delverArticolo di Federico alias Ubik
Ok, come tutti ormai sanno la stagione della nuova spoiler è appena iniziata ed un nuovo set ci aspetta dietro l’angolo. Avacyn Restored, come già successe per Rise of the Eldrazi, sarà un espansione a se stante e in un certo modo molto particolare dato che sarà draftabile in solitaria ed avrà le meccaniche di gioco avulse dalle espansioni precedenti. Dunque per il prerelease del 28 e 29 Aprile potrete scordarvi le creature che flippano, carte con possibilità di Falshback, ne tantomeno un cimitero fulcro di molte strategie come lo è stato fin ora. Certo, ciò non vuol dire che chi fin ora ha prediletto strategie che facevano largo uso delle meccaniche sopra elencate (su tutti Frites e :U: :B: Zombies) dovrà abbandonare tale archetipo. Semplicemente non avrà dal nuovo set tutte quelle soprese che ci si potrebbe aspettare per allungare la panchina di tali mazzi.

Andando con ordine e con un minimo di arguzia su ciò che sarà lecito aspettarsi da Avacyn Restored (il cui set ricordo sarà compreso di 244 carte) è prima di tutto un nuovo viandante, che a detta di molti porterà il nome di Dack Faiden (generalmente associato ai colori :R: :U: ). La supposizione è supportata oltre che dagli insistenti rumors, dal fatto che la WotC ha largamente battuto il suo nome nelle settimane passate anche con una miniserie di fumetti (quasi introvabili in Italia) il cui protagonista era proprio questo viandante di passaggio in Innistrad. Proseguendo con le supposizioni in un certo senso ovvie, il nuovo set avà una lunga pletora di Angeli dai colori non propriamente tutti bianchi. In questo caso le due scuole di pensiero si dividono in coloro che credono nell’uscita di angeli “multicolor” e in coloro che vedono bene la presenza di angeli monocolore, con almeno un angelo per ogniuno dei cinque colori. Personalmente non sono di questa seconda opinione, anche se l’angelo per eccellenza (Avacyn) si supponeva dovesse essere colorato :W: :B: . Ciò è stato smentito dal primissimo spoiler del set che ha visto proprio Avacyn, Angel of Hope sfoggiare tutto il suo candore. Tale smentita dunque non mi fà propendere per la scelta degli angeli monocolorati a discapito di quelli multicolor. Relegare tali creature ad un solo colore credo ne limiterebbe il gioco e le possibilità. Ciò non toglie comunque quella buona dose di imprevedibilità che ogni set porta con se. Ad avvalorare questa tesi ci pensa proprio il leader design dell’intero set: Brian Tinsman. Creatore di carte come Relentless Rats (carta la cui regola delle massimo 4 copie nel mazzo è stata elusa) o gli Eldrazi, che in fatto di scombinamento delle regole ne sanno qualcosa, o come anche le creature multilevel come Kabiria Vindicator, saprà sicuramente anche questa volta portare una ventata di follia misto novità che rende il gioco ogni volta nuovo e maggiormente vario.

E il metagame che intanto aspetta carte fresche da questo nuovo set, come se la stà passando? Beh, se proprio devo essere sincero devo dire che man mano che il tempo passa c’è sempre più un mazzo al di sopra degli altri, sebbene la scelta è sempre molto varia nei vari tornei a cui abbiamo avuto la possibilità di assistere ultimamente. Delver, nelle sue vare costruzioni sta facendo la voce grossa nei confronti di tutti gli altri mazzi che recentemente vedono gioco, UB control compreso, che che se ne dica in giro. Basti pensare solamente all’ultimo weekend, quando si svolgevano allo stesso momento sia lo SCG di Salt Lake City che il GP di Salt Lake City. Beh, in entrambi i casi ben 5 mazzi delver, sebbene spazziassero dalle costruzioni blade allo Spirit, sono arrivati alla top 8, per un totare di 10 mazzi su 16. Qui il 1 di Aprile non c’entra niente. Lo scherzo lo ha fatto il Delver of Secrets a tutto il metagame. Da più parti si sono levati mormorii di dissenzo verso questo mazzo, ma parlare di banning forse è un tantino allarmistico visto comunque il fatto che ovunque si giochi il metagame è sempre bello vaio. Dunque, cosa dobbiamo prepararci ad affrontare da qui a un mese, prima dell’uscita di AVR (acronimo con cui si sintetizza Avacyn Restored) per non arrivare impreparati all’appuntamento con questo deck? Le varianti del Delver sin dall’uscita di tale archetipo sono e sono state tantissime. Basti pensare che questo mazzo trae origini dal mazzo illusions in cui il Delver era “l’intruso da trovare”. Ad ogni modo ciò che rende vincente questo mazzo, oltre al fatto che è di per se un vero e proprio tire 1, è il fatto che non sempre basta preparare la side per l’eventuale matchup con cui affrontarlo. Il fatto è che di mazzi Delver ne esistono veramente tanti e non sempre si è pronti ad affrontare quella specifica costruzione piuttosto che un’altra. Andiamo a vedere quelle che a mio avviso sono le principali varianti.

