Abbiamo i primi dati per lo standard post rotazione e Mono Rosso si configura come uno degli archetipi tutto sommato solidi presenti nel formato. Se pensavate che l’uscita di Fulmine significava la morte del mazzo, beh, sembra che vi stavate sbagliando. La strategia è la solita, cioè ottimizzare tutte le carte del mazzo per massimizzare il damage/card ratio di ogni singola carta (ovvero dovete preoccuparvi di mandare da 20 a 0 il vostro opponent avendo a disposizione N carte).
Il pool di carte può variare, ma alla fine le decisioni più importanti da fare sono sulla curva (Un po’ più lenta ma con i Koth che danno più benzina in late game oppure più veloce e orientata alle spell e ai drop bassi) e se vogliamo mettere molto hate contro gli X/1 oppure no. In ogni caso, ci sono delle spell fisse nel repertorio, come lo Shrine che, nonostante l’artifact hate nel formato, riesce ad essere la carta dal più alto rapporto danno-per-carta nel mazzo ed è praticamente una win condition, oppure Brimstone Volley, che nella maggior parte dei casi porterà a segno 5 danni, in particolare con i Furnace Scamp, giocati nella seconda lista. Poi possiamo anche parlare dei lavamanti e delle fenici (riutilizzabili) e il reparto creature (oxid ridge, vampiro a costo R, Stormblood Berserker che è un 3/3 cc2 difficilmente bloccabile). Il resto, come ho detto prima, dipende da una configurazione più anti-aggro (2×1) o anti-control (esplosività).
In conclusione, Mono Rosso si configura come al solito come un mazzo facile da giocare e perlopiù adatto a metagame incerti/imprevedibili. Il solito punto negativo è che bisogna essere molto ferrati a combattere le risposte nella side nel caso appunto se lo aspettino tutti (Timely Reinforcements e Flashfreeze citabili tra le vecchie, Tree of Redemption che sta prendendo piede tra le nuove). Fare un’intera svizzera prendendo pesci in faccia da UWx non sempre risulta piacevole, anche se la prima avete ottime possibilità di vincerla e nemmeno nella seconda si sta poi così male, è solo che in un field pieno di bianco solitamente si preferisce passare a qualche altro mazzo.