Intro22 aprile 2021 Articolo di Francesco Gyed Cambilargiu

Prima di cominciare, cari seguaci di Magic Historica, mi preme informarvi di una mia iniziativa personale per unire tutti i miei canali dove parlo di lore con Magic Historica. A partire da lunedì 1 febbraio, nel mio gruppo facebook (Innistrad – Circle of Mtg Lore Seekers) ho cominciato a riassumere capitolo per capitolo i libri di Lorwyn, al ritmo di 5 capitoli a settimana. La domenica sera alle 22:00, sto rileggendo ed eventualmente correggendo quegli stessi riassunti nel corso di una live sul mio canale Twitch (mtg_loreweavers_ita). Infine, una volta realizzato un numero sufficiente di riassunti di ogni libro, li fonderò in unico articolo da pubblicare proprio qui. Voi ci guadagnate articoli di qualità superiore, io ci guadagno un gran risparmio di energie. Questo è dunque la prima puntata di questa serie di articoli. Se volete seguirmi in questo progetto così particolare, trovate i link per i miei altri canali social in fondo all’articolo.

Aurora: Capitolo 1

Qualche tempo dopo la morte di Colfenor, l’Ultimo Tasso e Nath di Foglia Dorata, Rhys l’Esiliato, la Pellegrina Cenerina, Maralen del Canto del Mattino, la Cricca Vendilion ed una Brigid Baeli (conosciuta in Italia come Brigida, Eroina di Kinsbaile) in cerca di redenzione, organizzano un piano per salvare i giganti Brion Fortebraccio e Kiel prima che gli elfi della Banda Cicuta comandati da Gryffid li trasformino nei Rampicolti più pericolosi di Lorwyn.

Il piano è semplice: Rhys, in sella al cervide rubato al defunto Nath, attirerà l’attenzione di tutti gli elfi che riuscirà a trovare, li provocherà e si farà inseguire nella foresta. A un certo punto, però, Brigid in sella ad una pecolepre saltellante, prenderà il posto di Rhys; tuttavia, per far sì che la recita regga, Maralen dovrà incantare con un glamer la kithkin, così da farla apparire identica a Rhys. L’elfa non manca di far notare la pericolosità del piano, ma nessuno la sta a sentire, e alla fine cede e obbedisce a Rhys.

Inizialmente il piano va a gonfie vele: Rhys attira l’attenzione di una cinquantina di arcieri elfici, si fa sostituire da Brigid, e torna dai suoi compagni sano e salvo. Tuttavia, presto Brigid comincia a scacciare la noia cercando le parole giuste per realizzare una ballata sulla sua avventura, rischiando di far saltare l’illusione, e a un certo punto il glamer di Maralen comincia a svanire, dissolvendosi letteralmente in una scia di polvere.

Quando Rhys viene avvisato dalla Cricca Vendilion di ciò che sta accadendo, decide di lanciare un attacco diretto all’accampamento elfico, dividendo la Cricca per la prima volta nella pur ancora breve vita dei suoi componenti. Mentre Veesa e Iliona dovranno anticipare l’arrivo di Rhys, Maralen e Cenerina elimineranno tutti gli elfi che si troveranno davanti, ed Endry, il fratello più piccolo della Cricca, dovrà recuperare ed aiutare Brigid. Inizialmente i tre spiritelli protestano, ma quando Rhys si offre di incantare le loro armi con il veleno dei silvantropi Tasso, Iliona, Veesa ed Endry accettano, incuriositi da quella sostanza tanto misteriosa.

Aurora: Capitolo 2

Mentre si avvia verso l’accampamento elfico, Cenerina ripensa a come la sua vita sia cambiata dopo quello che è successo a Kinsbaile. Per un decennio la pellegrina ha seguito l’elementale di fuoco cui il suo destino era intrecciato, e quando finalmente è riuscita ad entrare in contatto con lui, si è resa conto di qualcosa di terribile: l’Elementale, questa forza primordiale e potente, rappresentazione più pura del concetto di libertà, ha avuto paura di lei. Quando il loro spirito si è unito, Cenerina ha percepito il terrore delll’Elementale, e ora non riesce a toglierersi dalla mente l’idea che sia stato un errore richiamarlo. Dagli accadimenti di Kinsbaile, i ruoli della pellegrina e dell’Elementale si sono invertiti, ed ora il fuoco di Cenerina, indebolitosi dopo il contatto, è diventato un faro che il cavallo infuocato segue ovunque, con grande rammarico di Cenerina stessa, la quale teme che stavolta il potere scaturito da un nuovo contatto potrebbe consumarla.

Quel che è peggio, è che ogni volta che l’Elementale si avvicina, annunciato dal rumore dei suoi zoccoli, la mente di Cenerina viene invasa da visioni fiammeggianti che la costringono a bloccarsi e a fissare il vuoto. In condizioni normali, questo non sarebbe un grave problema, ma dal momento che gli elfi che danno la caccia a Rhys vogliono uccidere anche lei, tali visioni improvvise rischiano di trasformarsi in un pericolo per sé stessa o per i suoi compagni.Mentre Cenerina, Rhys, Maralen, Iliona e Veesa si infiltrano nell’accampamento e vengono fermati da una sentinella, Brigid abbandona la sua pecolepre ormai stremata, e si prepara ad accogliere i suoi inseguitori in un piccolo pezzo di foresta decorato da lei stessa con disegni e rune kithkin.

Grazie alla protezione magica che quei simboli forniscono, Brigid riesce a colpire gli elfi senza farsi colpire a sua volta, in quanto le loro frecce si interrompono a mezz’aria, incastrandosi contro i muri invisibili del quadrato nel quale si è sistemata. Dopo aver messo fuori gioco quasi tutti gli elfi che la stavano inseguendo, Brigid comincia una lotta corpo a corpo contro l’ultimo rimasto, un ufficiale che inizia fin da subito a darle del filo da torcere. Intanto, lo sforzo combinato della magia del fuoco di Cenerina, della daga di Maralen e delle capacità combattive di Rhys, ha la meglio sulla sentinella rampicolta immune alla magia dei Tasso, e una volta decapitato l’avversario, il gruppo prosegue verso la zona dell’accampamento dove vengono “coltivati” i rampicolti. Lì, gli elfi e i loro compagni si ritrovano ad osservare un nutrito gruppo di figure sdraiate a terra e coperte dagli orticanti, e immediatamente si mettono al lavoro per liberarle prima che il resto dell’esercito che inseguiva Brigid torni al campo.

Aurora: Capitolo 3

Il combattimento tra Brigid e l’elfo ufficiale va avanti per diverso tempo, e presto la kithkin si rende conto di essere destinata ad avere la peggio. Fortunatamente, mentre l’elfo si appresta a dare il colpo di grazia a Brigid, Endry appare dal nulla, colpendo l’ufficiale con la sua lancia inzuppata di veleno di silvantropo Tasso. Con il consenso della kithkin, lo spiritello la incanta con una magia che gli permette di trascinarsela dietro facendola fluttuare, e durante il percorso Brigid cura le sue ferite con una magia di guarigione lenta ma decisamente efficace, pregustando le facce che faranno i suoi compagni a Kinsbaile quando ascolteranno la nuova strofa della sua ballata.

Nel frattempo, nell’accampamento degli elfi, Maralen e Rhys concludono gli incantesimi necessari per allentare la presa degli orticanti sui corpi di Brion e Kiel, ma non avendo il tempo di liberarli anche dal torpore indotto dalle piante parassitarie, necessitano dell’aiuto di Cenerina. Dal canto suo, l’ignifera attinge alla propria magia di fuoco, entrando in contatto con gli appetiti e le emozioni dei due giganti e spingendoli all’azione e a svegliarsi. La magia richiede uno sforzo enorme alla pellegrina, ma l’obbiettivo è raggiunto: i due giganti si svegliano dal loro torpore e si strappano di dosso gli orticanti, pronti a ripartire per trovare Rosheen dei Vaneggiamenti, la loro sorella.

Mentre Rhys, Maralen e Cenerina salgono sul braccio di Kiel e scalano il suo corpo fino a posarsi sulle sue spalle, Brion parte all’attacco verso gli elfi che stanno arrivando, mostrando di non avere alcuna intenzione di seguire le istruzioni di Rhys di ritirarsi verso il fiume. Kiel cerca di spingere (letteralmente) suo fratello verso il fiume, ma questo non fa che alimentare la furia di Brion. Fortunatamente Veesa ed Iliona evocano una copia illusoria di Gryffid, l’ex secondo in comando di Rhys e ormai divenuto di fatto il leader del branco di cacciatori, e così facendo attirano l’attenzione di Brion verso il fiume, spingendolo ad inseguire fin lì l’immagine dell’elfo che ha ordinato la sua cattura.

Arrivati finalmente al Wandervine, laddove li aspetta il capitano Sygg, Guida Fluviale i due giganti e i loro compagni si riuniscono con Brigid ed Endry, il quale viene preso in giro da Iliona per essere arrivato ultimo, commento al quale Veesa aggiunge un pungente <<proprio come ha sempre fatto fin da quando siamo nati>>. Nel frattempo, però, gli elfi di Gryffid hanno raggiunto il fiume, ed hanno iniziato a lanciare frecce contro i loro avversari. Sygg, tuttavia, è già pronto, e usando la sua magia, realizza un traghetto d’acqua dalla forma di un gigantesco mulinello che si innalza verso il cielo, così grande da inglobare entrambi i giganti e costringere il merrow a fermare effettivamente il corso del fiume [1]. Una volta che il “traghetto” è pronto, Sygg comincia il viaggio, e ben presto il vortice d’acqua che si muove lungo il letto vuoto del Wandervine semina gli inseguitori elfici, permettendo a Rhys e ai suoi compagni di godersi finalmente un po’ di tranquillità.

Aurora: Capitolo 4

Dopo l’umiliazione subita da Rhys e compagni, il daen Gryffid, leader provvisorio della Banda Cicuta, si trova nella scomoda situazione di dover punire alcuni dei suoi ufficiali, resisi effettivamente colpevoli di essere caduti nella trappola del traditore. Prima che Gryffid possa far calare la sua spada sui loro colli, però, il daen viene fermato da un elfo misterioso, un nobile di Foglia Dorata che si avvicina disarmato, e con in mano solamente un meraviglioso bastone dalla cima avvolta dal fogliame. Costui si presenta come il Perfetto taercenn Eidren, il promesso sposo di Peradala, giunto da Gryffid per contribuire alla caccia a Rhys. Tuttavia, l’interesse di Eidren non è tanto per l’elfo traditore, che pure merita di essere braccato e punito per le sue colpe, bensì per Maralen, l’elfa dai capelli scuri che faceva parte del convoglio nuziale di Peradala e che, se le nozze si fossero svolte secondo i piani, sarebbe diventata la serva personale di Eidren stesso.

Il nobile elfo convince quindi Gryffid a posare l’arma e a discutere in privato di come poter raggiungere il loro obbiettivo comune, affermando di non avere alcuna intenzione di rimuoverlo dal comando della Banda Cicuta.Nel frattempo, dopo aver messo almeno un giorno di cammino tra sé e Gryffid, Rhys e i suoi compagni devono fermarsi per permettere a Brion e Kiel di riempire i loro stomaci con un branco di maiali selvatici, pasto che inevitabilmente porterà i due giganti a crollare dal sonno appena avranno concluso. Al gruppo si è unita nel frattempo anche la Talea di Colfenor, la quale non riesce ancora a parlare dei piani che suo “padre” aveva per il gruppo che così fortemente ha voluto unire. Non riuscendo a tirare fuori nulla dalla Talea, Rhys decide di capire che cosa voglia fare Sygg, ma una volta spiegata al merrow la propria intenzione di partire per il territorio dei giganti, questi si rifiuta di accompagnare nuovamente il gruppo fin lì, preoccupato dall’ipotesi di fare sgradevoli incontri.

Una volta compreso che Sygg non li aiuterà, Rhys si ricongiunge con Brigid e Maralen, le quali stanno discutendo sull’andamento della missione di salvataggio dei giganti. L’elfa insulta le doti canore di Brigid che hanno reso inconsistente l’incantesimo di glamer, mentre la kithkin afferma che l’incantesimo stesso fosse inefficiente fin dall’inizio, e che la canzone dell’Eroina di Kinsbaile non abbia in alcun modo influito sul suo funzionamento. Rhys afferma che effettivamente avrebbe preferito se l’incantesimo fosse durato più a lungo, ma si congratula comunque con Brigid per essere riuscita a trattenere gli elfi. La conversazione si sposta poi su Cenerina, la quale dopo il salvataggio si è chiusa in sé stessa ed ha parlato pochissimo, e sul fatto che Rhys debba fare delle cose nel bosco prima di ripartire per le montagne.

Così, mentre Maralen, Brigid e la Cricca Vendilion si allontanano, Rhys procede verso la foresta, annusando l’aria con fare preoccupato. Così facendo, l’elfo non percepisce nulla di strano, ma guardando verso est, non riesce a togliersi di dosso una sgradevole sensazione che lo accompagna per tutto il tempo che dedica alla realizzazione di trappole per impedire a Gryffid e i suoi di inseguirlo. Nel frattempo, Cenerina riflette su quanto le azioni di Colfenor l’abbiano danneggiata osservando il colore del suo fuoco. Cenerina non avrebbe potuto produrre fiamme bianche se non dopo aver raggiunto un determinato momento lungo il suo percorso, e solo dopo essere entrata in comunione con altri igniferi come lei. Invece, il potere dell’Elementale di fuoco attirato da Colfenor le ha permesso di raggiungere questo stadio molto prima del previsto, e nella maniera più traumatica possibile.

