CAP 1; 15 Mokosh 9.965 Z.C.
“Muori provando” –Motto del Corpo degli Osservatori Izzet
Il Decamillenario, il ritorno di Szadek, la Convocazione Selesnya e tutti gli eventi avvenuti nel primo libro, sono ancora ben lungi dall’avvenire quando il pilota goblin di una osservo-sfera Izzet decollata dal Calderone di Utvara su ordine del mago Zomaj Hauc viene attaccato da un gruppo di selvaggi Gruul.
Dopo un breve combattimento in cui il pilota riesce ad eliminare alcuni nemici, i proiettili di piromana dei Gruul mettono fuori uso uno dei motori principali dell’osservo-sfera, la quale precipita con il goblin al suo interno, esplodendo all’impatto con il terreno. La cosa che colpisce Hauc, che dalla base sta osservando la scena, è che i fantasmi delle vittime non sono apparsi, e che, per qualche strana ragione, nel cielo si è aperta una fenditura nella realtà, uno squarcio sul nulla.
CAP 2; 14 Paujal 10.012 Z.C.
“Lo Spettro-padre: <<Perché i migliori fautori Orzhov sono donne, Mubb?>>
Mubb lo Sfortunato:<<Se hai bisogno di chiedermelo, significa che sei rimasto morto per troppo tempo, Spettro-padre!>>
Spettro-padre: <<Sciocco insolente! Va’ all’Abisso!!>>
Mubb: <<Urrà! Ancora torture! Sei troppo gentile, Spettro-padre!>>” –Rembic Wezescu, le divertenti punizioni di Mubb lo Sfortunato
Dopo aver ribaltato le sorti di un processo ad un virologo Simic utilizzando la propria astuzia nell’usare correttamente un Circolo della Veridicità, la giovane Fautrice Orzhov Teysa Karlov riceve la visita di Melisk, uno dei servitori del Patriarca Karlov, antenato vivente di Teysa che lei chiama Zio. Melisk scorta Teysa attraverso i tunnel interni che collegano le alte torri Orzhov (utilizzati a volte anche dagli Azorius, ma completamente gestiti dagli Orzhov), edifici che hanno la base nella Città Sepolta e la cima nei cieli della superficie. Teysa domanda cosa voglia da lei lo Zio, ma Melisk non si lascia sfuggire altro che un nome: Utvara, una Zona di Bonifica che nel ’65 ha visto diffondersi una piaga mortale che ha portato alla morte centinaia di abitanti.
Dopo un breve percorso, i due arrivano davanti alla Cattedrale Karlov, il cui ingresso è sorvegliato da un golem dalla forma simile a quella di uno scorpione che serve il Patriarca da millenni. Teysa dialoga con la creatura, che nonostante parli emettendo solo scatti e suoni incomprensibili, viene compresa da tutti i Karlov, e ottiene il “permesso” di portare con sé Melisk e di procedere all’interno della Cattedrale. Una volta giunti di fronte alla porta degli appartamenti privati di Zio, sorvegliata da un Angelo della Disperazione e da un suo compagno della stessa razza, Teysa e Melisk sono costretti a pagare una abbondante offerta in denaro per entrare nelle stanze del Patriarca. Quei soldi non servono semplicemente ad arricchire le già floride casse di Zio, ma andranno anche a prolungare magicamente la sua vita, attraverso un incantesimo in grado di usare il denaro per fornire maggiore longevità agli esseri viventi. Grazie a questo ed altri incantesimi oscuri, Zio ha potuto vivere per più di mille anni, ma per mantenere il suo corpo ha bisogno di mangiare costantemente e in gran quantità, e questo lo ha portato ad ingrassare e a trasformarsi in una vera e propria palla di lardo grigiastra tenuta in vita dalla magia oscura e sostenuta da una poltrona fluttuante.
Una volta pagata l’offerta, Mr Yigor, il servo personale di Zio, apre la porta e finalmente Teysa e Melisk arrivano al cospetto del Patriarca dei Karlov, che finalmente rivela alla discendente parte del suo piano. Zio apprezza le sue capacità di fautrice, ma non ha intenzione di lasciarla diventare un’artista del foro, perciò la manderà a vivere nella regione di Utvara e le farà dono del titolo di baronessa, quella che lui chiama “la sua eredità”.
CAP 3; 30 Pajual 10012
“Il distacco dalla connessione mortale con il conio e la ricchezza, permette all’Obzedat di seguire il vero e sacro potere, slegato dagli interessi mondani. Ma allora, perché continuano ad accumulare denaro con più fervore che mai?” — Anonimo, il Manifesto Generazionale per il futuro degli Orzhov (4.582 Z.C.)
