Nicol Bolas introArticolo a cura di Daniele “Goharoth” Salvadori

Pensate a Magic. E adesso pensate al male. Non male intenso nel senso di “set” (indubbiamente uno dei rari momenti di protagonismo per Homeland e Fallen Empires), ma male inteso nel puro e semplice senso di malvagità. Molti di voi avranno pensato alla buon cara vecchia (e nuova) Phyrexia, alcuni direttamente al Padre delle Macchine nonché signore dei Phyrexiani, Yawgmoth, ma altri avranno sicuramente rivolto il loro pensiero a lui, al signore delle macchinazioni, al maestro delle cospirazioni, a…all’equivalente draconico della Gramigna (dato che ha le zampe praticamente ovunque): Nicol Bolas. Questo drago millenario, vecchio come il Multiverso (e, vi assicuro, non è propriamente un modo di dire), malvagio fino al midollo e invischiato, come presto vedrete, in moltissime storie e trame sparse tra molti set di Magic, sarà il protagonista di questa seconda puntata di Magic Historica. Buona lettura!

Nicol BolasLA GUERRA DEI DRAGHI ANTICHI

In un’era remota, 25.000 anni prima della celebre Guerra dei Fratelli che avrebbe visto Urza e Mishra mettersi l’uno contro l’altro, Dominia, l’antico nome con cui era conosciuto il multiverso che contiene tutti i piani che noi oggi conosciamo, fu sconvolto da una guerra, quasi un genocidio, tra esseri dotati di poteri immensi, equiparabili a quelli dei planeswalker: i draghi antichi. Al termine di questo tremendo conflitto, solo cinque di loro riuscirono a prevalere e rimanere così in vita: Nicol Bolas, i suoi fratelli Chromium Rhuell, Arcades Sabboth e Palladia-Mors, e il loro cugino Vaevictis Asmadi (ndDaniele i cinque draghi leggendari del set Legends. Per dovere di cronaca ne viene citato anche un sesto, Piru, ma non sappiamo se è un drago antico o un drago minore). I vincitori divennero così i progenitori di tutti i draghi e draghetti che avrebbero popolato i piani nei secoli a venire, mentre i perdenti, privati delle proprie ali, dei propri arti e della maggior parte dei poteri, divennero degli antichi wurm di terra (ndDAniele di cui l’omonima carta presente in Legends), e, conseguentemente, gli antenati di tutti i wurm esistenti.

Tra i cinque sopravvissuti però, solo uno brillava veramente di luce propria: Nicol Bolas, che nel corso del conflitto era riuscito a risvegliare in sè la scintilla di planeswalker, guadagnando così una forza inimmaginabile.

L’IMPERO DI MADARA

Centinaia d’anni dopo, Bolas ebbe modo di testare i poteri così ottenuti contro un leviatano demoniaco, in quello che sarebbe stato poi ricordato come il primo scontro tra planeswalker. La lotta, che ebbe luogo in un’ancora giovane Dominaria (ndDaniele il piano dove si svolgono la maggior parte delle storie di Magic), più precisamente nei pressi del regno di Madara (regno fondato da una regina guerriera che si era autoproclamata dea imperatrice), durò un mese, e ebbe gravi conseguenze: non solo ridusse il territorio di Madara ad un terzo della sua grandezza originaria, ma creò anche il primo squarcio planare (ndDaniele una sorta di frattura nel tessuto planare, in grado di creare anomalie spazio temporali e di “risucchiare via” il mana del piano).

Leviathan

Alla fine Nicol Bolas, grazie ai propri poteri magici, riuscì a avere la meglio sul leviatano, uccidendolo. Il drago antico, orgoglioso del proprio successo, si cibò con il corpo del rivale per oltre un anno, assorbendone così il potere, mentre i resti, abbandonati nel mare al largo di Madara, furono ribattezzati Talon Gates (ndDaniele “i cancelli ad artiglio”… due costole gigantesche?).

Quei resti, quelle “rocce”, come sarebbero state definite nei secoli a venire, erano un monumento alla sua forza, e Bolas iniziò a visitarli, ogni volta che poteva, per autoglorificarsi, per ricordarsi che quello era stato il primo passo verso la sua futura grandezza. Un passo che poteva essere seguito da un secondo, uno molto breve e quasi “naturale” da fare: la conquista di Dominaria. Ed un ottimo punto dal quale iniziare si trovava proprio a due passi dal suo trofeo: il regno di Madara.

Quel regno aveva infatti una caratteristica che lo rendeva incredibilmente appetibile agli occhi del drago antico: grazie alla vicinanza con le montagne di Gitte-Yatay, lo scorrere della vena principale del fiume Suido e le due grandi paludi che si trovavano al suo interno, in Madara convogliavano in un unico punto il mana nero, blu e rosso – esattamente i colori con i quali aveva affinità Nicol Bolas, e esattamente la base che serviva ad un drago così antico e potente come lui per poter rimanere a lungo in quel piano.

Senza ulteriori indugi, Nicol Bolas uccise l’imperatrice di Madara, e si autoproclamò dio imperatore. Nel punto focale dove convogliava il mana fece erigere il Santuario Imperiale, luogo dal quale si manifestava per poter parlare con gli ufficiali di alto rango del regno.

Entrando nei particolari, Nicol Bolas regnò per quasi 400 anni su Madara grazie a tre singoli individui: l’assassino imperiale, il campione imperale e l’alto generale dell’esercito kentsu (ndDaniele in pratica l’esercito imperiale).

TETSUO UMEZAWA E LA SCONFITTA DI NICOL BOLAS

Tetsuo UmezawaIl sistema funzionò e restò in auge fino a quando l’ultimo tra gli assassini reali, Ramses Overdark, non iniziò a uccidere gli altri ufficiali e a rimpiazzarli con i propri uomini. Nicol Bolas, invece di punirlo, rimase impressionato dall’ambizione di Ramses, e destituì la struttura reggente imperiale, che considerava comunque obsoleta, e ne creò una nuova, basata su di una sola figura: quella del reggente imperiale – ruolo che ovviamente Ramses fu ben felice di ricoprire.

Ciò che però entrambi ignoravano è che le loro azioni, invece di un nuovo inizio, avrebbero portato alla loro fine. Tetsuo Umezawa, il campione imperiale, nonché lontano discendente dello stesso Toshiro Umezawa che aveva portato alla conclusione della guerra dei kami su Kamigawa (ndDaniele ne parlerò nel dettaglio successivamente, per il momento accontentatevi di sapere che alla fine della storia di Kamigawa Toshiro viene trasportato su Madara, vicino ai Talon Gates), da sempre diviso tra il suo onore e l’obbiedienza al proprio signore Nicol Bolas, vide nel sangue versato e nella malvagità dilagante la classica goccia che fa traboccare il vaso, e decise così di ribellarsi al drago antico.

Tetsuo, dopo aver passato del tempo a allenarsi nel Piano di Meditazione (ndDaniele rappresentato anche in Planechase nella carta “Pools of Becoming”, è una sorta di mini piano raggiungibile soltanto da Dominaria, adibito per lo più a luogo di meditazione solitaria… solo a me fa venire in mente la Stanza dello Spirito e del Tempo di Dragon Ball? X-D), attaccò il Santuario Imperiale.

Ramses OverdarkAl suo interno fu assaltato dal neo eletto reggente imperiale, Ramses Overdark. In condizioni “normali” il combattimento tra i due sarebbe stato lungo e sanguinoso, ma Tetsuo, ingegnosamente, aveva mandato uno dei suoi uomini a distruggere la Fortezza di Overdark, privandolo così di mana e forza per lottare: così facendo Tetsuo riuscì ad avere la meglio sul suo ex compagno, uccidendolo e assorbendone la forza – forza che gli sarebbe stata utile per affrontare il suo vero nemico: Nicol Bolas.

Il drago, furioso per la morte del suo reggente imperiale, non si fece attendere, e attaccò Tetsuo all’interno del Santuario. L’ex campione imperiale, facendo finta di fuggire alla sua ira, si rifugiò nel Piano di Meditazione. Bolas, cieco dalla rabbia, abbandonò il suo corpo mortale per proiettarne quello spirituale all’interno del Piano, ma ciò si rivelò un fatale errore: Tetsuo infatti, prima di “scappare”, aveva lanciato la magia Martello Meteorico sul Santaurio, distruggendo così in un colpo solo sia il corpo fisico di Nicol Bolas che la sua principale riserva di mana, nonché fonte di potere.

Indebolito e solo una pallida ombra di ciò che era, Nicol Bolas si ritrovò così intrappolato all’interno del Piano di Meditazione, insieme ad un Tetsuo sempre più determinato a porre la parola fine alla tirannia del drago antico. Nicol Bolas fu così sconfitto quel giorno dal giovane discendente di Toshiro Umezawa… o, per meglio dire, apparentemente sconfitto. Un residuo della forza vitale del possente drago rimase infatti “aggrappata” alla realtà, e iniziò a vagare nei pressi dello squarcio di Madara, nell’apparente attesa di una qualsiasi possibilità di riscatto le potesse essere concessa.

GLI SQUARCI TEMPORALI

Teferi, Mage of ZhalfirE l’occasione non tardò (relativamente) ad arrivare. Dominaria, dopo secoli di guerre e distruzioni, stava iniziando a collassare su sè stessa: gli squarci temporali stavano iniziando a risucchiare via completamente il mana, e le spaccature temporali provocano continue anomalie nel contiuum spazio temporale, trasportando nel presente persone e oggetti provenienti dal passato e dal futuro.

Il planeswalker Teferi, giunto su Dominaria insieme all’artefice Jhoira per riportare i regni di Zhalfir e Shiv dov’erano locati originariamente (durante l’invasione Phyrexiana, raccontata nella saga della Cavalcavento, Teferi li aveva infatti “planeswalkati” via per salvarli), radunò alcuni alleati e si mise con loro a cercare di riparare gli squarci, nel tentativo estremo di salvare Dominaria.

Tra di loro c’era Venser, un artefice di Urborg, che aveva creato un dispositivo di teletrasporto denominato Ambulator, il cui potere doveva essere, in teoria, simile a quello che avevano nativamente i planeswalker. In teoria. All’attivazione, infatti, qualcosa andò storto: il macchinario iniziò a interagire con lo squarcio sopra Urborg, e Teferi e compagni si ritrovarono così risucchiati e persi al suo interno.

