Buongiorno a tutti, come da promessa ecco a voi il secondo articolo a tema Double Masters.
Qui vi mostrerò le quaranta carte speciali di Double Masters. Signore e signori, ecco a voi le meravigliose Double Masters Variants! Versioni alternative foil fullart stampate unicamente per Double Masters, queste Variants sono delle vere e proprie perle, illustrazioni create dagli storici artisti di Magic the Gathering in grado di donare ancor più fascino e leggenda a carte che hanno fatto la storia del nostro amato Magic the Gathering.
Come le varie carte bonus incluse in edizioni precedenti (a partire dalle Expeditions di Zendikar) il valore delle Variants è destinato a crescere nel tempo causa la tiratura limitata. Se doveste desiderare di possederne qualcuna è sempre meglio non aspettare anni a procurarvele onde evitare che i prezzi salgano troppo. In questo articolo non parlerò tuttavia dei loro prezzi ma bensì tenterò di descriverle lasciando fluire liberamente le mie connessioni cerebrali di fronte a tali bellezze. Ma bando alle ciance: ammirate questi CAPOLAVORI!
STONEFORGE MYSTIC Ed ecco di nuovo lei, l’unica ed inimitabile Stoneforge Mystic. La “reginetta” di Worldwake viene ritratta da Dan Dos Santos di mezzobusto, colta nell’atto di impugnare le due lame infuocate. La mistica appare qui profondamente concentrata nella sua azione e la luce della raffigurazione mette in risalto i suoi lineamenti facendo brillare la sua pelle candida e i suoi capelli argentati. Da notare la contrapposizione tra i colori caldi e sgargianti delle lame e quelli freddi e cupi della Mistica che danno vita ad un contrasto che rafforza ambo gli elementi. L’immagine è inoltre ricca di dettagli: la veste di pelle che la creatura umanoide indossa, l’impugnatura delle spade, i dettagli sulla lama posta sulla destra… Sublime e imponente.
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AVACYN, ANGEL OF HOPE Come già precedentemente sottolineato, Avacyn è una delle carte bianche più iconiche di sempre. Fiera e leggiadra l’angelo portatore di pace su Innistrad viene qui disegnato da Randy Vargas con la fedele lancia che la contraddistingue. Avacyn appare quasi come un’apparizione divina e spettrale, la sua sagoma si staglia sull’orizzonte e pare quasi essere una diretta emanazione delle stelle. Sullo sfondo si intravede una sorta di aurora boreale e alcune guglie dei palazzi e delle cattedrali di Innistrad. Divina.
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CONUNCIL’S JUDGMENT Meravigliosa stregoneria bianca che permette di rimuovere dal gioco un qualsiasi permanente non terra a soli tre mana. Non stupisce che sia stata inclusa in queste quaranta carte storiche. Jeff Simpson disegna l’interno di una cattedrale Orzhov (notare il simbolo centrale della gilda) con all’interno un gruppo di uomini-spettri riuniti nel concilio che dà il nome alla carta. La luce che pervade la scena appare lugubre e illumina scarsamente il gruppo protagonista del disegno. Gli occhi rossi brillanti sono un particolare che non viene per forza colto subito ma in grado di rendere la raffigurazione ancor più inquietante.
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Wrath of God Illustrazione alternativa per la mass removal bianca più antica del gioco. |
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CYCLONIC RIFT Cyclonic Rift è una carta dall’effetto epico e in grado di capovolgere l’andamento delle partite. L’Art di questa Variant vuole sottolineare la potenza dell’abilità overload: padrone della composizione è infatti un’esplosione di luce blu che presumibilmente inghiottirà tutto ciò che è attorno, compreso il malcapitato umano reo di aver premuto l’interruttore sbagliato (come ci dice il flavor text). Un disastro preannunciato dallo stesso nome della carta. L’azione si svolge probabilmente in un laboratorio Izzet e, pertanto, sullo sfondo si intravedono macchinari di vario genere, leve, generatori… Ambiente tipico della gilda in questione, dunque.
