blue moon jimmyArticolo di Jimmy Jtk88 Caroli

Non sempre succede di riuscire a pianificare un torneo come si vorrebbe: qualche volta cerchi di costruire la migliore lista dell’archetipo che hai deciso di giocare, altre volte punti sul fattore sorpresa, magari scegliendo carte o adottando opzioni fuori dal coro per poter prendere in contropiede avversari non debitamente preparati, mentre altre volte sbagli completamente lettura del torneo e ti ritrovi a giocare con un mazzo che, seppur fortissimo sulla carta, non riesce a vincere una partita nemmeno sotto tortura.


Altre volte invece sei talmente sicuro che il tuo mazzo non è quello giusto per l’evento, che decidi di cambiare mazzo appena prima di registrarti per il torneo stesso, giocando una pila di carte improvvisate al momento, che però nella tua testa sono “la scelta migliore” visto il meta del posto, il clima esterno, la gradazione alcolica del sangue e tante altre variabili che possono più o meno incidere sul tuo torneo domenicale nel negozio di fiducia sotto casa. Questo è, più o meno, quello che mi è successo domenica 3 luglio, quando ho sfiorato per pochissimo la vittoria alla tappa DZ Series di Rubiera, ma andiamo per ordine e cominciamo dal principio.

Ho deciso prima di smettere di giocare a Magic a livello semi agonistico per avere più tempo libero e tornare a prendere il gioco effettivamente per quello che è, ovvero un gioco. Ciononostante, ho deciso di continuare a giocare tornei effettivamente competitivi, come PPTQ, circuiti nazionali (DZ Series e IML) e big event in generale (Ovinogeddon, Tarmogeddon, Four Seasons, KoM) perché, alla fine, mi piace avere quel gusto di competitivo che si sente quando hai una slip bianca che ti guarda e quando c’è un montepremi in ballo per i migliori, ma senza quella pressione psicologica che si ha a GP o a tornei molto più grossi, di cui ora voglio solo leggere e guardare streaming. Questo mi ha ovviamente portato a continuare a giocare Modern, un formato che avevo (saggiamente) abbandonato prima dell’avvento degli Eldrazi e del ban dei miei due mazzi preferiti (Splinter Twin e Amulet). Ringrazio il fatto di aver costruito una ampia rete di amicizie a questo gioco, con tante persone che non si fanno remore a prestarti un mazzo per torneo, che preferiscono vederti seduto a un tavolo a giocare piuttosto che come spettatore vagante (voi sapete chi siete, grazie mille). Detto questo, il mio approccio al “nuovo modern” non è iniziato bene, ma ho comunque continuato a imparare e mi sono adattato a quello che era successo negli ultimi mesi.

Prima di giocare l’eventuale tappa DZ di Rubiera, che ho voluto preparare nel miglior modo possibile, mi sono cimentato in un torneo locale, organizzato a Modena da amici, in modo da mettere alla prova quello che ero di nuovo in grado di fare dopo tanto tempo di fermo. In quella circostanza chiesi ad Adrian (altresì chiamato Legolax, ndLegolax) un mazzo a noleggio, che potesse abbastanza semplice da giocare e che avesse una buona interattività di gioco, cosa a cui (stranamente) mi ero abituato ed assuefatto dopo un mese di intesivo Pauper (che vi consiglio vivamente). La sua proposta è stata quindi Bant Eldrazi, che, grazie a una rapida guida alla sidate di ben 2 minuti scarsi (compreso anche un salto in bagno), si è rivelato un mazzo che aderiva alle mie richieste, seppur non essendo una vera cima nell’interazione di gioco. Il mazzo si è comportato bene, anche se ha mostrato tante pecche per quello che è il mio modo di giocare odierno (che, devo ammettere, è molto diverso da quello che avevo qualche mese fa), giocando praticamente sempre a velocità sorcery e improntando tutto il proprio gameplan sul fare bestie e piegarle. Inoltre, il match up contro Melira Company non è di certo roseo, come anche quello contro Ad Nauseam (le mie uniche due perse nel torneo), e non mi sono mai piaciuti i mazzi con autoloss intrinseci. A quel torneo sono comunque riuscito a strappare la Top8, perdendo però la prima da Ad Nauseam con due mani dipinte nonostante le mia blande contromisure. Amen.

A quel punto mancavano circa due settimane alla tappa DZ in cui volevo fare meglio, puntando alla vittoria. Ho quindi deciso di fare una rapida analisi del formato, che mi ha portato sostanzialmente a decretare che la migliore scelta di mazzo sarebbe ricaduta al 95% su di un mazzo prettamente proattivo e spesso e volentieri con interazione minima se non completamente assente: Infect, Affinity, Ad Nauseam, RG Valakut erano tutti mazzi papabili per l’evento. Ovviamente il mio innato amore verso i combo mi ha portato a scegliere di voler giocare Ad Nauseam, anche perché il mazzo, da quello che si vedeva ultimamente, sembrava comportarsi egregiamente nel field Modern attuale (come dimostra anche la vittoria di Casamenti al WMCQ di Roma di qualche settimana fa). Ho preso quindi un mano il mazzo, prendendo la lista di Andreas Ganz, fresco vincitore del GP Charlotte e ho iniziato a studiarne le meccaniche e le sidate, prendendo anche informazioni dall’articolo dello stesso vincitore (http://www.blackborder.com/q/node/19785, una lettura consigliata per chiunque volesse approfondire il tema).

Dopo qualche game online in cui il mazzo performava bene, ho deciso di chiederlo in prestito in toto per farci qualche partita in negozio, in modo da testarlo in un field reale, con persone vere e con un metagame definito. Il risultato è stato un imbarazzante 0-4, che di certo non mi ha dato fiducia. Il mazzo infatti si è rivelato essere molto dipendente dalle sue pescate e, nonostante la massiccia presenza di manipolazioni, le prime 7 carte influenzano fin troppo l’andamento della partita. O almeno, questo è stata la mia impressione. A quel punto avevo il mazzo in mano e ancora due giorni per decidere cosa fare. Tornando a casa, ho appoggiato il mazzo vicino alle poche carte che mi sono rimaste di giocabili in Modern e, toccando la pila di carte, due di esse sono cadute. Quelle carte erano Ancestral Vision e Blood Moon. Mosso da un moto di nostalgia, ho perso due ore di sonno a montare una lista abbozzata di Blue Moon che potesse meglio fittare quello che era il mio approccio al gioco. La lista che ho montato era la seguente:

Blue Moon by Jimmy Caroli
Sideboard:

ndr.
Modern Top 8 – DZ Series – Reggio Emilia
Details
Main Deck: 60
Sideboard: 15

Molte scelte dettate più dalla bellezza e dalla ora tarda più che dalla giocabilità delle stesse carte. Dicisi quindi di listare anche questo mazzo, oltre ad Ad Nauseam, nell’eventualità di un cambio di idea repentino all’ultimo momento.

La domenica, come succede spesso in quei giorni, mi sveglio terribilmente tardi. Ringraziando il cielo, il nostro negozio non è un fulmine a livello di puntualità, quindi riesco ad arrivare sul luogo del torneo con un buon anticipo sulla reale tabella di marcia. Nel mentre ci raggiunge anche il nostro buon Adrian, che nei giorni precedenti aveva ampliamente discusso la sua scelta di giocare Bant Eldrazi al torneo, adducendo il fatto che il mazzo forse non era quello adatto a combattere il nostro meta locale, e quindi si era portato con sé il fido Jund (Foil, ndLegolax) con lista, anche lui prospettando un eventuale cambio di mazzo all’ultimo. A quel punto ho confidato le mie preoccupazioni ad Adrian: Ad Nauseam mi sembrava troppo dipendente dalle pescate, troppo fragile, facilmente aggirabile nonostante la sua forza, e avevo paura di perdere game non facendo niente e avendo zero possibilità di rientrare in partita partendo svantaggiati. Inoltre nel nostro negozio c’è una valanga di giocatori di Infect, non il match up migliore per Ad Nauseam.

Ad aggiungere a questo dato, abbiamo fatto un rapido check dei giocatori che si stavano iniziando a radunare. La maggior parte di loro erano volti che conosciamo molto bene, quindi ci era abbastanza semplice predire le scelte dei mazzi, che sembravano essere per la maggior parte mazzi non interattivi oppure che sarebbero morti da Blood Moon. La scelta sembrava molto più ovvia alla luce di tutti questi dati. E poi la rivelazione: mentre guardiamo la lista di Blue Moon che ho abbozzato, Adrian mi chiede perché non gioco Young Pyromancer. Gli dico che sostanzialmente non ho un mazzo strutturato per sfruttarlo, preferendo drop più consistenti come Pia and Kiran Nalaar oppure Batterskull, ma lui asserisce che in questo formato è necessario mettere pressione, forzare le giocare e cercare di chiudere il game il prima possibile una volta stabilizzato, cosa che (a suo dire) veniva ben impersonato da Young Pyromancer. A quel punto, anche se un po’ titubante, raccatto tre piromanti e aggiustiamo insieme la lista, che diventerà la seguente:

Blue Moon by Jimmy Caroli
Sideboard:

ndr.
Details
Main Deck: 60
Sideboard: 15

Deciso per questo cambio al volo, praticamente uccidendo due slot di side con la coppia delle meraviglie Batterskull e i genitori Nalaar, si parte tonici per il torneo. Purtroppo, essendo stato in concomitanza con la tappa di Milano, la nostra tappa ha avuto una partecipazione abbastanza esigua. Nonostante tutto, 26 players erano pronti per affrontarsi. Appesi i pairings, si parte.

Turno 1: Grixis Grishoalbrand

Al primo turno incontro un ragazzo che si è fatto qualche chilometro per venire a giocare con noi. Il primo game è sicuramente quello più criptico del lotto, in quanto passiamo diversi turni a fare draw-go e scambiarci qualche cantrip. Dopo che lui si è preso una cosa come 5 danni di fetch, decido di investire la combo Lightning BoltSnapcaster mageLightning Bolt sulla sua faccia, per vedere la reazione, che invece sembra non esistere. Si arriva a una certa in cui lui deve per forza andare in discard. La carta che scarta inaspettatamente si rivela essere Griselbrand. La mia reazione è stata più o meno la seguente:

image

La partita prende una piega completamente diversa, ma riesco lo stesso a portarla a casa grazie al beatdown di Snapcaster Mage e a un secondo, provvidenziale, Lightning Bolt. Nel secondo game riesco a giostrarmi meglio la partita avendo una conoscenza migliore del mazzo a cui mi trovo di fronte. Nonostante il primo Snapcaster Mage venga prontamente incenerito prima di fare troppi danni da un Izzet Charm, l’arrivo di uno Young Pyromancer mi permette di gestire al meglio la partita, counterando minacce e al tempo stesso impostando una race sempre crescente. La partita termina quando cerca di tirare un Through the Breach tappandosi out, per ricevere un Remand che pesca un Fulmine letale.
2-0

Turno 2: Bant Eldrazi (Adrian Barbieri)

Al secondo turno veniamo pairati e andiamo in streaming. Potete vedere le partite qui https://www.twitch.tv/bakanekostream/v/76815664 a partire dal minuto 60. Entrambe le partite decise da Blood Moon, come aveva auspicato il nostro buon finnico mentre si mescolavano i mazzi.
2-0

Turno 3: Elves (Andrea Girgenti)

La lista di Elves che gioca il nostro tanto odiato Girgio dalla chat di Twitch è veramente bellissima, piena di singleton che spostano tantissimo e di piccole chicche maindeck che possono ribaltare le partite. Inoltre il mazzo presenta una intrinseca resilienza a tutte le forme di mass removal, potendo facilmente rebuildare anche dopo un paio di wratte grazie al suo continuo motore di pesca e vantaggio carte, tra Chord of Calling e Collected Company. Il primo game però il mazzo mi regala una curva pressapoco imbattibile, piena di rimozioni e counter ben mirati, che culmina con un Batterskull in grado di chiudere i contro presto e in modo semplice e diretto. G2 faccio l’errore grossolano di tenere un mano non in grado di contrastare una veloce offensiva, essendo un turno in ritardo per cercare di tappare i buchi con un Mana Leak, morirò senza aver castato una rimozione prima di avere 5 mana. Il terzo game è quello più avvincente: in questo game mi ritroverò a fare Anger of the Gods, a flashbackarlo, a tirare una miriade di fulmini, Kozilek’s Return e anche qualche altra rimozione sparsa, ma la combinazione di Collected Company e tante giocate oculate da parte di Girgio lo metteranno comunque in una situazione di vantaggio. Si arriva a un punto in cui sono obbligato a rimuovere un Ezuri prima di ricevere un alpha strike potenziato che mi manderebbe su marte, il tutto cercando di sfornare paranti grazie a Young Piromancer. Una volta tolto il disturbo Ezuri, Young Pyromancer e poi Pia e Kiran riescono a rendere il board un posto abbastanza affollato per avere una buona resistenza ad eventuali minacce. Per chiudere i conti arriverà un Batterskull che ridarà fiato ai punti vita e chiuderà le porti a quei minuscoli omini verdi con le orecchie a punta.
2-1

klugTrovandomi come uno dei due soli giocatori a punteggio pieno, riesco tranquillamente a pattare i rimanenti due turni, concludendo la parte di svizzera come first seed. Partire per primo con un mazzo di controllo è quasi sempre un vantaggio a causa del field modern: normalmente avere una carta in più con un control è qualcosa di molto interessante, ma la natura del formato e dei counter che si giocano (mana leak, remand, Spell Snare) rende questo lusso spesso una trappola. Non riuscire a giocare il proprio counter perché si è indietro di un turno è sempre qualcosa di spiacevole, e le partite possono finire anche al secondo turno se l’avversario riesce a mettere in campo una minaccia non facilmente gestibile. Conclusasi la porzione di svizzera, andiamo a giocarci la Top8. Una Top8 che vede tantissimi archetipi diversi, tra cui:

– Blue Moon
– UWR Nahiri
– Esper Gifts
– Naya Burn
– RG Tron
– RG Aggro
– Elves
– Melira Company

Guardando gli standings, sono abbastanza fortunato da essere pairato contro uno dei match up meno problematici del lotto, ovvero Esper Gifts.

T8: Esper Gifts

Esper Gifts è un mazzo bellissimo. Ha praticamente tutti gli elementi del vero Magic: controllo board con sweeper e rimozioni, controllo pila con counter e rimbalzi, controllo mano con scarti e liliana, in più ha un motore incredibile come Gifts Ungiven per fare vantaggi stratosferici, oltre alla sempreverde combo di Unburial Rites e ciccione alla bisogna (Elesh Norn, Grande Cenobita, iona shield of emeria, Grave Titan e chi più ne ha più ne metta). Lo scotto da pagare per avere tutta questa bellezza però è abbastanza alto, in quanto il mazzo non è un fulmine nel giocare e nello stabilizzare le partite, seppur Lingering Souls e Liliana of the Veil abbiano aiutato molto in questo senso, e la manabase è incredibilmente fragile, tanto da auto perdere da una Blood Moon risolta al momento giusto. Il piano per il match up era quindi abbastanza lineare: risolvere Blood Moon e proteggerla dai vari effetti in stile Disenchant. Il primo game è abbastanza semplice in questo senso: baito una Blood Moon a turno 3 avendo la seconda scryata in cima al mazzo, che viene prontamente counterata. Con me tappato l’oppo risolve nel suo turno una Lingering Souls che lo fa tappare out. Aquel punto stappo, pesco la seconda Blood Moon e chiudo la partita sul colpo. In G2 invece devo prima gestire una pianura base, trasformandola in isola grazie a Spreading Seas, per poi appoggiare una Blood Moon doppio coperta e chiudere la partita con doppio Batterskull in campo che fa race al suo Batterskull singolo.
2-0

T4: Naya Burn

Se il primo scoglio della Top8 era qualcosa di facilmente arginabile, qui invece siamo di fronte a un match up che definire ostico è un eufemismo: Burn, in qualsiasi sua incarnazione, è un match up sempre particolare e molto complesso per un controllo blu rosso che non ha vere forme di lifegain se non quella virtuale dei counter e quella effettiva di Batterskull, comunque una carta molto fragile, soprattutto post side. Purtroppo il piano di Batterskull è il migliore del lotto per riuscire a gestire le minacce, anche se bisogna riuscire a sopravvivere prima di buttare in campo a occhi chiuso l’artefatto e sperare di stapparci. Il primo game è il classico game di Burn: tengo una mano piena di counter agili e povera di rimozioni, il mio oppo pesca la metà del mazzo con le gambe e mi demolisce avendo ancora abbastanza botti in mano per uccidermi un’altra volta. In G2 il mio oppo tiene una mano a mono landa che diventa prontamente un’isola, dandomi abbastanza tempo per uccidere le sue bestie e appoggiare prima Pia e Kiran e poi un Batterksull che riesce a darmi respiro e a portare a casa la partita. La terza partita è ancora una volta decisa dal mana denial: in questo caso riesco a prendere tempo grazie a botti su creature e Mana Leak su botti fastidiosi come Boros Charm, mentre un paio di Spreading Seas distruggono la mana base avversaria costituita da 3 terre. Riesco quindi a mettere in campo un Batterskull e poi a chiudere la partita, nonostante le resistenze e i vari botti tirati in faccia.

T2: UWR Nahiri

La finale è stata messa in streaming ed è stata la partita più bella che ho disputato nella giornata, contro un ottimo giocatore, in cui abbiamo fatto tre belle partite tirate giocando un buon Magic. Purtroppo nella terza partita faccio un errore di valutazione di cui pagherò le conseguenze nel turno successivo, perdendo la partita. Nonostante questo, la partita è stata molto bella e perdere un game cosi non ti lascia mai l’amaro in bocca. Andrà meglio la prossima volta.

Considerazioni finali

jimmy caroli_2015Il mazzo che ho giocato era parecchio subottimale, soprattutto per quanto riguarda la side, non ben definita e abbastanza approssimativa, con scelte discutibili e slot un po’ troppo champagne. Tuttavia la scelta del mazzo in sé mi è sembrata azzeccata per quello che concerneva il field di gioco predetto (seppur limitato), trovando effettivamente solo mazzi che morivano da Blood Moon oppure molto limitati nelle interazioni di gioco. Posso dire che Blue Moon, tunato appositamente per un meta preciso, resta comunque un ottimo contendente per fare bene in questo formato, che si sta sempre più polarizzando verso mazzi poco interattivi oppure che presentano mana base non del tutto stabili. Il problema vero è che Nahiri è una soluzione a Blood Moon che viene maindeckata in molteplici copie, depotenziando effettivamente il piano luna contro quei mazzi che storicamente venivano appiedati dall’incantesimo (come UWR ad esempio). Se UWR Nahiri continuerà ad essere un mazzo molto giocato, forse la scelta migliore sarebbe quella di giocare un maggior numero di Blood Moon al posto delle canoniche due, in modo da avere più out al Planeswalker. Altra idea sarebbe quella di aumentare gli Spreading Seas, al fine di eliminare le pianure base prima di giocare Blood Moon. Entrambi i piani sembrano buoni sulla carta. Detto questo, sono fermamente convinto che Blue Moon sia ancora un mazzo da tenere in considerazione quando si gioca Modern, e non un outsider come i numeri odierni ci fanno sospettare.

Spero che questa digressione su un mazzo vecchio che continua ad essere vecchio ma che pian piano si aggiorna non vi abbia annoiato, nel qual caso chiedo scusa per avervi rubato tempo.

Detto questo, in bocca al lupo per tutti i vostri prossimi tornei,
alla prossima,
Jimmy

8 Comments

  1. asdrubalessan

    Blue Moon è sempre stato un mazzo molto fetente. Ma credo che ormai sia stato surclassato da Uwr e Grixis in tutti i sensi.

    Poi magari se farà risultato in un torneo più grande di 26 giocatori felice di tenerlo in considerazione

  2. lorenzo

    buon articolo come sempre. onestamente penso che nonostante blood moon sia una carta forte contro uwr, non è più gg come una volta grazie a nahiri. P.S. se non ricordo male il +1 di jace non ha effetto sull’angelo quindi sarebbero stati 5 i danni al planeswalker(ho visto che nella finale ne parlavate)

  3. jhacky

    [quote name=”asdrubalessan”]Blue Moon è sempre stato un mazzo molto fetente. Ma credo che ormai sia stato surclassato da Uwr e Grixis in tutti i sensi.

    Poi magari se farà risultato in un torneo più grande di 26 giocatori felice di tenerlo in considerazione[/quote]
    ha fatto risultato al dz da 185 players a MI. lista molto diversa però
    comunque mazzo invisibile, 1% del meta e poco performante

  4. Thomas

    [quote name=”asdrubalessan”]Blue Moon è sempre stato un mazzo molto fetente. Ma credo che ormai sia stato surclassato da Uwr e Grixis in tutti i sensi.

    Poi magari se farà risultato in un torneo più grande di 26 giocatori felice di tenerlo in considerazione[/quote]
    Secondo posto al DZ series di Milano, ti basta?

  5. Zagart

    Articolo davvero ben scritto, complimenti per il risultato!

  6. mikykeyboard

    Articolo molto simpatico 😆

    Sarei curioso di leggerne uno anche dal player del dz di milano, è stato pubblicato in qualche forum? Il player l’ho già risentito.

    Ottima l’idea dei piromanti secondo me anche se workano male con anger che serve

  7. Mattia

    Sì però non puoi non fare il report della partita più importante (e da quanto hai detto anche la più bella della giornata) solo perché l’hai persa 😆

  8. gobart

    [quote name=”MattMarked”]Sì però non puoi non fare il report della partita più importante (e da quanto hai detto anche la più bella della giornata) solo perché l’hai persa :lol:[/quote]
    OWNED 😀

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