Di Nuovo a Casa
La nostra storia inizia nel laboratorio di Jhoira dei Ghitu, situato molto probabilmente nella zona di Shiv mandata fuori fase da Teferi, Mago di Zhalfir. Mentre l’artefice riflette sulla propria longevità garantita dall’acqua temporale di Tolaria, Teferi appare all’improvviso, spiegando alla vecchia amica di avere un problema: Shiv e Zhalfir stanno tornando a casa, ma il buco che le due nazioni si erano lasciate dietro è irregolare e assai diverso dalla forma attuale dei continenti, perciò costringerli a reinserirsi al loro posto non solo risulterebbe molto più difficile persino per un planeswalker del suo calibro, ma risulterebbe in una catastrofe di enormi proporzioni a causa di due grandi fenditure temporali apparse nella zona. Teferi, Jhoira e una scorta di guerrieri viashino e ghitu voluta da quest’ultima, partono quindi per Keld, dove Teferi spera di farsi spiegare da Freyalise, Furia di Llanowar, come ha fatto a proteggere la foresta rathi di Cielsudario dopo che questa si è innestata nel terreno di Dominaria in seguito alla Congiunzione.
Una volta giunto sulla spiaggia di Keld, il gruppo ha immediatamente una brutta sorpresa: il mana rosso che un tempo scorreva florido da queste parti, è indebolito da qualcosa, ed appena sufficiente ad accendere una fiammella di dimensioni minuscole. Come se non bastasse, anche il clima è più freddo e le cime delle montagne sembrano essere state erose da una qualche eruzione vulcanica, il che è impossibile, perché Keld non è una zona vulcanica. Teferi, Jhoira, i ghitu Dassene e Aprem e i viashino Corus e Skyve si ritrovano dunque in un posto che non ricorda per nulla il Keld che conoscevano. ma mentre si interrogano su cosa sia successo, l’aria si increspa e una piccola fenditura dimensionale appare dal nulla, lasciando fuoriuscire un gruppo di keldon pallidi ed aggressivi che Jhoira riconosce come gathan, gli esperimenti del genetista Gatha di Tolaria, che si credevano scomparsi da più di cinquecento anni. I barbari caricano e i quattro guerrieri shivan corrono loro incontro, ma Teferi interviene, manda fuori fase i keldon e viaggia nella Cieca Eternità per riflettere sulla presenza di quella misteriosa fenditura. In quell’istante, Freyalise in persona si fa sentire, affermando che ella non ha alcuna intenzione di aiutare Teferi e i suoi, né tantomeno di accoglierli in Cielsudario. Teferi ribatte che se non lo aiuterà, la foresta sarà in pericolo quanto tutto il resto di Dominaria, ma Freyalise afferma che fintanto che ci sarà lei a proteggerla, Cielsudario sarà sempre al sicuro.
Aggiunge inoltre che già una volta si è fidata delle parole di un tolariano e non è andata a finire bene: dei Nove Titani, solo lei e Lord Windgrace sopravvissero, e Urza, Lord Grand’Artefice, si macchiò delle morti di almeno due membri del gruppo (Tevesh Szat e Taysir). Teferi risponde dicendo di non essere come Urza e di non volerla costringere a combattere, ma Freyalise ribatte in modo tagliente che ha ragione, perché lui non combatte, non quando può correre a nascondersi insieme a tutta la sua nazione per trecento anni. Il mago temporale rimane colpito da quell’affermazione e domanda se davvero siano passati tre secoli dall’Invasione e quante cose siano cambiate in quel lasso di tempo, indovinando inoltre che il mana di Dominaria è stato prosciugato da un evento catastrofico almeno quanto l’Invasione. Freyalise comunque non ha alcuna intenzione di starlo a sentire e gli ordina ancora una volta di andarsene, altrimenti prenderà la sua presenza come una sfida per un duello tra planeswalker. Teferi ribatte che continuerà comunque a fare ciò che deve fare e torna sulla spiaggia di Keld, dove scopre che i barbari sono tornati dalla fase e sono stati massacrati dalla milizia shivan. Il mago di Zhalfir invita quindi i suoi compagni ad incamminarsi verso Cielsudario, e rivela a Jhoiira di avere meno tempo di quanto pensasse per risolvere le cose e che Freyalise cercherà di ostacolarli.
La Battaglia di Cielsudario
Arrivato alla foresta, il gruppo comincia a scendere verso la vallata dove essa sorge e Teferi ne approfitta per osservare meglio la grossa fenditura che risiede nel cielo sopra Cielsudario. La magia verde e rossa del luogo viene attirata ed assorbita dalla fenditura, molto più grande e probabilmente antica di quella apparsa sulla spiaggia, e Teferi deduce che è proprio quella la causa della siccità di mana di Keld. Tuttavia, grazie probabilmente alla magia di Freyalise, Cielsudario sembra resistere bene alla siccità, ma Teferi nota che il mana della foresta viene comunque assorbito, e l’operato della planeswalker si limita a rallentare il processo, ma non riesce ad interromperlo. Mentre fluttua nel vuoto, il mago zhalfiriano riesce anche a capire come si possa essere formata quella fenditura: il Padre delle Macchine non ha potuto preparare il terreno di Keld per insediarvi perfettamente la foresta, perciò ha dovuto usare la forza, provocando quella spaccatura nella realtà. Arrivato finalmente a valle, i nostri eroi si imbattono in un manipolo di elfi pallidi, emaciati e scheletrici, tanto che i viashino si domandano se quelli che hanno davanti siano elfi, zombie o entrambe le cose. La loro pelle verde-azzurrognola indica che quelli sono sicuramente elfi di Cielsudario e anche il loro capo, che si fa chiamare Llanach, conferma la loro origine, ed obbedendo agli ordini di Freyalise, cerca di convincere Teferi e i suoi ad andarsene, dapprima usando le buone maniere, poi incoccando le frecce.
la battaglia viene però rimandata quando un suono di corno risuona per la valle e dalle alture che circondano Cielsudario inizia a scendere un vero e proprio esercito di guerrieri keldon identici a quelli incontrati da Teferi e gli altri sulla spiaggia e che Llanach chiama con il nome di “gathan”.
Prima che Teferi possa spedire i gathan dall’altra parte del continente (convinto di guadagnarsi così l’aiuto di Freyalise) la patrona di Cielsudario appare di fronte a lui effettuando un viaggio dimensionale, ma non appena ella prende forma solida, dalla fenditura si ode un rombo simile a quello di un tuono che provoca una violentissima ondata di dolore al corpo di Teferi e un allargamento della fenditura stessa.
Mentre gli elfi di Cielsudario e gli shivan danno battaglia ai keldon, Radha, un’elfa guerriera che non versa nelle tristi condizioni di Llanach e dei suoi, osserva la scena dall’alto degli alberi, fremendo dalla voglia di uccidere i nemici keldon.
Nel cielo di Cielsudario intanto, Freyalise spiega a Teferi cosa è successo in quei trecento anni e perché la foresta sia ridotta così male. La Fenditura di Cielsudario si è creata mentre Freyalise cercava di aiutare la foresta a congiungersi a Keld, ma ha cominciato ad assorbire mana solamente un secolo dopo la sua nascita, ossia alla fine dell’Anno del Flagello e della Guerra di Karona. In quello stesso periodo, dalla fenditura hanno cominciato a fuoriuscire i gathan, e i keldon, colti alla sprovvista, non sono riusciti a difendersi dai nemici, i quali, nell’arco di centocinquant’anni, hanno conquistato tutta la nazione, per poi rivolgere la propria attenzione verso Cielsudario, ultimo luogo di Keld a non essere divenuto parte del loro “impero”. Mente Teferi assimila le nuove informazioni e ascolta Freyalise mentre gli insegna come viaggiare vicino alle fenditure senza provocare reazioni negative da parte delle stesse, la sua attenzione viene catturata da Radha, Erede di Keld, che dopo essersi circondata di fuoco verde, corre a dare battaglia ai gathan.
La battaglia sembra volgere a favore degli shivan e degli elfi, ma quando il suonatore di corno gathan viene sostituito da Greth, condottiero e signore di tutti i suoi simili nonché nemesi di Radha, i falsi keldon sembrano moltiplicare le loro forze. Per fortuna, grazie all’intervento di Radha, l’equilibrio è ristabilito e la battaglia torna ad accendersi sotto lo sguardo dei planeswalker. Teferi nota subito alcune cose nell’elfa: ella si definisce keldon pur essendo un’elfa di Cielsudario, sembra avere in sé una scintilla simile a quella dei planeswalker ma molto meno potente e sopratutto, nonostante la condizione di carestia in cui imperversa la foresta, Radha riesce in qualche modo ad assorbire una grande quantità di mana. Il mago di Zhalfir chiede quindi spiegazioni a Freyalise e inizia a trattare per portarla via con sé, affermando che studiare l’elfa gli sarà di grande aiuto per risolvere i problemi di Dominaria. Dopo un non troppo breve dibattito, Freyalise accetta e i due planeswalker raggiungono un accordo: Teferi, Radha, Jhoira e il quartetto di guerrieri shivan dovranno lasciare Cielsudario prima dell’alba e se Radha dovesse mostrare l’intenzione di voler tornare a casa, lui dovrà tornare alla foresta e riconsegnarla dalla sua patrona. Detto ciò, Freyalise si congeda e Teferi si appresta a concludere la battaglia che infuria sotto i suoi piedi.
Intanto, dopo aver abbattuto parecchi nemici, Radha riesce finalmente a scontrarsi con Greth, ma il condottiero nemico è troppo forte e per poco non uccide l’elfa. Fortunatamente per lei, Teferi interviene appena in tempo e rispedisce tutti i gathan al loro accampamento. Il planeswalker cerca poi di convincere Radha a seguirlo, ma l’elfa, infuriata ed umiliata per la sconfitta, rifiuta di obbedirgli e nell’inseguire i gathan ferisce il viashino Corus e distrae gli shivan attirando saprolingi, fungus e tramutanti verso di loro. Teferi evoca un pezzo di ghiaccio dalla forma circolare che falcia i nemici, ma nel frattempo Radha se ne è già andata.
Alla Scoperta di Keld
Fuggita da Cielsudario, Radha si avvia verso le montagne keldon alla ricerca dell’accampamento di Greth. Il suo nemico è riuscita a sconfiggerla solo perché il suo esercito lo sosteneva, ma se lei riuscisse ad allontanarlo dai suoi uomini, è sicura che non potrebbe mai vincerla. Mentre riflette sul modo per uccidere Greth, Radha viene contattata telepaticamente da Teferi, che dopo aver cercato di convincerla a seguirlo, le offre il suo aiuto contro i gathan, che lei rifiuta. Arrivata in un villaggio keldon, Radha mostra di non essere solo un’assassina spietata e senza cuore offrendo ad un ragazzino sfregiato dai gathan una delle sue armi, spiegandogli come usarla nonostante egli sia stato reso cieco. Uscita dalla casa del ragazzino, Radha viene attaccata da altri contadini presenti nel villaggio, che la scambiano per una gathan. Chiarito l’equivoco però, i contadini iniziano a prenderla in giro quando si definisce “elfa keldon” e Radha perde la pazienza, cercando di avventarsi contro i contadini ma venendo fermata da Teferi, che le offre ancora una volta il suo aiuto contro i gathan, dicendole che può aiutarla ad affinare la sua magia del fuoco grazie alle conoscenze degli antichi keldon. Interessata alla possibilità di diventare più forte, Radha accetta e si lascia trascinare dal planeswalker fino alla Necropoli di Keld.
Giunti in loco, mentre Teferi si perde in chiacchiere, Radha comincia a scalare la montagna, giungendo fino ad un corridoio di tombe relativamente recenti. Teferi la segue e la lascia fare, un pò per curiosità un pò perché comunque l’elfa non lo ascolterà fintanto che non raggiungerà il suo obbiettivo personale, ovvero la tomba di Astor, eroe keldon vissuto ai tempi dell’Invasione Phyrexiana. Radha rivela a Teferi di essere la nipote di Astor, per il quale non nutre una grande simpatia dato che ha messo incinta sua nonna e l’ha poi abbandonata al suo destino per andarsene a combattere, ma afferma di rispettarlo per le sue doti di guerriero. Entrando nella tomba, Radha inizia a cercare qualcosa e finalmente Teferi capisce perché le interessi tanto la tomba di suo nonno: il tumulo vuoto contiene infatti due daghe appartenute al grande Astor in persona. Grazie alle daghe e alla loro connessione con Keld, Radha riesce a lanciare incantesimi di fuoco più potenti, e la visita alla Necropoli si conclude quando Teferi, dopo aver capito che a Radha non interessa nulla del passato di Keld, legge in pochi attimi il leggendario “Libro di Keld” dove appunto è contenuta tutta la storia della nazione e dove è contenuta l’Antica profezia del Crepuscolo Keldon.
I due volano fino alla base del più alto picco di Keld, quel picco che tutti i condottieri devono scalare una volta nella vita per dimostrare di essere tali e di meritare il fuoco di Keld, e immediatamente Radha entra in conflitto con il planeswalker. L’elfa non ha infatti alcuna intenzione di seguirlo nella sua missione, mentre Teferi insiste che lo faccia. Il diverbio si conclude quando Teferi si ritrova la testa trapassata da una delle daghe di Astor e Radha se ne va alla ricerca di un gathan da massacrare con il suo nuovo potere. Teferi nel frattempo rigenera il proprio corpo, e decide di lasciarla andare per la sua strada, ma di seguirla da vicino.