Settimane dopo, Teysa, accompagnata da Melisk e Zio, raggiunge Utvara, ignara del fatto che in quegli stessi giorni, Aun Yom, un Gruul appartenente ai clan locali ha organizzato un attentato al lokopede sul quale viaggia la nuova Baronessa. Yom e i suoi sono stati armati gratuitamente da un goblin Izzet che ha fornito loro dei “bam stick” (le armi che usavano Fonn e Jarad per uccidere i quietmen nel primo libro, delle specie di cannoni che sparano piromana) e il motivo per cui ce l’hanno con gli Orzhov è presto spiegato: quarantasette anni fa è stato Zio a finanziare l’osservo-sfera che ha aperto la misteriosa spaccatura nel cielo chiamata Scisma, e questo ha dato inizio ad una terribile epidemia chiamata Kuga che ancora oggi flagella gli abitanti di Utvara.
Come se non bastasse, da quando la fenditura è apparsa, gli spiriti dei Gruul morti non rimangono su Ravnica, ma spariscono nel nulla, divorati dallo Scisma che priva i loro compagni della possibilità di averli ancora al loro fianco dopo la morte (cosa che accade a tutti gli altri abitanti di Ravnica). Quando ormai tutto è pronto e il lokopede è in vista però, Yom viene ucciso da qualcosa di sconosciuto e poco prima che il suo spirito venga risucchiato nello Scisma, riesce a vedere il proprio corpo rialzarsi e camminare.
Nel frattempo, all’interno della carrozza principale del lokopede (che è una specie di treno di forma insettoide che si muove su zampe di metallo), Teysa, Erede di Orzhov, viene messa a corrente del motivo per cui la sua famiglia desideri mantenere il controllo di Utvara. Millenni fa, l’attuale Zona di Bonifica era un antico terreno di caccia di Niv-Mizzet, il Mentefiamma, dimora del drago e di conseguenza luogo ricchissimo di tesori e manufatti risalenti a quell’epoca remota che nel corso del tempo sono stati dissotterrati. Proprio per questo i Karlov sono interessati a controllare Utvara, in quanto la famiglia di Teysa, essendo la proprietaria della terra, avrebbe una percentuale su qualunque tesoro venisse trovato nella zona.
Sempre per dare linfa a questa caccia al tesoro, e invitare quanta più gente possibile a trasferirsi nella regione, quarantasette anni fa Zio ordinò la creazione della bomba che l’osservo-sfera avrebbe dovuto lanciare su Utvara per sterminare gli abitanti del luogo. In questo modo l’epidemia che flagellava la regione sarebbe scomparsa, e la zona sarebbe stata ripopolata. Anziché esplodere nel momento e nel luogo pattuito, la bomba è rimasta nell’osservo-sfera, esplodendo dopo l’attacco dei Gruul. Una tale esplosione di mana concentrata in un unico punto formò lo Scisma, e in qualche modo permise alla piaga di evolversi e trasformarsi nell’attuale Kuga, per la quale non è stata ancora trovata una cura. Solo il polline magico dell’albero Vitar Yescu, situato al centro dell’unica cittadina di Utvara, permette agli abitanti che vivono nelle sue prossimità di rimanere immuni alla piaga, e ovviamente questo porta enormi vantaggi al Conclave Selesnya. Come se non bastasse, l’Husk di Utvara, ossia l’insieme di colline che circonda la città, non solo è funestato dai venti infetti del Kuga, ma non è affatto simile a quella di tante altre zone di Bonifica di Ravnica, che perlopiù sono composte da vecchi ma riconoscibilissimi edifici in rovina. In Utvara infatti il deterioramento è talmente avanzato che gli edifici hanno l’aspetto di vere e proprie formazioni naturali più che di rovine, e questo rende più difficoltoso orientarsi e scacciare i Gruul. Dopo aver concluso l’ennesimo pasto e la spiegazione, Zio si addormenta beato, incurante del fatto che fuori i Gruul abbiano cominciato il loro assalto.
