Come era prevedibile, anche se non ha avuto un impatto immediato, Dark Ascension è entrata a pieno titolo nel metagame che stiamo vivendo in questi giorni. A sentire alcuni giocatori appena dopo lo spoiler di questo set, Dark Ascension non aveva le potenzialità del set che lo precedeva ne tantomeno del suo corrispettivo del blocco precedente. In parte è vero, Innistrad ha portato carte che sono divenuti capisaldi di diversi archetipi e in diversi formati. Lo stesso poi si può dire di Mirrodin Besieged. Scomodare un paragone tra Mirrodin Besieged e Dark Ascension non è un’ipresa facile. Sword of Feast and Famine, Inkmoth Nexus e Hero of Bladehold sono e sono stati 3 capisaldi di altrettanti mazzi che hanno fatto proselitismo in tutto il globo. Detto ciò, è giusto però dare a Cesare quel che è di Cesare, dunque Dark Ascension è un set che a tutti gli effetti ha le potenzialità per divenire un set di cui ricordarsi, ma verrà scoperto a poco a poco; come del resto è successo con molte carte di rinomata importanza inseriti in set che sono stati riconsiderati solamente in un secondo tempo. Ad ogni modo, primo vero (in parte, poi vi spiegherò il perchè) banco di prova per Dark Ascension è stato sicuramente lo SCG Open di Richmond.
Nel top8 in ottica di mazzi completamente nuovi o almeno fortemente rinnovati troviamo poca roba. Il Tempered Steel di Nils Tolpingrud, sebbene si sia aggiudicato il primo posto, è l’ultimo nella lista dei mazzi che hanno introdotto carte del nuovo set. L’unica “novità” se così la possiamo chiamare, sebbene abbia avuto un impatto decisamente buono è stata Gavony Township. Una mossa inaspettata e di forte incisività, anche se, se fosse stato per me Rally the Peasants sarebbe stata una scelta più azzeccata. Poco importa se la forza a fine turno torna quella di partenza. Quello che conta è che le creature facciano male, il prima possibile e cercando di spendendere il minor numero di mana che si può. Se poi c’è anche la possibilità di “Flashbackarla” grazie al Mox Opal, come era solito dire Donnie Brasco: “Che te lo dico a fare”. Sendendo più giù in classifica arriviamo subito al mazzo che più di ogni altro si stà guadagnando l’odio del popolo di Magic. UW Delver Balde di Ben Isgur piazzatosi al secondo posto dell’Open di Richmond è il mazzo tra quelli arrivati top8 che ha portato maggiori cambiamenti da quella che era la decklist diretta sua precedente. Faith’s Shield, Thought Scour e Dungeon Geists di side hanno preso il posto di quelli che prima erano gli inamovibili Invisible Stalker eMidnight Haunting. Il mazzo, in virtù di questi cambiamenti è forse diventato maggiormente “flessibile” e com maggiori possibilità di riuscire ad andare avanti nel mid-game o invece c’è chi può pensare che forse è stata solo fortuna. Ciò non toglie che Ben Isgur è stato uno dei pochi coraggiosi a testare nuove carte.
Chi invece ha accettato la sfida che la Wizard ciclicamente propone con l’uscita di nuovi set, è stato Todd Anderson (non nuovo nel proporre nuovi archetipi di gioco o nuovi mazzi). Diversamente da ciò che ci si poteva aspettare Todd Anderson sebbene abbia anche lui inserito con parsimonia carte di Dark Ascension, è stato uno dei pochissimi coraggiosi a portare con un discreto successo, all’attenzione globale una nuova strategia per un vecchio archetipo.