 

Stalker Blade – U/W Balde

Legendary Creatures
3 Geist of Saint Traft

Sorceries
4 Gitaxian Probe
4 Ponder

Basic Lands
9 Island
1 Plains

Lands
4 Glacial Fortress
3 Moorland Haunt
4 Seachrome Coast

 

Quello che vale la pena subito notare in questa decklist è la presenza di 4 Sword of War and Peace e altrettanti 4 Invisible Stalkers. Fin dall’uscita di questo archetipo tale strategia è quella che ha subito preso piede parallelamente a quella del Delver of Secrets. Il fatto che lo Stalker sia allo stesso tempo imbloccabile e non targhettizzabile dà subito l’idea che tale mazzo vuole aggredire nell’accezione più grezza del significato l’oppo. Tale mazzo dà poi il meglio di se sia contro un eventuale mirror che contro umani e zombies. Il fatto di avere il doppio vantaggio proveniente dalla messa a segno dei danni da spada fà si che la resistenza e dunque la longevità del gioco volga a mio favore, permettendo in questo modo di calibrare sempre al meglio la strategia da adottare. Qui le uniche carte che realmente impensieriscono la strategia sono quelle che ci obbligano a sacrificare una creatura o le immancabili wrattate. Ed è proprio in questi frangenti che i counters vengono in soccorso. Sia DoJ che BsZ hanno come unica risposta o un soft counter come Mana Leak o un Vapor Snag sulla propria creatura. Differentemente per il sacrificio (Liliana in primis) lo Snapcaster come anche Midnight Haunting sono pronti ad entrare aumentando la disponibilità delle creature da sacrificare. In alternativa a tutto ciò è sempre un bel mazzo Delver classico con i soliti Geist of Saint Traft, Delver of Secrets, Moorland Haunting e amenità varie.

Per chi non avesse a disposizione le 4 spade o per chi non ci si trovasse bene a giocarle, quest’altra costruzione è una validissima alternativa anche se a mio avviso un tantino più skill intensive:

 

Mage Balde
Top deck di Samuele Estratti al PT Dark Ascension

4 Gitaxian Probe
3 Gut Shot
4 Mana Leak
3 Midnight Haunting
4 Ponder
3 Runechanter’s Pike
2 Thought Scour
4 Vapor Snag
Spells [27]

4 Delver of Secrets
3 Geist of Saint Traft
2 Phantasmal Image
4 Snapcaster Mage
Creatures [13]

4 Glacial Fortress
8 Island
3 Moorland Haunt
1 Plains
4 Seachrome Coast
Lands [20]

 

