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Una robusta scatola di cartone (punto 1 nella foto). Sinceramente, io comprerei i Fat Pack anche solo per le scatole, X-D dato che sono qualcosa di fantastico: oltre ad essere belle esteticamente, in quanto decorate con immagini inedite del set di appartenenza (quella di Born of the Gods, come si può vedere dalla foto e dal video, mostra Xenagos nella sua divina ascensione al Pantheon divino), sono veramente robuste – e, vi assicuro, non utilizzo questo aggettivo per caso. Il cartone che le compone è solido e spesso, per cui è in grado di resistere bene a cadute accidentali o a giornate passate dentro ad uno zaino, mentre l’apertura, che è facile e veloce con le mani, grazie a due appositi punti dove posizionare le dita per tenere ferma la scatola, mentre con l’altra mano si tira via l’altra estremità, ha quel giusto grado di resistenza che le permette di non aprirsi durante le suddette cadute accidentali, o mentre si trova all’interno del vostro zaino.
La scatola ha inoltre un’ottima capienza: può ospitare circa 300 carte imbustate al proprio interno (e quindi circa il doppio senza bustine), per cui è un contenitore ideale per contenere almeno due mazzi Commander, almeno tre mazzi di formati costruiti (con tanto di sideboard) e/o una buona parte di un Cube (a prescindere dalle dimensioni dello stesso) – e avanza comunque dello spazio per stipare dadi, pedine o quant’altro adoperiate durante le partite. La scatola inoltre è abbastanza larga da contenere addirittura i mazzi con tanto di portamazzo (di dimensioni standard), per cui è utilissima anche solo per tenere “radunati” i contenitori dei vostri mazzi. Da buona e robusta scatola, però, si presta bene anche alla conservazione di carte per il “semplice” scopo di trasportarle a giro, o per un puro fine collezionistico: a tale scopo segnalo che i divisori che si trovano inclusi insieme ai portamazzo, o quelli contenuti all’interno dell’Holiday Gift Box, sono degli ottimi separatori da utilizzare nelle scatole dei Fat Pack, e permettono facilmente di “smistare” le carte secondo il vostro personale metodo di conservazione e/o classificazione. Detto in due parole: un must.
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La mitica Player’s Guide (punto 2 nella foto). Queste guide sono dei piccoli capolavori, e sono una cosa unica dei Fat Pack. Detto in poche parole, sono degli inserti, tra parentesi hanno pure i buchi per poter essere inseriti all’interno dei quaderni ad anelli (come, guardacaso, quelli che si utilizzano per conservare le carte), progettati per fungere sia da presentazione, che da guida, del set stesso a cui appartengono. Prendiamo, dato che siamo in tema, quello di Born of the Gods, e svisceriamolo pezzo per pezzo, pagina dopo pagina:
Un pacchetto contenente 80 terre base (punto 3 nella foto). Sono presenti esattamente 16 terre per ogni tipo, con disegni diversi – nel caso di Born of the Gods, sono presenti le terre base del set di Theros.-
Nelle prime due pagine vengono presentate le nuove (e vecchie) abilità introdotte (e presenti) nel set: Tributo, Devozione, ciclo degli Archetipi e quanto di caratteristico ha il set viene spiegato in una breve, ma essenziale, panoramica.
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Nelle pagine successive vengono narrati gli eventi che caratterizzano la storia di Born of the Gods: il piano di Xenagos, l’assalto di Mogis, l’ascensione del satiro planeswalker e l’esilio di Elspeth – tutto ciò che è stato possibile leggere nelle Planeswalker’s Guide è ritrovabile qui, nero su bianco.
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Nelle pagine seguenti vengono presentati gli dei presenti nel set: Ephara, Phenax, Mogis, Karametra e Xenagos hanno tutti quanti una pagina loro dedicata. A seguire viene presentata anche Kiora, con una bella illustrazione che la ritrae a tutta pagina, seguita da un’altra pagina che narra il suo arrivo su Theros alla ricerca di kraken, serpenti e simili per combattere gli Eldrazi su Zendikar.
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Subito dopo viene fatta una sorta di “classifica” delle dieci “coolest cards” di Born of the Gods, creata da Tom LaPille in persona: non vi dico cosa ha selezionato per non rovinarvi la “sorpresa” ma, personalmente, alcune carte le avrei sostituite con altre… 😉
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Dopo una paginetta che mostra alcuni prodotti legati a Magic (Intro Pack, Deck Builder’s Toolkit e Booster Packs) abbiamo la “Card Encyclopedia” – in soldoni, lo spoiler visuale del set. Pagina dopo pagina vengono mostrate tutte le carte che compongono il set, ordinate per ordine crescente di numerazione.
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Al termine della “Card Encyclopedia”, troviamo invece la “Card Checklist”: come suggerisce il nome, è una lista che vi permette di tenere traccia delle carte che avete del set. La lista, che è ordinata in ordine alfabetico inglese, per ogni carta indica nome, rarità, numero progressivo ma, soprattutto, presenta due indicatori (un cerchio per indicare le carte normali, un quadrato per le foil) che, barrati con una penna, vi permetteranno di tenere traccia delle carte in vostro possesso del set.
Come avrete potuto notare da questa lista, questa Player’s Guide è utile sia al giocatore, che potrà trovare al suo interno informazioni interessanti e utili, sia al collezionista, che potrà inserirla all’interno del quaderno ad anelli che utilizza per conservare le carte del set, e sfruttarla quindi sia per tenere traccia di cosa possiede, sia per ricordarsi di cosa manca alla propria collezione.
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Un dado scalare progressivo da 20 (punto 4 nella foto). Il dado può variare di colore (ovvero non è detto che sia bianco come quello nella foto), ed ha il simbolo di Born of the Gods al posto del numero 20.
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Due scatole di cartoncino (punto 5 nella foto). Le scatole sono smontate, ma si assemblano in pochi attimi, e sono fatte appositamente per conservare carte (anche mazzi), senza bustine protettive, al proprio interno.
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Un inserto che spiega le regole basilari del gioco (punto 6 nella foto). Immancabile, è utile al novizio, e interessante da leggere per il giocatore esperto.
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9 (nove, scriviamolo anche in lettere) bustine di Born of the Gods (punto 7 nella foto). Le bustine sono come quelle contenute nei box, e sono in lingua inglese (come il resto del Fat Pack, del resto).
In definitiva, un ottimo prodotto che, oltre alle “canoniche” bustine, vi permette di ottenere anche degli ottimi accessori: partendo dalla scatola portacarte, fino ad arrivare all’inserto ad anelli, il Fat Pack soddisfa il palato di giocatori e collezionisti in egual misura, con il giusto equilibrio tra utilità e giocabilità.
VIDEO UNBOXING
Ed ora non ci resta che aprire insieme questo Fat Pack di Figli degli Dei.
Chi ha scritto questo articolo mi sa che ama Magic e i Fat Pack almeno quanto me 😀
Complimenti