Mono Green di Todd Anderson, SCG Open Richmond | ||
Artifacts
4 Sword of War and Peace Artifact Creatures Creatures Instants |
Legendary Creatures
2 Thrun, the Last Troll Planeswalkers Sorceries Basic Lands |
Sideboard: |
Questo mazzo affonda le radici in quello che agli inizi della stagione attuale era il mono green basato Dungrove Elder. Di quel mazzo facevano parte oltre ai 4 Dungrove Elders, Cultivate, Ondu Giant, GSZ e Noxious Revival. Tale mazzo basava tutta la sua strategia sul fatto che i Dungrove Elders erano per così dire “intoccabili” o quasi. Dunque quante più foreste si riuscivano a tutorare, tanto meglio il mazzo scorreva. In seguito, come ormai il recente metagame ci ha insegnato, si sono susseguiti una miriade di mazzi, tutti con strategie migliori dell’allora Mono green. Su tutti svetta ancora oggi l’Haunted Humans e le sue Day of Judgment che del monogreen se ne fà un boccone solo. A riportare in auge questo archetipo posso presumere che sia stata la voglia di giocare una delle migliori carte di Dark Ascension che abbiano visto gioco fin ora. La carta in questione è Strangleroot Geist. Sebbene sia solamente una non comune giocatori del calibro di Patrik Chapin la definiscono una vera bomba. Indubbiamente le credenziali per arrivare ad avere una nomea del genere ci sono tutte. Secondo me quasta carta in particolare racchiude in se 3 caratteristiche pricipali di 3 colori differenti. Il rosso con rapidità, il nero con Immortalità (se consideriamo il fattore resurrezione) e di conseguenza il verde con la forza. Se poi ci aggiungiamo il bassissimo costo di lancio, sebbene color intensive, ecco fatto una carta che merita la costruzione di un mazzo attorno. Questo è forse quanto Todd Anderson ha potuto pensare prima di giocare il solito Delver Balde.
Il mazzo di per se non ha funzionato male. Il metagame era certo quello che ci si sarebbe aspettato di trovarsi. Tanti UW Delver Balde appunto, molti UW Homans e in più i soliti outsider come Esper Control, Ub control e Tempered Steel. Nonostante ciò il Mono Green del “Sig. Anderson …lei mi delude” ha saputo gestire bene il meta con una serie di carte che hanno saputo infilarsi tra le maglie degli avversari. Non ultima la scelta di introdurre Bellowing Tanglewurm. Gestire il gioco con quanti più Dungrove Elder possibili in campo e poi attaccare senza paura o quasi di essere bloccati è stata a detta dello stesso Anderson, una delle strategie migliori del mazzo. Trovarsi poi di fronte a una creatura con Hexproof che non sia il Geist di Saint Traft ha portato una ventata di nuovo che nessuno si sarebbe aspettatao. In più, in abbinamento a queste creature “intargettabili” le solite spade che in questo ultimo periodo stanno andando alla grande. Sword of War an Peace in quadruplice copia più 3 Phyrexian Metamorph a eventualmente copiarne un’altra è sempre un’ottima scelta. La cosa che invece mi stupisce è che non sono stati minimamente copresi nella decklist ne alcun Primeval Titan, ne un’eventuale Kessig Wolf Run o Inkmoth Nexus. Anderson giustifica l’esclusione di queste carte asserendo il fatto che 4 Strangleroot Geist miglioravano la curva d’attacco, rendendo il mazzo più veloce e più resistente. Come dargli torto. Perno dell’intero mazzo è stato sicuramente il GSZ. Pressochè ogni creatura inclusa nelle 75 carte (se consideriamo anche Glissa di side) era tutorabile. Dunque all’occorrenza bastava cercare bene nel mazzo con lo Zenith e il gioco era fatto. Spesso tale abilità è stata utilizzata per chiamare il Bellowing Tanglewurm in campo e chiudere la partita grazie al suo indiretto vantaggio. Per quanto riguarda il side di questo mazzo, è abbastanza chiara la componente semi-control che si è cercato di operare. Sia i Thumble Magnet che le Ratchet bombs sono ottime carte contro quei mazzi che adoperano l’attacco in sciame che per quelli come il WU Delver. Per quest’ultimo inoltre 2 Naturalize e 2 Creeping Corrosion erano dedicati a togliere di mezzo principalmente le spade e secondariamente tutta una serie di altri artefatti di contorno.
Personalmente avrei cambiato qualcosina in più nel mazzo per renderlo maggiormente resistente e meno dipendente dal finiscer quale Bellowing Tanglewurm. L’aggiunta di Predator Ooze, magari al posto del Troll avrebbe dato al mazzo maggiore resistenza contro i molti mazzi umani e/o Tempered Steel, in più avrrei preso in considerazione l’aggiunta di almeno 2 copie di Daybrake Ranger che sia in versione giorno che in versione notte può essere più di una semplice risposta contro tutta una serie di creaturine volanti molto fastidiose, a partire dal Delver of Secrets per arrivare a tutti gli spiriti messi in campo da Moorland Haunt o da carte come Midnight Haunting. In sostanza, come anche Todd Anderson ha dichiarato, l’esperimento è ben riuscito , ma lungi dall’essere finito. Avrà sicuramente modo di apportare qualche modifica al suo mazzo e riprovarci una settimana dopo allo SCG Open di Cincinnati.
Scorrendo ulteriormente la classifica di Richmond incontiamo un altro mazzo che non si è risparmiato con qualche aggiunta interessante del neonato set. Il mazzo è quello di Ali Aintrazi e l’archetipo come poteva non essere uno dei suoi preferiti, ovvero UB Control:
U/B Heartless Summoning di Ali Aintrazi SCG Open di Richmond | ||
Artifact Creatures
2 Phyrexian Metamorph 4 Solemn Simulacrum 2 Wurmcoil Engine Creatures Enchantments Instants |
Sorceries
2 Black Sun’s Zenith 4 Ponder Lands |
Sideboard: |
Sebbene classicficato 6°, questo mazzo non ha suscitato un gran clamore. L’archetipo è quello già noto, basato sull’Heartless Summoning e forse proprio per questo non ha incontrato il consenso di molti players, ma l’aggiunta di 2 carte che di sicuro avranno un posto in prima fila nei prossimi mesi, ha fatto si che catturasse quantomeno la mia attenzione. Anche se appena spoilerata non la reputai una carta dal grosso potenziale, Tragic Slip si è ritagliata un posticino anche nelle mie prossime costruzioni. Il suo moteplece utilizzo la rende una carta buona in molte situazioni ma sopratutto buona per quei mazzi dal basso costo medio di lancio. Ad ogni modo a dare una nuova impronta all’arcinoto archetipo UB Control è una delle mie carte preferite del nuovo set, ovvero Havengul Lich. Una carta che se debitamente protetta e debitamente usata può fare gioco da sola. In combo poi con uno o addirittura meglio due Heartless Summoning è pura poesia. Comunque, sebbene questo mazzo abbia una partenza piuttosto lenta (per usare un eufemismo), e dipenda molto dall’Heartless Summoning, Ali non ne ha risentito particolarmente. Chiamatela fortuna, chiamatela bravura, questo mazzo ha sempre fatto il suo sporco lavoro. Più di una volta la combo che si forma tra Perilous Myr, Havengul Lich e Heartless Summoning ha prodotto i suoi frutti. Certo, non che ci si possa basare un intero mazzo su questa combo, ma alla fine è sempre una minaccia in più.
In soldoni, quello che questo mazzo ha cercato di fare è mettere quante più minaccie in campo (e per minacce intendo bestioni calibro 5/5 o giù di li) grazie all’aiudo di Heartless Summoning, che insieme al Litch è la vera chiave di volta del mazzo. Riuscire a giocare già di 4° turno il Frost Titan, il Wurmcoil Engine seguiti poi da creature ancor più potenzialmente letali come Rune-Scarred Demon o Sphinx of Uthuun non è cosa da tutti i giorni. Arrivare poi a chiudere la catena che si forma mettendo in campo sempre il Rune-Scarred Demon e quanti più Phantasmal Image e/o Phyrexian Metamorph è un’altra strada che Ali ha percorso diverse volte.