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FORCE OF WILL “Amateur”: questo il flavor text della nuova versione di Force of Will di Double Masters, istantaneo blu che ha fatto la storia. Tradotto: “volevi davvero compiere questa azione, visto che ogni mia terra in questo momento è tappata? Dilettante: uso Force of Will”. La stessa art creata dall’artista Scott M. Fischer sottolinea la potenza della magia in questione: al centro della scena è raffigurata una strega (che ricorda la FoW Judge Reward) nell’atto di compiere un incantesimo. Ella è graziosamente intenta a volteggiare mentre con sicurezza respinge le forze nemiche, rappresentate da tinte calde come il rosso e l’arancione. Lo scudo creato dalla strega appare impenetrabile e sembra essere un mantello incantato. La composizione cromatica è spettacolare: il modo in cui si armonizzano tra loro i colori freddi della maga (il suo mantello, lo scudo creato, i capelli biondo argentato) rende questa Variant una chicca da collezione. Avrei quasi paura a d includerla nelle mie sessanta carte. Nonostante ciò se qualche volontario volesse regalarmene una per il mio compleanno, che è a breve, non rifiuterei. Complimenti a Scott: ennesima illustrazione capolavoro.
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JACE, THE MIND SCULPTURE Jace appare nella sua solita illustrazione estesa però a fullart. La foilatura della carta saprà certamente far brillare quasi di luce propria il mana incanalato dal possente e misterioso Planeswalker blu. Gli incubi per molti giocatori continuano, Jace sembra ancor più manipolatore ed evasivo. |
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BRAINSTORM Molto probabilmente la carta blu più utilizzata di sempre, un istantaneo giocato fisso in quattro copie nella maggior parte dei mazzi a base blu dei formati in cui è legale. Qui l’artista Ron Spencer decide di creare un’illustrazione nuova per Brainstom che sia in grado di incarnare la potenza manipolativa e misteriosa del blu. Lo sfondo appare quasi padrone della composizione, un cielo azzurro e tempestato di fulmini che danno vita a un gioco di tonalità mistiche e di forme simil geometriche che fanno perdere il punto di vista all’osservatore. In primo piano un automa che pare quasi sgretolarsi alla tempesta che lo sovrasta. Egli tenta di incanalare la linfa vitale, il mana blu di cui si ciba e ricarica. Sullo sfondo si intravedono altri automi che seguono il personaggio di rilievo.
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PHYREXIAN METAMORPH Uno dei cloni più famosi di sempre e uno dei più amati/odiati dai giocatori di Commander. Anche il Phyrexian Metamorph è tra le quaranta Variants di Double Masters. L’illustrazione è più canonica rispetto ad altre dello stesso ciclo. La Metamorfosi è anche qui un robot tutto forme sinuose e sembra stare all’interno di un simil cratere lunare. La luce illumina la parte sinistra del protagonista della scena: un groviglio di tentacoli biancastri che sembrano quasi starsi unendo a creare una nuova mostruosa creatura. D’altronde si tratta di una Metamorfosi non a caso. I tentacoli sono ben visibili anche al di sotto della scritta e perciò non si capisce quale sia la loro origine. La carta incarna il mistero di una creatura che, infatti, può essere e divenire sempre qualcos’altro ma mai se stessa. |
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THOUGHTSEIZE L’artista Chuck Lukacs propone per l’iconica carta nera, di cui abbiamo già abbondantemente parlato, un’art molto più simile a quello originale di Lorwyn rispetto all’illustrazione di Theros. In primo piano sulla destra notiamo uno spiritello nero/grigio ricco di particolari: ali sinistre ma raffinate che paiono appartenere ad una fata oscura, zampe dotate di artigli ed una mini-corazza che avvolge il corpicino dell’essere. Sulla sinistra, protagonista dell’immagine è una testa umanoide al cui centro della fronte si apre un foro a forma di puzzle, con una luce ascendente dorata che fuoriesce da esso. L’umano è raffigurato nell’atto di gridare una supplica disperata (a me personalmente pare un tributo all’opera di Edvard Munch “L’Urlo”). L’intera testa è glabra e appartenente ad un essere non del tutto umano. La chicca della rappresentazione sta nell’atto compiuto dallo spiritello: esso ha infatti rubato il pezzo di puzzle dalla fronte dell’umanoide lasciandolo straziato e confuso. Da notare inoltre come l’intera testa sia formata da un puzzle misterioso, quasi un mosaico incompleto inquietante ed enigmatico. Personalmente ritengo quest’art una vera e propria meraviglia: è un’illustrazione semplice ma complessa che potrebbe prestarsi a diverse chiavi di lettura. |
