unica via d’uscita e che Kos riconosce subito: si tratta di un lupul, uno dei mutaforma Dimir al servizio di Szadek.

È a quel punto che Augusto confessa: da quando Kos ha arrestato Szadek, il Gran Giudice ha complottato per dare il colpo di grazia al Patto delle Gilde. Szadek è stato infatti ucciso nelle segrete Azorius, e il suo spirito costretto a lavorare per il Gran Giudice. Da dodici anni ciò che resta del vampiro lavora, contro la sua stessa volontà, per gli Azorius, e tutti i piani da lui portati avanti sono stati in realtà ideati da Augusto IV, così che potesse raggiungere il suo obbiettivo finale: diventare dittatore di Ravnica, così da perseguire il benessere dei cittadini attraverso leggi stabilite dagli Azorius per gli Azorius senza doversi preoccupare delle obiezioni delle altre gilde, in modo da donare la pace alla città.

Grazie ad un incantesimo, i senatori presenti nella sala odono e vedono solo ciò che Augusto vuole far vedere e udire loro, perciò il Gran Giudice è libero di sfidare Kos a salvare Teysa e la vera Feather, ancora imprigionate nella sala comandi della Parhelion. Tra i resti della nave, però, circola non solo un altro lupul, ma anche il fantasma di Szadek. Kos nel corpo di Obez, Pivlic, Fonn, Myc e le reclute Ledev entrano quindi all’interno dei resti della nave volante, ma lì vengono separati dai nemici. Kos e Pivlic raggiungo però la sala motori, dove giace ancora il cadavere di Razia, e lì il wojek mette in atto il suo piano: far esplodere i motori della Parhelion manomettendo il loro funzionamento.

Una volta manomessi i motori, Pivlic raggiunge Fonn assieme al corpo di Obez, mentre Kos raggiunge la sala comandi in forma spettrale. Lì trova Teysa, Feather e Wenslauv, la capitana Boros che per prima è salita a bordo della Parhelion quando la nave è uscita da Agyrem, ma ben presto viene raggiunto anche da Szadek e dai suoi lupul. Attraverso la possessione del corpo gravemente ferito di Wenslauv, Kos riesce a lanciare il grounder della donna contro Szadek, intrappolandolo all’interno dell’artefatto. Grazie al tempestivo intervento di Feather, Kos nel corpo di Wensaluv e Teysa riescono a sfuggire alle grinfie del lupul Dimir, a prendere il grounder e a raggiungere Fonn e i suoi, i quali hanno nel frattempo eliminato la Cenciosa di Lyzolda, che li ha inseguiti fin lì da Rix Maadi.

Una volta uscito dalla Parhelion, Kos nel corpo di Wenslauv si avvicina ad Augusto IV e, con una mossa che sorprende tutti i presenti, libera Szadek. Fortunatamente lo spirito del vampiro è accecato dal rancore, e anziché attaccare il wojek, si scaglia immediatamente contro il leader degli Azorius, permettendo quindi a Kos e ai suoi compagni di fuggire, proprio mentre la Parhelion esplode, dando il colpo di grazia a Prahv e facendo strage degli Azorius rimasti al suo interno.

Epilogo

“Sembra che lo Scisma sia svanito come un brutto ricordo. Auguriamoci che anche i ricordi di quel terribile giorno in cui apparvero nephilim scompaiano con la stessa rapidità. Ma finché noi rimarremo, cittadini di Utvara, nemmeno gli antichi dei potranno impedirci di forgiare un nuovo destino. E il vostro destino include uno sconto del 50% su tutti i drink che prenderete nel nuovo Hotel Taverna Ala d’Imp, ricostruito e riaperto con una nuova gestione. Un rinfresco per il futuro di Utvara.” — Annuncio ai residenti di Utvara, pubblicato il 15 Paujal 10.013 Z.C.

3 Tevnembre 10.012 Z.C.

Due giorni dopo la sconfitta di Augusto IV, Fonn e Myczil attraversano il labirinto di Korozda per raggiungere Jarad, Signore dei Lich Golgari. Il guildmaster dei Golgari è stato ucciso da Lyzolda, ma è riuscito a costringere il suo stesso fantasma a rimanere all’interno del proprio corpo, tramutandosi di fatto in un lich. I due sono lì perché Myc ha preso una decisione: abbandonare i ledev (e quindi i Selesnya) per imparare a vivere come un Devkarin (e quindi come un Golgari) senza però scegliere da che parte stare, e in ultima analisi preferendo servire sia lo Sciame che il Conclave, convinto che uno dei problemi che affliggono Ravnica sia proprio la fedeltà estrema ad una sola gilda dei suoi abitanti. A malincuore, Fonn lo lascia andare con Jarad.