In questa particolare versione dell’archetipo classico prende vantaggio dalla combo che si viene a formare tra la Runechanter’s Pikes e il Thought Scour. Proprio quest’ultima carta, il cui utilizzo è talmente buono che mi piacerebbe metterne anche 4 se non fosse che non saprei cosa togliere, ha un triplice vantaggio in gioco: macinando il proprio mazzo fornisce potenza alla Runechanter’s Pikes, dà materia prima allo Snapcaster Mage per utilizzare la sua abilità di Flashback e nqlla malaugurata ipotesi macinasse delle creature fornisce carne fresca per la Moorland Haunt. Insomma, come il ben noto slogan delle pubblicità, tale carta riassume il brand 3 in 1 nel modo migliore per questo archetipo. Tale situazione dunque permentte dunque di portare tale mazzo ad una maggiore situazione di controllo del gioco molto più di tanti altri mazzi Delver. Il problema, come dicevo prima, è che le azioni da compiere sono talmente calibrate sul filo di lana che se ne consiglia l’utilizzo solo a giocatori veramente esperti. Facile infatti è giocare una carta piuttosto che un altra e mandare tutta la propria strategia a farsi benedire. Dosare counters, creature e istant al momento giusto non è cosa da tutti.

Quello invece che è un buon mix tra i due mazzi precedenti ed ha un approccio al metagame altrettanto incisivo è il mazzo di Shahar Shenhar:

 

U/W Delver mazzo di Shahar Shenhar
primo posto allo Grand Prix di Salt Lake City

Artifacts
1 Batterskull
1 Runechanter’s Pike
2 Sword of War and Peace

Creatures
4 Delver of Secrets
2 Invisible Stalker
4 Snapcaster Mage

Instants
1 Dismember
2 Gut Shot
4 Mana Leak
2 Thought Scour
4 Vapor Snag

Legendary Creatures
4 Geist of Saint Traft

Sorceries
4 Gitaxian Probe
4 Ponder

Basic Lands
9 Island
1 Plains

Lands
4 Glacial Fortress
3 Moorland Haunt
4 Seachrome Coast

 

Tale decklist infatti tiene aperte tutte e 3 le possibilità precedentemente illustrate. 3 direte voi? Beh, in questo caso c’è anche il Batterskull come alternativa ai 2 equipaggiamenti fin ora descritti. In questo caso è data la possibilità di scegliere (più per casualità che per effettiva scelta del giocatore, perlomeno nella prima parte di gioco) quale strategia adottare, non rinunciando comunque al Thought Scour. In realtà riesce a prendere il meglio di entrambi i mazzi precedenti conciliandone le strategie e tessendo un’unica trama di gioco che trae vantaggio sia dal fattore control che da quello aggro. Tallone d’Achille di tale mazzo rimane però la difficoltà a uscire dalla brutta situazione che si viene a creare qualora la prima mano non sia delle migliori. Dunque è fondamentale partire bene e farlo nel modo più aggro possibile, anche perchè nel late game si è fortemente svantaggiati rispetto a qualsiasi matchup.

In alternativa alle tre precedenti decklist, il cui fattore comune oltre alle varie creature presenti in tutti i mazzi erano gli equipaggiamenti, si può decidere di provare una versione scevra di ogni equipaggiamento in favore di un gioco più aggro e meno “cervellotico” incentrato sulla tribù degli spiriti. Ultima e forse migliore versione di questo mazzo è quella portata da Tom Martell allo SCG di Salt Lake City:

 

Lingering Spirits mazzo di Tom Martell
terzo posto allo SCG di Salt Lake City

4 Delver of Secrets
4 Drogskol Captain
2 Dungeon Geists
4 Phantasmal Image
4 Snapcaster Mage
Creatures [18]
4 Gitaxian Probe
1 Gut Shot
4 Lingering Souls
2 Mana Leak
4 Ponder
1 Revoke Existence
4 Vapor Snag
Spells [20]

4 Darkslick Shores
2 Evolving Wilds
3 Glacial Fortress
5 Island
1 Moorland Haunt
1 Plains
4 Seachrome Coast
1 Swamp
1 Vault of the Archangel
Lands [22]

SIDEBOARD
2 Celestial Purge
1 Dismember
2 Dissipate
1 Divine Offering
2 Dungeon Geists
1 Flashfreeze
1 Gut Shot
1 Mana Leak
1 Negate
1 Revoke Existence
1 Surgical Extraction
1 Timely Reinforcements

 

Questo mazzo prese forma per la prima volta al PT di Honolulu, dove tutti ricordano l’epica semifinale tra Brian Kibler e Jon Finkel nella quale lo storico giocatore di Magic portò tale archetipo ad altissimi livelli. Ma come molte volte succede per questi mazzi la cui componente sciame ne caratterizza fortemente il gioco, basta una semplice wrattata o un effetto altrettanto efficece che non sempre un counter (sopratutto se “soft”) ha la possibilità di annullarne l’effetto. Infatti ciò che più teme tale castruzione del mazzo sono i mazzi quali Humans, Frites per via di Elesh Norn ed Esper Control. Difficile dunque rivedere tale archetipo tra quelli papabili nell’attuale metagame. Questo più di tantissimi altri casi è stato quello che si usa dire di quei mazzi che si infiltrano tra le maglie del metagame in un preciso momento e che non sono riproponibili fino all’avvento di un nuovo metagame che non tiene conto delle sue abilità.

Step successivo per tale mazzo è quello che si è visto nelle posizioni di rincalzo in diversi SCG di questa stagione.

 

Honor Spirits di Jerry Thompson
Creatures

Enchantments
2 Intangible Virtue

Instants
4 Mana Leak
3 Thought Scour
4 Vapor Snag

Sorceries
1 Gather the Townsfolk
3 Gitaxian Probe
4 Lingering Souls
4 Ponder
2 Timely Reinforcements

Basic Lands
5 Island
1 Plains
1 Swamp

Lands
4 Darkslick Shores
2 Evolving Wilds
4 Glacial Fortress
4 Seachrome Coast

Sideboard:
2 Sword of War and Peace
2 Phantasmal Image
2 Celestial Purge
2 Negate
2 Jace, Memory Adept
1 Sorin, Lord of Innistrad
2 Revoke Existence
1 Timely Reinforcements
1 Moorland Haunt

 

 

Sebbene resti sempre un mazzo Delver, la connotazione che rende rimarcabile questa decklist è il fatto di poter prendere vantaggio dalla costruzione precedente anzichè che con il Drogskol Captain con l’Intangible Virtue, moltiplicatore di card advantage infinitamente migliore se appunto paragonato al Drogskol. In questo caso la componente token è sicuramente maggiore rispetto al Lingering Spirit. Qui infatti oltre ai Lingering Souls ci sono anche 2 Blade Splicer, 1 Gather the Townsfolk e 2 Timely Reinforcements. Questi ultimi piuttosto fondamentali nei primissimi turni contro qualsiasi altro mazzo aggro per cercare di arginare le creature avversarie e dare modo di portare il game verso acque più tranquille. Dunque, possiamo senza ombra di dubbio annoverare anche questo mazzo tra gli archetipi aggro, forte proprio del fatto che una moltitudine di creature pompabili grazie a ben 4 +1+1 è una vera forza arginabile con molta difficoltà. E’ anche vero però che non è oro tutto ciò che luccica, infatti i matchup di questo mazzo non sono proprio rosa e fiori da quando la Ratchet Bomb sta imperversando nello Standard in quasi tutti i mazzi (control e non). E’ proprio da ciò che vuole discostarsi l’ultima versione (non ancora ufficialmente testata) del mazzo Delver. La poca resistenza dei tokens viene dunque sostituita da creature con un effettivo costo di gioco e l’Intangible Virtue viene sostituita da un moltiplicatore di forza parimenti efficace. E’ così che Josh Hutter Leyton ha messo appunto il suo:

 

Honor Delver
Artifacts

Creatures
4 Delver of Secrets
4 Snapcaster Mage

Enchantments
3 Honor of the Pure

Instants
2 Gut Shot
4 Mana Leak
4 Vapor Snag

Legendary Creatures
4 Geist of Saint Traft

Sorceries
4 Gitaxian Probe
4 Lingering Souls
4 Ponder

Basic Lands
4 Island
1 Plains
1 Swamp

Lands
4 Darkslick Shores
2 Evolving Wilds
4 Glacial Fortress
1 Moorland Haunt
4 Seachrome Coast

Sideboard:
2 Nihil Spellbomb
2 Hero of Bladehold
3 Celestial Purge
2 Dissipate
2 Jace, Memory Adept
2 Revoke Existence
2 Timely Reinforcements

 

 

Qui appunto la componente tokens è data solo dal Lingering Souls, se si esclude L’angelo 4/4 creato dal Geist of Saint Traft. Ritornando ad un Delver più classico rispetto agli ultimi due, dunque con il ritorno di Sword of War and Peace ed anche del Geist, la novità stà nel fatto che Honor of the Pure sostituisce l’Intangible Virtue lasciando il comparto Tokens relegato a sostegno della strategia base, ma subito pronto a riprendersi il posto che gli spetta se post side entrano i 2 Hero of Bladehold. Il resto è da considerarsi routine di un Delver quantomai stranoto.

