La nostra avventura inizia il giorno prima del giudizio, i signori Alessandro Moretti e Nicola Marangoni varcano verso le 17 il cancello della mia umile dimora: si inizia a testare duro! L’unico della macchinata a mancare all’appello è Francesco Cecchetti che, nel mezzo di un Venerdì Modern e una Domenica Pauper, viene giustamente reclamato dalla ragazza che mette in pausa il nostro gaio weekend di bromance.
Faccio qualche partita contro Elfi e Red Deck Wins ma vengo malamente asfaltato, sconsolato mi metto a rimuginare sulla side della mia amata Tribe, perdendomi in considerazioni tanto metafisiche quanto inconcludenti. Dopo qualche volo pindarico, mi metto ad osservare i miei compagni di team mentre sono in lega su Mtgo con Burn e birra ghiacciata in mano: la lega parte benissimo con un 2-0, prima di degenerare in un 2-3 dopo delle sfigate allucinanti accompagnati dalle risate del sempre caro Morelfi.
Capisco così che non era giornata per tenere in mano delle carte e mi concedo una serata tranquilla tra amici, panini gigantesci della nostra famosa “Tana del Luppolo” e Bloodrage; ben lungi dalla serata pre-Pauperwar dove mi immersi nei fiumi dell’alcool con Isaac prima di entarare in simbiosi con un fossato, stavolta c’è un Trbe da pilotare!
Sveglia alle 6:45, ancora assonnato ed in cerca di motivazioni per vivere, scopro che la mia fida Punto a Metano, candidata al sacrificio, non si trova più… qualcuno giustamente mi ricorda che se l’è presa mio fratello per andare a dormire via. Sono libero dal peso della guida, fardello che lascio volentieri a Nicola che si farà una tornata unica, nonostante varie e vaghe promesse di un cambio. Tanto gioca RDW, diranno alcuni di voi tra i più maliziosi. Arrivati al Paupergeddon, ci si immerge subito nel meraviglioso clima della community e capisco subito che comunque vada ognuno tornerà a casa con qualcosa sul cuore: la spilla di Francini! Ecco la lista che ho deciso di portare con me all’evento Pauper per antonomasia:
UW Tribe by Pietro Bragioto Top 4 – Split |
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Creatures (5):
4 Tireless Tribe 1 Augur of Bolas Enchantments (1): Sorceries (8): Instants (28): |
Sideboard (15):
3 Gut Shot 3 Hydroblast 3 Journey to Nowhere 3 Prismatic Strands 2 Deep Analysis 1 Cartouche of Knowledge |
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Top 8 – Paupergeddon – Firenze 24/06/2018 | ||
ndr. – |
Details Main Deck: 60 Sideboard: 15 |
Lista che differisce dalle classiche per poche ma decisive scelte di build:
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Lo split di 3 Shadow Rift e 1 Cartouche of Knowledge perchè ritengo che quest’ultimo sposti gli equilibri contro UR Delver, oltre che ad essere un out di main a Cuombajj Witches;
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L’assenza di Gitaxian Probe a favore del full set della triade Ponder, Preordain e Brainstorm più due Impulse, volevo che il mazzo non si inchiodasse mai e che scavasse ad ogni turno per superare la card quantity di midrange come ur delver e boros con una filtrata card quality;
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Repeal di main poichè volevo un secondo out a strega che fosse funzionale anche contro problemi generici come editto, una partenza di delver o una tribe minacciata nello stack da Spellstutter Sprite;
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2 Deep Analysis di side per grindare contro Midrange, MBC e UB che non mettono pressione, può sembrare un pelo onerosa ma in quelle partite un 4×1 non lo è mai abbastanza.
Turno 1: Tron (Peccetti Niccolò)
Si parte subito con un bel Mu, ottimo direi.
La G1 è la sagra della sfortuna: io vedo Tribe di 7° o 8° turno, lui si inchioda a due lande e una Chromatic Lens, nonostante un Muldrifter evocato… calo tribe ed il turno dopo scombo con un numero elevato di protezioni accumulate nei turni di nullafacenza.
