Teoria della Lose Streak: lo sviluppo di questa teoria si sposta sul ramo della psicologia. Prima di continuare, vorrei chiarire un punto: nessuna di queste teorie di cui vi parlo sarà la chiave per vincere un intero torneo. Tuttavia, ogni teoria potrebbe valervi un vittoria qui e là, dove prima avreste raccolto una sconfitta. Per questo a volte sembrano discorsi marginali, ma la chiave per vincere sempre non ce l’ha nessuno. Quello che possiamo fare è arrivare all’evento armati di ogni conoscenza e abilità in modo da massimizzare le chance di vittoria. Per introdurvi questa teoria devo partire dal largo: un Pro Tour impegna un giocatore per 11 round o più.
Alla fine della prima giornata, gli otto giocatori che hanno il punteggio più alto arrivano alla TOP 8 e si contendono il primo premio. È raro che si arrivi alla TOP 8 completamente imbattuti, un punteggio di 10-1 o 9-2 è generalmente sufficiente; si parla di un Win Rate superiore all’80%. Ora immaginate di essere ad un evento simile, di sedervi al tavolo per il primo round e di uscirne sconfitti: dei due match giocati, una volta siete costretti ad un mulligan di cinque carte, e un’altra pescate ogni Terra del mazzo senza vedere le magie che vi servivano. Decisamente frustrante.
Quanti di voi sarebbero capaci di sedersi al tavolo del secondo round completamente freschi e distaccati? Quanti di voi invece sarebbero influenzati dal pessimo risultato di poco prima? Io per esempio non riuscirei mai a dimenticare una sconfitta così ignobile. Darei la colpa alla sfortuna e rimarrei tiltato: un piccolo errore nel secondo match, che cerco di non farmi notare per poter ancora incolpare la dea bendata, e ci si ritrova 0-2. Ma a quel punto il torneo è perso no? “Le ho perse tutte”, “oggi ho sfiga”, e così via. La verità è che si è ancora in tempo per ambire alla TOP8, ma non è il mazzo ad impedirci di arrivare fin lì. È il nostro state of mind, oramai siamo in panne; sicuramente non siamo freschi e positivi come appena entrati all’evento. Sherlock Holmes sconfigge il nerboruto nell’arena del pub a mente fredda, dopo che l’avversario ha cercato di farlo sragionare sputandogli sulla nuca. Lui pensa “non va registrato a livello emotivo”. Combinando questo approccio cinico alla sua straordinaria intelligenza, vince in un match dove tutti avevano scommesso il contrario. In un evento limited, ogni elemento scommette contro di voi: il mana non fixato, bustine sfortunate, rimozioni inefficienti.
Non potete lasciare che le emozioni si aggiungano ai problemi. Un esempio su tutti: perderete una partita per mana flood. È certo. Mettetelo in conto e basta, sperando di perderci la seconda del primo round e non la terza della finale. Non permettete che l’amarezza diminuisca inconsciamente le vostre possibilità di vittoria. Quando siete in cerca di una magia in particolare, e arriva tutt’altro, non perdete la calma, perché non sapete cosa ha in mano l’avversario, che magari è messo peggio di voi. Le sconfitte fanno parte del gioco, e non piacciono a nessuno. Se riuscite a superarle senza Vedere Rosso, aumenterete le possibilità di divertirvi nei match successivi, ed infine di vincere di più.
Teoria del Fortunello: adoro questa teoria per la sua sfumatura leggermente unfair. Se la Teoria della Lose Streak è funziona come uno scudo, questa funzionerà come un subdolo strumento offensivo. Ecco lo scenario: avete appena conquistato una posizione di vantaggio durante una partita; la vostra rimozione ha tolto di mezzo la loro bomba, una magia situazionale vi ha tolti da una situazione spinosa e così via. Se il vostro avversario commenterà frustrato quanto è accaduto, forse può esser preda della Teoria del Fortunello. Al suo disappunto rispondete con una gran faccia da schiaffi e dichiarate la vostra palese fortuna, che vi ha accompagnato in quel momento come in tutta la fase del draft. Spiegate che ogni carta che pescate è quella giusta, enfatizzando le magie giocate come la catena di eventi fortunatissimi. Se il vostro avversario pescherà due terre di fila, esiste una possibilità che perda la pazienza: potrebbe metter via e concedere, o prendere decisioni sbagliate.
Chiunque odia giocare contro un individuo baciato dalla fortuna, perché si ha la sensazione che la nostra abilità (superiore) sia inutile di fronte alla fortuna sfacciata del nostro avversario, “che gioca come una scimmia ma ha un gran culo”. Quindi ci si fa condizionare, e ci si espone al rischio di non mantenere la mente lucida. Una volta stavo giocando in un negozio in Portogallo al pre release Amonketh. Vinco primo e secondo round, mi siedo per giocare il terzo. Perdo il primo match per un motivo o per l’altro: durante i primi turni, mi tolsero (secondo la regola Bolt the Bird) il mio Naga Vitalist con un Magma Spray foil; evento sul momento, insignificante. Ma nel secondo match, tengo una mano con due Terre più il Naga Vitalist. Inizio, Terra-passo, lui mette Montagna, passa, calo Naga Vitalist, lui Magma Spray foil di nuovo e sorride, come se sapesse che era la chiave per sbloccare il resto della mia mano. Aggiunse qualcosa del tipo “se sai che ho il Magma Spray per uccidertelo, come mai lo giochi? Sarà sempre questo il suo destino!”. La Terra non arrivò, e il tilt è peggiorò. Da lì, ricordo di non aver più giocato lucidamente. Ero 2-0 e ho finito 2-3 come risultato finale, quando avevo la possibilità di piazzarmi 4-1. Peraltro avevo vinto i primi due round entrambi 2-0.
Sia ben chiaro, non vi sto incitando ad essere offensivi o antisportivi con il vostro avversario. Il trucco sta nel convincerlo che la serie di eventi statistici accaduti sino a quel momento siano il frutto della fortuna, e non del caso. Questo, talvolta, è sufficiente ad aumentare le possibilità che questi, confuso, compia delle scelte sbagliate.
Teoria dello Sbuffo: nel primo episodio della rubrica vi parlavo di come la guerra di risorse sia il cuore di una partita in limited. Quando la fase di combattimento finisce e la polvere si assesta, i due giocatori rimangono con poche risorse. È da quel momento che le sorti della partita iniziano a dipendere molto dalla carta pescata dalla cima del mazzo. Anche secondo la Teoria dello Snapcaster, una singola minaccia non risolta è di per sé un clock. Se il vostro avversario troverà sulla cima del mazzo Canal Monitor e voi solo Terre, il match lo porterà a casa lui. La guerra di risorse è un concetto fortemente legato a quello del vantaggio carte, e questa teoria insegna come non bisogna sottovalutare in fase di draft carte come Divinazione, Armonizzare, o Secrets of the Golden City. Queste carte sono un idrante da vantaggio carte, sono magie particolari che non possono essere agevolmente inserite in una BREAD.
Eppure averne una copia nel mazzo ci mette teoricamente nella posizione in cui vinceremo un eventuale testa a testa nella guerra a chi pesca meglio, perché grazie a Divinazione (la magia peggiore fra quelle citate) ci sarà un turno a cui accederemo al triplo delle risorse del nostro avversario. Worldwide, Secrets of the Golden City sta diventando una scelta popolare fra i giocatori, anche in duplice copia. Dieci permanenti non sono difficili da ottenere in RIX: i mazzi Ascension sfruttano il potenziale nascosto di Sailor of Means, Aquatic Incursion o Jungleborn Pioneer per ottenere la Benedizione della Città, e poi con Secrets of the Golden City recuperano un vantaggio carte che tipicamente si traduce poi in una vittoria. Notare come in un mazzo simile, Sailor of Means assuma un ruolo cruciale. Siccome abbiamo un piano non aggressivo, ci protegge ma minaccia le creature a Costituzione 1, causando piccoli stalli. Il tesoro guadagnato si aggiunge al conto dei permanenti, ma una volta ottenuta la Benedizione della Città, possiamo sacrificarlo per calare minacce più consistenti.
La teoria funziona perché non dobbiamo pensare a “cosa” pescheremo con la nostra magia, ma al vantaggio carte che stiamo guadagnando. Saremo comunque in grado di proporre una minaccia in più, o se siamo stati fortunati qualcosa di meglio. Un ultimo dettaglio, ricordatevi di giocare queste magie solo quando “la polvere si è assestata”. Al turno 3, è rarissimo che sia meglio pescare carte extra rispetto a lanciare una magia Creatura. Lasciate che la partita faccia il suo corso e aspettate la condizione di risorse limitate. Solo a quel punto, lanciate la magia che vi darà vantaggio carte, ma mentre lo fate, guardate la faccia dell’avversario: un piccolo sbuffo è garantito.
Spero che l’articolo vi piaccia! Tipici saluti brevi alla Steelstar. Alla prossima, e buon draft.
Stai scrivendo una serie che da giocatore limited appassionato sto adorando, continua cosí Steelstar
Complimenti, veramente un bell’articolo, tutto verissimo
Io non gioco limited ma mi sto appassionando uguale! Grande!!
grazie davvero per i feedback così positivi, mi danno molta soddisfazione.
[quote name=”arngothia”]Io non gioco limited ma mi sto appassionando uguale! Grande!![/quote]
dovresti provare! alla fine partecipare ad un evento draft ti costa come un singolo [Carta]Bloodstained Mire[/Carta]. Colgo l’occasione per mettere uno spotlight su un aspetto interessante del formato: in constructed c’è questo aspetto [i]Pay per Win[/i] che può annoiare dopo un po’. Il vecchio Jund da Modern era letteralmente composto da una curva di mana delle carte più costose del formato, raggiungendo un prezzo d’acquisto di 2500€ in alcuni momenti storici. In limited, è un po’ come se tutti dovessero cavarsela con un budget fisso di 15€. Quando farai la tua prima partita, capirai subito cosa vuol dire prendere una valanga di schiaffi da un [Carta]Air Elemental[/Carta]; è una guerra rozza dove si combatte con le unghie e con i denti, come vedi nei miei articoli bisogna aggrapparsi a tutto per strappare la vittoria.
Se deciderai di provare, fammi sapere come è andata! 😆
Bellissimo articolo, tutte queste sensazioni le ho vissute, anche se molto stemperate, essendo un giocatore casalingo di limited e mi fa pensare che comunque le reazioni umane siano le stesse indipendentemente dal livello a cui si sta giocando, nonostante il gap di esperienza che separa i giocatori navigati dai casuali/amatoriali come me… 🙂 🙂 🙂