Ma Cenerina è stanca di fuggire dall’Elementale con cui nel bene o nel male, la sua vita è ormai intrecciata, e quando sente il suono degli zoccoli provenire dalla foresta, l’ignifera fa leva sul proprio rancore verso Colfenor e sulla propria indignazione per superare la paura e correre verso l’Elementale, lasciandosi dietro una scia di erba bruciata.

Aurora: Capitolo 5

Mentre Cenerina sfida l’Elementale, Brigid si sta avvicinando a lei per scusarsi di averla quasi uccisa, nella speranza di potersi lasciare il passato alle spalle. Tuttavia Cenerina non si accorge nemmeno della kithkin, e quando parte per il suo pellegrinaggio, la colpisce senza volerlo con una ondata di calore che la sbatte a terra. Per nulla felice di come siano andate le cose, Brigid decide di non seguire Cenerina, e una volta incrociato un solitario Endry in cerca delle sue scuse per aver causato la morte di tante, mediocri fate, chiede allo spiritello di comunicare a Maralen e Rhys la sua partenza, salvo interrompersi una volta resasi conto che Endry è già volato via. Nel frattempo, Sygg dissotterra un baule che lui stesso aveva nascosto tempo fa, ne estrae un pendente a forma di mezzaluna, e dopo averlo spostato sulla riva, il merrow si accorge che qualcuno lo sta seguendo. Quel qualcuno è Brigid, e Sygg non è per nulla contento di vederla.

Così, dopo aver ingannato la kithkin fingendo di non essersi accorto di lei, Sygg la fa cadere in acqua, riportandole alla memoria antiche promesse fatte quando era solo un’infante ai suoi sei fratelli. Intanto, la Talea di Colfenor riflette su sé stessa e sulle sue conoscenze secolari. “Lei” non è Colfenor, e anche se è nata grazie al sacrificio dell’Ultimo Tasso e possiede tutte le sue conoscenze accumulate nel corso dei suoi numerosi secoli di vita, sa cosa lo spaventasse tanto e conosce ogni centimetro di Lorwyn, in realtà non ha alcun bagaglio personale, e a malapena è in grado di comunicare in maniera comprensibile con gli esseri fatti di carne che le hanno affibiato il pronome femminile.

La Talea sta sviluppando una propria identità, ma sa che anche questo era parte del piano di Colfenor. A distrarla da questi pensieri, interviene Endry, sempre da solo, uno dei pochi che si sono interessati alla Talea abbastanza da parlarle. Endry le rivela che Cenerina è partita, ma la Talea aveva già percepito il suono degli zoccoli dell’Elementale dell’ignifera, ed ha persino percepito l’allontanamento di Brigid. Eppure, tutto ciò non fa che aumentare le sue preoccupazioni. Il sentiero di Brigid è destinato a congiungersi con quello suo e di Rhys, ma qualcosa sta accadendo troppo presto. Endry suggerisce che dovrebbe preoccuparsi di meno di Rhys, perché lui non sembra in alcun modo intenzionato a seguire il percorso che Colfenor ha previsto per lui, e la convince che l’unico modo per farlo è smettere di aspettare che le cose si risolvano e agire in prima persona, riportando indietro Cenerina.

Dopo numerosi dubbi, la Talea si decide, e si avvia lungo il sentiero bruciacchiato lasciato da Cenerina insieme ad Endry. Mentre lo spiritello e la Talea, entrambi individui legati a creature tanto consapevoli e sapienti quanto antiche, partono alla ricerca dell’ignifera, Brigid si confronta con Sygg, che nel frattempo l’ha imprigionata in una bolla. Il merrow spiega alla kithkin che lei, agli occhi di Rhys e gli altri, è solamente un utile strumento, e di averla salvata dall’annegamento solo per riferirglielo e possibilmente ferirla. Brigid, dal canto suo, fa del suo meglio per convincerlo a perdonarla, e quando il merrow le comunica di voler partire per preparare i suoi compaesani a difendersi da eventuali attacchi da parte di terricoli più assetati di sangue che mai, la kithkin si offre di aiutarlo, e di ripagare il suo debito nei suoi confronti difendendo la sua patria. Alla fine, il merrow si convince ad “arruolare” Brigid, e dopo averla disarmata, la trascina con sé lungo il Wandervine.

Aurora: Capitolo 6

Dato che tutti i suoi compagni sono impegnati in altre questioni, Maralen è rimasta da sola, libera anche dalla presenza dei tre fratelli della Cricca Vendilion (più che felici di non doverle ronzare attorno in attesa di ordini). La solitudine, tuttavia, la costringe a fare i conti con una sensazione di dolore e nausea che la tormenta da quando ha incontrato Oona, Regina degli Spiritelli, aumentata di intensità dopo il salvataggio dei giganti e della quale la Cricca sta approfittandosi per ribellarsi alla sua autorità. A peggiorare la situazione, contribuisce un coro di voci che parla nella testa di Maralen, ordinandole di riconsegnare tutto ciò che ha preso in prestito e tutto ciò che è. L’elfa cerca di intimare alla voce di lasciarla in pace, ma questo non avviene finché Cenerina e il suo Elementale non entrano in contatto. Ripresasi dalla terribile esperienza, Maralen cerca di ragionare su quanto appena accaduto: Oona ha evidentemente intenzione di riprendersi il potere che le ha concesso, e lei non può permettersi di lasciarglielo così presto.

Per allontanarsi da questo luogo dove apparentemente Oona ha una certa influenza, Maralen richiama la Cricca, ma solo Veesa si presenta all’appello. L’elfa si accontenta, e ordina alla Vendilion di mezzo di inviare a Brion e Kiel dei sogni particolari, che possano far credere loro che Rosheen li stia chiamando per accelerare il loro risveglio. Nel frattempo, Rhys scopre che Gryffid (o meglio, qualcuno che ha l’autorità per farlo) ha messo sulle sue tracce gli esploratori della Banda Belladonna, ed è costretto ad affrontarli per impedire loro di tornare a fare rapporto. Dopo aver messo fuori gioco due ricognitori ed essersi lanciato all’inseguimento del terzo, Rhys si rende conto che quei tre non sono soli, e che se anche dovesse raggiungere il fuggitivo ed impedirgli di completare la sua missione tornando al campo di Gryffid con le informazioni sulla sua posizione, altri ricognitori prenderebbero il suo posto.

Mentre Rhys sistema dignitosamente i cadaveri dei Belladonna, Cenerina riesce a salire in groppa all’Elementale di fuoco, il quale cavalca a grandissima velocità compiendo però un viaggio in tondo, che egli utilizza come metafora per mostrare alla Pellegrina come il loro mondo sia ciclico, basato su una ripetizione che sta per ricominciare. Cenerina decide allora di vederci chiaro, e dopo essersi concentrata per non perdere sé stessa e la propria individualità, osa entrare in comunione con l’Elementale, diventando un tutt’uno con esso, spiritualmente e fisicamente. Così facendo, la Pellegrina capisce cosa stesse cercando di dirle l’Elementale: presto il mondo finirà in una immensa conflagrazione, un’esplosione di fiamme che unirà tutti gli igniferi all’Elementale come ricompensa per aver completato il loro percorso di pellegrinaggio. Ora che ha compreso, Cenerina sembra abbracciare completamente il suo destino, e decide di prepararsi al momento in cui il mondo brucerà.

Aurora: Capitolo 7

Mentre Endry e la Talea di Colfenor attraversano il fiume diretti verso Cenerina e lo spiritello spiega di stare seguendo la sua legnosa compagna per potersene stare un po’ in pace, lontano dalle sue sorelle che gridano ordini o lo prendono in giro, Brigid e Sygg interrompono il loro viaggio quando si imbattono in quattordici merrow morti misteriosamente nei pressi di Crannog Aughn, la patria di Sygg. Preoccupato che possa trattarsi di un’imboscata da parte di kithkin che per qualche motivo si sono rivoltati contro gli unici in grado di trasportarli via fiume, Sygg riporta Brigid all’asciutto, le fornisce una bolla d’acqua incantata per comunicare, e si rituffa in acqua.

Osservando i cadaveri, Sygg nota qualcosa di molto strano: le ferite non provengono dall’alto e non sono state prodotte da frecce kithkin o da armi di fortuna realizzate dai boggart. Quando il merrow arriva di fronte ai cadaveri intrecciati di due suoi compaesani, i sospetti del capitano si fanno una concreta realtà: i merrow si sono uccisi tra di loro, e lo dimostra il fatto che uno di questi ultimi due cadaveri ha ancora le mani infilate nel corpo dell’altro, che a sua volta lo ha impalato con una lancia. Prima che Sygg possa indagare oltre, però, qualcuno lo colpisce alla testa, e pochi istanti dopo, in superficie, anche Brigid viene colpita da un arpione merrow.

Aurora: Capitolo 8

Dopo un tempo incalcolabile, l’Elementale di fuoco lascia Cenerina sul Monte Tanufel, poco più in basso rispetto alla sua cima. Quando l’ignifera fa ancora leva sul suo rancore verso Colfenor, Kinsbaile, e tutti coloro che hanno partecipato al rituale dell’Ultimo Tasso, l’elementale si dà nuovamente alla fuga, interrompendo il contatto con lei e salendo verso la cima del Monte. Rimasta sola, Cenerina riprende il controllo di sé, e si avvia all’inseguimento dell’Elementale. Ad interrompere la sua scalata, tuttavia, arrivano altri due igniferi, monaci di Monte Tanufel facenti parte della Fratellanza delle braci cadute e contraddistinti da fiamme di colore oro e blu.

Nonostante Cenerina si presenti educatamente ai cancelli di Monte Tanufel chiedendo di passare, i due monaci reagiscono con violenza, costringendola ad indietreggiare fino a farla cadere da un precipizio. Fortunatamente, attingendo al proprio potere e in parte a quello dell’elementale, l’ignifera riesce ad evocare una scia di vapore per mantenersi in aria e tornare sulla montagna, dove i due monaci, impressionati, la invitano a bere insieme.

Intanto, Endry e la Talea distruggono senza volerlo un villaggio di spiritelli “caduti” (ossia senza ali), i quali, per vendetta, minacciano di riempire di buchi la Talea per farne la loro nuova casa. Tuttavia, Nora, la leader di questi spiritelli, si rende conto che ferire il silvantropo sarebbe un affronto alla natura e a Madre Oona, alla quale non potrebbero più chiedere di essere riammessi tra i ranghi dei suoi figli. Così, quando la Talea propone di ricostruire il loro villaggio con il muschio da cui era composto e la sua magia, i caduti la lasciano fare, e nel frattempo ascoltano affascinati i racconti di Endry riguardanti Maralen e Colfenor.

Dal canto suo, lo spiritello apprezza tutta quella attenzione, seppure da parte di stupidi spiritelli senz’ali, e inizia a comportarsi in maniera simile a Brigid, raccontando di essere un eroe del popolo degli spiritelli.
Una volta concluso il suo lavoro, la Talea riprende il viaggio insieme ad Endry, il quale promette agli altri spiritelli che Oona ha già preso consapevolezza della loro esistenza grazie al loro incontro.

Aurora: capitolo 9

Quando Rhys si accorge dell’assenza di Brigid, Endry, Cenerina e della Talea, si convince di non poter partire per il territorio dei giganti senza almeno un paio di loro, ma Maralen lo tranquillizza, affermando che Endry e la Talea sono già sulle tracce di Cenerina e che la terranno d’occhio. Rasserenato, l’ex daen della Banda Cicuta attende che Brion e Kiel si sveglino, e una volta che ciò che resta del suo gruppo si avvicina a lui, disegna una mappa sul terreno, chiedendo ad Iliona di andare verso un luogo dove sorge un ponte verso il quale ha un particolare interesse. Veesa, invece, rimarrà assieme a lui e a Maralen. Le due sorelle facenti parte della Cricca Vendilion hanno intuito di poter disobeddire a Maralen senza per questo andare contro la volontà espressa da Oona durante il loro incontro a Gola Elendra, ma per mantenere le apparenze, si apprestano a fare ciò che l’elfa di Canto del Mattino chiede loro.

Nel frattempo, al campo di Eidren, Gryffid viene chiamato nella tenda del Perfetto, il quale gli rivela di far parte della stessa setta segreta alla quale era affiliato Nath. Come il taercenn prima di lui, anche Eidren ha sacrificato molto per il benessere della Nazione Benedetta, e non è felice di vedere che i regnanti di Lys Alana ripongono più fiducia nei silvantropi e nei loro servitori che negli elfi loro pari. Così, dopo aver convinto Gryffid a continuare a lavorare per la “setta”, Eidren rivela al daen l’entità del proprio sacrificio, dimostrando di essere un rampicolto molto particolare. Eidren è riuscito a coltivare il proprio orticante, ottenendo il pieno controllo della pianta parassitaria senza rinunciare né alla propria volontà, né alla forza e all’agilità offerta dalla stessa. Tutto ciò ha però un prezzo, e nonostante Eidren sia un elfo nel pieno delle sue forze, sa bene che non potrà sopravvivere ancora a lungo.