Personalmente, non gioco il Delver da un mesetto a questa parte avendolo sostituito con un più concreto e facile da giocare :U: :B: Zombies, Devo però riconoscere che il Delver in qualsiasi versione ci si trovi ad affrontare è un signor mazzo e che che se ne dica avrà ancora modo di ripresentarsi agli appuntamenti che seguiranno battendo cassa. Se però dovessi proprio scegliere e riprendere in mano tale archetipo la soluzione che adotterei sarebbe quella dello Stolker Blde non solo perchè ultimamente il metagame si stà settando su un versante più aggro ma anche perchè è la versione più testata fin ora e quella con i migliori matchup in giro. Soffre è vero terribilmente il Frite ed in articolar modo Elesh Norn, ma di fronte a qualsiasi altr mazzo se la batte sempre partendo da favorito.

6 Comments

  1. Koth of the Hammer

    Bell’articolo complimenti… Io però se dovessi portare questo archetipo ad un ptq, porterei la lista di Yuuya Watanabee, primo classificato al GP Kuala Lumpur. Perchè semplicemente è molto più forte in mirror e contro humans, ovvero i due archetipi più portati.

  2. Filo83

    Complimenti per l’analisi, concordo ^_^

  3. ShinHai

    Piccola curiosità: non era Dack Faiden?

  4. federico@metagame.it

    [quote name=”ShinHai”]Piccola curiosità: non era Dack Faiden?[/quote]

    Errore mio. L’ho fatto diventare una “papera”.

  5. luciano repetto

    il problema è che l’attuale metagame non offre nessunaslternativa ai classici archetipi di uw ub e rg. eccezione fatta per alcuni tipi di mazzo quali l’esper control, combinazioni normalmente molto forti di coloiri quali bg o ru o rw in questo metagme non hanno nessun senso. senza contare quanto lo snapcaster sia la carta più fuori controllo e assolutamente da limitare a 1 o bannare direttamente in qualunque altro formato appena fuori modern. la verià è che oggigiorno i giocatori di magic non sono quasi più professionisti ma semplicemnte figli di papà che si copiano liste su liste e si spendono 400. 500 euro a mazzo parecchie volta senza nemmeno cambiare un minimo liste già prefatte. le meccaniche e le abilità di giochi di rise of eldrazi e innistrad e dark ascension sono semplicemente ridicole per puristi di magic.troppe carte con effetti e body anche troppo potenti per il costo di mana o costi di mana troppo facilmente aggirabili in vari formati primo fra tutti modern. il blu è molto potente e spesso anch’io gioco sempre base blu, ma non si può vedere in un intero blocco 5, 6 archetipi di mazzo e basta che tra l’altro girano intorno a non più di 7, 8 carte per blocco completo. la cosa semplicemente mi ripugna.

  6. federico@metagame.it

    @Luciano
    Probabile che tu abbia ragione, ma come fare per invogliare la gente a giocare archetipi che spaziano al di fuori dei tire 1? Si sa che il gioco è competizione ed èproprio perchè lo è che si vedono così tanti Delver. A tutti piace diverstirsi ma ci si diverte di più se si vince e questa logica non è arginabile ne di può far finta di non comprenderla. La tua lamentela è comprendibile e condivisibile, ma sebbene dal mio punto di vista tu hai ragione ti troverai sempre qualcuno che ti dirà “io gioco per vincere e se Delver è il mazzo che mi permette di farlo gioco Delver”.
    Ci si può fare ben poco, se non provare come succede di tanto in tanto a vincere com mazzi considerati outsider o quantomeno sotto al tire 1 del momento.

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