Qualche carrozza più indietro, Crix, una corriera goblin dalle facoltà intellettive migliorate da esperimenti compiuti su di lei in tenera età, che lavora per Zomaj Hauc, cerca di ottenere un’udienza con il Patriarca, ma viene fermata dalle guardie alla porta, le quali, comunque, dopo un breve discorso da parte della goblin, si convincono e la lasciano entrare. Tuttavia, l’attacco gruul ha avuto inizio, e Crix viene cacciata fuori da Teysa, che ordina alle sue guardie del corpo thrull di ucciderla in quanto spia nemica. Ha così inizio una rocambolesca fuga da parte della goblin, che per sua sfortuna si conclude con il suo rapimento da parte di un Gruul.
CAP 4-30 Pajual 10.012 Z.C.
“Siete stufi della mancanza di leggi? Cercate un modo per fare la differenza e magari racimolare qualche soldo in questo ingrato mondo? Se volete fare la vostra parte per la giustizia ed avere una razione di bumbat garantita ogni giorno, contattate il più vicino reclutatore Haazda oggi stesso!” –Poster di reclutamento della Lega di Haazda.
Qualche tempo dopo la battaglia del lokopede, un Haazda ubriaco discute con un posato anziano seduto al bancone di un bar. Un bar gestito da Pivlic, l’ex proprietario del Pivlichinos, il ristorante devastato dai quietmen nel primo libro. Un anziano posato che si chiama Agrus Kos ed è un ex Tenente Wojek e che lavora per Pivlic da dodici anni. Dopo aver accompagnato l’Haazda alla porta, Kos si trova davanti ad un trio di persone mascherate che Pivlic riconosce come Melik, Teysa e il Patriarca Karlov. L”imp accompagna gli ospiti in una zona sicura in cui sono presenti una ecto-sedia, meccanismo in grado di strappare le anime dalle carni dei morti, e uno specchio per mantenere lo spirito al sicuro.
Mentre Melisk e i thrull sistemano il corpo di Zio sulla ecto-sedia di fronte allo specchio, Kos vede una banda di teppisti che si diverte a tormentare un anziano centauro Gruul e facendo valere la sua autorità di ex wojek e guardia personale di un imp allineato agli Orzhov, riesce a metterli in fuga senza dover combattere, cosa che potrebbe anche rivelarsi fatale per il suo cuore. L’abuso di Lacrime e la vecchiaia hanno indebolito il muscolo cardiaco del vecchio Wojek, e uno sforzo troppo grande o l’utilizzo di una sola goccia di magia guaritrice lo ucciderebbero.
Avvicinandosi a Trijiro, l’anziano centauro, Kos gli chiede se sappia qualcosa sugli ospiti che sono appena entrati nel locale, ma il Gruul risponde solo quando Kos gli mette in mano una manciata di monete, affermando di aver udito il grassone sulla sedia dire alla donna e al tizio mascherato quanti vantaggi avrebbe portato loro la sua morte. Tuttavia, Kos non riesce a capire come abbia fatto a vedere il Patriarca vivo quando al suo arrivo al locale sembrava indubbiamente morto, ma conclude che i due tizi mascherati al seguito del Patriarca lo abbiano ucciso e vogliano far ricadere la colpa sui Gruul di Utvara. Tuttavia, Kos non ha alcuna intenzione di immischiarsi in questa faccenda, specialmente perché gli assassini sono i suoi datori di lavoro, i proprietari di mezza Utvara e i superiori di Pivlic. E lui non è più un wojek.
CAP 5; 31 Paujal 10.012 Z.C.
“Umili la tua famiglia quando negozi con lealtà con i luogotenenti di colui che ti si oppone. Umili te stesso quando accetti le parole dei lacchè, perché significa che la tua famiglia accetta le parole dei lacchè. Se il tuo avversario non ti rispetta abbastanza da mostrarti la gola, trovala e tagliala.” –Patriarca Xil Xaxosz (3.382-4.211 Z.C., membro dell’Obzedat 4.211-10.076 Z.C.)
Il giorno dopo il suo arrivo al bar di Pivlic, che userà come centro di comando nei prossimi giorni, Teysa chiama al suo cospetto le autorità più importanti di Utvara, o meglio, della piccola cittadina cresciuta attorno al Vitar Yescu. Il primo è Aradoz, uno schiavista mezzo demone a capo della Associazione degli Schiavi, una specie di gilda minore che si occupa di molti settori, tra cui quello minerario e quello immobiliare. Aradoz, senza alcun pudore, pianta gli occhi sul decolté di Teysa, ma la Baronessa risponde storcendogli un corno e minacciandolo di necrotizzargli gli occhi. Dopodiché Teysa presenta un piano edilizio al mezzo demone, affermando di poter conciliare le esigenze di tutte le gilde che verranno coinvolte.
Mentre Aradoz si appresta ad obbedire agli ordini di Teysa, che vuole che le demolizioni siano completate entro un giorno, la goblin Crix si trova a fare i conti con una creatura gigantesca, un semi-dio che i Gruul chiamano “nephilim” (si tratta probabilmente di un Nephilim Sbaffainchiostro o di un Nephilim Riesumapassato), e rimane alquanto stupita nel vedere che i suoi rapitori, anziché fuggire via, affrontano la creatura e riescono ad ucciderla. Nel frattempo, Teysa, la quale è intenta a parlare della Pestilenza Kuga con il dottor Nebun, un vedalken Simic esperto in virologia. Teysa ordina a Nebun di creare un vaccino contro la Kuga e, in cambio, cancellerà tutti i documenti riguardanti gli esperimenti illegali compiuti dal dottore in passato. Il vedalken rivela, cercando in ogni modo di negare un suo eventuale coinvolgimento nella creazione della pestilenza, che la Kuga è l’evoluzione di un’altra pestilenza che si diffondeva attraverso il semplice contatto fisico alla quale i Gruul avevano sviluppato un’immunità. Rendendo quindi vano qualunque tentativo di “bonificare” la regione.
Tuttavia, l’incidente dell’osservo-sfera, oltre ad aprire lo Scisma, ha mutato la pestilenza, trasformandola in un vero e proprio vento infetto che uccide, in poco tempo, chiunque non sia un discendente di quei Gruul di Utvara che avevano sviluppato l’immunità alla precedente epidemia. Tuttavia, nemmeno loro sono del tutto immuni alla Kuga, che tuttavia ha su di loro un effetto differente. Anziché far marcire i loro corpi all’istante, la Kuga si limita infatti a diminuire la durata della loro vita. I Gruul si proteggono con un particolare fungus che cresce nell’Husk (forse creato dallo stesso Nebun) e grazie ad esso sono riusciti a sopravvivere e prosperare per quasi cinquant’anni.
Dopo che Nebun lascia la stanza, Teysa si appresta ad accogliere Zomaj Hauc, il mago-capo del Calderone Izzet, ma dato l’uomo è troppo impegnato, si ritrova davanti solamente un goblin con un bam-stick come dono di scusa. La Baronessa non ha alcuna intenzione di ascoltare le scuse del goblin, e dopo averlo fatto parlare per un po’, lo uccide con il suo stesso bam-stick, per poi entrare nella sala della ecto-sedia per conversare con Zio, il quale le parla attraverso lo specchio attorniato dal Concilio Fantasma di Orzhova.
CAP 6; 1 Cizarm 10.012 Z.C.
“Un tempo i Gruul possono anche essere stati una gilda, o persino una forza da stimare, ma ormai lo sono solo di nome. Divisi come sono, sarebbe un miracolo riuscire a riunirli ora come ora. Il Patto delle Gilde unisce noialtri tanto quanto divide i clan. E vorreste ancora farmi credere che non ci siano ingiustizie in questo documento?” –Ambasciatore San Bayul rivolto al Concilio del Patto delle Gilde. (22 Mokosh 9.997 Z.C.)
Il giorno dopo, Kos esce dal locale di Pivlic, e come da routine inizia a scrutare l’orizzonte con una specie di cannocchiale, approfittando di alcuni momenti in cui il sole passa dietro lo Scisma e rende il cielo cristallino, permettendo quindi a occhi abbastanza allenati (o strumenti sofisticati) di osservare praticamente qualunque punto di Ravnica. Kos è alla ricerca di Feather, partita dodici anni prima per cercare Razia e mai più tornata da quel viaggio, ma anziché l’angelo, si trova ad osservare un Gruul che viaggia verso un accampamento con un prigioniero al seguito.
Il prigioniero non è altri che Crix, la quale si stupisce nel vedere che la vita dell’accampamento scorre serena, senza atti di violenza, cannibalismo o altre azioni primitive tipiche delle storie che ha sentito sui Gruul. Trijiro, il centauro amico di Kos e capo dell’accampamento, le spiega che in effetti si impegna molto per mantenere la pace all’interno dell’accampamento e al tempo stesso a mantenere buoni contatti con le altre gilde di Utvara, così da dare ai suoi compagni la possibilità di vivere una vita in mezzo alla natura. Golozar invece è leggermente meno pacifista di Trijiro, più idealista e più violento, e di fronte alle spiegazioni del centauro, afferma con insistenza il suo desiderio di razziare la città di Utvara per poter sfamare tutti gli abitanti dell’accampamento, liberare gli schiavi delle miniere di Aradoz e vivere come un vero Gruul. Anche questa volta, però, Trijiro riesce come sempre a portarlo a più miti consigli, e Golozar sa bene che, nonostante abbia la capacità di uccidere l’anziano centauro e diventare capo (Zuriv) al suo posto, il clan non trarrebbe alcun vantaggio dalla sua leadership.
Seguendo la sua logica di collaborazione con le altre gilde, quindi, una volta concluso il dibattito Trijiro ordina a Golozar di liberare Crix e di scortarla fino al Calderone, così da evitare problemi da parte di Zomaj Hauc.
CAP 7; 2 Cizarm 10.012 Z.C.
“Il tocco del Mentefiamma non può essere concesso con leggerezza. Sono stato deluso da alcuni di coloro che lo hanno accettato? Certamente. Ma senza delusione non c’è orgoglio per quelli che hanno superato le mie aspettative. Prossima domanda, mortale.” –Niv-Mizzet, ultima dichiarazione pubblica registrata (4 Paujal 7.425 Z.C.)
Mentre Crix torna verso il Calderone, Zomaj Hauc sorvola Utvara a bordo della sua osservo-sfera personale, riflettendo sulle sue prossime mosse. Lo scienziato sta infatti nascondendo un segreto a Niv-Mizzet, qualcosa che ha a che fare con lo Scisma, e si è già alleato con gli Orzhov per impedire al Mentefiamma di scoprirlo. Tuttavia, per il suo piano è essenziale che Crix, la sua assistente personale, sia al suo fianco. Mentre Hauc, attraverso un cristallo comunicatore, chiede a una persona che indossa una maschera bianca di ritrovare Crix, la goblin continua il suo viaggio con Golozar verso il Calderone, ma il sentiero, che passa sotto una torre, è interrotto da un grosso pezzo di roccia che blocca loro la strada. Come se non bastasse, dietro di loro si stanno avvicinando pericolosamente gli uomini del selvaggio razziatore Aun Yom, i quali non sono affatto ragionevoli come Trijiro e i suoi compagni. In quel momento, l’osservo-sfera di Hauc sorvola la torre, ma a causa della sua velocità (tale da rompere il muro del suono) la torre crolla, uccidendo due uomini di Golozar. Per la prima volta nella sua vita, Crix percepisce l’idea della morte di un gruppo di Gruul come un’ingiustizia, e questo la confonde.
All’interno del locale di Pivlic, nel frattempo, Teysa si sveglia con uno di quei feroci mal di testa che ogni tanto il suo sangue Orzhov le provoca. I membri delle famiglie più importanti della gilda sono infatti flagellati da deformità e problemi fisici che si manifestano fin dalla nascita. Teysa per esempio è nata con una gamba più corta, e per muoversi usa sempre un bastone. Tuttavia, se durante l’attacco al lokopede la Baronessa non ha avuto problemi a fuggire portandosi dietro il bastone, non ha avuto l’accortezza di portar via delle medicine che possano aiutarla contro l’emicrania. Decide allora di andare dal dottor Nebun, ma viene fermata da Melisk, che le rivela del rapimento della goblin di Hauc, e che il mago ha accettato di incontrarla al Calderone. Per qualche motivo, ogni volta che Teysa ripensa all’attacco dei Gruul, non riesce a ricordare la scena, e il pensiero le provoca un forte mal di testa. Poco dopo, Pivlic e Kos entrano nella stanza portando la stessa notizia di Melisk: i Gruul hanno preso in ostaggio dal lokopede.
CAP 8; 2 Cizarm 10.012 Z.C.
“Le piane di Utvara non possono essere affrontate a cuor leggero. L’Husk è totalmente impraticabile, ma se proprio dovete attraversarlo, per l’amor di Krokt rimanete incollati alle strade.” –M. Pivlichinos, Utvara: guida per i turisti. (10.004 Z.C.)
Nel frattempo, in Orzhova, l’Obzedat, Concilio Fantasma è riunito per discutere della situazione in Utvara. I fantasmi hanno un piano per la regione, e se questo avrà successo, tanto loro quanto le loro famiglie otterranno enormi vantaggi, ma che se fallirà, obbligherà tutti loro a subire un pesantissimo contraccolpo. Mentre i membri del Concilio complottano, Pivlic e Kos, imballati nelle loro tute anti-Kuga e seguiti dai fratelli Grugg, i thrull di Teysa, viaggiano a dorso di dromad attraverso l’Husk, onde recuperare Crix per conto della Baronessa. Per passare attraverso un gruppo di minatori ogre, però, Kos commette l’errore di provare a caricarli. Il risultato è che gli ogre rompono il casco di Kos e lo buttano giù dal dromad. Fortunatamente, quando l’ex wojek si toglie il casco, riconosce in uno dei minatori Garulsz, la barista ogre proprietaria del bar nel quale era solito ubriacarsi prima che il Decamillenario gli sconvolgesse di nuovo la vita.
Nel frattempo, Teysa si reca finalmente dal dottor Nebun, e dopo averlo interrogato ancora sulla Kuga, riesce a incastrarlo in un Circolo di Verità senza che se ne renda conto, e a costringerlo a rivelare una verità che assolutamente avrebbe preferito mantenere segreta: Nebun possiede un vaccino contro la Kuga, ed ha chiaramente intenzione di venderlo a caro prezzo una volta che la situazione politica in Utvara si sarà stabilizzata. La Baronessa comunque è pur sempre una donna d’affari, e in cambio di tutte le sue dosi, gli offre un milione di zini che il vedalken si affretta ad accettare.
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Per riassumere:
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– 10.515 A.R. = 5.515 A.C. (prima del Patto) Nasce Niv-Mizzet
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– 5.515 A.R. = 1.Z.C. Anno della firma del Patto delle Gilde. Dopo una guerra tra le fazioni di ordine e caos, guidate rispettivamente da Razia e Cisarzim, Azor crea il Patto e tutti i leader degli eserciti aderiscono per fondare le Dieci Gilde. Azor diventa parun Azorius; Szadek parun Dimir; Niv-Mizzet parun Izzet; Rakdos parun Rakdos; Mat’Selesnya parun Selesnya; Svogthir parun Golgari; Razia parun Boros; Cisarzim parun Gruul; ignoto parun Orzhov; ignoto dal cognome Simic parun Simic.
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3.484 A.R. = 9.000 Z.C.: Svogthir, il parun dei Golgari, viene smembrato dalle cinque sorelle di Pietramorte. Tre di loro sopravvivono e imprigionano la sua testa al centro di Korozda, privandola del suo potere magico.
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4.379 A.R. = 9.895 Z.C.: nasce Agrus Kos
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4.427 A.R. = 9.943 Z.C.: muore Myczil Zunich, collega wojek di Agrus Kos.
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4.448/9/10 A.R = 9.964/5/6 Z.C.: nasce Teysa Karlov. Non sappiamo con precisione il suo anno di nascita, ma sappiamo che oggi si definisce 112enne. Non sappiamo se arrotondi e ne abbia 111 e tre quarti o 112 e mezzo, quindi mi sono preso una libertà di tre anni.
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4.449 A.R. =9.965 Z.C.: si apre lo Scisma in Utvara.
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Fine 4.483 A,R,/ Inizio 4.484 A.R. = Fine 9.999 Z.C./10.000 Z.C. : durante gli ultimi giorni che precedono il Decamillenario, si svolgono gli eventi di Ravnica City of Guilds
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4.496 A.R.= 10.012 Z.C.: si svolgono gli eventi di Guildpact e Dissension
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Note:
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L’anno di morte definitiva di Xil Xaxosz non è specificato in Guildpact, ma sappiamo che nel 10.076 la planeswalker Kaya elimina l’intero Concilio Fantasma.
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L’autore de “Il Manifesto Generazionale per il Futuro degli Orzhov” è stato censurato dall’Obzedat, ma ad un certo punto della sua vita Teysa è venuta a conoscenza del fatto che a scriverlo è stata Tihana Jarik, membro di una delle più potenti famiglie della gilda. Come ci spiega Teysa stessa nel racconto “Teysa Karlov”, Tihana all’inizio è stata protetta dalla sua famiglia, che ha sminuito le sue idee riducendole ad eccentricità del sangue Orzhov, ma quando si è spinta troppo oltre, i suoi stessi parenti l’hanno abbandonata e lei è stata condannata per blasfemia e disintegrata pubblicamente.
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Fonte:
Guildpact, di Cory J. Hendon. Libro pubblicato nel 2006, inedito in Italia.
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Nella terza stagione 2018:
Riassunto delle prime due stagioni 2016 e 2017:
Come sempre questi articoli su Ravnica sono fantastici. Le frasette di scorcio aiutano davvero tanto a immedesimarsi nel mondo.