Il Perfetto è consapevole di avere circa un anno da vivere, dopodiché l’orticante lo reclamerà per sé, uccidendolo prematuramente. Proprio per questo, Eidren non ha tempo da perdere con sciocche guerre con Gryffid, e anche se vuole effettivamente catturare Rhys, ha tutta l’intenzione di dare la priorità all’altra sua missione, ovvero il recupero di Maralen. Eidren ha messo insieme i pezzi di quel che è accaduto di recente, e pur non avendo il puzzle completo, si è reso conto che sta accadendo qualcosa di davvero strano, ed è intenzionato a capire se Maralen (unica sopravvissuta del convoglio nuziale di Peradala) sappia o c’entri qualcosa. Messe in chiaro le sue priorità, Eidren rivela a Gryffid la posizione di Rhys, e gli ordina di mettere in gioco tutte le sue forze militari per dargli la caccia, inseguirlo e catturarlo.

Aurora: Capitolo 10

La Talea di Colfenor ed Endry arrivano ai piedi del Monte Tanufel, ma il loro cammino viene interrotto da un fiume di lava che secondo la Talea rappresenta un segno di qualcosa di imminente. Se non raggiungeranno Cenerina entro breve, l’ignifera potrebbe perdere sé stessa ed andare incontro ad una trasformazione. Così, i due si affrettano verso una scorciatoia, un grande macigno in mezzo alla lave che unisce le due rive del fiume. Inizialmente la Talea è spaventata, non vuole attraversare un ponte di pietra bollente, ma quando Endry comincia a gridare di aver visto un gruppo di igniferi, il silvantropo si getta in una corsa sfrenata, riportando terribili ustioni che solo la magia riesce a guarire. Nonostante il dolore atroce, la Talea arriva dall’altra parte, scoprendo che naturalmente nessun esercito la stava inseguendo.

Rimane però un problema: per raggiungere la vetta di Monte Tanufel, occorrerebbe scalare una parete di roccia verticale. Endry però ha un’idea migliore: entrare in una grotta e percorrerla fino a che non li condurrà a destinazione (o almeno così spera). Mentre la Talea ed Endry entrano nella grotta scoprendola abitata da numerosi boggart, Brigid riprende i sensi, ritrovandosi prigioniera di un misterioso merrow. Dopo aver cercato di comprendere le intenzioni del nuovo arrivato (che Sygg presenta con il nome di Flyrne), e in seguito ad una fuga da una arbomandra, Brigid chiede spiegazioni su quanto accaduto.

Flyrne spiega di aver attaccato Sygg perché lo credeva vittima di una “malignità”, qualcosa che sembra aver colpito l’arbomandra trasformandola in un mostro assetato di sangue. Sygg, tuttavia, non è affatto “maligno”, e ora che Flyrne lo ha compreso, è deciso ad unirsi a lui e a Brigid.

Aurora: Capitolo 11maralen mornsong vanguard

Sulla strada per raggiungere Rhys, Gryffid, Eidren e il resto della Banda Cicuta si imbattono in una serie di trappole ben piazzate dall’elfo traditore, ideate al solo scopo di rallentare la loro avanzata, e non con l’intento di causare ulteriori vittime elfiche. Eidren, fortunatamente, sembra avere sempre un asso nella manica. Di fronte ad un campo erboso imbevuto di magia velenosa dei silvantropi Tasso, il Perfetto scolpisce la vegetazione, facendo avvizzire o crescere fino a farla contorcere su sé stessa l’erba “contaminata” e realizzando un vero e proprio percorso sicuro. Quando poi gli inseguitori si trovano ad affrontare un muro di nebbia dentro al quale il traditore si è probabilmente nascosto usando una nota tecnica militare, Eidren suggerisce a Gryffid di non cadere nella trappola di Rhys, e gli spiega che secondo lui l’elfo sta facendo leva sulla sua sicurezza per farlo vagare a vuoto nella nebbia.

Gryffid non è convinto, è sicuro che Rhys si sia nascosto nella nebbia o che comunque abbia lasciato delle altre trappole, ma Eidren non ha tempo da perdere per convincerlo, e semplicemente gli suggerisce una strategia efficace per non dover affrontare altre trappole e al tempo stesso recuperare terreno. Tale strategia è piuttosto basilare, e consiste nel radunare tutti i cavalieri di cervidi della Banda e guidarli insieme ad un piccolo contingente di rampicolti d’elité all’interno della nebbia. In questo modo, il loro gruppo potrà guadagnare terreno, e la cosa peggiore che può succedere è che qualche cervide troppo delicato possa sentirsi male.