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TOXIC DELUGE Art composta dall’artista Richard Kane Ferguson e probabilmente rubata da una vetrata di una qualche antica chiesa gotica. O ancora, pare essere la raffigurazione degli eserciti dei crociati nel Medioevo. Soldati distorti e non totalmente umani che sono però alle prese con una precoce putrefazione dovuta, come dal nome della carta, da un diluvio tossico. La stessa immagine pare quasi rovinata come se lo stesso diluvio sia stato capace di consumare non solo i loro corpi, ma anche le loro anime e il supporto materiale, ossia la carta stessa. All’interno dell’illustrazione i soldati appaiono disperati, in fuga, puniti per le loro gesta vili. Essi non combattono più nella battaglia ma contro la stessa natura divina. Alcuni dei soldati tentano ancora un’invana resistenza, altri hanno già desistito: la loro fine è ormai giunta. Il nero, in tutto e per tutto. |
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DARK CONFIDANT Il Dark Confidant sin dalla sua prima stampa è sempre stato considerato come una delle creature nere più forte del gioco. L’effetto è la quintessenza del nero: guadagni e vai in vantaggio carte, ma c’è sempre un prezzo da pagare. Mark Zug ha deciso di ritrarlo in una posa che lo fa apparire un incrocio tra il Dracula di Bram Stoker, Jafar di Aladdin e il più classico dei sacerdoti Orzhov. Un accostamento di stili capace di generare una figura ben riconoscibile dai numerosi tratti distintivi: le dita delle mani lunghe e affusolate con le unghie appuntite, lo sguardo vitreo e sadico, una collana sfarzosa formata da gioielli dorati. Ad accompagnare il Dark Confidant in quest’illustrazione fa capolino anche un personaggio secondario, ossia un vecchio signore a un passo dalla morte corrotto dalla malvagità dell’umano sopra descritto. Lo sguardo dell’anziano appare perso nel vuoto e totalmente assoggettato alla creatura. |
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SKITHIRYX, THE BLIGHT DRAGON Inaspettata ristampa in questo limitato pool di carte di uno degli istantanei neri più forti stampati negli ultimi anni. Il soldato raffigurato sta cadendo a terra dopo essere stato buttato giù da una specie di nave volante (in un primo momento mi era sembrata una tavola da surf o se preferite l’aliante di Green Goblin). L’armatura del soldato è dorata, così come l’astronave da cui sta cadendo. Indossa inoltre un drappo rosso poggiato sui fiancali e un elmo sempre scintillante. Da notare la dovizia di particolari con cui è illustrata l’impatto: il fumo e la polvere danno vita ad una nube che racchiude al suo interno la scena principale. Un’art meravigliosa per una carta nuova ma già conosciuta da tutti. |
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SNEAK ATTACK Curioso come un branco di troll imbecilli possa essere in grado di sferrare un attacco di soppiatto. Eppure dall’art pare così. Riuniti assieme come una combriccola di giovani frequentatori di pub o, anche, come io e il mio gruppo di compari mentre ci ritroviamo per la grigliata di Pasquetta, questi troll fanno davvero sul serio. Basti vedere il dragone corazzato che osserva attentamente i loro discorsi capendone tanto quanto io di fronte ad una formula di ingegneria termodinamica. Sarà il drago colui che sferrerà l’attacco di soppiatto ad un gruppo di terzi o attaccherà direttamente i troll diventandone il carnefice? O ancora, e se il dragone non c’entrasse nulla con i troll e stesse semplicemente osservandoli alla loro insaputa? Non mi stupirei se essi non fossero nemmeno in grado di riconoscere un dragone a due metri di distanza Tanti interrogativi interessanti, l’unica certezza è che Sneak Attack così conciata è un must have per ogni collezionista che si rispetti. |
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BLOOD MOON Una luna quantomai apparsa così intrisa di sangue come in questa illustrazione. La devastazione su due piani differenti: in alto notiamo una luna insanguinata assai simile ad una sfera infuocata scagliata da uno stregone. Sotto di essa un vulcano, il simbolo per eccellenza di distruzione. L’impatto che Blood Moon ha sulla partita può essere infatti devastante come l’eruzione da un cratere aperto. La luna fuoriesce dalla stessa bocca del vulcano insieme ad un’esplosione di lava. Questo magma fuso andrà a sciogliere letteralmente le terre non base degli avversari creando dei cloni della montagna originaria. Il disegno è inoltre fortemente dinamico: la lava sembra muoversi nella scena così come lo zolfo e le ceneri appaiono vive e realmente presenti. |
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GOBLIN GUIDE La creatura rossa più famosa di sempre in tutta la sua bruttezza. Un goblin che appare spaesato mentre cerca la giusta direzione ove recarsi senza accorgersi di avere la soluzione letteralmente nella (anzi, sulla) propria testa. L’indice della mano sinistra potrebbe essere un tentativo disperato di leggere la direzione del vento così come un modo per farsi seguire dagli sventurati turisti. Ricordiamoci che lui è una guida, almeno nella teoria. Fatto sta che un simpatico goblin 2/2 rapido a costo di un solo mana piace davvero tanto a ogni giocatore di Red Deck Wins che si rispetti. |
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NOBLE HIERARC Torna la Gerarca in versione Variant e assieme a lei il suo bastone magico, segno distintivo e uguale nelle sue varie versioni. Anche i suoi gioielli e le sue vesti sono rimasti pressoché identici. L’illustrazione riflette il suo flavor text: “la sua determinazione non è mai venuta meno”. La Noble Hierarc trasuda infatti saggezza da tutti i pori e dal suo sguardo determinato e nobile, e il paesaggio rappresentato dall’artista Greg Staples sottolinea anch’esso la solennità della scena. La luce solare, che pare quella che precede il tramonto del sole, penetra nella foresta e staglia la sagoma della sacerdotessa, donandole antica forza e ardore. Da notare infine come la posa che la Gerarca ha qui assunto sia quella di meditazione in varie religioni orientali. In quiete ma potente, pace e forza: non sempre la grandezza è determinata dal numero di zanne possedute. |
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EXPLORATION Chiaro omaggio alla celeberrima Black Lotus, Exploration torna anche in versione Variant. Uno degli incantesimi verdi più giocati di sempre, anche all’interno di questa illustrazione (come quella di Double Masters) è presente un esploratore in una terra misteriosa. Egli è all’interno di una foresta e sta annotando nel suo cervello ogni particolare dell’immenso fiore di loto padrone della scena. Intorno al gigantesco fiore violaceo, altri boccioli simil tulipani sempre di color violetto circondano il centro della rappresentazione. Al di sotto delle scritte si intravedono altri fiori che brillano nell’oscurità. Il loto nero/violaceo emana dal pistillo del polline fucsia che immagino sarà uno spettacolo nella sua resa foil. Un fiore sacro, un altare in mezzo al nulla, divino e imbevuto di mana. |
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CROP ROTATION Direttamente dalla terra di mezzo, di nuovo (e se il drago di Sneak Attack fosse Smaug?), un grandissimo Mark Poole ci propone una nuova versione di Crop Rotation con l’illustrazione di un gigantesco albero animato che pare il più classico degli Ent. Un ent ritratto in autunno e sul punto di divenir calvo a causa del ciclo naturale delle stagioni, ma ugualmente possente. L’albero pare anche star migrando verso nuove terre lasciandosi alle spalle forse un passato che non gli appartiene, egli ha infatti uno sguardo quasi affranto e malinconico. Da notare inoltre come siano collegati efficacemente i vari paesaggi che compongono lo sfondo dell’art: il campo di fiori dai petali gialli e con l’erba verde brillante, il bosco che si intravede sulla destra ed infine l’immensa pianura giallastra sull’orizzonte. Verso quale di queste terre l’Albero gigante muoverà i suoi passi? |
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DOUBLING SEASON Abbiamo ora un’art molto poco “Magic” ma comunque simpatica e ben realizzata. La Stagione del Raddoppio viene qui rappresentata dalla nascita di due cuccioli, presumibilmente gemelli, di triceratopo. Essi sono solo due piccoli nati da una cucciolata che prevede almeno due esemplari in più, ancora dormienti in un singolo uovo. Pertanto si evince che questa covata sia un po’ particolare: due cuccioli, un solo uovo. I colori scelti dall’artista sono molto sgargianti: le uova hanno sfumature olografiche blu, rosa, gialle e verdi; i cuccioli viola, verdoni e con due occhi rosso rubino; l’erba fresca anch’essa verde. Divertente notare come l’incantesimo verde che terrorizza i giocatori di Commander sia rappresentata da due teneri e indifesi cuccioletti di dinosauro. |
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ATRAXA, PREATOR’S VOICE
Illustrazione molto simile all’originale ma Atraxa appare qui ancor più possente e malvagio. Le ali dell’angelo orrore rimangono sullo sfondo e sono di un bianco sporco tendente al nero a causa della backlight, alle spalle di Atraxa. Lo scettro è ben saldo nelle ali dell’angelo e le quattro braccia mostruose sono spalancate quasi in attesa di scagliare un incantesimo. Ad aumentare il senso di imponenza e malvagità anche la bocca: spalancata e urlante. La corazza rende Atraxa ancor più resistente: basti pensare alle cinque abilità, tutte molto forti, di cui questa creatura leggendaria può disporre. Un Comandante fantastico e sinergico, qui nella sua forma più mostruosa. |