Nicol Bolas percepì l’evento, ma soprattutto percepì le scintille di planeswalker latenti di Radha, una guerriera mezzelfa facente parte del gruppo di Teferi, e di Venser. Usando ciò che rimaneva del suo potere riuscì a tirarli fuori dallo squarcio, trasportandoli nei pressi dei Talon Gates, dove il suo residuo vitale risiedeva ormai da secoli.Venser, the Sojourner

Lì si presentò a loro come Sensei Ryu, e usò la sua enorme influenza sulle menti per prendere possesso di quella di Venser: grazie alla forza di volontà e al potere della scintilla latente del giovane artificiere, Nicol Bolas riuscì così a scappare dalla prigionia, materializzandosi nel mondo reale.

Era libero. Finalmente libero. Un pericolo forse più grande addirittura degli stessi squarci era appena tornato in libertà, ed era pronto a sgranchirsi le ossa arrugginite dall’interminabile prigionia su quei poveri malcapitati che aveva avuto la fortuna di incontrare – un giusto ringraziamento per il loro contributo alla sua liberazione. Teferi, che era rimasto separato dal gruppo, raggiunse rapidamente i propri compagni, e sfidò il drago a duello per tentare di salvarli.

Sfidare. Che parolone. Erano moltissimi secoli che Bolas non utilizzava i propri poteri, ma Teferi non aveva comunque alcuna speranza contro la forza e la sete di vendetta del drago antico: mentre gli attacchi del planeswalker umano venivano semplicemente assorbiti o annullati, quelli di Bolas colpivano la mente e il corpo del suo avversario con devastante efficacia e potenza.

Sconfitto, Teferi si accasciò al suolo, prossimo ormai alla morte. Bolas, come gesto provocatorio verso i suoi compagni, sollevò il planeswalker umano dal suolo stringendone la testa tra i suoi artigli: Teferi sfruttò quel momento per condividere i propri pensieri con quelli del drago antico. Bolas venne così a sapere degli squarci temporali che affliggevano Dominaria, e della gravità della situazione. O, per meglio dire, venne a sapere della reale situazione degli squarci. Da tempo infatti il drago osservava il fenomeno e, forse, poteva fare qualcosa per chiudere almeno quello sopra Madara (ndDaniele che, tra parentesi, aveva aperto lui stesso durante lo scontro con il leviatano secoli prima).

Prima, però, aveva una cosa più importante da fare: vendicarsi. I secoli di prigionia non avevano fatto altro che aumentare il suo odio nei confronti di Tetsuo Umezawa, ovvero colui che l’aveva sconfitto e intrappolato in maniera così umiliante ai tempi gloriosi del regno di Madara. Tetsuo ormai era morto da tempo immemore, ma Bolas sapeva che era stato qualcuno a mandare Toshiro Umezawa, il suo ascendente, su Madara: doveva scoprire chi era quel responsabile, e fargliela pagare per tutto quello che avava dovuto passare. Con il cuore colmo di rabbia, il drago decise così di andare su Kamigawa.

KAMIGAWA E LA CHIUSURA DELLO SQUARCIO DI MADARA

Myojin dei Confini della NotteDurante la guerra dei kami su Kamigawa, molti kami iniziarono a invadere il mondo mortale: tra i più potenti esponenti della specie c’erano i Myojin, spiriti costituiti da una pura essenza di un singolo mana colorato. Quello nero, il Myojin dei Confini della Notte (ndDaniele oddio, dovremmo parlare della Myojin, dato che ci si riferisce a lei come se fosse di sesso femminile, ma preferisco riferirmi con “il” in quanto spirito), scoprì che la guerra che stava imperversando aveva indebolito le barriere planari di Kamigawa, cosa che permetteva al potente kami di poter viaggiare tra i piani.

Desideroso di prolungare il più possibile la guerra, proprio per non perdere quella favolosa e unica opportunità, il Myojin nero aiutò un samurai ormai prossimo alla morte, Toshiro Umezawa, donandogli il potere di sconfiggere o evitare i propri avversari, in modo da poterlo sfruttare per i propri scopi. Ciò che il kami non aveva considerato è che Toshiro era invece desideroso di portare a conclusione quella sanguinosa guerra: il samurai sfruttò infatti la prima occasione utile per disobbedire agli ordini del Myojin, portando così il conflitto verso il suo epilogo. Il kami, furioso nei confronti di Toshiro, lo accecò e lo esiliò su un altro piano – per l’esattezza su Dominaria, nel regno di Madara. Qui il samurai portò avanti la sua stirpe – la stessa che in futuro avrebbe generato Tetsuo Umezawa, il guerriero responsabile della sconfitta di Nicol Bolas.

Il Myojin dei Confini della Notte divenne quindi il bersaglio prioritario della furia vendicativa di Nicol Bolas: il kami, per quanto potente, nulla poteva contro la forza distruttrice del drago antico, e si diede alla fuga nel disperato tentativo di trovare qualcuno in grado di salvarlo.