Le supposizioni di Eidren vengono confermate, ed effettivamente la nebbia non nasconde né Rhys, né strane trappole velenose. Tuttavia, quando i rampicolti si addentrano lungo il ponte di quercia che unisce le due estremità di un ampio burrone, Gryffid li vede sparire nel nulla e insospettitosi, ordina di fare marcia indietro. Per testare una sua ipotesi, Gryffid fa rotolare una boccetta di argilla lungo il ponte, ben visibile davanti a lui, e quando raggiunge il punto dove sono scomparsi i rampicolti, anch’essa svanisce nel nulla. A quel punto, il daen pianta la sua spada nell’albero, lancia un incantesimo, e dissolve il glamer che Rhys aveva chiesto precedentemente ad Iliona di creare per coprire le loro tracce. In questo modo, Gryffid si accorge che gran parte della quercia è stata distrutta dalla forza bruta dei giganti al servizio di Rhys, e che sia l’elfo che i suoi compagni stanno fuggendo oltre il burrone.

Aurora: capitolo 12

Seduta a bere del té al kerosene, Cenerina parla con i monaci che l’hanno attaccata, i quali insistono affinché lei completi il suo percorso unendosi alla loro Fratellanza. Cenerina però non vuole unirsi a nessun gruppo, non vuole che altri decidano per lei, e non crede che i monaci possano comprendere il suo tormento. Cenerina non è rimasta traumatizzata dagli eventi di Kinsbaile solo perché è entrata prematuramente in contatto con l’Elementale, ma anche perché questi si è rivelato assolutamente al di sotto delle sue aspettative. Gli elementali dovrebbero essere superiori a qualunque mortale, eppure, quando lei lo ha richiamato, ha percepito terrore, codardia e meschinità tali da affidare il suo potere a Cenerina solamente per potersi liberare del corpo di lei, la prigione nella quale i Piani di Colfenor lo avevano attirato.

I monaci, dal canto loro, sono pronti a tutto pur di impedire all’ignifera che loro definiscono pazza di domare la divinità Elementale che venerano, ma quando Cenerina annuncia di voler comunque scalare la montagna per raggiungere il suo scopo, le concedono di farlo, e nel tentativo di convincerla a seguire il corretto percorso spirituale che la condurrà verso le porte del monastero della Fratellanza, la portano davanti ad un muro, dove tale sentiero potrà ricominciare. I monaci suggeriscono poi a Cenerina di scegliere tra le figure che vede sul muro quella che le farà da guida, e quando l’ignifera indica una figura umanoide, questa prende vita, rivelandosi un elementale di pietra. Costretta a lottare per la sua sopravvivenza contro un gigante il cui solo piede è grande il doppio di Brion senza poter attingere al potere dell’elementale di fuoco, Cenerina si trova in difficoltà, finché non capisce di poter sfruttare l’elementale stesso per aprirsi la strada verso la cima del monte. Così, arrampicandosi lungo il suo immenso corpo, l’ignifera raggiunge la cima di una parete di pietra, e fa appena in tempo ad allontanarsi prima che questa crolli sotto i colpi dell’elementale.

Gli attacchi dell’elementale di pietra permettono ad Endry e alla Talea di liberarsi dei pericolosi boggart delle caverne senza doverli massacrare con il veleno dei Tasso, e una volta fuori dal tunnel, i due ex compagni di Cenerina osservano l’ignifera farsi strada verso la cima grazie alle strade aperte dall’elementale. Sotto consiglio della Talea, Endry vola da Cenerina, e quando questa le chiede perché mai sia venuto a cercarla assieme alla Talea, lo spiritello balbetta una scusa, affermando che tutti al campo sentivano la sua mancanza. Cenerina intuisce che Endry le stia nascondendo qualcosa, ma avendo problemi più urgenti da risolvere, decide di ignorare la questione.

Continua tra due settimane…
.
Note:
1.* Sygg si produce in una dimostrazione di potere incredibile, riuscendo praticamente a controllare ogni singola goccia d’acqua fino a svuotare il letto del Wandervine. Se vi state domandando come mai l’intero mondo non sia stato sommerso dai merrow l’ultima volta che il piano è diventato Landa Tenebrosa, la risposta è che non tutti i merrow possiedono un potere così grande. Per fortuna, direi.

Fonte: Morningtide, di Scott McGough e Cory J. Hendon. Libro pubblicato nel gennaio del 2008 e inedito in Italia.


Link social:

 

__

Nella quarta stagione 2019 / 2020:

Nella terza stagione 2018:

 Riassunto delle prime due stagioni 2016 e 2017:

 

 

Comments

No comments yet. Why don’t you start the discussion?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *