intro magic attitudeArticolo di Umbert710
Quante volte perdete una partita a causa di errori dovuti alla “fretta del momento”, magari dovuta alla paura di finire ai turni? Oppure perdete una partita perchè valutate male un board, piegate una creatura di troppo e al turno dopo l’avversario piega a 90° voi? O ancora, quante volte attribuite l’esito di una partita alla vostra sfiga o alla fortuna del vostro avversario? Quelle che andrò ad illustrare sono probabilmente banalità per un giocatore esperto, ma per un giocatore acerbo spero rappresentino delle linee guida per avere l’ “attitudine mentale” necessaria a migliorare il più possibile il proprio gioco in un ambiente competitivo.

Ancora prima di affrontare dettagli tecnici prettamente inerenti al gioco mi sento di indicare il primo traguardo che bisogna raggiungere per essere competitivi e giocare al meglio: la calma e concentrazione.

Probabilmente risponderete a questo punto “Beh sto giocando a figurine, mica lotto per la mia vita, grazie al cavolo che sono calmo”. Non sempre è vero. Capita spesso di fare errori dovuti alla fretta di fare una giocata forte in quel momento, ma non nel lungo periodo di una partita. Un esempio classico è l’over-estensione nel board di un mazzo aggro vs control, che consente di fare più danni nel breve periodo ma porta a una facile sconfitta in caso di wrattha.

karmic guideHo visto perdere e ho perso più di una partita semplicemente perchè non sono stato calmo e concentrato in situazioni dove sarebbe stato necessario esserlo, magari sbagliando dei blocchi, o degli attacchi, o semplicemente tiltando perchè la posta in palio era alta e la paura di perdere ha sovrastato la voglia di vincere. Ecco, questo è molto importante, credo che in un torneo dove siamo in lizza per un premio interessante (sia esso un ptq, un gp trial o un win-a-box, ma anche il game day perchè l’art di quei tappetini è fantastica) sia fondamentale giocare ogni partita come se fosse una cosa a se stante.

A tutti è capitato di partire 4-0 in un evento e chiudere 4-3, perdendo la top, magari bestemmiando la sfiga o se stessi per determinati errori dovuti alla leggerezza in alcune partite, o al contrario perdere le prime 2 e lasciarsi influenzare dall’esito di queste nel resto del torneo giocando demotivati e deconcentrati. La vittoria e la sconfitta sono sentimenti ubriacanti, in grado di influenzare la vostra attitudine mentale al gioco.

Non lasciate che accada. Qualunque sia il vostro score, l’unico modo per migliorare è approcciare ogni singola partita come una a se stante.Giocando liberi dal condizionamento delle partite precedenti riuscirete a capire i vostri errori e i vostri meriti in ogni singolo game, questa strategia vi permetterà inoltre di migliorare molto rapidamente perchè i giocatori forti non sono quelli che giocano da molto tempo, ma quelli che imparano dai propri errori.

Finkel dice che “Non esistono diverse giocate in una determinata situazione, ne esiste una sola che è la più forte di tutte”, arrivare al tavolo calmi e concentrati senza strascichi dai turni precedenti è sicuramente il modo migliore per arrivare alla scelta migliore possibile e strappare game che a uno sguardo superficiale sembrano compromessi. Ricordate sempre che sia il FNM che un PT si vincono un game alla volta, e un buon approccio mentale a ogni singolo game è spesso quello che fa la differenza in tornei da tanti turni.

Ho parlato quindi delle prime due qualità fondamentali che un giocatore nuovo dovrebbe arrivare a possedere per fare un buon risultato a un torneo. Ora, sperando di non avervi tediato con la parte “karmica” dell’articolo, passiamo a quelle che secondo me sono caratteristiche tecniche fondamentali che bisogna imparare a padroneggiare quando si gioca a Magic!

La visione di gioco. Proprio come nel calcio, in magic avere una buona visione di gioco è una qualità che distingue il top player dal giocatore medio, ed è una delle caratteristiche tecniche di un giocatore più difficili da raggiungere. Personalmente divido la visione di gioco in 3 sottocategorie: Analisi del board (ciò che vedo), l’analisi della mano dell’avversario (ciò che credo), l’analisi della partita in prospettiva futura (ciò che farò in funzione di ciò che vedo e di ciò che credo).

Ovviamente la prima sottocategoria è la più facile da possedere, se si gioca calmi e concentrati e si conosce bene il meta è facile avere sotto controllo tutte le interazioni presenti sul board, ma già lasciarsi sfuggire informazioni sui cimiteri quando si gioca vs mazzi che interagiscono col grave può portare allo sviluppo di situazioni svantaggiose che sarebbero potute essere prevenute.

La difficoltà, e secondo me anche la caratteristica distintiva del giocatore forte, è la capacità di analizzare il board in limited. Faccio una piccola premessa: Magic è un gioco dove il maggior vantaggio sul piano del gioco non prettamente “materiale” sono le informazioni. Tralasciando la skill (che è in gran parte dovuta alla capacità di interpretare correttamente queste informazioni), la fortuna e la sfortuna, le informazioni che ci pervengono dalle giocate del nostro avversario sono la nostra prima risorsa per interpretare correttamente una partita e impostare un gameplan che ci porti alla vittoria.

Riallacciandomi al discorso iniziale, in limited si gioca sempre contro mazzi diversi, le informazioni sono molte meno che in costruito ed è molto più difficile avere ben chiaro in ogni secondo le interazioni di tutti i pezzi presenti sul board. Per allenare quindi il vostro cervello a visualizzare correttamente e con completezza il board, mi sento di consigliarvi di giocare molto limited, garantisco che a parte gi scogli iniziali la vostra capacità di lettura del gioco migliorerà notevolmente!

Passiamo dunque alla seconda sottocategoria, l’analisi della mano dell’avversario! A meno che non giochiate mazzi con molti scarti difficilmente saprete con esattezza tutte le carte che ha in mano il vostro avversario in ogni momento.Una attenta analisi del board (compreso mana open, cimitero e numero di carte in mano dell’oppo)una conoscenza basilare del meta (in un torneo non si va da nessuna parte se non si conosce cosa ci si può trovare ad affrontare) e una corretta lettura delle informazioni che provengono dalle giocate dell’oppo permettono di ovviare a questo gap di conoscenza, consentendovi di giocare attorno alle minacce altrui e di distribuire adeguatamente le vostre risorse. Fondamentalmente di impostare il vostro gameplan. Vi ricorda qualcosa? Siamo arrivati al terzo componente della “visione di gioco”!

Ora, stiamo affrontando la nostra partita di Legacy calmi e concentrati, la situazione sul board ci è chiara, quello Sciamano Letalmago dell’oppo è un bel fastidio, in più il nostro avversario presenta un mana blu open e una fetch.Noi abbiamo tre mana open, un Delver of secrets che di flipparsi manco per l’anima del cavolo e una Vendilion Clique in mano. Il nostro avversario continua a ridere di noi per il nostro Delver che non flippa e non può attaccare a causa del body dello sciamano.

brainstorm big bang theoryOra, un delver che non flippa, in quanto elemento aleatorio e completamente fuori dal nostro controllo, può innervosirci e deconcentrarci portandoci a fare la nostra vendilion in draw step dell’avversario.La nostra analisi del board però dovrebbe concentrarsi sul fatto che l’avversario ha un mana open e una fetch, tendenzialmente segnali di Brainstorm in arrivo, che renderebbe nullo l’effetto della nostra vendilion!

Una attenta lettura del board e della mano ci portano a comprendere che il nostro avversario ha probabilmente una brainstorm in mano, la giocata migliore a questo punto è vendilion in risposta alla fetchata post brainstorm in modo da fare un sicuro vantaggio togliendo all’avversario una carta utile e facendogli al contempo pescare una carta probabilmente inutile che avrebbe mischiato nel mazzo.

Ora, l’esempio è un po’ forzato (tratto comunque da una situazione realmente accadutami), ma credo renda l’idea di cosa voglia dire sfruttare le informazioni forniteci dalle giocate dell’oppo e di come eventi casuali a nostro svantaggio non debbano influire sulla nostra capacità di fare la scelta giusta al momento giusto nell’impostazione del nostro piano.

Una accorta visione prospettica del game, vi sorprenderà probabilmente, è più importante nei giocatori di aggro che in quelli di controllo. Non me ne vogliano i giocatori di controllo, tipologia di mazzo che richiede altri tipi di qualità che descriverò meglio nei prossimi articoli, ma l’archetipo “controllo” in linea di massima può permettersi una maggiore approssimazione(maggiore approssimazione non uguale a giocare male) nella lettura di un game in quanto dotato di spell che mediamente in partite avanzate vincono da sole (Sphinx revelation, Entreat the angels, Baneslayer angel, Jace, the mind scuptor) mentre i giocatori di aggro, per esprimere al meglio le qualità del loro mazzo devono possedere una visione prospettica estremamente affinata in quanto da li a tre turni potrebbero avere perso la partita.

Vi ho già fatto l’esempio dell’over-estensione? Il buon giocatore di aggro imposta il game fin dal primo turno con ogni singola giocata, valutando attentamente le scelte da fare in funzione di una vittoria che in condizioni ottimali deve arrivare nell’arco di 4-5 turni.Mica semplice.

Per oggi cari lettori è tutto, spero di avervi fatto un omaggio gradito che vi sia utile per migliorare il più possibile in questo gioco che tanto ci fa divertire e penare. Vi lascio una piccola anticipazione sui prossimi articoli, dove intendo partire sempre da un argomento “karmico” per poi sfociare nel tecnico, trattando temi a mio vedere molto interessanti come il mulligan e il calcolo della race!

Buone figurine a tutti e che il dio del mana sia con voi, ma non troppo!

Umbert710

16 Comments

  1. Pandante

    Articolo interessante, ho apprezzato la parte tecnica.
    Era ora che qualcuno analizzasse la componente umana di Magic…troppe partite sono compromesse dall’emotività!

  2. Lorenzo25

    ottimo articolo. Però credo che anche i giocatori di controllo debbano “impostare il game fin dal primo turno con ogni singola giocata, valutando attentamente le scelte da fare in funzione di una vittoria che” può arrivare solo se si sopravvive ai primi 4-5 turni. Nel senso che non serve a niente avere carte che vincono da sole in late game se non ci si arriva prestando la massima attenzione ai primi turni,specialmente contro aggro.

  3. Jimmy

    [quote name=”Lorenzo25″]ottimo articolo. Però credo che anche i giocatori di controllo debbano “impostare il game fin dal primo turno con ogni singola giocata, valutando attentamente le scelte da fare in funzione di una vittoria che” può arrivare solo se si sopravvive ai primi 4-5 turni. Nel senso che non serve a niente avere carte che vincono da sole in late game se non ci si arriva prestando la massima attenzione ai primi turni,specialmente contro aggro.[/quote]

    Non è necessariamente vero. Sotto che assunzioni dici che il giocatore di controllo deve “sopravvivere i primi 4-5 turni”?. Dipende sempre dall’avversario. Ma ad ogni modo dipende tanto dalla mano iniziale.
    Però penso che il concetto che viene espresso sia quello che aggro è molto più dipendente dalla mano iniziale piuttosto che controllo. E controllo permette anche di fare errori durante la partita e porvi rimedio, cosa che gli aggro invece non possono fare: basta sbagliare un attacco o un bloccaggio e si manda la partita alle ortiche facile facile.

  4. Lorenzo25

    [quote name=”Jimmy”]Non è necessariamente vero. Sotto che assunzioni dici che il giocatore di controllo deve “sopravvivere i primi 4-5 turni”?. Dipende sempre dall’avversario. Ma ad ogni modo dipende tanto dalla mano iniziale.
    Però penso che il concetto che viene espresso sia quello che aggro è molto più dipendente dalla mano iniziale piuttosto che controllo. E controllo permette anche di fare errori durante la partita e porvi rimedio, cosa che gli aggro invece non possono fare: basta sbagliare un attacco o un bloccaggio e si manda la partita alle ortiche facile facile.[/quote]

    Se mi dici che aggro non può sbagliare e controllo si, allora non hai capito cosa intendevo.

  5. Sig. Mike

    [quote name=”Lorenzo25″]Se mi dici che aggro non può sbagliare e controllo si, allora non hai capito cosa intendevo.[/quote]
    O forse non ti sei spiegato in modo che il tuo pensiero fosse meglio comprensibile : Che dici, ci riproviamo?
    Comunque è ovvio che gli errori, sia da una parte che dall’altra, si pagano. Ma tendenzialmente un mazzo control (o mid-range) ha più carte per fare vantaggio dopo i primissimi turni di gioco e quindi ha molte più possibilità di rimediare ai propri errori.

  6. King Kong

    Ottimo articolo!complimenti!

  7. lightpollo

    articolo fresco e necessario a tutti!
    aspetto le prossime puntate!!

  8. Hellequin

    Articolo interessante.

  9. Fulvio

    Un ottimo articolo. Hai ragione: la attiudine mentale conta in Magic quanto il mazzo stesso. Io stesso più volte nei tornei mi sono trovato nervoso, ansioso di vincere, non riuscivo a capire le strategie avversarie, rimanevo vittima di bluff. Questo articolo mi ha aperto gli oc cchi su cosa devo davvero lavorare: il gameplan e il mio stato mentale durante i tornei. E con l’avvicinarsi del Prerelease e del Release, dovrò sfoderare tutta la mia lucidità mentale. Almeno sono dei Limited, così parto avvantaggiato stando all’articolo. Aspetto il seguito! ^^

  10. Mario G.

    Probabilmente l’articolo meglio scritto che io abbia mai letto…

  11. Azorius

    la situazione descritta ha del ridicolo: mazzo a base blu con 1 carta in mano (quali colori giochi? quante carte ha in mano l’oppo? i pv? cimiteri in quale stato?). Mi dispiace ma io quella venda non la tiro MAI come carta offensiva anche perchè se l’oppo ha una posizione di vantaggio e tira una branza ha SPRECATO una branza visto che 5 carte vs una è già un vantaggio di suo e la mia attenzione deve andare su altre cose (per esempio sul perchè ho una carta in mano… indice di 1) tante scelte sbagliate nei precedenti turni come counterwar a caso oppure 2) l’hand disruption della madonna complice di un mancato mulligan magari dipendente dalla tipologia di control che sto giocando). Ora, preoccuparsi della mano dell’oppo con tante carte quando siamo già sotto sul board non ha senso: prima si tira uno sweeper o si risolve il board POI si tira venda in draw phase per ribaltare -si spera- la partita…

  12. Garindan

    Complimenti, ottimo articolo!

    [quote name=”Azorius”]la situazione descritta ha del ridicolo: […] Ora, preoccuparsi della mano dell’oppo con tante carte quando siamo già sotto sul board non ha senso: prima si tira uno sweeper o si risolve il board POI si tira venda in draw phase per ribaltare -si spera- la partita…[/quote]
    Se leggi bene ha scritto:
    [quote name=”Umbert710″]l’esempio è un po’ forzato (tratto comunque da una situazione realmente accadutami)[/quote]
    Chiaramente per analizzare la situazione più nel dettaglio e valutare statisticamente quale possa essere la giocata migliore da fare sarebbe stato necessario mezzo articolo, mentre è stata volutamente proposta una ‘bozza’
    Premetto che non gioco Legacy e non sono una cima, ma faccio notare che di fronte a un avversario che post-brainstorm ha JTMS + removal a caso (cosa non così improbabile valutando il numero medio di jace e removal nei mazzi a base blu) la giocata di Umbert710 – Vendilion in risposta alla sfetchata post-Brainstorm – leva il Jace regalando una morchia che stava per essere rimescolata all’avversario, permettendo di continuare la partita, mentre la tua giocata ti porta in posizione di nettissimo svantaggio (Jace + DRS + removal, contro Vendilion da flashare + Delver non flippato) e di fatto se Delver non flippa questo turno / non topdecki removal per Jace / l’avversario vede una risposta la partita è praticamente finita.

  13. Gamera

    Ma soprattutto…. dove sta scritto che ha solo vendillion in mano? O_o

  14. Drunkbert

    Ciao a tutti ragazzi,per prima cosa vi ringrazio sia per i complimenti che per le critiche:sono assolutamente necessarie a migliorare la qualità del contenuto degli articoli!
    Dunque, vorrei rispondere ad Azorius.
    La situazione descritta so che è un po’ forzata (mica l’ho scritto per pararmi le chiappe),ma non vedo un board di quel tipo,al 4′-5′ turno come un board eccessivamente incredibile,immagina una partita tra Team America e Canadian.
    Non credo di aver scritto da nessuna parte che Cricca sia l’unica carta in mano,semplicemente volevo focalizzarmi su una particolare giocata in una situazione inerente al tema dell’articolo.
    In ogni caso,se delver in questa situazione flippa io entro in race,l’unica cosa che può veramente incasinarmi i piani è un tourach o una Liliana,o decay,che però se non sono in gioco,probabilmente sono nella mano dell’oppo.
    Ora,vendilion è una carta fortissima che spesso viene usata al 10% del potenziale.
    In questo caso,se l’oppo fa Branza per cercare risposta alle mie carte in mano,o semplicemente per rimuovere il delver,io faccio vantaggio sia dal punto di vista delle informazioni(gli guardo la mano) che della qualità (gli faccio pescare una morchia) e se delver flippa al turno dopo ho 6 danni volanti a terra.
    Secondo me sbagli a inquadrarla come una giocata offensiva,quando è meramente una giocata destinata a far vantaggio!
    Mi dilungherei oltre a spiegare dettagliatamente la situazione,e spiegare perché molto spesso quella vendilion viene tirata alla cieca,ma ora non ho il tempo,mi dispiace.
    Se vuoi rispondermi sarò lieto di continuare il dibattito 😉

  15. Matteo

    [quote]A tutti è capitato di partire 4-0 in un evento e chiudere 4-3[/quote]e qui mi risento un bordello xD ahaha bell articolo btw ^_^

  16. Elio

    Ho pensato a questo articolo dopo la pre di ieri sera. 1-1 e terza partita sul l’uno pari ( erano circa le 2:30 di notte dopo una giornata iniziata troppo presto). L’oppo mi ruba il bloccante e attacca con tutto, 16 danni in faccia. Prendo e solo dopo guardo la mia mano con nebbia.

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