La fortuna torna in G2 con la combo dream: pianura Tribe, Isola Inside Out; al mio oppo resta davvero poco da dire.
2-0 (1-0)
Turno 2: UW Tribe (Giorgio Venditti)
La partita più devastante dell’intero torneo, al termine della quale avevo la testa che fumava in stile Majin Bu.
In g1 mi ritrovo ben presto nel ruolo dell’inseguitore perchè, a differenza sua, non vedo Tribe; data la mano piena di counter decido di giocare il ruolo del control counterando i suoi Gush e cercando aggirare il più possibile un suo probabile Gigadrowse, diluendo i peschini in più turni.
La giocata cruciale della partita è stata farmi counterare la Tribe senza imbastire una counterwar; dopo la seconda tribe counterata, lui prova una scombata triplo protetto ma viene fermato da un mio inside out più triplo counter.
La partita è tutt’altro che risolta, visto che lui per scombare scarta terre e tribe aggiuntive, ma la partita è inclinata a mio favore e riesco ad andare in vantaggio carte scombando svariati turni dopo con 5 carte rimanenti nel mazzo.
Dato che rimangono poco più di 10 minuti, faccio una sidata molto difensiva con tanto di Gut Shot per impedire con tutte le forze una sua scombata fast, almeno così pensavo.
Purtroppo vengo punito da un Seeker di secondo che inizia il suo lento ma inesorabile lavoro, riesco a counterare il secondo Seeker con Circular Logic, ma il terzo monaco entra, per fortuna un Journey to Nowhere si prende cura di lui, ma rimane ancora un ultimo cercatore in campo.
Iniziano turni al cardiopalma con il sottoscritto che cammina sul filo di un rasoio: da un lato non dovevo tapparmi troppo per non morire dalla combo, dall’altro dovevo scavare per un altro Journey to Nowhere.
Dopo qualche logorante turno, mi ritrovo ad un punto vita con una Tribe in campo che guardava la sorella sul lato opposto e con un seeker dell’oppo che, dall’alto dei suoi 40 e passa punti vita, mirava alla mia gola come un dalco rapace pronto alla picchiata sulla preda.
Nel turno decisivo Gush, nulla, Deep Analysis e giro piano le due carte perchè mi sono rimasti 2 mana liberi: terra e… Journey!
L’oppo si sfoga in maniera contenuta ed attacca di Tribe, io paro e rimango con il mio punto vita al termine dei turni addizionali.
1-0 (2-0)
Turno 3: Tron
Purtroppo, dopo il mirror di Tribe, ho un vuoto di memoria proprio come dopo una bevuta che si rispetti.
Ricordo solo che post partita faccio qualche chiacchera con un oppo poco cordiale e decisamente salty che mi dice:
1) Tribe è un mazzo di [Censurato] chiaramente op e lo avrei portato se avessi voluto vincere ad ogni costo, facile fare come fai tu;
2) ti auguro tanti mono nero, sul serio, non è una battuta;
3) come fai a dire che elfi è un brutto Mu se tu scombi prima che lui faccia qualsiasi cosa?
Cerco di convincerlo della malvagità intrinseca del Mu emersa da oltre 50 game grazie a Morelfi… ma la sua irremovibilità va a braccetto con la sua scortesia, a quanto pare.
2-0 (3-0)
Turno 4: UR Delver (Franco Cicchini)
Finalmente il Mu per il quale tanto mi sono preparato e settato con 2 Cartouche of Knowledge (1md+1 sb) più 2 Deep Analysis di side! Purtroppo la mia screw e la sfortuna viziano entrambe le partite, senza nulla togliere all’avversario di caratura con il quale ho avuto il piacere di scontrarmi.
In g1 penso di avere la partita in pugno quando al terzo ho Tribe in campo, combo e counter in mano, di fronte ad un suo board difensivo… purtroppo non vedrò Gush nelle prime 35 carte del mazzo, nonostante cantrippassi come un forsennato.
In g2, sull’onda emotiva della sfortuna in g1, mi lascio ingolosire da una mano con landa, Tribe, deep analysis, gush, Gut Shot e Inside Out: pensavo di pescare una landa o un peschino ma evidentemente mi sbagliavo.
0-2 (3-1)
Turno 5: Tron (Mattia Bin)
Avevo già trovato il sig. Bin allo scorso Geddon, so che il suo tron è ultrasettato da tribe, almeno post side perchè detesta perderci contro: francamente lo capisco perchè provo gli stessi sentimenti quando perdo da elfi con tipo ogni mazzo tra quelli che gioco di norma.
G1 va come deve andare, nulla da narrare.
G2 mi stallo a lande e lui ne approfitta per cercare risposte, dopo qualche turno concedo a cuor leggero.
G3 lo faccio inziare consapevole delle sue numerose cheap answer post side e per il fatto che posso perdere quasi solo per screw: molti giocatori di Modern storceranno il naso dandomi del nabbo, ma continuo a credere nelle mie scelte.
La partita è combattuta e faccio la scelta di lasciare scoperta tribe nei primi turni di game per cercare counter, sperando nell’assenza di Doom Blade; la scelta premia perchè lui ad un certo punto si tappa out provando a risolvere le temute Serrated Arrows, le quali vengono prontamente counterate di Circular Logic.
Scombo il turno dopo e stringo la mano ad un giocatore valido, con il carattere di chi non si arrende ai brutti Mu ma li odia e si setta; mi ha promesso che dopo uno 0-2 ed un 1-2, la prossima volta sarà il mio turno a soccombere.
Challenge Accepted!
2-1 (4-1)
Turno 6: Boros Monarch (Massimo Bombarda)
A malincuore mi imbatto nel mitico Bombo che tanto gentilmente ci ha ospitati per il Pauperwar, lui è undefeated ma con 2 patte.
In G1 lui prova l’approccio “botto la tribe appena posso”, sperando di mettermi alle corde… i botti sono davvero tanti ed una sgushata sembra non bastare, per fortuna arriva il secondo getto d’acqua quando lui imbastisce una buona race e scombo.
In G2 vado basso di carte in mano, complice il suo uso aggressivo dei botti: devo counterare una Coalition Honor Guard, non avendo Journey to Nowhere, lui con Mortuary Mire la rimette in cima al mazzo facendomi sbiancare.
La mia mano consisteva nella combo più una terra e Dispel, now or never.
Inizio a scombare sperando di vedere un gush, vedo branza che rivela gush e tiro un sospiro di sollievo.
2-0 (5-1)
Turno 6: UR Delver (Chiapperini Davide)
La partita del riscatto, guardo il mio mazzo con Dragon Shield Ivory e completamente WB: dammi questa soddisfazione, la side l’ho plasmata per questo momento.
In G1, non riesco a trovare la quarta terra e due fatine,abbinate con un buon clock, sanciscono la mia sconfitta.
La G2 va secondo i piani e riesco a scombare in mid-game.
Nella G3 il cartuccio mi dimostra che ho avuto ragione ad arruolarlo come tech, resto indietro perchè un ninja connette due volte ma, quando scende il cartuccio sulla tribe, l’oppo è costretto a stare sulla difensiva, cominciamo a guardarci mentre grindo counterando i suoi gush e risolvendo le mie deep analysis.
Dopo aver calato la seconda, la terza e la quarta tribe, lui mi fa skred sulla tribe equippata di cartuccio, lascio passare per scombare il turno dopo: nel mio sgusho e scombo quintuplo protetto con lui a 5 carte in mano, la perdevo solo di fronte a 3 fatine (con una al cimitero)… scopro la mano sotto gli occhi della piccola folla e la fatina si rivela essere soltanto una.
