aristocrats primer introArticolo di Ubik

Il mazzo preso in esame, il cui nome prende spunto dalle creature Cartel Aristocrat e Falkenrath Aristocrat, è un mazzo piuttosto recente ma non per questo di minore impatto. In sostanza è un aggro midrange con al suo interno diverse sinergie ed una combo niente male. Il suo creatore, Sam Black (SCG Team) lo ha portato alla ribalta in occasione del Pro Tour Gatecrash tenutosi a Montreal a Febbraio 2013, ma a dargli maggiore notorietà è stato Tom Martel, il quale si è aggiudicato lo stesso Pro Tour con una versione leggermente differente da quella di Sam Black.

In origine il mazzo nasceva sostanzialmente come puro aggro midrange basato essenzialmente sulle creature. Ben 30, senza contare le Lingering Souls. Oltre alle 2 “Aristocratiche”, vera spina dorsale del mazzo, differiva dall’evoluzione odierna per la presenza di Champion of the Parish, Knight of infamy e sopratutto Silverblade Paladin. Tutte creature molto aggro, che come vedremo più avanti, sono state via via sottratte in favore di spells che lo hanno reso più modulabile per venire incontro al Metagame che man mano è cambiato fino ad oggi. Questa dunque era la versione 1.0 di allora:

The Aristocrats 1.0 – Tom Martell
Sideboard:

In sostanza il mazzo si basava nel giocare subito creature come Champion of the Parish, Doomed Traveler o Cartel Aristocrat per mettere fin da subito pressione sul board dandogli poi un vantaggio con inserti midrange come Falkenrath Aristocrat e Skirsdag High Priest. Il fatto poi che il minimo comune denominatore del mazzo fosse la specifica tribale umana, ne esaltava ancora di più le potenzialità dato che il “CotP” diveniva sempre più un problema man mano che i turni passavano e gli umani scendevano sul board e l’aristocratica vampiro se ne avvantaggiava pompando le proprie caratteristiche quando li sacrificava, oltre al fatto di preservare la propria presenza sul board in caso di wratta, sparo o blocco.demon-token Ecco dunque che in quest’ottica il “vero motore del mazzo”, Doomed Traveler, acquisiva una triplice importanza dato che era funzionale all’accrescimento delle 2 creature appena citate, utile al chumpbloccaggio e sopratutto perché a costo 1, e dunque “resuscitabile” con Orzhov Charm a velocità instant. Tenere quindi una mano senza tale creatura risultava spesso e volentieri un azzardo o quanto meno una decisione che andava presa in considerazione di quale mazzo si aveva difronte.

La strategia del mazzo ad ogni modo era abbastanza flessibile a seconda della mano che si aveva o della strategia che si voleva utilizzare. Aggro fin da subito o midrange con Falkenrath Aristocrat e Skirsdag High Priest, dove quest’ultimo era utilizzato per creare demoni 5/5 quando prima (per esempio) erano solo spiriti 1/1 o umani 1/1. Post side poi elementi come Sorin, Lord of Innistrad, Obzedat, Ghost Council o Tragic Slip aiutavano il mazzo a mantenere più stabile il board nel late game assumendo magari un profilo più difensivo. Ad ogni modo anche quando alcune carte chiave tardavano a venire, avere Cartel Aristocrat o Boros Reckoner aiutava molto a mitigare gli attacchi dell’oppo assorbendo il colpo con con l’Aristocrat e sacrificando magari un token, oppure scoraggiandolo dall’attaccare per non subire a propria volta un danno.

Per quanto riguarda il reparto spells, c’è poco da dire. I Lingering Souls erano assimilabili a qualche punto danno extra per l’oppo o all’occorrenza un blocco in battaglia ma essenzialmente erano cibo e motore per le altre creature del mazzo. In buona sostanza la creatura ottimale da sacrificare per un bene maggiore. Orzhov Charm invece lo si usava principalmente come istant kill in casi estremi, visto il drawback insito nella carta stessa. Post side gli era preferito il Tragic Slip grazie anche alla possibilità di poterlo utilizzare attivando l’abilità Morbid che scaturiva dal sacrificio di una creatura per mezzo delle aristocratiche. Nota di merito andava spesa per Blasphemous Act che oltre a fungere da reset per il board (sostanzialmente equiparabile ad una wratta) poteva fungere da mitragliatrice puntata sull’oppo nel caso in cui tra le creature presenti sul board ci fosse stato anche il Boros Reckoner, che reindirizzando i 13 danni direttamente sull’avversario decretava spesso e volentieri la vittoria. Una combo niente male se consideriamo il fatto che molte volte le creature in gioco arrivavano ad essere anche 6-7.

Il mazzo, dopo un periodo di stanca a cavallo tra gli ultimi due set, ha ritrovato nuova linfa grazie ad alcuni accorgimenti che sono stati apportati di recente e che gli hanno permesso di essere ancora più incisivo nelle proprie sinergie. Assottigliare il parco creature mettendo fuori dalle 75 carte come Champion of the Parish, Silverblade Paladin e Knight of Infamy in favore di Obzedat, Ghost Council, Blood Artist (unici nuovi innesti tra le creature), Sorin, Lord of Innistrad e Blasphemous Act direttamente in Mainboard, lo ha reso sicuramente meno aggro ma allo stesso tempo un midrange molto più stabile e più competitivo contro control e midrange simili alla Jund. Blood Artist sopratutto ha portato una stabilità nel mazzo che solo BR Zombie dei bei tempi era capace di attuare. Pulire il board dalle creature con un Supreme Verdict (per esempio) non sempre è sinonimo di controllo. Ipotizzando 6 creature in campo, di cui magari 2 Blood Artist dalla nostra, genera un gap di ben 24 punti danno (+12, -12). Non so se mi spiego!?

Per avere una visione dell’evoluzione del mazzo che in questi ultimi tempi sta circolando con discreti risultati, voglio porre l’attenzione sul mazzo di Brad Nelson che allo SCG Open di Atlanta gli ha permesso di arrivare in top8:

sorin-avacyn
The Aristocrats Act 2 by Brad Nelson
Sideboard:

ANALISI CARTE MAIN

Blood Artist:
Come detto in precedenza, con una o più copie di questa creatura in campo equivale ad avere un’assicurazione contro mass removals e aiuta a tradare (sopratutto nei primi turni) i combattimenti in attesa di stabilizzare il board.

Cartel Aristocrat:
L’aristocratica è una delle pedine fondamentali del mazzo dato che aiuta ad innescare la meccanica Morbid senza dover aspettare per forza l’uccisione di una creatura, è fondamentale nel bloccare creature fastidiose grazie alla protezione che può acquisire e in alcuni casi provvede a aggiungere danni extra con la possibilità magari di essere sicuri che vadano a segno.

sorinBoros Reckoner:
Personalmente se non fosse in per la presenza di Blasphemous Act nel mazzo questa creatura non sarebbe così scontata vederla in side. Va detto però che contro i mazzi aggro spesso e volentieri salva le partite arrestando la potenza d’attacco avversaria. Facciamo un esempio: RG Aggro se non vuole tradare in combattimento con il Reckoner ha solo Searing Spear come possibilità di ucciderlo, che a sua volta però si traduce comunque in 3 danni da subire. Dunque spesso è un compromesso a cui non è facile scendere. Stessa cosa per Naya Aggro seppur con altri valori in campo a fare la differenza. Insomma, finché il Meta comprenderà mazzi palesemente aggro il Boros Reckoner rimarrà una scelta solida per il main deck.

Doomed Traveler:
Fondamentale per tutte le fasi di gioco. Dalla protezione all’innesco delle meccaniche di gioco, questa creatura non ha pari tra le tante creature dello standard. Un punto fermo per la prima mano di gioco.

Falkenrath Aristocrat:
La Falkenrath è il ciccione del mazzo, e molto spesso diventa “LA” spina nel fianco degli avversari. Poche carte sono in grado di contrastare l’aristocratica regina del mazzo. La si può rimbalzare, esiliare o counterare. In tutti gli altri frangenti è un problema da affrontare sul campo.

Skirsdag High Priest:
Tra tutte le creature è quella che mi piace di meno. Non discuto il suo apporto e la perfetta sinergia con il mazzo, semplicemente la vedo troppo lenta e macchinosa. Appena giocata non fa nulla se non chumpbloccare. La sua abilità è sottoposta a diverse condizioni di gioco e spesso non è così incisiva come ci si attenderebbe. Nel mio personale mazzo ho potato a 2 il numero di copie presenti aggiungendo in sostituzione l’High Priest of Penance che sia contro control pieni di Planeswalkers o Assemble the Legion, sia contro aggro è un ottimo trade in battaglia. Tuttavia questa più di altre è una mia scelta personale che affonda le ragioni più in motivi di sperimentazione che altro. Ammetto che a gioco inoltrato se non uccisa con spari o altro, grazie al motore interno del mazzo che riesce a sacrificare qualsiasi creatura si voglia, può generare una sequenza di demoni 5/5 da spaventare al solo pensiero.

Sorin, Lord of Innistrad:
Per quanto riguarda Sorin, Lord of Innistrad non sono un accanito sostenitore di questa carta nel mazzo. Capisco l’utilizzo che se ne fa, e concordo con il fatto che avere un token sempre in gioco è molto importante, ma secondo il mio punto di vista, se paragonato alla Falkenrath, non ha un impatto sul board così incisivo che ne giustifichi il costo di lancio e sopratutto la presenza in mainboard. Di sicuro la vedo più come carta da side contro control/midrange. Nella mia personale visione del mazzo gli preferisco il Boros Charm che oltre all’ampia scelta di possibilità (protezione, doppio attacco e extra danni) ha un costo e una velocità di lancio senza paragoni.

Lingering Souls:
Imprescindibile il 4x. Senza questa Sorcery è quasi impossibile poter vincere. Come per il Doomed Traveler funge da motore per le altre carte ed in combo con il Blood Artist raddrizza spesso e volentieri una partita iniziata male.

Tragic Slip:
In questo mazzo è la rimozione per eccellenza. Quasi mai mi è capitato di non riuscire a sbarazzarmi di una creatura con questa magia in mano. La meccanica del sacrificio ne fa in istant kill contro quasi tutte le creature del metagame.

Blasphemous Act:
L’alto numero di creature del mazzo lo rende uno sweeper eccezionale ed in combo con il Boros Reckoner fa faville.

ANALISI CARTE SIDE

Dreadbore:
Poco da dire. Relegata in side solo per l’utilizzo contro Planeswalkers. Quasi mai fondamentale, quasi mai usata.

Duress:
L’utilizzo è scontato e in alcuni casi necessario. Sebbene sia un must contro mazzi control trovo che Sin Collector sia in qualche modo più sinergico con le meccaniche di questo mazzo. Da testare quale delle due sia migliore a seconda dell’evoluzione del metagame.

Intangible Virtue:
A dire la verità è la prima volta che vedo Intangible Virtue inserito in questo mazzo. La nutrita presenza di Tokens ne giustifica il suo utilizzo anche se ho delle perplessità sull’utilizzo di così tanti slot in side per questo incantesimo che da solo non fa nulla.

Obzedat, Ghost Council:
Sebbene sia in cima alla curva di mana, rimane un’ottima creatura che contro alcuni archetipi ha pochi rivali. Doverosa contro control a base blu.

Tormod’s Crypt:
Il migliore graveyard hate di massa a disposizione per questi colori. Sebbene il Junk Rites sia in fase calante, è sempre bene premonirsi di questo artefatto qualora lo Snapcaster Mage tornasse a farci visita in un prossimo futuro.

ANALISI POSSIBILI CARTE OLTRE LE SOLITE 75

In virtù della triplice colorazione del mazzo, molte sono le carte che ho giocato e che ho visto giocare per questo archetipo oltre quelle appena citate. In questo elenco andrò a selezionare le migliori possibilità:

Vault of the Archangel:vault
oltre a Gavony Township (scelta piuttosto discutibile) questa terra rappresenta una possibile ipotesi fuori dalle attuali liste. Il perchè è abbastanza intuibile. Oltre a dare una prospettiva al proprio gioco facendoci guadagnare punti vita, uccidere bestioni con un bloccco delle Lingering Souls non ha pari. A mio avviso però restare mana open per poter utilizzare questa terra in fase di difesa è abbastanza uno spreco, dunque l’utilizzo è piuttosto marginale.

