Articolo di Francesco Gyed Cambilargiu
Tempo dopo la fine dei thran, lontano da Terisiare e dagli intrighi di Yawgmoth, un’altra creatura costruiva una fitta rete di inganni nel continente di Corondor. Il suo nome era Geyadrone Gihada, ed era una planeswalker.
Tutto ebbe inizio quando, un giorno, un noto fabbro di nome Dakkon ricevette la visita di Geyadrone. La planeswalker gli parlò della Scintilla, dei planeswalker, della Cieca Eternità e si offrì di aiutarlo ad accendere la propria scintilla latente. Tutto ciò che chiedeva in cambio era che Dakkon forgiasse per lei una spada, ma non una semplice arma, bensì la più potente spada che Corondor e Dominaria avessero mai visto. Dakkon accettò, e per dieci anni (un battito di ciglia rispetto alla vita eterna che Geyadrone gli aveva promesso) lavorò al suo capolavoro: la Blackblade, una spada capace di risucchiare l’energia vitale delle persone che uccideva.