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KAALIA OF THE VAST
Come Atraxa, anche Kaalia è simile all’art originale, ma molto più imponente ed epica. Nell’illustrazione di Scott M. Fischer è ritratta con le braccia spalancate mentre impugna con la mano sinistra uno scettro color rosso sangue e con la destra una spada violacea. Le due ali mezzo angeliche e mezzo demoniache spalancate mettono in risalto il centro della rappresentazione: il viso concentrato di Kaalia con i capelli rosso brillante al vento, quasi una fiamma danzante racchiusa in una struttura circolare creata dai vari elementi dell’immagine. Le ali di drago contribuiscono a mettere in risalto i lineamenti della fanciulla portando l’osservatore inevitabilmente a puntare lo sguardo verso il suo viso. L’impatto dell’immagine è dato dalla quasi perfetta simmetria tra i due lati di Kaalia: le ali angeliche, le ali di drago, le pieghe della veste e il drappo rosso sulle spalle. Impossibile infine non notare la ricchezza dei dettagli di questa meravigliosa art: le ali sembrano vivide e realmente vellutate e Kaalia è leggera e sinuosa mentre si erge sul suo piedistallo di roccia quasi come una Nike, dea della vittoria. |
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MEDDLING MAGE Una creatura bicolor dal grande impatto sulla partita e presente in numerose sideboard di mazzi Modern/Legacy e nelle cento carte dei mazzi Commander. La donna è rappresentata da Jeff Simpson con una veste di due tonalità di blu differente. Ella è intenta a soffiare sulla propria mano creando attorno a lei una spirale ghiacciata che volteggia attorno all’evocatrice. Un incantesimo che sarà in grado infatti di “ghiacciare” determinate magie avversarie non permettendo loro di venir scagliate sul campo di battaglia. Anche quest’art è ricca di dettagli: le pieghe del vestito, il gocciolio dell’acqua derivante dalle lastre di ghiaccio, l’acconciatura della donna. Molto interessante lo sfondo dell’immagine: un paesaggio vulcanico in cui è possibile intravedere zampilli di lava e cenere. |
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WURMCOIL ENGINE Il famosissimo Wurm di Mirrodin torna anche come Variant con una sublime illustrazione di Carl Critchlow. Nell’art viene data massima importanza alla creatura che dà il nome alla carta: lo sfondo infatti pare essere una cascata di cenere dalle mille sfumature gialle e ha lo scopo far risaltare i contorni del serpentone metallico. La bocca del Wurm è spalancata ed è pronta a sferrare un attacco. I colori scelti per la corazza squamosa sono alternati tra il grigio metallico e tinte marroni. Tra le fenditure dell’armatura è possibile intravedere una luce mistica dai toni giallo/verdi, forse la linfa vitale che tiene il wurm ancorato alla vita e che gli dona la possibilità di rinascire grazie alla sua abilità di sdoppiarsi in due creature più piccole al momento del trapasso. L’immagine è un capolavoro per la sua composizione cromatica, il disegno e gli svariati dettagli: il Wurmcoil Engine non è mai stato tanto infuriato. |
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BATTERSKULL Protagonista dell’art di Batterskull per la prima volta non è tanto l’equipaggiamento quanto la pedina microbo generata. Il protagonista della scena è infatti questa sorta di ragno corazzato intento a divorare un oggetto poco definito, forse un ragno gigante peloso. La sua voracità è il fulcro della scena: egli è totalmente impegnato ad inghiottire tutto ciò che riesce preoccupandosi poco di tutto il resto. Lo sfondo dietro al microbo è spettacolare: il cielo è separato nettamente in due da un banco di nuvole tinte da una luce calda proveniente dal basso e da un cielo azzurro dall’alto. Le nuvole tinte con tonalità simili mettono in risalto la scena, donando ancor più mostruosità al microbo. Un insetto germe di queste dimensioni non lo vedrete mai, se non attraverso l’utilizzo di un microscopio (almeno, lo spero per voi). |
