modern intro 2Articolo di Jimmy “Jtk88” Caroli
Dove eravamo rimasti nell’articolo precedente?

Ah si, si era appena concluso il PT Barcellona che aveva visto l’esordio nella scena competitiva di Avacyn Restored e della sua meccanica principe, ovvero i Miracoli, che sarà odiata da tutta la comunità di giocatori per i secoli a venire (soprattutto in Standard). Oltre a questo nuovo angolo di gioco (che sfrutta prettamente la skill di topdeckare a comando, sempre e comunque fondamentale in ambito agonistico), quello che ci interessa veramente è stato l’apporto di quest set al formato che tanto ci sta a cuore. L’avevo anticipato prima e ve lo ripeto: Restoration Angel riuscì ad aprire per l’ennesima volta un meta che sembrava si stesse paralizzando.

Dopo la venuta di RUG Delver, e la crescita dello stesso archetipo con l’andare del tempo, il formato era diventato una guerra di midrange e di strategie tempo, le quali solitamente variavano per un colore: avevamo infatti Jund che si stava imponendo sempre più prepotentemente come leader del formato, e dall’altra parte RUG che, a suon di Catene Vedalken, Delver of Secrets e un miscuglio azzeccato di Tarmogoyf e Lightning Bolt cercava di tenergli il passo, anche se a fatica. Magic ci insegna che quando c’è bisogno di spaccare il meta, la cosa più semplice da fare è affidarsi ai giapponesi: non per nulla l’evento successivo al PT fu un GP nel paese del sol levante, a Yokohama precisamente, e i nostri amici dagli occhi a mandorla non si fecero remore in questo senso.

altered pod snowNella Top8 di quel GP infatti apparvero ben 4 copie di quello che era destinato a diventare dapprima una stella incontrastata del formato, per poi subire un lento declino con l’andare del tempo: Kiki Pod era nato. Questo ibrido sfruttava infatti l’esplosività di un motore di tutoraggio come Birthing Pod non per assemblare l’interazione che aveva reso famosa Melira, Sylvok Outcast, ma bensì per innescare la combo tra Kiki-Jiki, Mirror Breaker e Restoration Angel (o alcune volte Zealous Conscripts), permettendogli di creare infiniti angeli rapidi pronti a banchettare con l’avversario di turno. Si era creato così un nuovo archetipo di combo, che univa l’esplosività e la devastante forza di Birthing Pod, che può chiudere partite da solo con anche solo due creature in campo, con una variante della combo presa in prestito dal più blasonato Splinter Twin, spogliato per l’occasione dell’omonimo incantesimo e rimpiazzato con il più attinente Restoration Angel. Inutile dire che anch’esso mirava alla corona di Jund, ora come non mai sempre meno salda.

Ma Restoration Angel non diede solo nuova vita a Birthing Pod. Nella Top8 dei Worlds Team del 2012 infatti, fece la sua apparizione una nuova versione di quello che è sempre stato un archetipo fondamentale nel mondo di Magic: UW Control reclamava la sua fetta di torta, e lo faceva tra le mani di Tzu-Ching Kuo, destinato a vincere il trofeo e ad essere incoronato campione del mondo con il suo team di Taipei. La nuova versione di UW Control, che fino a quei giorni risultava essere solo una variante del famoso Caw Blade che tanto aveva oppresso il formato standard durante il ciclo di Zendikar, sfruttava al massimo l’abilità di Restoration Angel, permettendo di riciclare effetti di “Comes into Play” di carte come Snapcaster Mage, Vendilion Clique e Kitchen Finks, oltre al poter salvare il fase di combattimento un Geist of Saint Traft bloccato, riuscendo in questo modo a creare un divario enorme tra sé e gli avversari, potendo giocare praticamente ogni turno tenendosi tutto il mana a disposizione.

Data la costante innovazione ed evoluzione che stava subendo il formato, la Wizards decise di puntare su di esso come formato principe nella lotta per il titolo di miglior giocatore al mondo: la Player’s Championship infatti, disputata nell’agosto del 2012, prevedeva che i migliori 16 giocatori del globo si sfidassero in diversi round di svizzera (che comprendeva anche turni di Cube Draft), per poi terminare in una Top4 a colpi di Modern. Da quel torneo saltarono all’occhio due diverse considerazioni: la prima fu che sostanzialmente il meta era abbastanza sano. Probabilmente Jund stava diventando un problema, ma i segnali non erano ancora del tutto chiari. La seconda fu invece una riconferma: al secondo posto di quell’evento si piazzò infatti un certo Shouta Yasooka che, essendo giapponese, prese l’idea di base di RUG Delver e lo trasformò in qualcosa di nuovo e di ancora più difficile comprensione. Nacque cosi Eternal Command, una delle meteore più brillanti che il formato ebbe a conoscere. Sfruttando una gemma nascosta come Fiala Eterea (il cui utilizzo in Modern era associato quasi unicamente ai Tritoni), Yasooka decise di affidarsi non tanto a Delver of Secrets, quando più a Eternal Witness e ai suoi ben quattro Cryptic Command, in modo da attuare un “soft lock” per l’avversario, potendo virtualmente riciclare il comando ad ogni turno grazie alla testimone (scegliendo una delle tre opzioni del comando e dicendo di rimbalzare la testimone in mano, con l’opzione di poterla rimettere in gioco ad ogni momento grazie ad una Fiala Eterea con tre segnalini sopra). Il mazzo, seppur intrinsecamente molto forte, non ricevette i meritati plausi, fece diverse apparizioni nel meta online e ancora oggi è possibile trovare qualche amante del genere, seppure molto radi.

Visto l’omogeneità del formato e dato che non si profilavano all’orizzonte particolari problemi in questo ambito, mamma Wizards decise di farci un regalo: in data 20 Settembre 2012 Valakut, il Pinnacolo Fuso venne restituito dalla lista di carte bandite dal formato, riportando in auge un archetipo che tanto aveva fatto parlare di sé quando la (non) leggendaria montagna aveva visto le prime luci della stampa: Scapeshift era tornato, ma quale impatto avrebbe avuto sul meta? Sarebbe diventato il nuovo “mazzo da battere” o la sua comparsa non avrebbe intaccato nulla (cosa che si augurava la Wizards)?

Le aspettative per questo nuovo emergente erano alte e il banco di prova era imminente. Da li a poco infatti avrebbe avuto inizio il PT Seattle, due settimane dopo l’uscito del nuovo set che prometteva di riaccendere la luce, ormai sopita, del “vero magic”: Return to Ravnica. Return to Ravnica portò con sé un vento di innovazione che invase tutti i formati, dal limitato Standard, fino a incidere anche nei formati eterni, Vintage compreso. Ma, come tutti i set, anch’esso ebbe bisogno di tempo per far sedimentare le sue nuove bombe nei formati a più ampio pool. La carta che più spiccò all’uscita di questo nuovo set fu però sicuramente Deathrite Shaman: un coltellino svizzero a costo uno, capace di fixare il mana, di imprimere un tono aggressivo alla partita o di prendere fiato, il tutto racchiuso in un body discreto, superiore a qualsiasi altro “dork” fatto uscire fino ad allora.

scapeshiftIl PT Seattle si proponeva quindi come prova del nove per molte aspettative. Aspettative che non furono deluse. Scapeshift si piazzò infatti nella Top8 di quel torneo, grazie alle mani di Shi Tian Lee, mentre Deathrite Shaman fu incoronato come la nuova pietra angolare per spaccare il formato, venendo utilizzato come drop a 1 di preferenza per Jund, trasformandolo da principe a sovrano incontrastato del Modern. Ma la vera star di quel torneo fu Stanislav Cifka e il suo Eggs, mazzo fino ad allora passato in sordina, ideato molti anni prima da Jacob Van Lunen durante il blocco Odissea e adesso adattato con il nuovo pool di artefatti ciclanti disponibili. Questo fu l’esempio più eclatante nella storia del Modern, la cenerentola del formato che diventava principessa, prendendo lo scalpo di nientemeno che Yuuya Watanabe, campione del mondo, nella finale di un Pro Tour.

Il formato era stato spaccato dall’arrivo di Deathrite Shaman, ma altre carte della nuova Ravnica avevano avuto un impatto considerevole nel nuovo meta modern e Jund si era piazzato definitivamente come leader indiscusso del formato. Ad ogni torneo la domanda da porsi era “il mio mazzo è in grado di sconfiggere Jund?”. Scapeshift stava salendo di gradimento, visto il match up abbastanza positivo che vantava contro il leader del formato, ma le cose non sarebbero andate cosi per molto tempo.

Pochi giorni dopo il PT Seattle vinto da Eggs, ebbe luogo un nuovo evento Modern di ampia rilevanza: GP Lione, che radunò molta gente pronta a mettere fine a quello che sembrava un dominio senza fine dettato da Jund. Jund che però non si fece intimidire e riuscì a portare a casa il trofeo di Lione, grazie alle mani di Jeremy Dezàni, in una intensa finale contro UW Control. In quella Top8 fu evidente come il trend del formato fosse divenuto quello di “trova il mazzo che batte il mazzo da battere oppure unisciti a lui”, dove un solo Jund era riuscito ad arrivare in un field che ne contava una buona percentuale, mentre erano diversi gli archetipi che minavano la sua stabilità, sia aggredendolo in modo rapido come Affinity, sia cercando di vincere tramite combo come Splinter Twin, Storm o Birthing Pod, oppure cercando lunghi match di attrito come UW Control.

Ma niente potè detronizzare Jund che, forte di questa vittoria, decise di adattarsi a questa nuova evoluzione del meta a lui ostile, soprattutto alla nuova ondata di Affinity che stava invadendo il formato e minacciava di distruggere tutto quello che Jund aveva conquistato.

In questo clima di “attacco al potere” si svolse il GP Chicago, evento che radunò tutti i grandi nomi americani, pronti a darsi battaglia per l’ambito trofeo. E, sopresa sorpresa, la finale di questo GP vide a confronto un mirror di quello che da li a poco sarebbe diventato la versione definitiva del nuovo Jund: Spirit Jund era nato. L’innovazione a monte di Spirit Jund venne dall’appena incoronato Player of the Year 2013 Josh Utter-Leyton che, stanco di regalare match ad Affinity, decise che per affrontare l’armata dei Robots serviva qualcosa di nuovo: il piano era quello di togliere i poco performanti Kitchen Finks per qualcosa che avrebbe sicuramente creato un notevole vantaggio, ovvero Lingering Souls. A fronte di un inasprimento della mana base dato dall’aggiunta del quarto colore, si aveva un miglioramente esponenziale del match up contro i fastidiosi Robots, che diventava fin positivo in questa nuova configurazione. E il meta fu nuovamente spaccato e fu spaccato nuovamente da Jund, che si riconfermava come l’unico archetipo in grado di rinnovarsi continuamente e di riuscire a sconfiggere se stesso.

anime indugianti alteredDa questi due ultimi tornei si videro forti cambiamenti nell’andamento del meta, grazie al vento di innovazione di Return to Ravnica che aveva finalmente attecchito nella sua completezza: RUG era praticamente sparito dai radar, il che era causato dalla comparsa di Scapeshift, match up sostanzialmente impossibile per Delver e compagnia, e dalla stampa di Abrupt Decay, che da solo era in grado di uccidere ogni singolo pezzo del mazzo stesso. Infect si era fatto vedere nuovamente, in una veste diversa ma sempre aggressiva, e sarebbe mutato ancora con l’andare del tempo. Jund, come già detto, si era evoluto per spaccare il meta che lui stesso aveva oppresso. Ma un nuovo contendente era uscito dalla Top8 di Chicago: Gifts Ungiven. Per essere sinceri, furono in tanti a pensare a lui alla vigilia dei primi giorni del Modern, ma poi fu rapidamente eclissato dalla estrema velocità del formato, che non poteva permettersi un istantaneo dal così alto costo che non garantiva un vantaggio istantaneo sul board. Ma adesso, grazie a Deathrite Shaman, Gifts Ungiven assumeva tutta un’altra dimensione, diventando un interessante ibrido di controllo, che basava le sue difese su Lingering Souls, su qualche scarto come Inquisition of Kozilek e Thoughtseize, e abusando di Liliana del Velo. In più, fu interessante scoprire una nuova pseudo combo che veniva garantita da Gifts Ungiven: Unburial Rites più ciccione risolutivo, il più delle volte Iona, Shield of Emeria o Elesh Norn, Grand Cenobite.

Flash forward nel tempo e arriviamo ai giorni nostri. Ad oggi la lista delle carte bandite si è allungata di ben tre punti: Bloodbraid Elf e Seething Song furono bandite all’inizio di questo anno, la prima per cercare di tagliare le gambe a Jund (che con Willy Edel vinse un altro GP, in Canada, poco dopo aver trionfato a Chicago), la seconda invece per cercare di depotenziare Storm, reo (per la Wizards) di essere in grado di effettuare chiusure entro il terzo turno, cosa non ammissibile per la salute del formato. Ad esse andò a fare compagnia Second Sunrise il mese scorso, adducendo come causa scatenante del ban, la lentezza spossante che l’utilizzo di Eggs portava a grandi tornei, rallentando anche i turni di più di quindici minuti oltre i turni addizionali, cosa inconcepibile per la salute di tornei di grande calibro, come ad esempio i GP stessi.

Ad oggi il modern è un formato vario e diverso. Molti mazzi sono comparsi nel panorama del metagame, sia per fronteggiare lo strapotere di un archetipo particolare, sia per andare a occupare particolari nicchie ancora non esplorate. Molti archetipi si sono evoluti e si sono adattati e il formato ne ha giovato. Storm negli ultimi tempi sembra avere fatto ritorno, anche grazie alla prestazione di Jon Finkel a Portland, Pod si afferma come nuovo Tier del formato, Affinity è sempre sulla cresta dell’onda; UWR Twin sta iniziando a prendere piede anche in territorio italiano, Tron ha assunto una nuova dimensione, diventando da RG a Mono U; Jund si è stabilizzato sui quattro colori, permettendosi di giocare Thundermaw Hellkite e Ajani Vengeant nella stessa lista con i Dark Confidant; Scapeshift continua a riscuotere successo, vista la sua linearità e l’inevitabilità intrinseca del suo piano; UWR ha assunto due forme diverse: la versione Midrange, che si basa su creature aggressive e su rimozioni e counter poco costosi ed efficienti per arrivare alla vittoria, e la versione controllo, che si permette di giocare solo una manciata di Snapcaster Mage e si affida completamente al potere delle proprie magie per portare a casa le partite.

Cosa ci riserverà il futuro?

Per adesso possiamo solo speculare sull’effetto che avrà l’uscita di Modern Masters sui prezzi (a tratti folli) di questo formato. È probabile che vi sarà una leggera flessione di questi, soprattutto per carte di “alto profilo”, come Tarmogoyf e Dark Confidant, ma essa dipenderà molto dalla effettiva tiratura di questo prodotto, che la wizards ha già annunciato essere “limitata”, anche se nessuno ha ben capito quanto lo sia effettivamente.

scavenging oozeOltre a questo, possiamo parlare di quello che conosciamo fino ad oggi della nuova espansione in arrivo in estate, ovvero Magic 2014. Di questa, la carta che spicca per adesso è sicuramente Scavenging Ooze, e in molti sono d’accordo nel dire che in Modern andrà a dare una bella scossa. Assieme a Voice of Resurgence andrà sicuramente a rimpolpare il reparto di “hoser” di GW, e non sarebbe banale vederla accoppiata a Tarmogoyf in nuove versioni di Jund, oppure in qualcosa di simile ai Bant che si sono visti spopolare per un breve periodo di tempo in Legacy, anche se la mancanza di Stoneforge Mystic si fa sentire molto in questo contesto. Altra, per quanto banale, applicazione potrebbero essere quella di effettivo “counter” fisico a Deathrite Shaman: per rinfrescare le regole, una volta che Deathrite Shaman tappa e dichiara il target del cimitero da esiliare, questo target può essere rimosso in risposta, neutralizzando in risoluzione l’abilità dell’elfo. Questo Ooze lo può fare senza tappare, il che la rende una ottima macchina mangia cimiteri, distruggendo strategie basate su di esso in modo ancora più performante di quanto non lo fa già oggi Shaman.

Altri innesti nel modern potrebbero essere dati da Savage Summoning e Young Pyromancer: la prima potrebbe trovare spazio qual’ora il meta vedesse una rapida ascesa di midrange a base blu, e l’ovvia applicazione sarebbe quella di poter giocare un Tarmogoyf istant, magari prima della fase dei bloccanti, in modo da avere un effetto sorpresa. In quest’ottica non mi sorprenderei di vederne qualche copia nella side di mazzi a base verde aggressiva, come RG o GW stesso, mentre la vedo più situazionale che altro negli stessi midrange sopra citati. La seconda invece potrebbe essere una “win condition” alternativa per Storm: certo, probabilmente il mazzo perderebbe di esplosività e dovrebbe basarsi sulle creature, ma si sono già viste in passato delle sideboard che trasformavano il mazzo abusando di Goblin Bushwacker e Empty the Warrens, e questo simpatico umano potrebbe essere un nuovo innesto a questo piano secondario. Altra carta che potrebbe rivelarsi interessante è Grim Return: certo, non è un rianimino nel vero senso della parola, non permette combo sbroccate da sola, ma sono sicuro che qualcosa potrebbe saltare fuori da questo istantaneo nero (Living End potrebbe giocarla in qualche modo?).

Detto questo, vi invito a studiare bene il meta ogni volta che vorrete andare a un torneo grosso, perché molte volte non si vincono i tornei portando il “mazzo più forte”, ma si vincono trovando le debolezze del meta, cercando quegli spiragli che ancora non sono stati esplorati, e attaccando sul fianco debole del meta stesso, magari provando una build che pare “subottimale”, ma che potrebbe rivelarsi (e ve lo auguro) il nuovo Tier del formato.

Non focalizzatevi su un solo archetipo, ma cercate di guardare tutto il formato nel suo insieme: solo in questo modo potrete avere idea di cosa sia veramente “forte”, di quello di cui avrete veramente “bisogno” per contrastare il meta, e di quello di cui dovrete avere “paura” una volta iniziati i turni di svizzera.

In bocca al lupo per tutti i vostri prossimi tornei.

Alla prossima,

Jimmy Caroli.

15 Comments

  1. Desiderio

    Questo articolo mi ha fatto capire molte cose interessanti ^_^, tutto si evolve per non scomparire e a volte qualcosa ritorna più forte di prima !
    ma la cosa più importante, è quando carte sconosciute diventano bombe ! uau

  2. giangio

    Clap clap clap!!!

    Bello, ho apprezzato veramente l’articolo.
    Complimenti

  3. Nicolaus

    forse invece di grim return intendevate grim reminder?? O.o un’ottima carta, prima che deathrite entrasse in jund la giocavo in 2x di side solo per il mirror xd

  4. Hellequin

    [quote name=”Nicolaus”]forse invece di grim return intendevate grim reminder?? O.o un’ottima carta, prima che deathrite entrasse in jund la giocavo in 2x di side solo per il mirror xd[/quote]

    No, intende la nuova Grim Return di M14.

  5. sandro

    bell’articolo!molto interessante da leggere anche x chi a seguito tutto il meta del modern!complimenti

  6. demicord

    qualcuno potrebbe gentilmente spigarmi cosa significa “hoser”

  7. Tommaso Ghidetti

    [quote name=”demicord”]qualcuno potrebbe gentilmente spigarmi cosa significa “hoser”[/quote]

    Carte create appositamente per dare risposte ad altre carte. C’era un articolo ben fatto sul sito ma non lo trovo più XD in sostanza portava l’esempio di [carta]lingering souls[/carta], che da buona carta sbroccata nei set seguenti si è trovata davanti una serie di risposte [carta]izzet staticaster[/carta], [carta]malattia nei ranghi[/carta]) che avrebbero dovuto arginare il problema. Conta come hoser anche, per dire, [carta]electrolyze[/carta] per questa determniata carta.

    Potrei aver detto delle menate in questo post, correggetemi nel caso.

    Comunque sia, grazie per aver scritto questo pezzo, da neofita l’ho trovato molto interessante ^^

  8. Francesco

    ottimo lavoro Jimmy 😉

  9. Oni

    “. È probabile che vi sarà una leggera flessione di questi, soprattutto per carte di “alto profilo”, come Tarmogoyf e Dark Confidant, ma essa dipenderà molto dalla effettiva tiratura di questo prodotto, che la wizards ha già annunciato essere “limitata”, anche se nessuno ha ben capito quanto lo sia effettivamente.”

    Molto limitata visto che i maggiori negozi non mettono niente e si trova a prezzi ancor più folli di 249 euro a box…comunque bell’articolo

  10. Marcop

    Veramente un bell articolo!

    complimenti

  11. Jimmy

    [quote name=”Oni”]”. È probabile che vi sarà una leggera flessione di questi, soprattutto per carte di “alto profilo”, come Tarmogoyf e Dark Confidant, ma essa dipenderà molto dalla effettiva tiratura di questo prodotto, che la wizards ha già annunciato essere “limitata”, anche se nessuno ha ben capito quanto lo sia effettivamente.”

    Molto limitata visto che i maggiori negozi non mettono niente e si trova a prezzi ancor più folli di 249 euro a box…comunque bell’articolo[/quote]

    Da quello che ho visto io girando per negozi e chiedendo, direi che il costo di un box di Modern Masters dovrebbe aggirarsi intorno ai 150€ per il pubblico. Per quanto riguarda l’effettiva quantità che ogni negozio avrà a disposizione, diciamo che è un po’ una chimera ancora: alcuni sostengono che ce ne saranno meno di 20 per negozio, altri dicono che hanno ordini per 50 box a cranio… Non so, dipenderà molto una volta venuti a conoscenza degli effettivi numeri ^^

  12. Lorenzo Liverani

    Che. Fig.ata. Di. Articolo. Niente da aggiungere…

  13. enxman

    Bell’artiucolo! E mi ha stuzzicato l’accenno a “Eternal Command”, è stata fatta qualche analisi del mazzo? 🙂

  14. andrea

    [quote name=”enxman”]Bell’artiucolo! E mi ha stuzzicato l’accenno a “Eternal Command”, è stata fatta qualche analisi del mazzo? :)[/quote]

    il mazzo è noto anche come delverless,se cerchi nel forum dovrebbe esserci qualcosa!

  15. enxman

    [quote name=”andrea”]il mazzo è noto anche come delverless,se cerchi nel forum dovrebbe esserci qualcosa![/quote]
    muchas gratias ^^ cerco così, con l’altro nome trovai nulla.

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