Le sue ricerche non furono vane: Leshrac, un antico e oscuro planeswalker, vide nella maschera di porcellana offertagli dal kami in cambio del suo aiuto – maschera che in realtà era un artefatto in grado di rubare i poteri a chi era allineato con il mana nero – un sistema efficace per poter ascendere al potere supremo. Ma quando Nicol Bolas tornò su Madara, e Leshrac decise di attaccarlo per assorbirne la forza e diventare così l’essere più potente del multivero, ebbe un’amara sorpresa: il drago antico era infatti riuscito a trovare e uccidere il Myojin dei Confini della Notte, e gli aveva rubato l’originale maschera di porcellana. Quella che avava Leshrac era, purtroppo per lui, soltanto una misera imitazione, e lo scontro tra queste due forze impari terminò con la sua sconfitta totale.

Grazie al potere di Leshrac così assorbito, Nicol Bolas, come promesso, chiuse lo squarcio di Madara, ma decise di non rimanere ulteriolmente su Dominaria: aveva infatti poca fiducia sulla riuscita finale della missione di Teferi, e salutò il planeswalker e i suoi compagni dicendogli che “aveva un piano per riuscire a salvarsi nel caso in cui il multiverso fosse collassato su sè stesso”.

ALARA

Jeska, Warrior AdeptFortuna, o sfortuna, per Bolas, il piano di Teferi riuscì: grazie al sacrificio di Jeska (ndDaniele ex sorella di Kamahl, ex Phage l’Intoccabile e, in questo punto della storia, planeswalker e allieva di Karn, che aiutò nella chiusura definitiva degli squarci), e alla sua magia di Ripristino (ndDaniele “Mending spell” in inglese… riparazione però mi sembrava “brutto” come termine), il multiverso fu curato dagli squarci, con la conseguenza che il potere della scintilla dei planeswalker perse la maggior parte dei propri poteri. Tutti i planeswalker sopravvissuti all’evento furono definitivi “vecchi planeswalker”: non erano più esseri dai poteri simil divini, adesso erano “soltanto” esseri dotati di grandissimi poteri.

Nicol Bolas, in qualità di “vecchio planeswalker”, grazie alla magia di Jeska perse così l’abilità di poter mantenere inalterati tutti i poteri che aveva collezionato e imparato a utilizzare in quasi 25.000 anni di vita. Senza contare poi che stava invecchiando – forse più mentalmente che fisicamente, ma era comunque diventato soggetto al lento decadimento del tempo. E, per un essere dalle così alte ambizioni e dal passato così glorioso, il decadimento non era un’opzione possibile.

Aveva bisogno di un piano. E di mana. Molto mana. Un’immensa quantità di mana, per poter tenere saldo e riguadagnare il potere che stava perdendo. Fin da quando aveva lasciato Dominaria, Bolas aveva notato Alara, e i suoi cinque frammenti (denominati Jund, Naya, Grixis, Esper e Bant) che costituivano piani a sè stanti. Molti li avrebbero visti come mondi separati e distinti, e teoricamente lo erano, ma il drago planeswalker percepiva chiaramente che, volenti o nolenti, questi erano destinati a riunirsi.

nicol bolasDecise così di stabilire la propria “tana” su Grixis, il piano più affine ai suoi colori, e segretamente iniziò a planeswalkare di frammento in frammento per complottare, per scatenare l’odio e la paranoia agendo da dietro le quinte, un po’ come aveva già fatto su Madara: così facendo, quando ci sarebbe stato finalmente il Conflusso (ovvero l’unione dei frammenti in uno solo), la guerra che si sarebbe scatenata avrebbe causato lo sviluppo di una tale quantità di energia magica da permettergli di riottenere i propri poteri originali.

Con questo preciso piano in mente, Bolas visitò Bant, e, grazie all’ordine dell’Occhio al Cielo e all’astuzia del mercante Gwafa Hazid, seminò la xenofobia e il disordine nei terrori esterni del frammento. Su Esper si avvalse invece dei Cercatori di Carmot per informare gli abitanti del frammento sulla scarsità dell’Etherium (una lega metallo-magica fusa nei loro corpi), creando così una sempre più crescente domanda per la pietra rossa chiamata Carmot, necessaria alla creazione della preziosa lega. Su Grixis recrutò un demone chiamato Malfegor, e lo mise al comando di un esercito di non morti – un’immensa forza pronta a uccidere e invadere non appena fosse avvenuta l’unione tra i frammenti. Su Jund, grazie a promesse di potere di ogni genere, riuscì a convincere l’elementalista Rakka Mar a creare fervore, tra i guerrieri dei vari clan, in modo che si preparassero a cacciare prede sempre più grandi e maestose. Su Naya invece la sua influenza fu ancora più subdula: riuscì infatti a creare un vero e proprio scisma tra le tribù di nacatl (ndDaniele una razza di gatti antropomorfi), creando la distruzione della civilizzazione e di molte città.

TEZZERET E IL CONSORZIO INFINITO

Tezzeret the SeekerDurante questo periodo di “prepazione” al Conflusso, le azioni di un artefice di Esper, Tezzeret, si unirono quasi casualmente con quelle di Bolas. Tezzeret, che era entrato nella città accademica di Vectis desideroso di unirsi ai Cercatori di Carmot (ndDaniele ricordate? Gli stessi che erano in combutta con Bolas), dopo una grave sconfitta conseguita contro un altro allievo, Silas Renn, fu classificato come “non meritevole” di entrare a far partire dei ranghi dei Cercatori. Il ragazzo, dopo aver scoperto che il preside Pannex lo voleva cacciare dall’accademia, decise di ucciderlo e di continuare a frequentare la scuola come se nulla fosse accaduto. Dopo tre anni, passati senza che nessuno scoprisse il delitto di cui si era macchiato, ma comunque trattato con inferiorità dagli altri membri, vedere Silas Renn guadagnare addirittura un cuore di etherium come dono per il suo ingresso nei Cercatori fece scattare in lui la classica goccia che fa traboccare il vaso.

I Cercatori di Carmot erano in possesso del Codex Etherium, una sorta di “codice” che indicava la locazione del Carmot. Solo ai più meritevoli era concesso vederlo, e Tezzeret si sentiva più meritevole di chiunque altro di tale privilegio. Penetrando nelle stanze dove era conservato, scoprì però una terribile verità: il codice era vuoto. Era tutta una farsa. Ma Tezzeret non fece in tempo a capacitarsi della realtà dei fatti che fu assalito e pugnalato da delle guardie: lo shock risvegliò in lui la scintilla di planeswalker e, senza volerlo, planeswalkò via, su Grixis.

Qui incontrò la vera mente dietro ai Cercatori di Carmot: Nicol Bolas. Il drago gli offrì il potere in cambio di servigi, e l’artefice accettò di buon grado. La lealtà di Tezzeret era però solo illusoria e, in gran segreto, pianificava di ucciderlo e guadagnare così il controllo di tutte le strutture di potere su cui aveva messo le zampe il drago antico.

Una di queste era il Consorzio Infinito, un’organizzazione mercantile, suddivisa in varie celle sparse tra i piani, specializzata nel procurare ai propri clienti qualsiasi oggetto desiderassero, a prescindere dal mondo nel quale questi si trovassero. Dopo essere entrato nella struttura, Tezzeret iniziò a uccidere uno dopo l’altro tutti i capi delle varie celle sparse tra i piani, in modo da poter mettere al loro posto degli uomini a lui fedeli. Andò inoltre su Ravnica per reclutare e allenare Jace: i suoi poteri telepatici gli erano indispensabili per assicurarsi che nessun agente di Bolas si potesse infiltrare nell’organizzazione, senza contare che sperava di trasformarlo nel campione con il quale sconfiggere definitivamente il drago planeswalker.

Jace BelerenMa quando Bolas entrò in diretto contatto con Tezzeret e Jace, le protezioni mentali dei due maghi blu furono inutili: il drago spazzò via le difese di Jace come neve al sole, e iniziò a leggere la mente di Tezzeret per carpirne ogni segreto contenuto al suo interno. L’artefice era comunque speranzoso sul fatto che il drago non fosse in grado di far loro del male, ma, purtroppo per i due, Bolas era un passo avanti: aveva infatti ingaggiato una truppa di barbari mercenari per ucciderli. Jace e Tezzeret riuscirono a malapena a fuggire.

Nonostante si fossero riusciti a salvare, tra i due iniziò a scorrere cattivo sangue: Jace non approvava i metodi di Tezzeret, mentre l’artefice vedeva in Jace, e in tutto l’addestramento gli aveva fatto fare, soltanto un’immensa perdita di tempo e energie. Tezzeret tentò quindi di uccidere Jace, ma questi riuscì a fuggire. Mesi dopo, dopo aver incontrato (ed essere diventato l’amante) di Liliana Vess, una planeswalker maestra di necromanzia, Jace assaltò il Consorzio Infinito nel tentativo di sconfiggere Tezzeret. Nello scontro che ne seguì Jace riuscì a trionfare, ma a caro prezzo: scoprì infatti di essere stato soltanto una pedina di Bolas, che aveva fatto un patto con Liliana per far sì che lo convincesse a sconfiggere Tezzeret e permettere così al drago antico di riprendersi il controllo del Consorzio (ndDaniele Liliana fa tutto questo per riuscire a liberarsi da un patto demoniaco che aveva stretto, ma i suoi sentimenti per Jace erano effettivamente sinceri – anche se probabilmente non così forti quanto la paura dei demoni). Tezzeret, ridotto ad un corpo distrutto e mentalmente devastato, viene recuperato da Bolas in persona per essere sottoposto a degli studi.

IL CONFLUSSO DI ALARA

Maelstrom NexusConclusa la “parentesi” Tezzeret e Consorzio Infinito, Bolas vede finalmente giungere l’ora della sua agognata rinascita: il Conflusso è ormai alle porte, e tutti i complotti che aveva orchestrato nel corso degli anni iniziano a dare i loro frutti.

Una guerra in vasta scala erutta infatti a piena potenza in tutta Alara, e gli abitanti dei frammenti prima divisi iniziano così a darsi battaglia con inaudita ferocia e violenza: tutta l’energia liberata dagli scontri e dall’unione dei frammenti inizia a riunirsi nel Maelstrom, un’immensa e caotica tempesta di mana collocata nel punto esatto di unione tra i frammenti.

Era proprio quello il momento che stava aspettando Nicol Bolas: tutta quella pura energia, quell’immensa quantità di mana, gli avrebbe permesso di tornare ad essere il dio che era in passato.

Ma… c’è un ma, ovviamente. A grandi cattivi corrispondo grandi eroi, no? Nel nostro caso, il nostro cavaliere senza macchia e senza paura ha il pelo bianco ed è cieco da un occhio: Ajani. Cresciuto su Naya, il nostro eroe è un Nacatal con un’evidente caratteristica che lo porta ad essere discriminato dai suoi simili: è albino. Il suo manto bianco è infatti mal visto dalla sua gente, e l’unico che si prende cura di lui è suo fratello Jazal.

Durante una notte però, un’oscura figura crea delle ombre con le quali attacca la tribù di Ajani. Nella lotta che ne segue, Jazal viene assassinato da un’ombra nera che sembra quasi un gemello del suo caro fratello. Ajani, con il cuore colmo di disperazione, corre verso il corpo di Jazal, ma, proprio mentre chiude gli occhi stringendo il fratello a sè per piangerne la morte, il suo corpo viene trasportato su Jund.

Ajani GoldmaneLì incontra una strana figura, un uomo che lo protegge da un enorme drago chiamato Karrthus – un drago che evidentemente conosce, dato che lo calma chiamandolo per nome. Questo strano uomo, chiamato Sarkhan Vol (servo di Bolas, anche se Ajani in questo momento non ne può essere a conoscenza), spiega tutta la situazione al nostro eroe: gli racconta infatti che cosa sta accadendo su Alara, che quello che ha appena fatto è stato “planeswalkarsi” con il suo potere di planeswalker appena risvegliatosi in lui, ma, soprattutto, gli consiglia di convogliare in sè la rabbia che prova per trasformarla in forza, e cercare così l’assassino di suo fratello.

Ed è proprio questo ciò che fa Ajani: si mette alla ricerca del responsabile della morte di Jazal ma, quando finalmente lo trova, quando finalmente scopre che è stato Zaliki, sciamano della sua tribù nonché suo amico d’infanzia, e che l’ha fatto per permette a Bolas di ottenere il potere, decide di convogliare e sfruttare la sua rabbia per una causa ben più importante della vendetta – la sconfitta del drago antico.

Bolas in quel momento aveva già iniziato a assorbire l’energia del Maelstrom, e la sua forza cresceva di minuto in minuto, ma Ajani aveva un asso nella manica: la magia dell’anima. Oltre al suo manto bianco, il Nacatl albino aveva infatti la caratteristica peculiare di poter controllare un particolare tipo di magia, che gli permetteva di vedere in profondità dentro gli esseri viventi, fino a ammirarne l’essenza dei loro spiriti, ma, soprattutto, di poter chiamare a sè quell’essenza, e manifestarla all’esterno come meglio credeva (ndDAniele avete presente le varie carte Soul’s Fire, Soul’s Majesty, ecc.. del blocco Alara? Se ci fate caso, il mago che le casta nelle immagini è sempre Ajani). Sfruttando questa inusuale abilità, Ajani assorbì in sè ogni residuo di energia rimasto del Maelstrom, in modo da sfruttarne il potere per evocare un avatar dello stesso Bolas.

I due draghi, originale e “animacopiato”, iniziarono così a darsi battaglia: essendo identici in tutto e per tutto, si eguagliavano non solo in poteri, ma anche in tattiche e reazioni, e il loro scontro andò avanti in perfetta simmetria finché non decisero di azzannarre l’uno la gola dell’altro. Quasi a sottolineare la gravità della situazione, e la sconfitta del drago, un bagliore di luce invase il cielo, e Bolas scomparve nel nulla: era una vittoria per Ajani? Forse è meglio parlare di mezza vittoria. Con quell’azione infatti il nacatl planeswalker aveva probabilmente scongiurato la fine di Alara, ma quella luce indicava che Bolas era riuscito a “planeswalkare” via, e, nonostante le ferite subite, aveva assorbito in sè molta dell’energia del Maelstrom – cosa che probabilmente gli aveva permesso di accrescere i propri poteri.

LA RINASCITA DI TEZZERET

A questo punto della storia, Bolas agisce da dietro le quinte. Che sia rimasto davvero ferito, o semplicemente cerchi nuovi e più efficaci metodi di conquista, non ci è ancora dato di sapere. Una cosa però è certa: dopo Alara, ha messo in qualche modo le zampe, o si è interessato, a TUTTE le storie inerenti i blocchi usciti successivamente. Prima di guardare al post Alara, ovvero a Zendikar, facciamo però un passo indietro, tornando a parlare di Tezzeret.

Ricordate cosa gli era accaduto dopo gli avvenimenti del Consorzio Infinito? Era stato ridotto ad una sorta di ameba. Bolas però aveva ancora bisogno di lui, e decide quindi di curarlo: doveva infatti riuscire a trovare il leggendario Crucius, la sfinge che aveva creato l’etherium. Remore di quello che aveva fatto in passato, Bolas decide di affiancargli una personalità, chiamata Dottor Jest, che gli parla nell’orecchio sinistro ed ha il pieno controllo del sistema nervoso di Tezzeret – una sorta di “assicurazione” che l’artefice di Esper faccia il proprio compito senza ribellarsi.

Sharuum the HegemonTezzeret si mette quindi alla ricerca della leggendaria sfinge rivolgendosi a chi gli era stato più vicino: visita quindi Sharuum, Grande Egemone di Esper nonché sua amata. La sfinge, che gli promette qualsiasi cosa in cambio anche solo di un attimo con il suo amato Crucius, per aiutarlo gli dona due indovinelli lasciatigli dalla sfinge prima di sparire.

Tezzeret, dopo aver risolto i suddetti indovinelli, e aver affrontato una lunga lotta che lo vede fronteggiare Silas Renn (suo ex rivale all’accademia), e allearsi con Baltrice (la sua spalla destra al Consorzio Infinito), riesce a raggiungere l’Isola Metallica, un piano composto interamente di Etherium, dove l’artefice rinato è un dio, e dove può finalmente realizzare il suo scopo ultimo: uccidere Bolas.

Infatti, quando il drago antico raggiunge il suo servitore, per vedere i risultati della sua ricerca, viene attaccato dalle forze congiunte di Baltrice e Tezzeret. Bolas sembra trionfare sui due, ma è solo apparenza: Tezzeret ha pianificato tutto nei minimi dettagli, e riesce a intrappolare il drago, deciso a trasformare quel piccolo piano nella sua prigione.

Ma Bolas non ha vissuto per migliaia d’anni senza pensare due passi avanti rispetto ai propri avversari. Dopo l’uscita di scena di Tezzeret, il vero Nicol Bolas raggiunge quello intrappolato, dicendogli che questi altri non è che un semplice (e stupido, dato che è caduto nella trappola di Tezzeret) simulacro, creato appositamente per seguire l’artefice senza il rischio di doversi esporre direttamente. Tezzeret, in realtà, è a conoscenza dell’inganno del suo (apparentemente ex) padrone, tanto che decide di sfruttare il vantaggio di tempo guadagnato per nascondersi e pianificare una nuova strategia per uccidere Bolas, ma… ricordate quando ho detto “due passi avanti”?

Mentre Tezzeret si gusta la sua apparente vittoria, la voce del Dottor Jest rieccheggia nelle sue orecchie: Bolas ha ancora il controllo su di lui, e gli ordina di raggiungere una nuova meta – Mirrodin. La rinascita di Phyrexia che sta avvenendo in quel piano sembra interessare Bolas, e il compito di Tezzeret è quello di entrarne nella gerarchia, fungendogli così da occhi e orecchie.

ZENDIKAR

Chandra NalaarMa non è solo la rinascita di Phyrexia nel centro del mirino di Bolas. Zendikar, un piano dalla storia antica e dal mana di natura squisitamente volatile, racchiude in sè un segreto che sembra interessante il possente drago planeswalker: l’Occhio di Ugin. Bolas manda un suo servitore e planeswalker acquisito su Alara, Sarkhan Vol, a fargli da guardia, finché non incontra e uccide lo stesso Ugin, e acquisisce da lui delle informazioni molto interessanti: viene a conoscenza infatti degli Eldrazi, degli esseri antichi dall’incredibile potenza e dalla fame infinita – fame che li porta a nutrirsi di interi piani nell’impossibile tentativo di saziarla. Viene inoltre a sapere che Ugin, insieme a altri due planeswalker (un litomante e un antico vampiro chiamato Sorin Markov), sono riusciti a intrappolarli all’interno di Zendikar.

Il centro focale della magia che li tiene intrappolati è proprio l’Occhio di Ugin, e sono necessari tre planeswalker perché questa si sciolga. Bolas, desideroso di liberare gli Eldrazi, attira una planeswalker piromante, Chandra Nalaar, al suo interno, dove trova Sarkhan Vol ad aspettarla. La ragazza, che è inseguita dal planeswalker Jace Beleren per il furto di una pergamena, causa inconsapevolmente lo scioglimento della magia che tiene intrappolati i tre abomini.

Rimane comunque ancora incerto il motivo di tanto interesse di Nicol Bolas per gli Eldrazi. Considerato che, al termine del blocco di Zendikar, questi ancora scorrazzano liberamente nel piano, non è detto che in futuro non venga rivelato cosa passi per la mente del nostro caro drago planeswalker.

Liliana of the VeilLILIANA E IL VELO

Altra cosa che sembra interessare molto Bolas è il Velo di Liliana Vess. La planeswalker necromante, che ha stretto un patto con quattro demoni per garantirsi forza e giovinezza, è entrata infatti in possesso di un potente artefatto, il Chain Veil (ndDaniele velo con catene? Non saprei come tradurlo decentemente), in grado di garantirgli la potenza necessaria a uccidere i demoni che la tengono incatenata. Anche in questo caso non sappiamo, almeno per il momento, perché questo artefatto interessi Nicol Bolas (probabilmente il suo è un “interesse a prescindere”, data la potente natura del Velo), ma solo che ha mandato Sarkhan Vol a tracciare i movimenti di Liliana. Probabilmente in futuro scopriremo qualcosa di più.

E con questo, signore e signori, è tutto per la seconda puntata di Magic Historica. So che alcune trame sono volutamente molto riassuntive (come, ad esempio, tutta la parte inerente Tezzeret e la sua ricerca di Crucius), ma, dato l’alto volume di testo che ho comunque scritto e le interazioni che ha la storia di Nicol Bolas con moltissime trame di Magic, senza contare la spesso non eccessiva pertinenza che queste hanno con la sua figura (come, ad esempio, l’appena citata ricerca di Crucius da parte di Tezzeret), ho preferito adottare la soluzione che avete appena letto, e riservare il loro “svisceramento” nel momento in cui parlerò specificatamente dei relativi protagonisti. Alla prossima!

15 Comments

  1. Iron Mel

    chain veil dovrebbe tradursi con Velo di Catena se non ricordo male

  2. the_emperor

    Che articolo meraviglioso!

  3. pochy

    grazie, articolo stupendo e molto interessante per chi come me non conosce la storia di magic se non molto grsossolanamente 🙂

  4. Federico87

    complimenti davvero per quest’articolo!

  5. the_sili

    Ti ringrazio moltissimo! Ad ogni puntata rimango colpito: sei veramente bravissimo! Complimenti…solo che ora ho un problema: non vedo l’ora che esca la prossima puntata! XD

  6. Fabrizio

    Bello mi piace tanto leggere le storie dei PW.

    Ci sono degli errori da correggere credo:
    “ma Bolas sapeva che era stato qualcuno a mandare Toshiro Umezawa, il suo discendete”

    Ascendente invece che discendente.

    Poi la maschera di porcellana dovrebbe essere la maschera d’avorio?

    e La carta di planechase non la trovo ..forse ha un altro nome? 😀

  7. daniele@metagame.it

    [quote name=”Fabrizio”]
    “ma Bolas sapeva che era stato qualcuno a mandare Toshiro Umezawa, il suo discendete”

    Ascendente invece che discendente.[/quote]

    Ops, svista mia, correggo appena possibile. 😉

    [quote name=”Fabrizio”]Poi la maschera di porcellana dovrebbe essere la maschera d’avorio?[/quote]

    D’avorio? No, è di porcellana la maschera del Myojin. Non è che ti confondi con l’omonima carta delle Maschere di Mercadia?

    [quote name=”Fabrizio”]e La carta di planechase non la trovo ..forse ha un altro nome? :D[/quote]

    No no, è proprio quello il nome. Ecco il link: http://magiccards.info/extra/plane/planechase/pools-of-becoming.html

  8. Fabrizio

    No no pensavo si facesse riferimento ad una carta di magic e la maschera di porcellana non c’è…quindi pensavo fosse quella 🙂

    Per il pools grazie del link avevo cercato ma non l’avevo trovata su magiccard.info

    :)))

  9. Vale07

    @daniele@metagame.it

    complimenti davvero x l’articolo!

    volevo chiederti se tutte queste storie le hai lette dai libri ufficiali o hai altre fonti…i libri vorrei leggerli anch’io, ma so che la maggior parte sono in inglese, il che è un ostacolo per me!
    in italiano ho trovato solo Arena, Ciclo Kamigawa e Ciclo Spirale Temporale…
    sai indicarmene qualcun altro sempre in italiano?? grazie!!!!

  10. daniele@metagame.it

    [quote name=”Vale07″]@daniele@metagame.it

    complimenti davvero x l’articolo!

    volevo chiederti se tutte queste storie le hai lette dai libri ufficiali o hai altre fonti…i libri vorrei leggerli anch’io, ma so che la maggior parte sono in inglese, il che è un ostacolo per me!
    in italiano ho trovato solo Arena, Ciclo Kamigawa e Ciclo Spirale Temporale…
    sai indicarmene qualcun altro sempre in italiano?? grazie!!!![/quote]

    Ciao e grazie! 🙂 Le storie sono tutte prese dai libri ufficiali ma, purtroppo, gli unici disponibili in italiano sono quelli che tu hai elencato. E dubito che ne vedremo altri in futuro… :-/

  11. Ryu81

    Bellissimo articolo, sia x quello che vi si trova sia x come è scritto. Mi piace anche lo stile, semplice sintetico e capace di creare un continuum tra varie parti della storia di magic. Continuate a fare articoli su personaggi e storia di magic, li leggo prima di dormire con iPad e sono davvero tanta roba.. Vi ringrazio! Unico consiglio: forse qualche contributo visivo con frasi in corsivo delle carte in più..?
    Un saluto!

  12. daniele@metagame.it

    [quote name=”Ryu81″]Bellissimo articolo, sia x quello che vi si trova sia x come è scritto. Mi piace anche lo stile, semplice sintetico e capace di creare un continuum tra varie parti della storia di magic. Continuate a fare articoli su personaggi e storia di magic, li leggo prima di dormire con iPad e sono davvero tanta roba.. Vi ringrazio! Unico consiglio: forse qualche contributo visivo con frasi in corsivo delle carte in più..?
    Un saluto![/quote]

    Ciao e grazie! ^__^ Cosa intendi con “carte in più”? Citazioni prese dalle carte e/o dai libri (che, effettivamente, non sarebbe una brutta idea a prescindere)?

  13. Harlan90

    Storia a dir poco stupenda. E’ bellissimo sapere che dietro ogni carta si cela una storia da raccontare e che Bolas sia così diabolicamnete subdolo. Un grazie di cuore a daniele@metagame.it
    Ps: E’ normale che in ogni fantasy a partire da Tolkien i Draghi siano malvagi? sarà perchè nelmedioevo erano visti come incarnzaione del male? Mah…

  14. Matteo Defant

    Penso ci sia un errore riguardo a Jeska.
    Secondo MTG Salvation wiki: “The Patriarch’s attempt to destroy Jeska, instead gave birth to Phage the Untouchable through the unique combination of Jeska’s planeswalker spark, The Patriarch’s killing touch, and the intervention of the Numena Kuberr.”

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