Quello che sorprende in questa decklist è che sebbene sia definito come una sorta di control non ha nessun counter tra le 60 carte a disposizione. Il fattore control è dato essenzialmente dal card advantage che si riesce a guadagnare grazie alle creature dall’alto potenziale aggiunto messe in campo. Il Titano il wurm e il Demone fanno gioco “quasi” da soli, in più se aggiungiamo 4 creature che possono copiare uno di questi 3 bisonti pagando un costo di 1 mana o 1 mana e 2 life points ecco li che un certo tipo di control viene da se. Il tutto non calcolando poi che è rigiocabile dal cimitero grazie al Lich. A detta dello stesso Ali Aintrazi, uno dei punti deboli del mazzo, oltre al fatt che se non si ha una prima mano decente si è in grosse difficoltà, è il fattore wrath. In questo caso lo potremmo chiamare fattore Day of Judgment, che sostanzialmente è la stessa cosa. Dunque il peggior matchup di questo atipico UB Control è quello contro l’Hauted Humans. A tal proposito le due Mimic Vat nel side possono venire incontro aiutando il board post DOJ. Rimettere in gioco il Wurm, tanto quanto il Frost Titan o meglio ancora Sphinx of Uthuun farebbe quasi vittoria a se. Ultima considerazione per questo mazzo che ha fatto Ali è stata quella di ripresentarsi presto con questa decklist ma con dei significativi cambiamenti. Qualche spada in aggiunta e qualche bounce come il tanto abusato Vapor Snag potrebbero essere sicuramente un aiuto valido in considerazione di un metagame sempre più aggro e sempre meno control.
Sbirciando ancora più giù nelle posizioni di classifica, ma molto più giù, arriviamo al mazzo che più di ogni altri mi ha fatto impazzire. G/R Aggro di Morgan Burks.
G/R Aggro di Morgan Burks SCG Open di Richmond | ||
Artifacts Creatures Instants Legendary Creatures |
Sorceries Lands Planeswalkers |
Sideboard: |
Il mazzo, o meglio le basi di questo mazzo sono così buone, ma così buone che sembrano essere le stesse basi per il mazzo che è stato scelto dal solito team Channel Fireball per il PT di Honolulu, che sceglie di scendere in campo sempre tutti con la stessa decklist. Mossa che tra l’altro li ha connotati ultimamente per aver avuto i maggiori piazzamenti in top8 ma anche zero vittorie finali. Questo mazzo più di chiunque altro ha avuto la maggior percentuale di carte del nuovo set. Ben 4 diverse carte per un totale di 9 nell’intero mazzo. Abbiamo 1 Predator Ooze, 4 Strangleroot Geist, 1 Vorapede e 3 Huntmaster of the Fells, quest’ultima sicuramente sul podio delle migliori carte del suo set. La strategia è quella di un qualsiasi aggro: Picchiare duro, e farlo con tutti i mezzi a isposizione. A ben guardare sembrerebbe che in qualche modo il ben più famoso Wolf Run abbia dato un suggerimento a questo mazzo. Ritroviamo infatti qui le stesse basi di quel mazzo: il Primeval Titan, gli Inkmoth Nexus e le Kessig Wolf Run. Questa volta però la terra che travolge è usata maggiormente per dare ulteriore profondità agli attacchi delle creature che non agli Inkmoth. Quella degli Inkmoth è solamente una strtegia secondaria visto il parteur di creature che si possono giocare. Uno dei Light motif di questo mazzo è sicuramente la nuova abilità introdotta con Dark Ascension: Undying/Immortale. Come già detto in precedenza, avere in campo lo Strangleroot Geist di secondo turno è una manna dal cielo. Quasi impossibile da bloccare se si è primi di mano e sopratutto post eventuale Day of Judgment è una delle poche cose che sopravvie …insieme a Thrun, the last Troll e Vorapede. Insomma
a conti fatti quasi converrebbe una bella wrathata. XD
A parte la semplice ironia, il mazzo è piuttosto solido e ben bilanciato. Come nel Mono Green di Todd Anderson, anche qui il GSZ ha facoltà di arrivare a pescare qualsiasi creatura del mazzo. Dunque contro Delver e mazzi sciame Daybrake Ranger è subito a portata di mano, Acidic Slime contro le spade è una comprovata bomba e Huntmaster of the Fells per proteggersi e come gain life è la miglior cosa a cui si abbia accesso. Purtroppo non molti test sono stati fatti fino ad oggi per questo archetipo e il 31° posto non è certo una medaglia da mostrare con onore. Sicuro però se ne parlerà in futuro come il possibile erede legittimo del Wolf Run o la sua naturale evoluzione.
Per chi di voi si chiedesse come mai aun paio di settimane dall’uscita del Set ancora nessuno abbia portato un radicale cambiamento sul metagame che stiamo attraversando è possibile darvi risposta trovando come unica scusa il fatto che prima del PT di Honolulu nessuno abbia voglia o il coraggio di mostrare agli avversari la via giusta da perseguire con i nuovi inserti DKA. Probabile che proprio li vedremo quello che il potenziale di questo nuovo set ha da offrire. Metagame.it offrirà a tutti coloro che bloccati dalla neve resteranno a casa, la possibilità di discuterne insieme e poter così dire: Te l’avevo detto!
segnalo anche Frites: http://www.wizards.com/Magic/Magazine/Article.aspx?x=mtg/daily/eventcoverage/ptdka12/videodt7 il mazzo super innovativo di Raphael Levy
come fai a dire che gavony è peggio di rally???? ma hai testato il mazzo? e poi l’innovazione in uw delver non è data da scour ma dal fatto che si giocano le Pike al posto delle spade!!!
[quote name=”poppi”]come fai a dire che gavony è peggio di rally???? ma hai testato il mazzo? e poi l’innovazione in uw delver non è data da scour ma dal fatto che si giocano le Pike al posto delle spade!!![/quote]
Quella di Rally è una sua opinione, condivisibile o no, mentre le Pike si sono sempre giocate al fianco delle spade.
[quote name=”Koth of the Hammer”]segnalo anche Frites: http://www.wizards.com/Magic/Magazine/Article.aspx?x=mtg/daily/eventcoverage/ptdka12/videodt7 il mazzo super innovativo di Raphael Levy[/quote]
Sarà anche innovativo perchè fra main e side gioca 6 Unburial Rites ???
http://www.wizards.com/magic/magazine/article.aspx?x=mtg/daily/eventcoverage/ptdka12/stddecks
Viva gli errori nella lista 🙂
[quote name=”poppi”]come fai a dire che gavony è peggio di rally???? ma hai testato il mazzo? e poi l’innovazione in uw delver non è data da scour ma dal fatto che si giocano le Pike al posto delle spade!!![/quote]
Si, il mazzo l’ho testato, ed è proprio per questo che suggerisco quello che è [b][u]il mio punto di vista[/u][/b].
Non mi chiamo certo Nils Tolpingrud, ed anche se lo fossi non punterei certo il dito con chi non gioca quest’archetipo inserendo Gavony Township.
Quello che faccio su Metagame.it non è altro che una disamina (più o meno accurata, siete voi ad eventualmente dover giudicare) dei vari tornei, dei vari mazzi e del metagame in un determinato momento. Detto questo non credo di dover essere messo alla gogna se esprimo un mio giudizio in merito all’utilizzio di una carta piuttost che un’altra. Avrò le mie buone ragioni per proporre quelle che [b][u]a mio avviso [/u] [/b] possono essere delle migliorie, oppure posso toppare alla grande, ma non per questo tutto quello che dico deve essere preso per oro colato. E’ fin troppo facile poi dare ragione al mazzo che ha vinto, no? Perchè nessuno ci ha pensato prima ad aggiungere Gavony Township? Oppure, perchè nessuno ha pensato ad aggiungere Rally the Peasants? Magari è pure meglio. Ecco come salta fuori il mio suggerimento. …tutto qua.
Ps mi scuso se il tono può sembrare duro. Non è nelle mie intenzioni trasmettere astio, ma solamente mettere i puntini sulle i 😉
cmq il miglior nuovo mazzo è senza alcun dubbio Spirit Delver! Ideato da Sam Black si è piazzato ben 2 volte nella top8 del pro tour, con il leggendario Jon Finkel (hall of fame) e Jelger Wiegersma.
ottimo articolo e utilissima guida: per chi non ha molto tempo per seguire il “meta mondiale” è una fonte indispensabile. Ne vogliamo di più!
cpx
PS parterre (non parteur) – leitmotiv (non light motif) ma sono dettagli 😉
[quote name=”Simone Capecchi”]PS parterre (non parteur) – leitmotiv (non light motif) ma sono dettagli ;)[/quote]
…e dire che li avevo cercati su google. Forse però avevo cercato le parole sbagliate. Grazie per la correzione e per i complimenti.