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BLIGHTSTEEL COLOSSUS Il gigante colosso di Nuova Phyrexia torna, oltre che come ristampa del set, anche in versione Variant. Poco da dire sull’art di Wayne Reynolds: simile all’originale ma che rende il soggetto principale ancor più gigantesco e possente. Il Blighsteel ha scolpito nel panciotto dell’armatura il simbolo di Nuova Phyrexia e ha gli stessi inserti di materiale color lavico dell’art originale. Molto diversa la posa assunta in questa nuova versione: è infatti piegato verso il suo lato destro mentre afferra con poco garbo alcuni malcapitati umani che avevano tentato di placare la sua furia. Il paesaggio vulcanico disegnato dall’illustratore è ancora una volta un rafforzativo riguardo la sua forza distruttrice. Si sa, d’altronde, che il vulcano è il simbolo per eccellenza della distruzione e un binomio cratere in eruzione/robot gigante non può che essere epico. |
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KARN LIBERATED Ed ecco a voi il secondo planeswalker rappresentativo contenuto nelle quaranta Variants: Karn Liberated, qui più arrabbiato che mai. Da robot gigantesco di ferro ed acciaio a robot sempre gigantesco ma di ghiaccio e gelo. Karn potrebbe essersi stancato della sua armatura eterea e aver deciso di indossare un nuovo completino oppure, ipotesi più probabile, potrebbe essersi caricato di energia magica mutando dunque colore. Fatto sta che questa nuova veste gli dona assai: da ammirare i vari dettagli dell’armatura: i gambali, i fiancali, la corazza, gli spallacci, i guanti… Karn è tirato a lucido e pronto ad esiliare pezzi dal campo degli avversari. Anche lo sfondo dietro di lui è spettacolare: il color marroncino del bosco di alberi senza foglie si amalgama graziosamente con l’azzurro glaciale della sua armatura. Notare infine lo squarcio verde acqua e rosso che taglia in due il suolo donando magia e dinamismo all’intera scena. |
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MOX OPAL Nonostante il ban in Modern, Mox Opal è stato così incisivo nella storia del gioco da meritare di entrare a far parte delle quaranta Variants di Double Masters. L’immagine dell’artista Martina Pilcerowa sottolinea la preziosità del Mox Opal disegnato come una sfera metallica contenente al suo interno una pietra piramidale dagli spigoli smussati e dai colori verde, rosso e blu. Le braccia metalliche intrecciate, le cui mani poste alle sommità di esse si intrecciano per stringere la sfera sopra descritta, sono lunghe e serpeggianti e in particolare le dita metalliche paiono essere dei tentacoli di ferro per via della loro sinuosità. Lo sfondo dietro la scena principale è composto da arbusti scarni e dalle forme tentacolari molto simili a quelle delle dita delle due mani, mostrando perciò una continuità ed un amalgama con esse. |
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MANA CRYPT Un’art molto enigmatica e particolare per uno degli artefatti più famosi del Multiverso. Mana Crypt torna in versione Variant con un’art complessa da decifrare. In primo luogo la luce densa di energia filtrata dalla costruzione pare provenire da una dimensione altra, così come i simboli che si aprono nella rupe all’interno della quale è stata costruita la cripta. Due umani vengono colpiti violentemente da quest’energia prepotente e primordiale: quello sulla sinistra si sta aggrappando ad una sorta di liana metallica, quello sulla destra sta per precipitare dalla rupe. Un’art che ha un “tocco di antico” e ricorda davvero tanto le prime illustrazioni di Magic the Gathering. D’altronde la primissima Mana Crypt è della seconda metà degli anni ’90; l’art all’antica è perciò il giusto tributo per un artefatto che ha spento così tante candeline. |
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CHROME MOX Art assurda che sembra provenire direttamente dal futuro, un po’ alla Future Sight. Oggetto misterioso dalla forma piramidale, il Chrome Mox Variant pare qui un oggetto di un’altra dimensione, fluttuante in uno spazio tempestato di stelle, circondato da anelli/perle che paiono delle gocce d’acqua. Il tutto pervaso da una luce multicolore che ricorda le tinte dell’arcobaleno. La galassia dietro all’oggetto principale della scena, un segno dell’infinito mistero di quest’artefatto conosciuto ma forse al tempo stesso sconosciuto dalla maggior parte dei giocatori. Il discendente diretto dei primi mox creati, che non ha il loro stesso potere ma riesce comunque a dare un notevole vantaggio a coloro che lo sfruttano. |
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EXPEDITION MAP Una versione bellissima della mappa che è stata appena bannata in Pauper. Una versione stile “Isola del Tesoro”: direi che potrebbe tranquillamente essere proprietà di Long John Silver. L’immagine è ben definita: varie mappe e carte nautiche sono accumulate in una pila, mentre la principale è posta sulla sommità di essa. Il luogo descritto dalla mappa è sicuramente magico: basti vedere come ciascun territorio sia contrassegnato dal simbolo di una creatura incantata (vediamo un mostro marino, un mammifero zannuto, un ragno gigante, un drago e una creatura del deserto). Sopra la mappa principale è posta una bussola, che sarà ben utile per raggiungere la meta. Apprezzo il design semplice ma efficace dell’art in questione: non sempre per creare illustrazioni capolavori è necessario riempirle di particolari e forme arzigogolate. |
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LIGHTNING GREAVES Anche gli schinieri più famosi della storia di Magic sono stati inclusi in queste quaranta carte speciali. Anche quest’immagine, dell’artista Mark Zug, appare semplice ma ben definita. Gli schinieri in questione sono, come da nome della carta, decorati con incisioni aventi le forme di possenti fulmini. Colui che li indossa è un umano che è procede spedito verso una direzione che, almeno nella sua mente, è ben chiara. Lo sfondo è abbastanza scarno: si intravede una pianura e delle alture aventi sopra esse alberi poco definiti e visibili a causa della velocità del protagonista della scena. Rappresentazione perfetta dell’allegoria della velocità: il fulmine. |
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LE SPADE DI MIRRODIN |
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SWORD OF FEAST AND FAMINE L’elsa della Sword of Feast and Famine è invece piantata nel ceppo di un maestoso albero tagliato. La spada è stata forgiata con un’impugnatura complessa e ornata da gioielli a forma di foglia e forme nere e appuntite. Sembra quasi che sia lo stesso bosco a voler porgere l’arma a colui che ne è degno: i rami di una pianticella marroncina che sorge alla destra del ceppo avvolgono l’impugnatura e la parte bassa dell’elsa mentre sulla sinistra sono dei rovi neri ad aggrovigliarsi attorno alla spada. Un’immagine spettacolare che sembra quasi l’allegoria dell’unione tra Ade e Persefone, la morte e la vita, l’oscurità delle tenebre e i boccioli di luce, l’abbondanza e la carestìa. |
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SWORD OF WAR AND PEACE Il rosso e l’arancione sono i colori dominanti di questa scena infuocata. Forgiata per essere la miglior alleata contro i colori bianco e rosso, la Sword of War and Peace appare incastonata in una colonna fiammeggiante, talmente affilata da riuscire a creare un solco nel marmo, infilzandosi in esso. Anche l’elsa di questo oggetto tagliente è divisa in due parti dai colori differenti: il bianco e il rosso per l’appunto. Dietro all’equipaggiamento le fiamme divampano e illuminano l’intera composizione. Sicuramente un’art in grado di dare massimo risalto a un artefatto che può avere un impatto sul board devastante. |
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SWORD OF FIRE AND ICE Personalmente la Variant che più in assoluto mi ha colpito e che mi ha lasciato per qualche minuto in uno stato di profonda contemplazione. La Spada di Fuoco e Ghiaccio è stata rappresentata da un grande Dan Dos Santos in tutto il suo splendore. Così preziosa, luminosa e leggiadra, l’arma è impugnata da un cavaliere statuario, congelato durante il tentativo di estrarla dalla roccia. Di certo il suo nome non è Artù e la spada non si chiama Excalibur. La figura del cavaliere con le mani intrecciate attorno all’impugnatura pare uno squarcio di sole, che appare così luminoso circondato dalle tenebre. La composizione centrale è racchiusa all’interno di un’aura azzurra che penetra tra le diverse componenti dell’armatura. Il fondale dell’immagine è un cielo senza stelle dai toni blu tendenti al nero. Solo degli zampilli arancio brillante e azzurro ghiaccio illuminano lo sfondo e sono la sintesi perfetta dell’equipaggiamento, che è per l’appunto “di fuoco e ghiaccio”. L’intera composizione sorge basandosi su questo dualismo tra rosso-arancio/azzurro, basti pensare all’ambientazione: un vulcano ghiacciato, un’antitesi potente ed efficace. Un controsenso forse, ma reso al meglio grazie a quest’opera nella sua interezza. |
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SWORD OF BODY AND MIND L’impugnatura dorata con scolpita su di essa una testa umanoide è il simbolo scelto per rappresentare questa spada dei colori Simic in grado di donare saggezza a coloro che se ne equipaggiano. L’elsa emana energia dei colori blu e verdi, che si espandono attorno ad essa. Queste due luci sono racchiuse da un intreccio di rami spogli che circonda la spada. Il mare infine racchiude la Sword of Body and Mind, cullandola tra le onde stile Venere di Botticelli e porgendola a colui che sarà tanto saggio e astuto da riuscire a raccoglierla ed impugnarla. |
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SWORD OF LIGHT AND SHADOW Incastonata in un altare di pietra di un tempio antico di cui si possono intravedere le colonne sullo sfondo, la Sword of Light and Shadow si erge luminosa al centro della scena mentre irradia l’ambiente circostante attraverso un’esplosione di luce che fuoriesce direttamente dalla sua elsa. Anche questa spada è stata disegnata utilizzando i due colori da cui protegge (in questo caso il bianco e il nero) ed infatti l’elsa è anche qui divisa in due parti. I quattro fasci di luce che illuminano la composizione sono simmetrici tra di loro e fanno risplendere le colonne sullo sfondo oltre che la polvere e la cenere del tempio, rendendo quest’art uno splendido compromesso tra essenzialità e complessità. |
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ACADEMY RUINS Davvero molto simile almeno come concept alla sua art originale, Academy Ruins è una delle quattro terre prescelte a diventare Variant. L’illustrazione rappresenta degli edifici che ricordano la mitica città perduta di Atlantide, il leggendario centro sottomarino secondo la leggenda per sempre scomparso. Si possono notare nel disegno svariati elementi architettonici: guglie, torrette, archi, pinnacoli… tutti elementi che riescono a donare agli edifici sommersi un’aria assai sinistra. Banchi di pesci inoltre si infilano nelle costruzioni abbandonate dando all’intero luogo l’aria di essere ancor più desolato di quanto esso già non sembra. Stesso ruolo per le alghe e i coralli che intrecciandosi creano una stradina di vegetazione che precede le rovine abbandonate delle rovine dell’accademia. Apprezzabile l’idea di mantenere una certa coerenza con la sua illustrazione originale ma al tempo stesso volerla rendere fullart e ancor più epica. |
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TERRE DI URZA Termino anche questo articolo descrivendo le terre di Urza, che sono infatti state incluse, oltre che nel set base, anche in queste speciali promo di Double Masters. Tutte e tre dipinte dall’artista Mark Tedine, il trittico di Urza non ha mai avuto un’aria tanto nobile. Tutte e tre le illustrazioni sono state realizzate con una tecnica di disegno particolare che le rende simili a quadri impressionisti poiché paiono a tratti sfumate e disegnate di getto quasi a volerne cogliere l’attimo, catturato dallo sguardo immaginativo da parte dell’artista. La torre di Urza sembra uscita direttamente da una fiaba: castelli sull’orizzonte, montagne verdi e azzurrine, ponti sospesi nel nulla, il tramonto sullo sfondo. La miniera tra le tre art è quella maggiormente carica di dettagli: rocce calcaree turchesi, colonne che si intravedono oltre il portone in primo piano, gru sullo sfondo, le tinte rosa calde dell’edificio principale. La centrale elettrica è anch’essa ricca di particolari e avente un’atmosfera fiabesca: basamenti di marmo di varie tinte, colonne collegate tra loro da architravi con archi e soprattutto un meraviglioso sfondo con protagonista la luce solare di un quieto tramonto. Una meraviglia, peccato solo quanto sarà complicato procurarsene i set da giocare in Urza Tron, più che altro dal punto di vista economico. In ogni caso sono l’ennesima dimostrazione di quanto una semplice matita possa creare opere da contemplare. |
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Ed eccoci giunti alla fine di quest’articolo che voleva essere molto più breve di quel che poi è diventato. Amo l’arte e Magic permette di ammirare opere nuove ad ogni espansione. C’è da dire che con queste Variants gli artisti di Magic si sono superati ed hanno avuto l’opportunità di vedere il loro nome inciso su carte che diventeranno sicuramente oggetti pregiati da collezione (e da gioco). Non mi resta che augurarvi di riuscire a procurarvi le vostre Variants preferite, possibilmente senza vendere alcun rene al mercato degli organi umani.
Ci sentiamo al prossimo articolo, grazie della lettura!
Marco Panteghini
Direi che siano tra le più belle carte mai stampate dalla Wizards… le altered hanno fatto strada mostrando alla casa madre cosa voleva il grande pubblico!
Per chi fosse interessato Scott Fischer ha messo sul suo canale youtube il video dove mostra come ha realizzato Kaalia e spiega alcune sue scelte stilistiche e il suo metodo di lavoro.
Fun Fact: nella carta non si vede perchè c’è il testo ma la roccia su cui è appoggiata è a forma di teschio
[quote name=”Mr.B”]Per chi fosse interessato Scott Fischer ha messo sul suo canale youtube il video dove mostra come ha realizzato Kaalia e spiega alcune sue scelte stilistiche e il suo metodo di lavoro.
Fun Fact: nella carta non si vede perchè c’è il testo ma la roccia su cui è appoggiata è a forma di teschio[/quote]
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