4 Tevnembre 10.012 Z.C.

In Utvara, la goblin Crixizix si sta occupando di ricostruire il Calderone, il laboratorio dove ha lavorato per tanto tempo con il folle Zomaj Hauc, andato distrutto poche settimane prima. Nonostante sia stata l’ultima persona a parlare con Niv-Mizzet, Dracogenio, Crixizix non è ancora stata contattata dal guildmaster, e temendo di irritarlo, ha scelto di non cercare in alcun modo di comunicare con lui.

12 Cizarm 10.014 Z.C.

A due anni dall’esplosione di Prahv, all’interno di Sol-Dimora, ricostruita dopo che Rakdos e i nephilim l’avevano rasa al suolo, lo spirito di Agrus Kos viene rievocato da Feather. La nuova guildmaster Boros spiega al wojek di averlo richiamato in forma spirituale per affidargli un lavoro: sorvegliare Agyrem, il Quartiere Fantasma che si è ormai fuso alla città di Ravnica. Feather spiega che il nuovo Gran Giudice Azorius, tale Leonos II, ha costruito un Patto delle Gilde non-magico assieme a Teysa, un Patto nel quale i Dimir non sono contemplati. Ciononostante, Szadek e la sua gilda esistono ancora, e il vampiro, ancora in forma spettrale, ha ancora il controllo su molti dei fantasmi di Agyrem, perciò i Boros stanno costruendo un nuovo centro di comando wojek all’interno del Quartiere Fantasma per impedire ai membri della Casata di creare scompiglio, e Feather vorrebbe darne il comando a Kos.

Lo spettro inizialmente fa resistenza, perché una parte di lui vorrebbe tornare al nulla, alla morte (quello stato che su Innistrad viene chiamato “Sonno Benedetto”) e perché la sua nuova forma di fantasma tangibile e visibile in grado di interagire con gli esseri viventi gli è stata donata da Leonos, e lui dei Gran Giudici di Ravnica non si fida più. Piuma riesce però a convincerlo, e Kos accetta quindi di diventare il Guardiano di Agyrem.

Tuttavia, Agyrem svanirà due anni dopo, quando la Riparazione lo trasformerà in un vero e proprio piano a sé stante e la barriera che separa Ravnica dal resto del Multiverso si dissolverà. Ma di questo, come della dissoluzione delle gilde, parleremo in seguito.

Per riassumere:

  • – 10.515 A.R. = 5.515 A.C. (prima del Patto): Nasce Niv-Mizzet, il Mentefiamma.
  • – 5.515 A.R. = 1.Z.C.: Anno della firma del Patto delle Gilde. Dopo una guerra tra le fazioni di ordine e caos, guidate rispettivamente da Razia, Arcangelo Boros e Cisarzim, Azor, Dispensatore di Legge, crea il Patto e tutti i leader degli eserciti aderiscono per fondare le Dieci Gilde. Azor diventa parun Azorius; Szadek parun Dimir; Niv-Mizzet, Parun Izzet; Rakdos, il Contaminatore parun Rakdos; Mat’Selesnya parun Selesnya; Svogthir parun Golgari; Razia parun Boros; Cisarzim parun Gruul; ignoto parun Orzhov; ignoto dal cognome Simic parun Simic.
  • 3.484 A.R. = 9.000 Z.C.: Svogthir, il parun dei Golgari, viene smembrato dalle cinque Sorelle di Pietramorte. Tre di loro sopravvivono e imprigionano la sua testa al centro di Korozda, privandola del suo potere magico.
  • 4.379 A.R. = 9.895 Z.C.: nasce Agrus Kos
  • 4.427 A.R. = 9.943 Z.C.: muore Myczil Zunich, collega wojek di Agrus Kos.
  • 4.448/9/10 A.R = 9.964/5/6 Z.C.: nasce Teysa Karlov. Non sappiamo con precisione il suo anno di nascita, ma sappiamo che oggi si definisce 112enne. Non sappiamo se arrotondi e ne abbia 111 e tre quarti o 112 e mezzo, quindi mi sono preso una libertà di tre anni.
  • 4.449 A.R. =9.965 Z.C.: si apre lo Scisma in Utvara. Razia comincia a studiare lo strano fenomeno, e qualche tempo prima del Decamillenario lo attraversa, ritrovandosi in Agyrem.
  • Fine 4.483 A,R,/ Inizio 4.484 A.R. = Fine 9.999 Z.C./10.000 Z.C.: durante gli ultimi giorni che precedono il Decamillenario, si svolgono gli eventi di Ravnica City of Guilds. Savra, Regina dei Golgari, manipolata da Szadek, crea un nuovo corpo al parun Svogthir, diventa guildmaster Golgari uccidendo due Sorelle di Pietramorte su tre, e una volta entrata a far parte del Coro del Conclave Selesnya, libera il vampiro parun dei Dimir. Purtroppo, Szadek viene fermato da Agrus Kos, e consegnato nelle mani degli Azorius. All’insaputa di Kos, però, nel momento in cui arresta Szadek, il Patto delle Gilde cessa di esistere., ed Augusto IV comincia a tessere i suoi piani per ottenere il potere assoluto su Ravnica
  • 4.496 A.R.= 10.012 Z.C.: si svolgono gli eventi di Guildpact e Dissension. Teysa Karlov diventa Baronessa di Utvara e viene costretta a giurare fedeltà all’Obzedat, ma con l’aiuto degli abitanti di Utvara riesce a fermare Zomaj Hauc prima che possa ricattare Ravnica con i suoi tre draghi. Muore Agrus Kos. Utvara viene sconvolta dall’avvento dei nephilim, Niv-Mizzet abbandona la sua gilda e Feather racconta la sua storia all’interno di Prahv. La Parhelion torna dal suo viaggio, ma il suo intero equipaggio è stato ucciso e sostituito dai lupul di Szadek, ormai al servizio di Augusto IV. In poche ore, il centro di Ravnica precipita nel caos. Rakdos si risveglia, torna in superficie e combatte un nephilim, salvo poi concentrare la sua furia su Sol-Dimora e Vitu-Ghazi. Momir Vig, che con l’aiuto di un redivivo Svogthir ha creato un ammasso di citoplasta di enormi dimensioni, viene ucciso da Agrus Kos, che tuttavia risveglia involontariamente il Progetto Kraj. Mentre Kraj e Rakdos si sfidano, finendo entrambi in uno stato comatoso, Augusto IV mette in pratica il suo piano, ma viene fermato da Kos, Teysa e i loro compagni. Infine, lo spirito di Szadek uccide Augusto IV, che muore nell’esplosione della Parhelion. Jarad, dopo essere morto a causa di Lyzolda, torna in vita come lich, e riprende il suo posto di leader Golgari.
  • 4.498 A.R.= 10.014 Z.C.: Agrus Kos diventa il custode di Agyrem. Teysa e Leonos II, il successore di Augusto IV, realizzano un Patto delle Gilde non magico, destinato però a durare molto poco. Feather diventa guildmaster Boros, e Szadek comincia a creare problemi in Agyrem.
  • 4.500 A.R.: = 10.016 Z.C.: si svolgono gli eventi del blocco Spirale Temporale, che si concludono con la Riparazione. In seguito a quest’ultimo fenomeno, la barriera che isolava Ravnica dal Multiverso si dissolve, e Agyrem diventa un meta-piano a sé stante.

Fonti:

__

In questa stagione stagione 2019 / 2020:teysa alterd

Nella terza stagione 2018:

 Riassunto delle prime due stagioni 2016 e 2017:

 

3 Comments

  1. Emilio Spampagnati

    E così si chiude la storia. Mi è partito un sincero “gasp!” quando ho scoperto che Augusto aveva usato Szadek come schiavo spettrale per tutti quegli anni.

  2. Raffaele

    Finalmente son riuscito a leggere tutto. Dopo una pausa lunga al punto da ricominciare o per dirla nell’ Historica style 😀 :
    La Fenditura di Ulgrotha mi ha portato su Kamigawa, un Kami mi ha rapito credendo che sapessi qualcosa sul Crimine di Konda, dopo un po’ di mesi ha capito che del Signore di Eiganjo sapevo poco e niente perciò mi ha liberato

  3. Francesco

    [quote name=”Raff”]Finalmente son riuscito a leggere tutto. Dopo una pausa lunga al punto da ricominciare o per dirla nell’ Historica style 😀 :
    La Fenditura di Ulgrotha mi ha portato su Kamigawa, un Kami mi ha rapito credendo che sapessi qualcosa sul Crimine di Konda, dopo un po’ di mesi ha capito che del Signore di Eiganjo sapevo poco e niente perciò mi ha liberato[/quote]

    Ottimo! Ti sei rimesso in paro proprio al momento giusto, direi! A settembre torniamo a parlare proprio di Fenditure Dimensionali, anche se dal punto di vista dei poveri abitanti di Dominaria.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *