Bentrovati, lettori di Metagame! Continua la mia panoramica del formato ‘povero’, provando a proporvi nuovi archetipi che escano dalle consuetudini, che attuino game plan diversi dal solito e permettano diverse possibilità di personalizzazione. Insomma, un modo per ‘stuzzicare l’appetito’, andando a sfruttare anche carte utilizzabili in altri formati Etereal. È il caso di questa nuova lista che vi vado ora a presentare, che sfrutta pensantemente un’abilità piuttosto antica, riportata in auge della recente espansione Amonkhet: Ciclo.
Questa abilità permette di scartare dalla mano una carta, con il pagamento di una quantità di mana più o meno risibile e di pescarne una nuova, riempiendo molto velocemente il cimitero di creature più o meno interessanti. Il graveyard così rimpinguato diventa bacino per riprendere le nostre creature o per sfruttarne, con alcune spell specifiche, la loro presenza nel cimitero, fornendoci un vantaggio consistente. Da qui l’idea di costruire un archetipo che sfrutti pesanetemente queste meccaniche, creando interazioni con alcune carte veramente ‘gustose’: Songs of the Damned, Consume Spirit e Gnaw to the Bone. Già leggendo il testo di queste carte, potete iniziare a comprendere il potenziale che possono offrire, immaginando di avere il vostro cimitero ricolmo di creature: molto mana, uno ‘sparo’ corposo o un life gain consistente. Andiamo però con ordine, iniziando a presentarvi una lista di riferimento, giusto per farmi comprendere il potenziale di questo archetipo:
BGur Songs of the Damned Combo by Joekid67 | ||
Creatures (29):
4 Crypt Rats 4 Deadshot Minotaur 4 Horror of the Broken Lands 4 Monstrous Carabid 4 Viscera Dragger 3 Krosan Tusker 3 Satyr Wayfinder 2 Pit Keeper 1 Disciple of Malice Artifact Creatures (4): Sorceries (1): |
Instants (8):
4 Gnaw to the Bone 4 Songs of the Damned Lands (18): |
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Pauper Deck | ||
ndr. – |
Details Main Deck: 60 Sideboard: 15 |
ANALISI
Iniziamo ad illustrare il corpo centrale del mazzo, ovvero le creature, struttura portante su cui si basa gran parte della meccanica Ciclo:
Architects of Will, Deadshot Minotaur, Monstrous Carabid, Horror of the Broken Lands, Krosan Tusker, Viscera Dragger, e Disciple of Malice, sono il motore portante della shell, perfetti per ciclarsi, pescare e ingrossare velocemente il nostro cimitero. In particolare Krosan Tusker fornisce anche un buon ramp effect, utile per rinforzare il land drop e aumentare così il mana in campo (il mazzo ne richiede molto per le sue chiusure), mentre Horror of the Broken Lands può trasformarsi, se serve, in un ‘bittante’ pericoloso, rinforzato dagli effetti Ciclo (che possiamo effettuare anche a velocità instant). Viscera Dragger, potendo riemergere dal cimitero con rapidità, può a sua volta diventare, alla bisogna, un ulteriore minaccia per infliggere i danni finali.
A questo pacchetto si creature si uniscono i Satyr Wayfinder, perfetti per ingrossare il cimitero ed effettuare ulteriore land drop, i Pit Keeper, perfetti per riprendere creature utili dal graveyard e i Crypt Rats, vere star di questo mazzo, capaci da soli di chiudere le partite, infliggendo moltissimi danni all’avversario. Come si può rendere questo pacchetto creature veramente utili al di là del loro effetto Ciclo e della loro morte prematura? È presto detto, sfruttando le magie che traggono enorme vantaggio dalla presenza di così tante creature nel cimitero:
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Songs of the Damned è perfetta per generare una considerevole mole di mana, sfruttabile per reiterare gli effetti Ciclo, qualora avessimo un Horror of the Broken Lands in campo, pronto per attaccare o meglio ancora per infliggere con un Crypt Rats una quantità enorme di danni in un colpo solo.
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Gnaw to the Bone ci permette di trasformare le nostre creature nel cimitero in punti vita preziosi, anche grazie alla possibilità di essere castata dal graveyard una seconda volta (aggirando così eventuali counter fastidiosi). Due punti vita per ogni creatura, vi accorgerete, sono un quantitativo elevato se il mazzo comincia ad andare a pieno regime. Questo vi permetterà oltretutto di attivare l’abilità dei vostri Crypt Rats a cuor leggero, potendo sovrastare il vostro avversario in punti vita totali il più delle volte.
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Consume Spirit diventa, opportunamente alimentata da Songs of the Damned, in un kill effect in grado di uccidere anche creature di dimensioni ragguardevoli e donandovi anche ulteriore life gain che certo non guasta.
Le terre non portano con sé particolari caratteristiche di rilievo, dato che buona parte delle creature tutora terre base. La varierà di colori nasce dalla possibilità eventuale di castare direttamente le nostre creature, nelle fasi avanzate del gioco, laddove la partita ci portasse a valutare, nell’approccio aggro, il game plan più redditizio per portare a casa il risultato.
CONSIGLI PER LA SIDEBOARD
In questa lista sono presenti alcune scelte mirate per punire principalmente i mazzi ‘sciame’ e Affinity, due archetipi sicuramente difficili da affrontare per un mazzo che da il meglio di sé dopo il terzo / quarto turno. Questo mazzo, offrendo di fatto la possibilità di giocare un Golgari :GB: sporcato di blu e di rosso si può permettere il lusso di inserire alcune staples del formato, offrendo ampia libertà di personalizzazione, adattando così i talloni d’achille dell’archetipo in base al meta locale. Si deve porre attenzione, naturalmente, anche al grave hate, ovvio tallone d’achille di questo combo deck con Natural State che va a colpire specificatamente Relic of Progenitus e Nihil Spellbomb, uniche soluzioni del formato che possono svuotare il cimitero a velocità instant.
MATCHUP
Nonostante questo archetipo possa ricordare da lontano le dinamiche di Tortured Exstistence Deck (vi consiglio di leggere l’ottimo articolo su questo mazzo, realizzato da Kosma Curci – inserisci link articolo), in realtà ha un game plan completamente diverso. L’obiettivo primario è rampare e ciclare quanto pù possibile, proponendo al più presto la combinazione Songs of the Damned + Consume Spirit e/o Crypt Rats, oppure calando i bestioni, Horror of the Broken Lands su tutti, al fine di chiudere rapidamente la partita. Gnaw to the Bone diventa la nostra ancora di salvezza, mentre predisponiamo il piano per la vittoria e va giocata con oculatezza, evitando risposte moleste da parte dell’avversario, appena capirà le nostre intenzioni.
Avendo diverse modalità di chiusura, l’archetipo può essere pilotato per adattarsi all’avversario, sfruttando i suoi punti deboli a nostro vantaggio. Se è un aggro si prediligerà giocare Crypt Rats, se ci si trova di fronte ad un oppo con un alto numero di rimozioni utilizzerò Consume Spirit per chiudere, se sono di fronte a un mazzo ricco di counter sfrutterò maggiormente le creature che riuscirò a calare. Certo, un uso accorto dell’archetipo presuppone una buona conoscenza del meta che si deve affrontare.
Considerate inoltre l’enorme adattabilità e modificabilità del mazzo, che può offrire carte come, ad esempio, Gilded Light, Death Denied e Moment’s Peace grazie all’innumerevole quantità di ciclanti che il Pauper offre, con un potenziale notevole, per un singolo archetipo. Difficile qui, più che con altri mazzi, definire archetipi o percentuali di vittoria / sconfitta sugli avversari, dipenderà molto da come adatterete questa ‘combo’ alle vostre peculiarità di gioco.
IN ULTIMA ANALISI
Ancora una volta presento un mazzo ‘di nicchia’, poco noto ai più e su cui non c’è molto materiale on-line, ma che può essere un buon trampolino di lancio, per chi magari non conosce il formato e ha già a disposizione le carte presenti nel suo Living End Modern. Inoltre da questa base si può traghettare su altri archetipi sfruttando il set di carte raccolto per questo mazzo, ‘preservando’ l’investimento iniziale e spaziando tra soluzioni diverse nel formato.
Inoltre è un archetipo molto divertente, almeno a gusto personale, che permette giocate diverse dai soliti canoni con un approccio ad ogni singola partita, in modo differente a seconda dell’occasione. A questo si unisce l’enorme potenziale per personalizzare il mazzo per gusto, scelte strategiche e persino colori, il massimo per chi si vuole divertire anche con il deck building. Mi auguro abbiate gradito questa mia nuova ‘digressione’, dove sto cercando, un po’ alla volta, di mostrarvi la varietà e l’enorme potenziale racchiuso nel pool di carte che compongono il Pauper. C’è veramente spazio per un mondo di soluzioni, oltretutto senza dar fondo alle proprie finanze, il che non guasta certo di questi tempi.
Chiudo questa mia dichiarando pubblicamente a tutti voi che nessuna creatura è stata uccisa o maltrattata ingiustamente durante i test di questo archetipo…
Stay Magic, Stay Pauper!
Roberto.
Bel mazzo, non avevo mai visto prima qualcosa di simile, un mazzo nero che rampa pesante per i bonzi. Però vedo bene in MU vs bogle, I natural state potrebbero non essere abbastanza, 1-2 verdetti di side?