sondaggissimo2Articolo di Jimmy “Jtk88” Caroli

SONDAGGISSIMO™: La spirale dell’imbruttimento: Come gestire le sconfitte in torneo

Bentornati alla seconda edizione di questa nuovissima rubrica di Metagame.it a cura del sottoscritto. Per prima cosa vorrei ringraziarvi tutti per l’enorme partecipazione che avete dimostrato con il pilot della rubrica, che ha ricevuto tantissime risposte, molte di più di quelle che mi potevo immaginare anche nelle mie più rosee aspettative. Davvero, grazie mille a tutti voi, spero che questo andamento non sia solo un fuoco di paglia ma che si continui con questo ritmo (il primo SONDAGGISSIMO™ ha avuto più di 1300 risposte. Sensazionale, grazie davvero).

Passata la fase dei doverosi ringraziamenti, veniamo alle regole base, in continuo aggiornamento, di questa seguitissima™ rubrica:

  • ad ogni SONDAGGISSIMO™ avrete a disposizione 4 opzioni
  • una di queste 4 opzioni sarà la seconda classificata nel precedente SONDAGGISSIMO™
  • altre tre nuove opzioni verranno proposte ad ogni nuova edizione
  • le 2 opzioni che hanno ricevuto meno voti non saranno dimenticate
  • la chiusura delle votazioni sarà fissata al mercoledì successivo alla pubblicazione

Bene, detto questo veniamo a noi. Con la mirabolante cifra del 42% e con più di 540 voti, vince il primo SONDAGGISSIMO™un argomento che mi preme moltissimo trattare su queste pagine, ovvero il “burnout” da risultati negativi in torneo, che ho definito “imbruttimento” nelle scelte.

Di cosa stiamo parlando?

Praticamente definiamo “burnout” quella sensazione che si ha di sconforto e di impotenza quando si inizia una striscia di sconfitte in torneo, siano essi tornei chiusi già al secondo turno (il classico 0-2 drop), siano esse sconfitte in turni decisivi (la classica “win and in” per la top8) o anche solo sconfitte costanti che possono andare ad incrinare il morale personale, fino ad avere un completo tracollo emotivo.

Descritto cosi sembra una situazione molto tragica che solo “chi ci crede davvero” (ovvero solo quelli che giocano per vincere e che mirano sempre alla miglior posizione in classifica) possono sperimentare, ma vi assicuro che chiunque è alla mercè di questo stato d’animo. Chissà quanti di voi hanno imprecato (o bestemmiato) per quel topdeck mancato, quanti si sono imbruttiti dopo l’ennesima “sculata” del vostro avversario, e quanti hanno ribaltato il tavolo dopo aver trovato per la terza volta di fila un match up negativo in torneo, magari al terzo turno. Sono tutte cose che, bene o male, chi in maniera più leggera chi in maniera più marcata, tutti abbiamo sperimentato.

Non è mai bello perdere la topdeck e, inevitabilmente, il turno successivo del torneo inizia con l’amaro in bocca. Questo amaro si ripercuote poi, involontariamente, sull’esito del turno che stiamo giocando, magari portandoci a commettere errori durante la nostra partita, a fare considerazioni sbagliate sullo stato del gioco, anche magari solo sbagliando un banalissimo conto matematico sulla combat. E questo va ad accumularsi allo stato d’animo già plumbeo. Gli errori iniziano ad accumularsi, la rabbia e lo sconforto iniziano a farla da padrone e, magari anche a distanza di giorni, l’umore non cambia e la situazione si ripete al torneo successivo.

Tutto questo è classificabile come “imbruttimento” o, con il termine tecnico di “burnout” come precedentemente detto. Sono sicuro che la maggior parte di voi riesce a immedesimarsi con questo sentimento, nonostante magari non abbia mai avuto il coraggio di dirlo a qualcuno o di esporlo agli amici. Gli effetti del burnout sono molteplici, e si ripercuotono non solo sul gioco stesso e sulla sua qualità, ma anche sul rapporto che avete con i vostri amici e/o colleghi di uscite magiche.

Parlo per esperienza personale: fare una macchinata per andare a giocare a un evento e portarsi dietro nella compagnia un amico in burnout è qualcosa che nessuno vuole sperimentare. In primis perchè non è bello vedere un amico in questa situazione, secondariamente perché si porterà dietro un’aura (potentissima) di negatività. Il suo stato lo porterà ad avere in schifo ogni cosa inerente al gioco: il formato sarà terribile, le persone che lo giocano saranno terribili, la vita farà schifo e cosi via. Praticamente un emo convertito al mondo delle figurine. Che però, dato che farà tutto schifo, deciderà di giocare un mazzo super brutto e che non lascerà spazio all’interazione oppure al bel gioco, salvo poi lamentarsene ad ogni turno e ad ogni situazione di precarietà (vedasi: il topdeck).

Ora, dopo aver dipinto la frustrazione in tema figurine, vi starete chiedendo: esiste uno o più modi per liberarsi da questa situazione, o anche evitarla direttamente in toto?

Esistono diversi modi per alleviare la sofferenza da burnout e per cercare di evitare di incappare in esso. Purtroppo, tutti i modi che verranno descritti sono molto filosofici, non esiste un vero e proprio codice da seguire per evitare di incazzarsi con il mondo e con il gioco perchè si è perso in quello o quell’altro modo strambo. Bisogna solo cercare di diventare mano a mano sempre più Zen, e lo si può fare solo con una mentalità abbastanza ricettiva e seguendo dei piccoli consigli che qui vi elencherò.

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1) Ricordatevi che spesso e volentieri, se perdete un game è solo a causa vostra

Una delle regole più brutali di questo gioco, se non LA più brutale e onesta del lotto. Se ad ogni partita che perdete vi fermate un attimo non solo sugli ultimi turni che avete giocato, ma su tutto l’andamento della partita, vi accorgerete spesso e volentieri che avrete commesso qualche piccolo errore di valutazione qua e la che, sommato l’uno all’altro, vi faranno vedere una partita diversa da quella che magari raccontereste ai vostri amici a caldo appena finito il game. Magari quel topdeck finale del vostro avversario poteva essere impedito (chiudendo un turno prima ad esempio); magari avreste potuto giocarci attorno; forse quella mano non era un buon keep ma andava mulligata; se impostavo una race più aggressiva girando più bestie forse l’esito sarebbe stato diverso; forse quella spell non andava counterata; magari se avessi gestito meglio le mie rimozioni sarei riuscito a chiudere la partita, e così via. Se inizierete a ragionare in questa ottica, senza per forza dare la colpa della vostra sconfitta alla sfortuna, o al topdeck dell’avversario, o alle quattro terre che avete pescato in fila, potrete cercare di migliorare piano piano il rapporto che avete con le sconfitte, prendendole come incentivi a migliorare piuttosto che pesi da portarsi sulle spalle. Ad ogni partita, che abbiate vinto o perso, fermatevi e pensate alle scelte che avete fatto. Vedrete che qualcosa uscirà.

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2) Ogni partita è indipendente dalle altre

Forse qualcuno ve lo avrà già detto, ma durante un torneo con svizzera da X turni, l’esito di ogni singolo turno è indipendente dal turno precedente. Questo significa che siete solo voi, con il vostro settaggio mentale, che potete andare a migliorare o peggiorare l’esito delle vostre partite. Un consiglio che mi sento di darvi è quello di affrontare un turno alla volta il torneo, come se il turno che steste giocando fosse sempre il primo, a cuor leggero. Che sia il turno per entrare in Top8, che sia la finale di un torneo, che sia il turno successivo a una brutta sconfitta, dovete scrollarvi di dosso le sensazioni e le frustrazioni o gioie del turno precedente e ripartite da zero ogni volta. Arrivare galvanizzati da una vittoria vi potrebbe far commettere degli errori grossolani nella partita, poiché avete un mindset votato alla vittoria, laddove arrivare al turno in stato depresso/incazzoso a causa di un match up sfavorevole vi può indurre ad essere troppo cauti, ad avere paura di perdere nuovamente, a giocare male o attorno a cose che non esistono e cosi via. Trattate ogni turno a se stante. Questo mi rendo conto essere molto difficile come insegnamento, soprattutto perchè è facilissimo farsi influenzare dai risultati precedenti. Cercare di rimanere calmi e pacati sempre, il vostro gioco ne gioverà e anche la vostra salute (nella maggior parte dei casi).

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3) La pressione non esiste

Esatto. La pressione non esiste. Come viene descritto molto bene in questo articolo su Channel Fireball, che vi consiglio caldamente di leggere (http://www.channelfireball.com/articles/how-to-play-without-feeling-pressure/) la pressione è solo uno stato mentale che voi stessi vi imponete. Vi mettete ansia da soli perchè pensate che dovete per forza vincere questo round per fare Top8. Oppure iniziate un torneo con la pressione psicologica di dover fare bene perchè lo scorso torneo avete vinto e allora vi volete riconfermare. La verità è che siete voi stessi a crearvi delle aspettative, e siete sempre voi che vi ponete dei paletti psicologici per cercare di arrivare a rispettare le aspettative che vi siete posti. Giocare in questo modo è snervante, è opprimente e soprattutto, nel caso non riusciate a rispettare quelli che erano i vostri obiettivi, vi farà ottenere tutto quello che non volevate, ovvero il burnout. Laddove è motivante porsi degli obiettivi, è allo stesso modo inutile imporsi degli obiettivi minimi. Se gestirete ogni partita con il massimo della concentrazione, se giocherete per le vostre out, se cercherete di rimanere sempre calmi e attenti allo sviluppo del gioco, e sarete bravi nel leggere l’andamento dello stesso, vedrete che i risultati arriveranno. Se invece cercherete di forzarli, magari impuntandovi su certe giocate, qualcosa si incrinerà, e probabilmente non otterrete quello che stavate tanto anelando.

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4) Giocate sempre tutte le vostre out

Potrà capitare una serie di match up negativi in torneo. Magari siete in quel bracket che stanno a X vinte e una persa, e perdere la seconda può compromettere una vostra eventuale Top8 a una Top16, e finite pairati contro un match up negativo. In questa situazione siete davanti a due scelte: farsi prendere dallo sconforto e accettare di aver perso ancora prima di disputare le partite, oppure cercare di giocare con tutte le proprie out e vedere come va a finire la partita. Perchè, in fin dei conti, anche se un match up è 70-30, quel 30% di vittoria sarà anche labile, ma esiste, quindi non datevi per vinti fin da subito. Il fatto che un match up abbia un chiaro favorito non significa che quel favorito debba per forza vincere ogni singolo game, no? Cercate di giocare il match up alla meglio che potete, non deprimetevi subito e cercate di rimanere sempre positivi anche se le cose sembrano andare per il peggio. Questo significa anche non concedere mai: anche quando il vostro avversario ha chiaramente i danni letali in campo, bluffare sicurezza potrebbe far vacillare la percezione della situazione all’avversario, inducendolo all’errore, e magari regalandovi un turno prezioso per riprendere la partita. Qualche giocata accorta, magari una pescata decisiva o una pescata mancata del vostro avversario e potreste aver ribaltato un pronostico che vi dava per sconfitti.

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5) Ricordatevi che è un gioco

Perché alla fine questo è. Un gioco. Potranno anche esserci in ballo i soldi di una iscrizione al suddetto torneo, potranno esserci in ballo i premi e tutto quello che volete, ma ricordatevi sempre che state giocando. Se un turno va male, prendetevi una pausa tra un turno e l’altro, uscite a prendere una boccata d’aria, ricaricate le batterie con un frutto o una bibita, fate due chiacchiere con gli amici e poi ripartite. Usate le pause tra un turno e l’altro per azzerare il vostro stato emotivo in modo da riprendere il torneo in modo tonico da dove l’avete lasciato. Ho perso al primo turno del torneo? Pazienza, ce ne sono tanti altri da giocare. Cercate sempre di avere un’ottica positiva, di rimanere tranquilli e di non farvi prendere dagli scatti d’ira che si vedono sempre più spesso ai tavoli da gioco da coloro che prendono troppo sul serio e sul piano agonistico questo gioco. Alla fine, non si può vincere sempre. Quello che si può fare però, è cercare di giocare al meglio delle proprie possibilità. Se, analizzando le vostre partite, vi sentite di aver giocato al 100%, allora non avrete nulla da recriminarvi e nulla per cui potervi incazzare. Nel caso contrario, avrete qualcosa su cui riflettere per imparare dai vostri errori. Avrete vinto comunque, in un modo o nell’altro, no?

Spero che questo articolo arrivi in qualche modo a quelle persone che hanno difficoltà a gestire la frustrazione della sconfitta in torneo. Succede a tutti di perdere, succede di fare bene a un torneo grosso e poi chiudere 0-4 all’FNM del negozio locale. Questo non significa che un giorno eravate fortissimi e il giorno dopo siete diventati magicamente scarsi come in Space Jam, significa solo che siete umani, proni ad errori e non sempre focalizzati al 100%. Ma ci si può lavorare.

E concludiamo quindi con il nuovo SONDAGGISSIMO™, in cui vedrete anche l’opzione che si è aggiudicata il secondo posto nella scorsa edizione. Fiato alle trombe!

Quale argomento vorresti fosse trattato nel prossimo SONDAGGISSIMO™?

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  1. Doubling Season in Modern: Mazzo Pazzo o Solida Realtà?
  2. UW Flash o BG Delirio: Due facce dello stesso Standard
  3. La Manabase: 5 Errori Ricorrenti da Evitare
  4. Ammazza che Mazzo: Bant Casper by Caleb Durward

E adesso a voi siori e siori! E come sempre, proponete nei commenti dei temi che vorreste fossero approfonditi e/o discussi nel SONDAGGISSIMO™, potrebbero essere il tema del prossimo articolo!

Alla prossima,

Jimmy

5 Comments

  1. Bellamy

    L’idea di una rubrica così gestita, interagendo con la community, mi piace davvero molto; così come l’articolo, se tutti quelli che tratterai (se sei il solo a gestire il sondaggissimo) saranno di qualità sarà un piacere leggerli, qualunque sia l’argomento. Temevo che la “poca scienza” sul tema desse vita ad una scrittura un po’ casuale, invece hai trattato con intelligenza la cosa. Quindi complimenti 🙂

    Volevo aggiungere che l’imbruttimento l’ho provato sulla mia pelle al mio primo GP (Bologna), quando al secondo turno riuscii a buttare via G2 e G3 a causa di alcune scelte pessime di gameplay, rifiutando soprattutto di mulligare delle mani che non avevano quasi senso di esistere, ma che tenni perchè per qualche strano motivo mi rilassai sapendo che il matchup era positivo (ero Skred vs Abzan Company) e che avevo vinto già G1 e mi sentivo con un 2-0 in tasca dopo 2 turni. Persi ovviamente e venni pairato contro uno dei peggiori matchup, persi e quella la dopo la pattai… Andai abbastanza a pezzi. Fortunatamente la gioia di trovarmi al mio primo evento di grande portata mi fece riprendere giocando bene per altri 3 turni ma mi prende ancora male a ripensare quanto IO sia stato artefice della mia disfatta x)

  2. Urza2099

    No dai va beh… siete avanti di mille anni. Bellissima idea, comunque adesso voto Doubling Seadon

  3. Marco

    Avevo votato per questo articolo 😀

    Sono anche io molto legato a questo argomento, non solo perché l’ho provato nel campo magic, ma anche nella vita lavorativa. E’ inoltre uno degli argomenti principali che sto studiando per via del percorso che sto facendo adesso.

    “Alla fine, non si può vincere sempre” In questa frase penso che tutti possano trovare la consapevolezza e il conforto necessario quando si subisce una sconfitta, è naturale perdere, anche nella vita reale.

    Gran bell’articolo, non troppo lungo ma succoso.

  4. Jimmy

    @Rancore: la lista che sto provando è abbastanza diversa da quella di Twoo, però per saperne di più bisogna votare!

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