Sin Collector:
Carta più da side che da main, il tutto dipendente però dal metagame che si sta per affrontare. Attualmente essendo in prevalenza aggro, dunque con molte creature,è bene tenerlo in duplice/triplice copia in side.

Assemble the Legion:
Una delle mie carte preferite in side. Ottima, e ripeto OTTIMA carta contro Control. Arginabile quasi esclusivamente con counters, Oblivion Ring/Detention Sphere e poche altre spells. Cambia del tutto la strategia contro control e affini dato che deve limitarsi quasi esclusivamente ad arginare quei pochi attachi che portano e lasciare passare i turni per far accrescere la propria “legione”.

Electrickery:
Carta perfetta per il mirror. Poche o comunque molto basse le probabilità di scontrarsi in mirror con questo mazzo. Da li il fatto del poco utilizzo di questa carta.

Blood Baron of Vizkopa:
Sempre più presente nelle side degli ultimi tempi. L’alto costo di gioco ne scoraggia l’utilizzo da parte di molti giocatori.

Wear // Tear:
Situazionale e dipendente molto dal meta. Mai utilizzata nelle mie tante versioni del mazzo.

High Priest of Penance:
Una delle mie scelte per la side contro mazzi aggro stile Naya o R/x Aggro. Chumpblocker di lusso che scende nei primissimi turni e che può fare 2×1 stupendi.

Boros Charm:
Come detto in precedenza, una delle mie scelte fisse per il main di questi ultimi tempi. Oltre la versatilità c’è la velocità di gioco, il basso costo e sopratutto la sorpresa di trovarsela contro in questo archetipo.

MATCHUPS PRINCIPALI:
Generalmente il mazzo ha un buon comportamento contro quasi tutti i mazzi del metagame attuale. Ad ogni modo dipende anche molto dalla mano iniziale che ci si ritrova.

JUND AGGRO/MIDRANGE: alla pari pre/post side.
Pre side il mazzo ha una buona tenuta del board, sebbene Bonfire of the Damned possa rimettere tutto in discussione anche quando non giocato a costo miracle. Fondamentale è portarsi in vantaggio creature sin da subito per riuscire anche grazie al Blood Artist a bilanciare gli scontri. Il fatto poi che non abbia counters da giocare rende Blasphemous Act la carta più micidiale del mazzo. Attenzione a Searing Spear lanciatagli in risposta sul Boros Reckoner prima che i 13 danni si risolvano.
G2 side: -4 Skirsdag High Priest; +3 Duress +1 Dreadbore
Post side Rakdos’s Return è la carta da evitare assolutamente. Aristocrats ha molti pregi ma tra le lacune che ha c’è quella che non ha nessun motore per pescare. Dunque evitare di scartare le proprie carte e subire danni allo stesso tempo è quantomai importante. Stesso discorso per Sire of Insanity.

JUNK RITES: sotto pre side/alla pari post side.
In G1, visti i primi turni quasi sempre morti del Junk Rites, bisogna avere molta fortuna nel pescare una prima mano ottimale che ci permetta di impostare subito una race che vede protagonista lo Skirsdag High Priest con la sua abilità genera tokens e successivamente (se possibile) chiudere con Blasphemous Act.
G2 Side: -4 Skirsdag High Priest, -2 Boros Reckoner; +3 Mark of Mutiny +3 Tormod’s Crypt
Sebbene la versione di Aristocrats di Brad Nelson presa in esame non preveda Mark of Mutiny o Zealous Conscripts in side, la maggior parte dei mazzi in questo periodo lo fa. Dunque con l’inclusione di questa carta in side e con l’abbondate graveyard hate a disposizione non è così difficile portare a casa la vittoria.

RG Blitz: sopra pre/post side
Superati i primissimi turni, dove soffre parecchio le partenze a razzo, il mazzo si comporta molto bene se riesce a mitigare gli scontri che gli permettono di andare in vantaggio creature. Gestire poi il mid game non è compito così difficile. G2 Side: -3 Skirsdag High Priest -1 Sorin, Lord of Innistrad; +3 Intangible Virtue +1 Dreadbore;
Stesso discordo del G1 con l’aggiunta di Intangible Virtue per rendere più resistenti le Lingering Souls e permettere di attaccare e difendere allo stesso tempo.

UWR Control: alla pari pre/post side.
Tante sono le carte che spezzano il nostro gioco. Rimbalzini, counters, Pillar of Flame e Snapcaster Mage portano ad annullare le strategie di gioco. E’ dunque importante avere l’impostazione aggro giusta e cercare di non lasciare mai l’avversario mana open per non subire il gioco avversario.
G2 Side: -2 Boros Reckoner -3 Tragic Slip -2 Skirsdag High Priest; + 3 Sorin, Lord of Innistrad +1 Obzedat, Ghost Council +2 Tormod’s Crypt
Anche in G2 è fondamentale partire bene nella speranza di concludere gli ultimi danni con Blasphemous Act o grazie all’Obzedat. Più il game va avanti, minori sono le possibilità di vittoria.

Nota di merito. La versione di Nelson non gioca alcuna Cavern of Souls. Probabile che il metagame Americano sia differente dal nostro, ma per stare tranquillo io 1 in main e 1 in side la tengo sempre.

Nota a margine del Primer. Quando ho iniziato il primer (circa 10 giorni fa) Junk Aristocrats non era ancora nato o comunque non era arrivato ancora alla ribalta mediatica. Dunque quanto prima cercherò di integrare questa primer con le versione Junk che di sicuro avrà tanti estimatori quanti ne aveva la versione BWR.

Vostro, Ubik.

 

4 Comments

  1. Nico

    Non ho capito un paio di cose 1)I Skirsdag High Priest vengono tolti dalla main contro tutti i match up più forti del meta attuale, quindi, perchè tenerli di main e non sostituirli con qualcosa di più performante? Poi, così pare che questo mazzo abbia una vittoria virtuale contro tutti, ma a mio avviso non è così, ho letto le tue analisi dei match up e mi pare che tu non tenga conto delle liste che stanno adesso girando per la maggiore, visto che citi carte che molti dei mazzi più forti da t2 non usano più… Poi dimmi/ditemi voi se sbaglio…

  2. matteo callegaro

    Ottimo articolo, grazie per questo buon riepilogo… Solo la parte delle side non mi ha convinto del tutto:

    1) skirsdag è stato sempre tolto, a riprova che non merita di trovare posto nel mazzo (a mio parere). E’ stato tolto anche contro junk rites, che è l’unico MU che ti lascia un pò di tempo per attivare la sua combo… Boh

    2) contro RG aggro secondo me è inutile mettere le intangible virtue. Piuttosto lascio il mazzo così com’è!

    3) contro UWR, se tolgo il Boros Reckoner (che io non toglierei mai) a quel punto tolgo anche i 3 blasphemous act. E poi, se non metto duress contro UWR, cosa la tengo a fare di side???

  3. drugo

    mah… secondo me questo articolo andava bene un mese fa.. il mazzo si è evoluto ancora un pochino (senza considerare la versione che utilizza il verde al posto del rosso, che è la versione attualmente più performante) ad esempio le intangible virtue io non ce lo vedo proprio il senso!

  4. federico@metagame.it

    Allora, premetto che quelle poche volte che ho giocato con Skirsdag High Priest non sono durati quasi mai abbastanza da arrivare ad utilizzare l’abilità genera Tokens. Da qui la convinzione (personale) di limitarne l’uso fino a toglierli completamente dal main con il passare del tempo.
    Nel primer in questione però mi sono dovuto confrontare con una lista probabilmente più solida da quella che sperimento io e sicuramente giocata da un giocatoe di levatura Mondiale quale io non sono (anche se va detto che con questo mazzo ho avuto risultati che non mi sarei mai aspettato). Dunque, non sapendo quali fossero le sidate di Brad Nelson ho fatto le scelte che ho ritenuto più efficaci con quanto avevo a disposizione e tenendo fede ai miei gusti.
    @Matteo callegaro: Per quqanto riguarda il MU contro UWR hai ragione tu, ho scritto Boros Reckoner ma intendevo scrivere Blood Artist. Dunque dentro i Reckoner e dectro anceh i Blasfemous Act.

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