Arrivata ad un accampamento gathan, Radha non perde tempo e comincia a dare battaglia. Dapprima dà fuoco ad un carro carico di legname di Cielsudario, poi si scontra con due nemici, chiamati dal gathan che sovrintende lo spostamento di legname. Purtroppo il nuovo potere dell’elfa non basta e nonostante riesca ad uccidere uno dei suoi avversari, l’altro la trafigge con uno spadone. Per l’elfa keldon sembra essere ormai arrivata la fine, ma mentre il sovrintende avanza verso di lei, Teferi interviene ancora una volta, prendendo possesso della mente del gathan e salvandole la vita per la seconda volta. Dopo aver obbligato il sovrintendente a suicidarsi e a portarsi nella tomba almeno altri quattro predoni gathan, Teferi disperde i nemici, poi, ancora una volta, chiede a Radha di aiutarlo nella sua missione. L’elfa keldon, ferita ma ancora viva, prova a trattare, offrendo il suo aiuto in cambio del sapere del libro di Keld, che secondo lei le permetterà di uccidere i gathan, ma Teferi non vuole sentire ragioni: deve venire di sua volontà, non perché legata da qualche patto. Alla fine Radha cede, e Teferi la riporta a Cielsudario.
In Viaggio Verso Urborg
Tornato alla foresta, Teferi rivela a Jhoira quello che ha saputo da Freyalise, ovvero il fatto che sono passati tre secoli dall’Invasione e non uno soltanto, che probabilmente Radha è collegata alla Fenditura che sovrasta la foresta e che c’è stata una guerra magica dalle conseguenze disastrose mentre loro erano fuori da Dominaria; di conseguenza, il tempo per riportare Shiv a posto è ora notevolmente ridotto, e nuovi problemi sono sorti, problemi che un attento esame alla fenditura che probabilmente sovrasta Urborg, unico altro luogo di Dominaria ad aver raccolto un pezzo di un mondo estraneo sul suo territorio, potrebbe risolvere. Jhoira si innervosisce, e fa promettere a Teferi che quella sarà l’ultima tappa prima di Shiv, poi va da Radha, la quale si è ormai ripresa del tutto dalle ferite grazie alla magia curativa che permea Cielsudario. La ghitu mette bene in chiaro la sua posizione e quella dei suoi compagni nei confronti dell’elfa keldon, e le spiega di non doversi comportare come se loro fossero un esercito sacrificabile, carne da cannone che deve obbedire ai suoi ordini, ma che deve lavorare assieme a loro, come se fossero compagni. Radha accetta le condizioni di Jhoira e finalmente il gruppo parte per Urborg.
Arrivati sull’isola, Teferi rende visibile agli occhi dei non planeswalker la Fenditura di Urborg, Tomba di Yawgmoth, una ferita tonda e di colore porpora acceso che al suo interno contiene una Urborg parallela e meccanica. Dato che il terreno è paludoso e pieno di resti di phyrexiani inattivi, Teferi decide di evocare un tappeto volante di magia, con il quale trasportare tutti verso le rovine della Fortezza di Volrath, dove sorge la Fenditura. Ad un tratto però, il planeswalker percepisce il riattivarsi di una Pietra del Potere Consunta di fattura Phyrexiana, il che significa che qualcuno sta cercando di riportare in vita gli antichi invasori. Tuttavia, mentre Teferi si avvia preoccupato verso il punto in cui un misterioso individuo ha riattivato la pietra, questi effettua uno spostamento simile a quello che usano i planeswalker, e Teferi dirotta il proprio tappeto volante per avvicinarsi alla fonte di energia. Giunti in loco, il gruppo scopre che ad usare la Pietra del Potere è stato un giovane umano, che l’ha usata per attivare una macchina teletrasportatrice. Ora però il giovane è in pericolo, perché quattro cacciatori arborei di Windgrace, creature incaricate di distruggere ogni macchinario attivo in Urborg e uccidere il folle che aveva osato attivarlo, sono arrivati sul posto ed hanno trovato la sua macchina. I ghitu lanciano delle magie di fuoco per difendere la macchina e l’inventore, che risponde al nome di Venser, come scopre Teferi leggendogli la mente, poi Radha e i viashino si avventano sui nemici. Mentre i rettili tengono a bada due dei quattro avversari, l’elfa keldon si mette a giocare con gli altri due, invitandoli a farsi sotto per poi ucciderli con facilità disarmante. Scioccato dallo spettacolo però, Venser, Plasmatore Sapiente, sviene crollando di faccia in un acquitrinio.
In Viaggio nella Storia
Quando il giovane si riprende, Teferi e Jhoira iniziano a fargli delle domande per capire se Venser sia collegato alla fenditura di Urborg nello stesso modo in cui Radha è collegata a quella di Cielsudario, e Venser, non sapendo come rispondere, rivela loro di aver creato una macchina per il teletrasporto, un ambulatore che, secondo Teferi, si sposta proprio utilizzando la Fenditura. Il planeswalker chiede quindi a Venser di testare la sua macchina davanti ai loro occhi, ma mentre l’inventore accende l’Ambulatore, la fenditura comincia ad animarsi, e da essa fuoriesce un enorme drago nero.
Sperando che senza la presenza della sua scintilla la Fenditura torni calma com’era prima, Teferi effettua uno spostamento dimensionale, cercando di lasciarsi indietro Venser, Jhoira, Radha e i guerrieri shivan. Purtroppo le cose non vanno per il verso giusto e tutto il gruppo inizia un breve ma intenso viaggio attraverso le fenditure di Dominaria, che mostrano loro i luoghi più colpiti dal fenomeno e gli eventi catastrofici che si sono svolti su quelle terre. Keld mostra il Cielsudario del presente; Urborg la Fortezza; Otaria un continente in guerra; Shiv il pezzo di continente rimasto su Dominaria; Zhalfir il pezzo di nazione rimasto sul continente e uno dei primi esperimenti di Fase di Teferi sulla sua isola al largo delle coste di Jamuraa, lo stesso che aveva dato origine alla Guerra del Miraggio; Madara mostra i Cancelli dell’Artiglio e la sconfitta dell’Imperatore-dio Nicol Bolas, ferito gravemente da una gigantesca palla di fuoco evocata da Tetsuo Umezawa ma ucciso successivamente dallo stesso Tetsuo; Terisiare, o meglio, Yavimaya, mostra l’ultima battaglia della Guerra dei Fratelli e il lancio dell’Incantesimo del Mondo di Freyalise, rispettivamente gli eventi che hanno iniziato e concluso l’Era Glaciale; infine Tolaria, che mostra dapprima il tragico sacrificio compiuto da Barrin, Arcimago di Tolaria, quando lanciò l’incantesimo Obliterare per spazzare via gli eserciti phyrexiani che avevano invaso l’Accademia di Tolaria, e poi il Disastro di Tolaria. Mentre la Storia si dipana davanti ai loro occhi, Teferi vede il giovane sé stesso avvolto dal fuoco scappare da un laboratorio in fiamme, e mosso da pietà, decide di creare una bolla di rallentamento temporale intorno quel ragazzino, creando una sorta di paradosso temporale nel quale il sé stesso del futuro ha imprigionato il sé stesso del passato in quella bolla dalla quale uscirà traumatizzato e cambiato solo molti anni dopo. Poi però una presenza li richiama e tutti quanti, tranne Teferi, vengono richiamati su un’altura di Madara.
La prima a svegliarsi è Radha, che riconosce il luogo dove sono come uno di quelli che hanno visitato nel viaggio tra le fenditure e si accorge della presenza di un gruppo di uomini dai tratti felini che si sta avvicinando alla keldon e ai ghitu, che si riprendono poco dopo di lei. Gli umani si presentano come nekozukai, sacerdoti dei draghi nekoru e per la precisione del più potente tra loro, ovvero il principe Yurei-teki, ed intimano a Radha di andarsene. Naturalmente l’elfa keldon non ha alcuna intenzione di obbedire, e quando i nekozukai la minacciano di chiamare Yurei-teki per sistemarla a dovere, Radha non si lascia spaventare e anzi invita l’umano a dimostrare che veramente il suo principe è capace di ucciderla. Chiamato dai suoi discepoli, il principe nekoru scende sull’altura e inizia immediatamente un duello con Radha. Mentre i due combattono e i nekozukai attaccano Skyve, Dassene e Aprem, Jhoira si risveglia e scopre che Teferi non è con loro. Jhoira appare inoltre visibilmente preoccupata dal combattimento tra Radha e Yurei-teki, ma tira un sospiro di sollievo quando il drago-felino decide di arrendersi e darsi alla fuga. Mentre Yurei-teki si ritira assieme ai suoi adepti, una voce incorporea risuona nelle menti dei nostri eroi, chiedendo loro come si chiamino e per quale motivo siano lì.
Jhoira afferma che lei e il suo gruppo sono finiti per errore sulle coste di Madara dopo che la loro nave ha fatto naufragio, ma la voce, che su richiesta di Jhoira si presenta come Sensei Ryu, un tempo un essere vivente che ora è ridotto ad essere un misero spettro senza forma legato alla terra di Madara, riassume per filo e per segno ciò che è successo loro durante il viaggio tra le Fenditure, mostrandosi quindi molto più informato di quanto non dovrebbe essere. Sensei Ryu racconta poi di come anche Madara abbia una fenditura, apertasi in seguito ad una catastrofe antichissima ma successivo alla sua nascita, e sopratutto rivela l’unicità di quella fenditura, ovvero il suo essere una specie di portale per il mondo di Kamigawa. Secondo lui, è così che il Myojin dei Confini della Notte ha portato Toshiro Umezawa su Dominaria e che l’assottigliamento tra mondo materiale e mondo spirituale di Kamigawa (che ha permesso a Konda di “strappare un pezzo” di O-kagachi e trasferirlo nel mondo materiale) è stato causato dal suono del Campanello dell’Apocalisse di Ravi. Sensei Ryu sposta poi il suo interesse su Radha e Venser e cerca di convincerli a prestargli il loro potere per tornare ad essere di nuovo vivo, e se la keldon resiste alle “avanches” dello spirito, Venser si lascia abbindolare e cede il suo potere e di conseguenza quello di Radha a Sensei Ryu. Dopo un breve spettacolo di luci, il sensei mostra la sua vera forma e si presenta con il suo vero nome: Nicol Bolas, l’Ingannatore.
Nel frattempo, Teferi è intrappolato in un luogo fuori dal tempo, paralizzato nel corpo e nella mente e intento a ricordare la sua infanzia. Quando però percepisce il pericolo che i suoi compagni d’avventura stanno correndo, riesce ad uscire da quella condizione e ad intervenire per fermare Bolas. I due planeswalker si sfidano quindi a duello, e Teferi sembra inizialmente in vantaggio, perché grazie ad un trucco riesce a mandare Bolas fuori fase. Purtroppo però, il drago è troppo potente e in men che non si dica ritorna nel normale flusso del tempo per concludere la lotta strappando il corpo di Teferi in vari pezzi. L’attenzione del drago viene quindi catturata da Radha e Venser, i quali a sua detta nascondono un enorme potere, ma Aprem, il ghitu della scorta si mette in mezzo, finendo però per morire di una morte orribile. Prima che il drago possa far del male a qualcun altro, la testa di Teferi gli mostra cosa sta succedendo a Dominaria, facendogli capire che lottare è inutile quando l’intero Multiverso rischia di collassare. Bolas decide quindi di abbandonare Dominaria, convinto di poter sopravvivere alla distruzione, e si reca quindi su Kamigawa, dove ha intenzione di uccidere tutti gli eredi degli Umezawa e sopratutto il Myojin dei Confini della Notte.
La Fine del Viaggio
Ore dopo che Bolas è scomparso, Teferi finalmente torna in sé, e chiedendo scusa a tutti afferma di voler continuare l’avventura da solo. Jhoira però si oppone e anche Venser e Corus vogliono vedere cosa succederà a Shiv, ma Radha, Dassene e Skyve chiedono di essere riportati a Cielsudario, dove potranno passare i prossimi due giorni ad ammazzare berseker anziché guardare Teferi meditare. Arrivati a Keld, i gruppi si separano e Teferi, Jhoira, Venser e Corus si dirigono a Shiv, che trovano profondamente cambiato e devastato dai fumi tossici che provengono dallo Shiv alternativo della Fenditura. Immediatamente, il quartetto viene notato da alcuni abitanti locali, e Corus si offre di parlare loro. Le trattative però non vanno a buon fine e Teferi è costretto a creare una barriera per proteggere sé stesso e i suoi compagni dagli shivan moderni.
Nel frattempo, a Cielsudario, Radha e Freyalise si scontrano verbalmente: la patrona della foresta desidera che la keldon guidi i ranger contro i gathan che stanno assediando la parte meridionale di Cielsudario, ma lei è di tutt’altro avviso, e propone agli elfi di seguirla per andare a combattere contro Greth, il capo dei gathan. Radha è certa che le razzie termineranno quando il condottiero saprà dell’arrivo del suo piccolo esercito, e una volta che egli sarà sconfitto, Freyalise potrà occuparsi degli altri condottieri gathan, distruggendo per sempre la loro razza e salvando sia Keld che Cielsudario. Freyalise si rifiuta di aiutarla, ma lascia ai suoi elfi la libertà di seguire Radha, poi, con quelli che le sono rimasti fedeli, si avvia a fermare le razzie dei gathan, mentre l’esercito dell’elfa keldon, composto da circa una ventina di persone, si avvia verso l’accampamento di Greth.
Mentre Radha scala le montagne e attacca vari accampamenti gathan, indebolendo di giorno in giorno il morale di Greth e dei suoi, Teferi si prepara per l’arrivo di Shiv, spiegando a Venser che in realtà il pezzo di continente mandato fuori fase è ancora al suo posto, ma non è sincronizzato con il flusso del tempo e che rimetterlo al suo posto sarà come cercare di rincollare un pezzo di una ciotola rotta mettendolo al posto di una toppa.
Nel frattempo, lo scontro finale tra Greth e Radha ha finalmente inizio. La battaglia è dura e senza esclusione di colpi, ma nonostante l’immenso esercito di Greth che lo spalleggia, è l’elfa keldon ad avere la meglio, riuscendo con le sue fiamme a marchiare la maschera del nemico, facendogli perdere il consenso dei suoi uomini. Con una mossa a sorpresa però, Greth si strappa la maschera dal volto, ma Radha, utilizzando la stella di mana che Teferi aveva dato a Skyve, marchia a fuoco il simbolo “bersaglio” sul volto nudo e ferito del condottiero, poi lo deride e lo umilia davanti ai suoi uomini. In un ultimo quanto disperato tentativo, Greth richiama dentro di sé il mana della montagna, consumando la propria testa fino a ridurla ad uno scheletro fiammeggiante. Prima che il condottiero possa pronunciare un incantesimo però, Radha incanala il mana di Cielsudario, quello della Fenditura e quello della stella di mana nel corpo di Greth, già ebbro di potere. Il condottiero annega letteralmente in quella immensa ondata di energia magica ed infine esplode, portando con sé anche Radha. Ma l’elfa keldon non è tipa da morire così facilmente, e infatti poco dopo si ritrova ferita ma sveglia mentre parla con una fiammella che rappresenta il patto che ogni condottiero keldon stringe con Keld per utilizzare il suo mana. Suggellato il patto, Radha si sveglia accanto a Dassene, che le rivela una grande novità: il suo esercito è sopravvissuto e da ogni parte di Keld stanno arrivando persone (compresi i gathan) che chiedono di arruolarsi. Ora Radha è una vera condottiera.
Nell’istante in cui Radha fa esplodere Greth, Teferi riceve un messaggio mentale dall’elfa, che gli impone di guardarla mentre fa fuori il condottiero. Felice per il successo, Teferi si prepara finalmente alla lotta contro la Fenditura di Shiv.
Seguendo l’esempio di Bo Levar, uno dei nove titani che si era sacrificato per difendere una colonia di artista del Mar Voda dalla distruzione portata dai phyrexiani, il planeswalker zhalfiriano decide di sacrificare sé stesso e tutto il suo potere per difendere Shiv, che nel frattempo sta cominciando a riassumere forma fisica. La Fenditura tenta di divorare Teferi cercando al tempo stesso di rimanere intatta, mentre il planeswalker cerca di farsi divorare cercando al tempo stesso di distruggere la Fenditura. Il combattimento tra l’inestinguibile planeswalker e l’insaziabile Fenditura si conclude quando il primo riversa tutto sé stesso nella seconda, scomparendo lentamente dall’esistenza.
Poco dopo però, Teferi riprende i sensi sul terreno desertico di Shiv con Jhoira, Venser e Corus al suo fianco. La missione ha avuto successo: Shiv è tornato dalla fase senza alcun danno e la Fenditura è “implosa” dopo aver assorbito tutto il potere di Teferi, ed ora non esiste più.
Purtroppo però, sorge un nuovo, pressante problema: la barriera difensiva è scomparsa. Teferi decide di innalzarne una nuova, stavolta però invisibile. Pochi istanti dopo però, un goblin lancia un sasso contro Teferi, attraversando la barriera e colpendolo in fronte. Teferi si porta quindi una mano alla ferita, e scopre che essa sta sanguinando.
E i planeswalker antichi non sanguinano.
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Per Riassumere:
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-15.000 A.R.: Nicol Bolas affronta un leviatano demoniaco planeswalker (che alcuni lore seekers su facebook chiamiamo affettuosamente RAVAAT, o il Divoratore di Braccia). Questo evento apre la Fenditura di Madara.
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64 A.R.: Urza attiva il Golgothian Sylex, distruggendo Argoth e dando inizio all’Era Glaciale.
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2.934 A.R.: Freyalise compie il suo Incantesimo del Mondo, concludendo l’Era Glaciale ed aprendo la Fenditura di Yavimaya.
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3.307 A.R.: avviene il Disastro di Tolaria e si apre la Fenditura di Tolaria. Teferi finisce imprigionato in una bolla temporale dove il tempo scorre dieci volte più lentamente del normale.
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3.310 A.R.: la planeswalker Ravi, futura Nonna Sengir, suona il Campanello dell’Apocalisse e devasta Ulgrotha per interrompere una guerra tra planeswalker.
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3.311 A.R.: nasce Michiko Konda, Cercaverità e scoppia la Guerra dei Kami.
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3.331 A.R.: finisce la Guerra dei Kami in seguito alla morte di O-kagachi, Kami Vendicativo.
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3.341 A.R.: viene costruito il Maniero Umezawa (400 anni prima della Rivolta delle Edemi) e nasce il Primo Impero di Madara, governato da una gatta guerriera proclamatasi regina divina.
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3.591: Bolas diventa Imperatore-Dio di Madara, sottraendo il potere ai gatti guerrieri che avevano fondato l’Impero.
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3.731 A.R.: Tetsuo Umezawa diventa Campione Imperiale, sconfiggendo in duello l’altro pretendente, il generale dei kentsu Sashido (poi divenuto Kasimir Sanguelupo) il quale dopo la sconfitta partirà per Kusho.
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3.741 A.R.: Nel giro di poco più di un mese la Rivolta delle isole Edemi porta alla sconfitta e alla morte di Bolas. Parte della sua essenza sopravvive all’interno della Fenditura di Madara, e questo gli permetterà di tornare in vita successivamente.
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3.863 A.R.: durante un attacco phyrexiano a Keld, Gatha muore, e i suoi esperimenti genetici vengono distrutti.
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4.204 A.R.: seguendo la Profezia del Crepuscolo, i keldon guidati da Latulla, Sovrintendente di Keld, invadono Jamuraa
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4.205 A.R.: Phyrexia invade Dominaria. Durante la Prima Fase dell’Invasione, Teferi manda fuori fase parte di Shiv e Zhalfir, creando senza accorgersene due fenditure. Poco tempo dopo, Barrin trasforma Tolaria in una pira funeraria per sua moglie Rayne, e sua figlia Hanna, Pilota della Nave distruggendo l’isola ed allargando la Fenditura locale. Durante la Seconda Fase dell’Invasione, la Congiunzione tra Rath e Dominaria, la Fortezza di Volrath appare in Urborg, e Cielsudario si unisce al terreno di Keld, aprendo due fenditure. Freyalise aiuta la foresta a completare la congiunzione e accetta di proteggerla.
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4310 A.R.: nei primi mesi di quest’anno, Karona, Dio Fasullo, viene bandita dai numena, e con lei scompare la magia da Dominaria. Tre mesi dopo, Karona viene uccisa definitivamente, la sua morte apre la Fenditura Dimensionale di Otaria, e le altre Fenditure cominciano ad assorbire il mana del piano.
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4500 A.R.: Teferi scopre l’esistenza delle fenditure di Zhalfir e Shiv, e per evitare il disastro, cerca aiuto per risolvere il problema. Insieme a Jhoira e ad un gruppo di shivan, Teferi scopre che Dominaria è letteralmente invasa dalle fenditure, che sono passati trecento anni dall’Invasione (anziché cento) e che alcune persone hanno sviluppato una connessione con le Fenditure dei loro luoghi di appartenenza. Nel tentativo di comprendere il fenomeno, Teferi viaggia a Cielsudario, dove recluta un’elfa keldon di nome Radha, e poi in Urborg, dove incontra l’inventore Venser, il quale ha costruito una macchina per il teletrasporto. Dopo un test fallito, la macchina trasporta tutti in un viaggio attraverso la Storia di Dominaria, che si conclude di fronte alla Fenditura di Madara. Lì, Bolas utilizza il potere di Venser e Radha per ritornare in vita, e dopo un duello con Teferi, decide di abbandonare Dominaria. Jhoira, Venser e Teferi raggiungono Shiv, mentre Radha affronta Greth, il condottiero dei gathan, e diventa la nuova leader di Keld. Teferi sacrifica la sua scintilla per chiudere la Fenditura di Shiv e riportare al suo posto il pezzo di continente che aveva spedito fuori fase.
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Curiosità
Durante il viaggio all’interno delle Fenditure, Jhoira e gli altri non assistono al lancio dell’Incantesimo del Mondo di Freyalise, ma solamente all’esplosione del Golgothian Sylex che distrusse Argoth. Come si vedrà in seguito, gli autori del ciclo della spirale temporale fecero confusione, ed evidentemente dimenticarono che nelle mappe di Terisiare uscite in passato Yavimaya ed Argoth non erano posizionate nello stesso luogo. In pratica, nei libri Yavimaya subisce le conseguenze di un’esplosione avvenuta a chilometri e chilometri al largo delle sue coste, mentre tutte le altre fenditure di grandi dimensioni sono posizionate esattamente sopra i luoghi interessati dalla catastrofe di turno. Nel 2018, con l’uscita dell’artbook di Dominaria e la realizzazione della prima, vera mappa ufficiale completa di Dominaria, Yavimaya tornò al suo posto (nel sud di Terisiare) e con un retcon si decise di dare la colpa dell’apertura della Fenditura a Freyalise e al suo incantesimo del mondo, lanciato effettivamente nella foresta di Yavimaya.
Altra confusione ha generato il paradosso di Teferi, ma su quello è meglio sorvolare, ed è sufficiente inventarsi che quel giovane Teferi appartiene ad un Multiverso alternativo.
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Fonti:
Time Spiral di Scott McGough. Libro pubblicato nel 2006 e disponibile in italiano
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In questa stagione stagione 2019 / 2020:
Nella terza stagione 2018:
Riassunto delle prime due stagioni 2016 e 2017: