opposition historicaArticolo di Francesco Gyed Cambilargiu

L’anno in cui comincia la storia di cui andrò a parlarvi è il 3360 A.R. La costruzione della Nave Volante Cavalcavento era ormai quasi conclusa, grazie al legno magico di Yavimaya offerto da Multani e alle risorse del Mana Rig di Shiv. La sconfitta di K’rrik sembrava aver momentaneamente arrestato gli attacchi phyrexiani, in realtà impegnati nello sviluppo di nuovi progetti per invadere Dominaria, e Urzapoté approfittare del periodo di relativa calma per ritornare sul Reame di Serra.

Come ricorderete (e se non ve lo ricordate correte subito a ripassare!) Urza era stato ospite sul piano dell’omonima planeswalker per alcuni anni, dal 2500 al 2505 A.R., ed era stato indirettamente responsabile dell’arrivo dei phyrexiani sul Reame, sotto assedio da allora. Gli effetti dell’assedio lungo otto e più secoli da parte di Phyrexia erano evidenti, ed Urza si rese immediatamente conto che in assenza di Serra il mana del piano era stato corrotto per la maggior parte, nonostante tutti gli sforzi di Radiant, Arcangelo, l’angelo che Serra aveva lasciato a proteggere il Reame.

È proprio da lui che Urza venne portato quando venne scoperto a girovagare per il mondo ormai sull’orlo del disastro. Radiant rimproverò il planeswalker per aver portato i phyrexiani sul piano tanto tempo prima, ma ciononostante gli permise di seguire i suoi eserciti di purificazione durante una campagna contro i phyrexiani. I guerrieri di Radiant utilizzavano particolari torce cariche di mana bianco che si illuminavano in presenza degli invasori, ma durante la battaglia Urza si rese conto che nessuna delle persone uccise dai seguaci di Radiant apparteneva alle fila di Yawgmoth, e confrontandosi con l’arcangelo si sentì rispondere che lo sapeva, ma che quelle persone erano dissidenti meritevoli di fare quella fine. Urza si offrì di portare i rifugiati e i dissidenti su Dominaria, ma Radiant rifiutò l’offerta e lo etichettò come phyrexiano.

All’insaputa di Radiant, Urza porta comunque avanti il suo progetto, e durante l’evacuazione dei centinaia di abitanti del piano, il planeswalker scoprì il segreto delle torce dell’anima: quegli artefatti venivano caricati con il mana bianco contenuto nelle anime e nei corpi degli abitanti del Reame, dopodiché venivano portati a Gorig, il ministro della guerra di Radiant, che riempiva con il mana una sorta di gigantesca “batteria” di mana e accelerava così il processo di distruzione del piano.

Pur riuscendo a recuperare numerose torce viaggiando in lungo e in largo da Dominaria al Reame per portare al sicuro gli abitanti del piano artificiale, Urza non riuscì a trovare la batteria, perciò ideò un piano di riserva. Non appena la Cavalcavento venne completata, Urza nominò Karn, Golem d’Argento macchinista e Jhoira dei Ghitu capitano della nave, caricò la nave volante con centinaia di costrutti e portò a bordo Barrin, Mago Insegnante e i draghi Gherridarigaaz e Rhammidarigaaz, dopodiché partì per il Reame, pronto a combattere Radiant e i suoi angeli. L’attacco fu un successo: Urza e i suoi compagni riuscirono a portare gli ultimi “dissidenti” su Dominaria e tornarono sul Reame per fare i conti con Gorig e Radiant. Il piano era ormai sull’orlo del collasso, ed ogni angelo ucciso non faceva che accelerarne il decadimento, e come se non bastasse Gorig si era trasformato in un gigantesco orrore fuso alla batteria di mana bianco.

Il nemico sembrava avere la meglio, ma in un ultimo tentativo di salvare la vita a sé stesso e ai suoi compagni, Barrin riuscì ad impalare la batteria di mana bianco e il corpo di Gorig con la prua della nave volante, riuscendo così a caricare così il motore della Cavalcavento. Nel frattempo, Urza e Radiant erano finalmente faccia a faccia. L’angelo riuscì ad uccidere Gherridarigaaz e a strappare la Mightstone e la Weakstone dalle orbite di Urza, privandolo così del suo potere, ma commise il grosso errore di cercare di riunirle, provocando una esplosione che lo distrugge, permettendo alle pietre di riunirsi al loro possessore e di rigenerarlo.

Con il Reame a pochi minuti dal collasso, Jhoira, Karn, Rhammidarigaaz e Barrin riuscirono a tornare su Dominaria pochi istanti prima dell’implosione del piano, seguiti immediatamente da Urza.

I profughi del Reame di Serra vennero accolti nella nazione di Zhalfir, dove nel frattempo Teferi aveva messo fine alla guerra civile che insanguinava il sub-continente.

Una volta tornato a Tolaria, Urza si mise subito al lavoro su due nuovi progetti: il Progetto Bloodlines e il Progetto Eredità. Per rendere la Cavalcavento l’arma più potente del suo arsenale per combattere Phyrexia, Urza aveva infatti bisogno di una componente umana, una persona che sapesse guidarla nel Multiverso e, se necessario, radunare una collezione di artefatti (chiamati, appunto, Pezzi dell’Eredità) per attivare l’Arma dell’Eredità, tuttavia questa “componente umana” non poteva e non doveva essere una persona qualunque, bensì qualcuno che soddisfacesse dei determinati requisiti. Urza scelse così alcune delle famiglie più importanti e promettenti di Dominaria, accomunate da un’ottima padronanza del mana bianco e i cui geni mescolati avrebbero potuto creare questo “soldato perfetto” e cominciò a manipolarle per convincerle ad accoppiarsi, formando così, nel corso di numerose generazioni, la persona (o le persone) che avrebbe potuto attivare l’Arma.

karn silver golem alteredMentre Urza lavorava sui suoi nuovi progetti, il Padre delle Macchine aveva affidato il comando dell’esercito a Croag, l’ennesimo phyrexiano ad occupare il ruolo che era stato di Gix, K’rrik e Gorig. Insieme alla “promozione”, Yawgmoth affidò a Croag anche una missione di estrema importanza: recuperare un antico artefatto phyrexiano da Coracin, un villaggio dislocato chissà dove nel Multiverso. Lì, il nostro generale phyrexiano incontrò Davvol, un essere umano gravemente ammalato che era stato esiliato dal villaggio a causa della sua malattia. Deciso a vendicarsi dei suoi ex concittadini, ed attratto dall’idea di poter guarire dalla sua malattia grazie alla tecnologia phyrexiana, Davvol aiutò Croag a trovare l’artefatto che cercava e in cambio venne guarito, phyrexianizzato e premiato con la carica di Evincaro di Rath. Rath era un piano artificiale creato da Yawgmoth qualche tempo prima utilizzando la mutaroccia, un materiale in continua espansione che di secolo in secolo aveva sviluppato la sua massa ed era stato popolato da creature rapite da diversi piani del Multiverso. Davvol venne quindi reso immortale e venne messo a sovrintendere la costruzione del piano artificiale, ove riuscì a sedare le rivolte organizzate dai Kor (molto probabilmente la stessa razza nativa di Zendikar di cui Nahiri faceva parte), dai Dal, Vec e dagli elfi e cominciò a compiere esperimenti per migliorare le truppe phyrexiane che Yawgmoth aveva creato per dare la caccia di Urza.

Tra il 3360 A.R. al 3863 A.R. gli attacchi di Phyrexia a Dominaria si moltiplicarono, ma Urza riuscì comunque a trovare degli ottimi candidati per diventare “componente umana” dell’Eredità nei geni della famiglia Capashen, in quelli di una famiglia di Jamuraa di cui non conosciamo il nome, in quelli della famiglia Windgrace e in quello della famiglia di Barrin. Come avrete intuito, tutte queste famiglie andranno a formare parte dell’equipaggio definitivo della Cavalcavento, ma quell’epoca è ancora lontana, e quelle famiglie neppure sapevano della manipolazione di cui erano “vittime” per mantenere i loro geni “puri”. Urza utilizzò tutti i trucchi per far “riprodurre” i membri delle famiglie che gli interessavano, il più evidente dei quali fu l’accettazione all’interno dell’Accademia di Tolaria una studiosa adulta (ricorderete che Urza e Barrin non accettarono mai collaboratori adulti nell’Accademia, ad eccezione ovviamente degli ex studenti, per timore che tra di loro si nascondesse un agente dormiente phyrexiano) di nome Rayne, la donna perfetta per dare a Barrin un erede all’interno del Progetto Bloodlines. All’interno del Progetto, Urza iniziò un sotto-progetto con lo scopo di creare soldati geneticamente modificati per essere superiori ai phyrexiani: i metathran. Queste creature vennero create infilando campioni genetici appartenenti a diverse persone in speciali macchine (come l’Incubatrice di Urza o la Dinamo Thran) che ne avrebbero accelerato lo sviluppo grazie ai potenti incantesimi di cui erano permeate.

Tuttavia questi esperimenti immorali provocarono un litigio tra Urza e Barrin e il mago cominciò a mostrare apertamente la propria opposizione al progetto. Spinto dal successo del lavoro di Urza, Gatha, un altro studioso dell’Accademia, cominciò a condurre una ricerca privata sui keldon, ma quando la sua slealtà venne scoperta e lui venne cacciato dall’Accademia, Gatha decise di partire per Keld, dove iniziò il suo esperimento perverso per creare un Campione di Keldon.

Ma mentre una parte di Tolaria festeggiava i successi ottenuti all’interno del Progetto Bloodlines, ed Urza lavorava al suo sotto-progetto per creare un esercito di creature superiori agli esseri umani che potessero difendere Dominaria, c’è una persona, o meglio, un golem, che invece non riusciva proprio a gioire: Karn, il golem d’argento. Quando nel 3360 Jhoira e Teferi, mago di Zhalfir avevano lasciato l’Accademia per stabilirsi definitivamente a Zhalfir, Karn era rimasto solo ed era caduto in depressione. Per non soffrire più la mancanza dei due amici, il golem aveva deciso di arruolarsi ancora nell’equipaggio della Cavalcavento (dopo la precedente esperienza sul Reame di Serra) sperando che le missioni della nave in giro per Dominaria lo potessero distrarre, ma neppure quello era servito. Per “guarirlo” dalla sua depressione, Barrin chiese a Urza di intervenire e il planeswalker decise di mettere un blocco mentale sul golem, permettendogli di ricordare solo venti anni della sua vita alla volta. L’unica cosa che Karn non volle dimenticare è “Jhoira è mia amica” un mantra che avrebbe ripetuto ogni notte per tutta la durata della sua vita artificiale.

Nel frattempo, su Rath, Davvol e Croag si allenavano con le congiunzioni planari, in modo da poter riuscire a fondere Dominaria e Rath correttamente, quando il piano fosse divenuto sufficientemente grande da svolgere il suo lavoro: fondersi a Dominaria e trasportare sul piano tutte le truppe phyrexiane contenute in esso. Gli esperimenti consistevano in particolare nel trasporto delle truppe phyrexiane di stanza sul piano in giro per il Multiverso o di persone e oggetti da Dominaria a Rath, ma un giorno, nell’anno 3863 A.R., dopo secoli di esperimenti, l’attenzione di Croag si spostò verso la regione dominariana di Keld, dove Kreig, un abitante del luogo, si era incoronato re di Keld e aveva radunato tutte le tribù del continente sotto il suo vessillo, trasformandole, nel corso di due secoli, in un’ unica grande nazione. Fu soprattutto Kreig, un essere umano superiore alla media degli abitanti locali, ad attirare i sospetti di Croag, il quale, dopo accurate ricerche, scoprì la verità che si celava dietro il suo immenso potere: Gatha e il Progetto Bloodlines. Capendo che quello di Gatha non era un esperimento isolato bensì un progetto partito da Tolaria, Croag corse a fare rapporto a Yawgmoth e ricevette l’ordine di attaccare immediatamente Keld per interrompere lo sviluppo del progetto.

Tuttavia, non appena i phyrexiani misero piede in Keld, si trovarono per la prima volta in tutta la loro storia in estrema difficoltà: Kreig era infatti così potente da poter affrontare tutti gli eliminatori (potenziati dagli esperimenti di Davvol) che gli venivano spediti contro, e riuscì persino a raggiungere e ferire gravemente Croag. Vedendosi sconfitto, Croag si ritirò verso Rath, ma non prima di aver richiesto l’intervento dei rinforzi. Nonostante le sue doti, di fronte ad un immenso esercito phyrexiano anche Kreig si arrese, ma piuttosto che finire nelle mani dei nemici, scelse di suicidarsi gettandosi giù da una rupe insieme a Gatha. La sconfitta dei keldon fu un duro colpo per Urza, perché adesso i phyrexiani avevano accesso al laboratorio di Gatha, al suo diario e alle sue ricerche, tutte le informazioni necessarie per contrastare il Progetto Bloodlines. Per evitare ai nemici di mettere le mani su quelle informazioni, Urza viaggiò a Keld e distrusse i phyrexiani rimasti dopo la battaglia. Uno di loro però riuscì a sfuggirgli e ad attraversare il portale che lo aveva portato fin lì con i suoi compagni. Seguendolo, Urza si ritrovò su un piano che non aveva mai visto prima: Rath. Dopo aver ucciso il fuggitivo ed essersi reso conto che ormai le informazioni che voleva proteggere erano già state portate al sicuro su Phyrexia, Urza si mise ad esplorare il nuovo mondo, entrando così in contatto con i Soltari, persone vittime degli esperimenti di sovrapposizione planare di Davvol e per questo intrappolate nel “regno ombra”, un luogo immateriale a metà tra il loro piano d’origine e Rath. Il planeswalker si fece raccontare la storia del piano da Lyna dei Soltari e unendo le nuove informazioni con quelle che già aveva sui piani del Padre delle Macchine, intuì lo scopo per cui Yawgmoth aveva creato Rath. Con la promessa di aiutare i Soltari a tornare materiali in cambio di aiuto nella lotta contro Phyrexia, Urza tornò a casa e accelerò i lavori per completare il Progetto Bloodlines mentre in Keld scoppiava una guerra civile tra i keldon creati da Gatha (i Gathan) e i Veri keldon.

Nel frattempo, su Rath, Croag iniziò a sospettare che Davvol stesse cercando di ucciderlo, ma avrebbe impiegato tre secoli a chiudere i conti con la nuova minaccia. Nel 4013 A.R., approfittando di una momentanea assenza di Croag, Davvol annunciò che di non avere più intenzione di condividere il potere con il generale phyrexiano, ma Croag, dopo essere tornato dalla sua missione, riuscì a sconfiggere facilmente l’Evincaro, lo sbatté nelle Fosse della Morte della Fortezza e dopo aver salvato la sua memoria e le sue conoscenze in un Copricapo Incastonato, lo lasciò lì a marcire. ristabilendo l’ordine su Rath. Nel frattempo, su Dominaria, Urza, nella speranza di incrementare i rapporti di amicizia tra Yavimaya e Llanowar e spingerle a fare fronte comune quando Phyrexia avrebbe invaso il piano, spedì Rofellos, Emissario di Llanowar, a sostituire Multani, stregone-maro di Yavimaya, impegnato a seguire i progetti di Urza.

Tuttavia l’elfo, nonostante l’ottimo lavoro compiuto nella militarizzazione di Yavimaya (tale da rispondere ad un attacco phyrexiano), non riuscì a prendersi adeguatamente cura della foresta, e alla fine Multani tornò al suo posto.

Per riassumere:

  • 2500 A.R.: Urza e Xantcha vengono feriti da una squadra di eliminatori phyrexiani e raggiungono il Reame di Serra.
  • 2500 –> 2505: Urza e Xantcha vivono sul Reame di Serra.
  • 2505 A.R.: i phyrexiani invadono il Reame di Serra. Urza e Xantcha lasciano il piano.
  • 3360 A.R.: Urza torna sul Reame di Serra, trovandolo devastato dall’assedio di Phyrexia. Come scopre ben presto, Phyrexia ha già vinto, poiché è riuscita a mettere un suo agente, Gorig, in una posizione di rilievo all’interno del governo di Radiant. Urza salva centinaia di profughi e, una volta finita di costruire la Cavalcavento, combatte Gorig e Radiant. Il primo viene ucciso da Barrin, che così facendo carica il motore della Cavalcavento, il secondo muore nel tentativo di riunificare le pietre del potere di Urza. Dopo la morte di Radiant, il Reame di Serra implode. Nello stesso anno, Urza comincia il Progetto Eredità e il Progetto Bloodlines.
  • 3385 A.R. –> 3571 A.R.: i progetti di Urza si sviluppano, Croag porta Davvol su Rath, Karn lavora come macchinista sulla Cavalcavento, Gatha viaggia fino a Keld per creare i Gathan, soldati keldon geneticamente modificati.
  • 3863 A.R.: i phyrexiani scoprono l’esistenza del Progetto Bloodlines e attaccano Keld. Croag e i suoi eliminatori vengono inizialmente sconfitti, ma i rinforzi provenienti da Rath riescono a ribaltare la situazione e costringono Gatha e Kreig, il suo esperimento più riuscito, a suicidarsi. Urza interviene per impedire ai nemici di accedere al laboratorio di Gatha, ma è troppo tardi. Seguendo un eliminatore, Urza raggiunge Rath per la prima volta.
  • 4013 A.R.: Rofellos difende Yavimaya da un attacco di Croag. Approfittando dell’assenza del phyrexiano da Rath, Davvol assume il comando del piano, ma il suo colpo di stato fallisce quando Croag torna sul piano artificiale e lo punisce per quell’affronto.


Fonti:

  • La storia di Urza dopo la Guerra dei Fratelli: “Planeswalker” di Lynn Abbey. Libro pubblicato nel 1998 e ristampato nel 2009 come prima parte del libro “Artifact Cycle II”. Entrambi i libri sono inediti in Italia.
  • La storia dell’Accademia di Tolaria: “Time Streams” di Robert J. King. Libro pubblicato nel 1999 e ristampato nel 2009 come seconda parte del libro “Artifact Cycle II”. Entrambi i libri sono inediti in Italia.
  • La Storia del Progetto Bloodlines: “Bloodlines” di Loren L. Coleman. Libro pubblicato nel 1999 e ristampato nel 2009 come terza ed ultima parte del libro “Artifact Cycle II”. Entrambi i libri sono inediti in Italia.

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Nelle puntate precedenti:

5 Comments

  1. Tomaso

    Ammazza grande, finalmente le cose cominciano ad essere chiare.

    Non vedo l’ora di arrivare a Volrath e Crovax!

  2. Leonardo

    Ancora complimenti per questa opera titanica che stai facendo!

  3. MarcoPosticcio

    Parlerai anche degli eventi che riguardano la planeswalker Ravi Sengir e Ulgrotha? Sono sempre stato curioso di approfondire un po’ la loro storia!

  4. Francesco

    [quote name=”MarcoPosticcio”]Parlerai anche degli eventi che riguardano la planeswalker Ravi Sengir e Ulgrotha? Sono sempre stato curioso di approfondire un po’ la loro storia![/quote]
    Certamente! Neanche a farlo apposta, la storia di Ulgrotha è proprio l’argomento del prossimo articolo (l’epoca è più o meno la stessa in cui è ambientato questo qui sopra)!

  5. MarcoPosticcio

    [quote name=”Gyed”]Certamente! Neanche a farlo apposta, la storia di Ulgrotha è proprio l’argomento del prossimo articolo (l’epoca è più o meno la stessa in cui è ambientato questo qui sopra)![/quote]
    Fantastico!!!
    Barone Sengir rulez!

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