2-1 (6-1)
Turno 7: UB Alchemy (Rinaldi Luca)
Non tutti i 6-1 possono pattare ed io, complice quello che è successo dopo la patta dell’ultimo turno al Geddon milanese di Gennaio, sono in paranoia: per fortuna, almeno una volta nella vita, ho il rating alto e mi ritrovo al tavolo 2 con l’oppo che mi propone la patta per primo.
ID (6-1-1)
Quarti di Finale: Boros Monarch (Matteo Gulmini)
Ragazzo simpatico e membro della famigerata H-Demia di Simone Mandrioli.
In g1, non vado sotto clock assurdi o monarch a board vuoto, vedo nella norma e la porto a casa.
In g2, lui risolve stendardiera di secondo, calo tribe abbastanza confident del repeal nella mia mano ma skippo la quarta terra per 2 o 3 turni per giocarlo protetto da una sua telefonata e probabile pyro; non scoprirò mai se l’aveva in mano visto che scende la seconda stendardiera, cantrippo per Journey to Nowhere, non lo vedo e, considerando il suo clock, mi tocca concedere.
La g3 è stagnate e mi riempio di counter in mano mentre una kor mi manda basso, nel turno decisivo gioca Thraben Inspector per non darmi troppe pescate per giga o per chiudere il turno dopo; ne approfitto per chiudere triplo protetto post Gush, nè la sua Prismatic Strands flashbackata ne un botto sono sufficienti a separarmi dalla semifinale.
In top 4 mi ritrovo con 2 troni e un Boros, situazione ottima per il mio tribe; ma gli altri chiedono di splittare, non mi va di fare lo stronzo che dopo aver valutato i Mu favorevoli la vuole giocare ed alla fine acconsento allo split, anche perchè l’ora era tarda e le energie residue poche.
Pros e Slops:
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+ al futuro team Muddlers ed alla sua prima trasferta di spessore;
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– ai due aura che negano la gioia di vivere a Cek (aka Francesco Cecchetti) con Pestilence, un onesto 5-2-1 finale è comunque un buon punto di partenza per un archetipo promettente;
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+ al Geddon che, nonostante il contemporaneo Ovino, supera i 190 cuori;
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– alla solita aria malsana che si respira ai tornei grossi di MTG e a me che sono una fighetta che non si abitua mai;
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+ ai coraggiosi che mi danno fiducia portando Affo Monsters, tra i quali il buon Teneggi;
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+ a Nicola che stoicamente guida la spedizione senza intoppi e senza segni di cedimento;
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+ ai fratelli di Tribe che portano in alto l’onore della tribù con giocate di qualità e buoni piazzamenti, d’obbligo citare il buon Riccardo Gigadrowse Bonato;
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– al membro mancante del team che nonstante false promesse, alla fine cede al gentil sesso e decide di passare un intero weekend all’insegna dell’eterosessualità… Marco Casotto, cosa ti sei perso!
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– a Morelfi che, invece di festeggiarmi, al ritorno canta canzonacce ed improbabili battute tristissime con il sottoscritto come oggetto di scherno;
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+ alla meravigliosa community Pauper, penso di aver passato più tempo a chiaccherare, ridere e scherzare che a tenere le carte in mano: H Demia, Pota Pauper Team, LPP, LPE siete tutti graditi compagni di tornei!
P.s. Non ho voluto entrare troppo nel merito tecnico delle scelte di deckbuilding perchè lo ritengo un aspetto che stride con il clima più rilassato e pieno di aneddoti di un report. In un futuro prossimo, ho in programma di scrivere un articolo su Tribe e sui vari approcci nei confronti di questo stimolante archetipo; con tutta probabilità la stesura avverrà a quattro mani con Riccardo Bonnato. Stay tuned!
Stay hungry, stay Pauper!
ottimo,
e capisco l’errore ma Hdemia non è di Simone Mel
è una enorme comunione di genti e giocato, unita da cinque fazioni, come i colori di mana, ed in battaglia perenne per la gloria e la supremazia. Mel ne fa parte si, ma non è il propetario o capo. solo per esser corretti.