In redazione avevamo davvero voglia di proporvi qualcosa di diverso, quindi invece del report di un giocatore stavolta il resoconto lo abbiamo chiesto alla sua ragazza, pensando che fosse interessante poterci guardare attraverso gli occhi di chi ci sta vicino. Luca, oltre che un carissimo amico, è un giovane e promettente gocatore che dopo la Top 8 ai Nazionali nel 2011 ha dimostrato in più occasioni la sua abilità, quindi ringraziamo sia lui che la scrittrice di questo articolo per aver condiviso la loro esperienza. Buona Lettura!

DAY 1 – Booster Draft

Poi però pensandoci ho capito che probabilmente per giocare a questo gioco bisogna avere un minimo di stranezza nel sangue se no non sei degno di essere un giocatore di Magic. Appurato tutto ciò arriviamo al venerdì, primo giorno di Torneo. Per i partecipanti è il momento di draftare. Gli accompagnatori sono fuori dal ring per osservare gli eventuali conoscenti e gli arbitri sono sull’attenti, con gli occhi puntati su ogni tavolo. Si può iniziare con l’apertura delle bustine ed il passggio delle carte. A fine draft, non essendo a conoscenza di quali potessero essere i mazzi forti o meno, vista la mia ignoranza in campo, mi limito a guardare un pò le facce della gente e dai loro volti riesco a capire se hanno draftato bene oppure no. Le espressioni spaziavano dall’incavolato, al soddisfatto, al triste, al demoralizzato, al mega esaltato; Insomma ne vedevi di ogni.

Parte la sfida, i giocatori corrono al tavolo assegnatogli e giù a colpi di carta. In sala si sovrappongono dei “go” a dei “sure” a dei “combact” a dei nomi di carte strane che non saprei dirvi e infine dei “JUDGE!”, chiamati in toni talmente forti che alle volte spaventavano. I giocatori, presi a decidere quale carta mettere in gioco, erano quasi buffi da vedere. Ognuno di loro aveva un tic diverso per smorzare la tensione. C’era quello che allungava il collo ogni due secondi, quello che si grattava la testa in continuazione, quello che scuotevo la testa dal lato destro, quello che torceva il naso e infine una cosa comune a tutti era quella di mischiare più volte le carte in mano prima di prendere la decisione sul cosa giocare. Sul tavolo: carte che ad ogni turno assumevano posizioni strane, dadi o oggettini strani e un blocchetto con i punti che ogni tanto veniva aggiornato.

Dopo la prima partita, stufa di guardare quei match, così noiosi a mio parere, mi vado a sedere lontano dal ring e attendo che Luca venga ogni fine partita a dirmi il suo responso. Una volta mi dice che ha pareggiato, una volta mi dice che a vinto, un’altra che ha perso e io convinta del fatto che fosse un gioco così come tanti altri, non davo molto peso a sconfitte o vittorie. Volevo solo finisse presto così potevo tornare in hotel a rilassarmi. Poi non sò, guardandomi intorno, ho visto i partecipanti presi, che demoralizzati per la sconfitta o felici per la vittoria giravano comunque tutti a testa alta, con il loro mazzo di carte in mano, pronti a giocare la partita successiva e a dare il meglio. Ognuno di loro aveva in testa solo una frase: “devo vincere!”. In quel momento ho capitio l’importanza del gioco e mi sono fatta trasportare anche io dalle loro emozioni, così, ho deciso di seguire le ultime partite di Luca.

Una cosa che mi è piaciuta è stata vedere che i giocatori di ogni nazione, finita la partita, si raggruppavano fuori assieme agli altri connazionali presenti al torneo, per confrontarsi e darsi consigli su cosa giocare; l’amicizia prevaleva sulla competizione. Dopo gli 8 match sudati, ognuno di loro scopre se è qualificato al secondo giorno o no. Luca è qualificato!

DAY 2 – Standard

Arriviamo, così, al secondo giorno. Il ring è stato ridotto e in sala vedo che i giocatori sono tesi. Si parte, un match dopo l’altro. Io decido di stare accanto a Luca ad ogni partita e in qualche modo vedo che fungo come una sorta di distrazione per gli avversari che intimiditi dalla presenza di una ragazza spesso erano in soggezzione. Arriviamo all’ultimo match, se Luca vince questa riesce ad arrivare al premio da 1000$.

Luca pareggia. La mia e la sua paura di non essere arrivati nella giusta posizione aumenta. Arriva il momento in cui i giudici appendono la classifica. Subito tutti si ammassano li attorno. Molti tornano indietro delusi, altri felici perchè tra i primi otto, altri perchè sono andati a premio. Luca torna da me esulatndo. Capisco che è arrivato a premio, 74° con 29 punti complessivi. Gioisco con lui. Finisce così il torneo. Insomma posso dire che dopo questa esperienza ora riesco a capire di più il perchè Luca molto spesso decide di passare il suo tempo libero giocando a Magic piuttosto che stare con me o fare altro. Apprendo di più l’importanza che può avere per lui il gioco. Nel complesso è stata una bella esperienza, che rifarei.

Un saluto a tutti i lettori di Metagame.it,
Elena.

Luca Cortesi – Naya Humans Pro Tour Gatecrash – Standard – 16 Points
4 Cavern of Souls 3 Clifftop Retreat 3 Forest 2 Kessig Wolf Run 1 Plains 3 Rootbound Crag 1 Sacred Foundry 2 Stomping Ground 4 Temple Garden 23 lands 4 Avacyn’s Pilgrim 4 Champion of the Parish 1 Fiend Hunter 3 Frontline Medic 3 Huntmaster of the Fells 4 Mayor of Avabruck 3 Nearheath Pilgrim 3 Restoration Angel 3 Silverblade Paladin 3 Thalia, Guardian of Thraben 31 creatures	3 Searing Spear 3 Selesnya Charm 6 other spells Sideboard 2 Boros Charm 2 Centaur Healer 2 Garruk Relentless 2 Oblivion Ring 2 Pillar of Flame 1 Ray of Revelation 3 Rest in Peace 1 Zealous Conscripts