historica 2_17
Articolo di Francesco Gyed Cambilargiu

Sono passate alcune settimane dal ritorno a casa della principessa Michiko e da allora Orecchi di Perla è rimasta prigioniera nel castello di Eiganjo assieme alla principessa, la quale passa il tempo a cercare di contattare Toshi o Riko utilizzando dei kanji messaggeri. 

A Numai, nel frattempo, Umezawa viene trovato da Kiku e portato da Boss Uramon, la quale racconta che Rodi-Midollo le ha riferito di averlo visto in compagnia dei soratami. La boss cerca di convincere Toshi a lavorare per lei sia con le buone che con le cattive, ma l’ochimusha utilizza il potere del myojin nero per darsi alla fuga verso i monti Sokenzan, stando ben attento a farsi seguire dagli scagnozzi di Uramon per scatenare contro di loro la Yuki-Onna.

Dopo che tutti gli altri sicari sono morti congelati dal tocco dello spirito, Toshi convince (o meglio, obbliga) Kiku e Midollo ad entrare a far parte degli Hyozan, così da impedire loro di fargli del male, poi intrappola la Yuki-Onna in un disco di pietra che, se infranto, la libererà in ogni luogo in cui si voglia portarlo. Toshi porta poi i compagni e il disco da Hidetsugu, scoprendo che l’ogre ha sostituito Kobo con un nuovo gruppetto di allievi, degli yamabushi ammazza-kami. Choryu, il mago che aveva ucciso Kobo, è stato sottoposto da Hidetsugu a innumerevoli torture, ma l’ogre ha fatto in modo che non morisse mettendo una pietra magica al posto del suo cuore. Toshi dice a Hidetsugu di aspettare fino alla successiva luna crescente per attaccare la Minamo e vendicarsi di loro in nome degli Hyozan (Hidetsugu è infatti convinto che Choryu non sia l’unico a meritare la sua punizione, ma che l’intera Minamo, che aveva ordinato al ragazzo di uccidere Kobo sia altrettanto colpevole di quel crimine e meriti di essere distrutta) perché così potrà svolgere degli “affari”, e Hidetsugu accetta, convinto dall’idea di andare a massacrare gli orochi che avevano impedito a Kobo di difendersi da Choryu. L’ogre rivela anche che Mochi non è una persona di cui fidarsi e che sicuramente ha un piano per sfruttare il caos della Guerra. Infine, l’o-bakemono accetta anche di portare il disco contenente la Yuki-Onna a Godo, Condottiero Bandito, così da ingannare l’attesa della luna crescente.

Intanto, Orecchi di Perla viene liberata e torna al suo villaggio, trovandolo però distrutto dopo la battaglia con gli akki del precedente libro. Per fortuna tutti gli abitanti si sono salvati e si sono nascosti nella foresta assieme al capitano Nagao, a quanto pare sopravvissuto alla battaglia. Orecchi di Perla vuole salvare Michiko e vorrebbe andare a Towabara, ma Riko, l’amica della principessa proveniente dalla Minamo, afferma di aver scoperto qualcosa all’Accademia, e di aver bisogno dell’aiuto dei kitsune per scoprire qualcosa di più. Riluttante, Orecchi di Perla, assieme a Nagao, Orecchi Aguzzi, Riko, Piè d’argento e i Fratelli Coda, partono alla volta dell’accademia.

Poco tempo dopo il suo incontro con Hidetsugu, Toshi viene portato da boss Uramon, ma poco dopo essere entrato nel suo palazzo con Midollo e Kiku, sguinzaglia quest’ultimi contro Uramon e i suoi sicari, seguendo poi il boss mentre fugge verso una stanza sotterranea in cui Toshi è convinto si trovi un potente artefatto: il Portale dell’Ombra, uno strumento per spostarsi in ogni luogo di Kamigawa in cui la luce generi un’ombra. Per attivarlo, Uramon utilizza un anello, ma non fa in tempo ad entrarvi perché Toshi, con l’aiuto del potere del Myojin dei Confini della Notte, lancia una magia congelante e la lascia a congelare a terra. Quando Toshi entra nel Portale dell’Ombra, viene trasportato nell’Honden dei Confini della Notte, un luogo immateriale cui solo gli adepti del Myojin possono accedere e solo con il suo permesso. Il Myojin dei Confini della Notte offre a Toshi il potere del Portale dell’Ombra, ma non gli spiega cosa desidera in cambio, preferendo aspettare il momento migliore per riscuotere il debito di Toshi nei suoi confronti. Leggermente preoccupato, l’uomo esce dal Portale, e si trova davanti al cadavere di Uramon, avvelenato da una delle camelie di Kiku. L’ochimusha rimprovera la donna, perché con la morte di Uramon i soratami avranno campo libero per conquistare Takenuma, e cerca di convincerla a non lavorare assolutamente per i lunantropi.

Nel frattempo, Eiganjo è sotto assedio da parte di un intero esercito di kami minori che anticipano la venuta di O-kagachi, e mentre gli umani combattono al fianco di Yosei, Stella del Mattino, Michiko è ancora prigioniera nella torre di Eiganjo, in attesa che qualcuno risponda ai kanji messaggeri che ha spedito a Riko e Toshi. Fortunatamente l’ochimusha riceve il suo messaggio e grazie al potere del Portale appare direttamente nella stanza della principessa. Michiko gli chiede di liberarla, ma Toshi, dopo aver incassato il pagamento della principessa consistente in un anello prezioso, scompare di nuovo, promettendo di tornare prima del tramonto. L’ochimusha utilizza il potere del portale per spostarsi fin sui Sokenzan, vicino alla capanna di Hidetsugu e una volta raggiunte le gallerie sotterranee dove l’ogre tiene prigioniero Choryu, libera il ragazzo dalla pietra magica che lo teneva in vita e prolungava la sua agonia, e lo lascia esalare l’ultimo respiro e a trasformarsi in cenere.

Dopo un viaggio nella Jukai meno profonda per avvisare Orecchi di Perla che le avrebbe portato Michiko ed uno sul confine tra Towabara e i Sokenzan per accertarsi che Hidetsugu abbia scatenato la Yuki-Onna, Toshi torna dalla principessa e la porta dalla kitsune. Poche ore dopo la fuga di Michiko, O-kagachi compare nei cieli di Eiganjo, pronto a sfidare Konda e Yosei per riprendersi Ciò Che Fu Preso, proprio mentre il Daimyo e il generale Takeno discutono su come comportarsi con la guerra contro Godo e la Yuki-Onna. Mentre tutte le teste del Serpente Vetusto si manifestano nel mondo materiale, Konda ordina a Takeno di mandare un gigantesco esercito a contrastare i banditi, sicuro che Yosei, la cavalleria, gli arcieri e i cavalcafalene saranno più che sufficienti per sconfiggere il kami. Il viaggio di Michiko e dei kitsune verso Minamo prosegue senza intoppi e senza nessun attacco da parte dei kami. La principessa e Riko nascondono la loro identità grazie ad un travestimento fornito da Orecchi di Perla, e fingendosi damigelle d’onore della kitsune riescono a farsi ricevere dal preside Hisoka nella sua stanza personale, accompagnato da Mochi in persona.

Nel frattempo, senza rendersene conto, la soratami Chiyo porta con sé sulla sua nuvola personale Toshi, che diventa il primo umano a mettere piede ad Otawara, la capitale della nazione celeste dei soratami. La lunantropa combatte l’ochimusha, ma quest’ultimo riesce ad avere la meglio su di lei e a liberare lo stesso Oni dei Luoghi Selvaggi che Kobo aveva liberato nella Jukai nel libro precedente, dopodiché torna, utilizzando il potere del Portale dell’Ombra, alla Minamo, dove Mochi sta spiegando ai suoi ospiti ciò che aveva già mostrato a Toshi e Michiko nella grotta in cui l’ochimusha aveva nascosto la principessa dopo essere sfuggito agli orochi. Il racconto del kami della luna crescente viene interrotto dall’ochimusha, che spiega ai kitsune di non potersi fidare davvero di lui. Mochi ha raccontato loro la verità, ma ne ha nascosta una parte, sorvolando deliberatamente su ciò che sta per accadere a Towabara e sull’esercito di soratami pronto a invadere Kamigawa non appena O-Kagachi avrà distrutto Eiganjo e si sarà ripreso Ciò Che Fu Sottratto. Mochi, messo alle strette, addormenta Hisoka per impedirgli di capire di essere stato manipolato, poi rivela parte della verità, spiegando di aver lasciato che Konda commettesse il suo crimine per poter poi ricostruire Kamigawa una volta che sarà stata distrutta dalla venuta del Grande Serpente Vetusto, sempre ammesso che egli non se ne andrà dopo aver recuperato il suo “tesoro”. Alla fine il kami rivela al gruppo di Michiko che non possono fare nulla per fermarlo, ma non appena smette di parlare nella Minamo risuona l’allarme e il simbolo Hyozan di Toshi comincia a bruciare: la Luna Crescente è arrivata, e con lei Hidetsugu e i suoi yamabushi.

yosei alteredUtilizzando dei dischi di energia magica, i seguaci di Hidetsugu danno la scalata alle cascate della Minamo, ma dalle nuvole discende Keiga, la Stella della Marea, precedentemente evocata da Hisoka e dagli studenti per difendere l’Accademia. Mentre l’ogre e gli Yamabushi si preparano al combattimento, nella stanza di Hisoka Mochi mostra a Orecchi di Perla, Orecchi Aguzzi, Toshi, Riko, Hisoka e Michiko ciò che sta accadendo a Towabara: O-kagachi è giunto alle mura di Eiganjo e sta combattendo contro Yosei. Inizialmente il drago sembra avere la meglio, ma il Grande Serpente Vetusto è scaltro, e dopo aver intrappolato il nemico tra le sue teste, divora parte del corpo del drago, strappandolo in due e costringendolo alla ritirata. Mentre Mochi gioisce e confessa ad Hisoka di aver aiutato Konda a compiere il suo crimine e Toshi scompare nell’ombra, Hidetsugu e i suoi allievi combattono contro Keiga. Il drago è enorme e potente, e i suoi nemici sono in una posizione di svantaggio, ma Hidetsugu non si lascia intimorire, e la situazione si ribalta quando la più forte dei guerrieri yamabushi si sacrifica per procurare uno squarcio della grandezza di una casa nelle scaglie di Keiga. Furioso per il sacrificio della guerriera, l’ogre attacca Keiga incantando il proprio bastone tetsubo con una magia in grado di scaldare fino quasi al punto di fusione le punte dell’arma, spostandosi poi all’interno del corpo del drago partendo dalla ferita procurata dalla Yamabushi, il tutto mentre dardi di energia magica provenienti dalle mani degli yamabushi sferzano il nemico. In un ultimo, disperato tentativo di liberarsi di Hidetsugu, Keiga si dimena e riesce a scagliarlo fuori dal suo corpo, senza tuttavia poter impedire all’ogre di aggrapparsi alla sua carne e di strapparne un gigantesco lembo. Per concludere la lotta, Hidetsugu compie un ultimo incantesimo, staccando enormi pezzi di roccia dal terreno e lanciandoli contro Keiga, la quale, poco dopo, crolla sul terreno, morta. La strada per la Minamo è ora libera.

Nel frattempo, nella stanza di Hisoka, Toshi riappare dall’ombra e cerca di dissuadere Michiko dalla proposta di Mochi di andarsene di lì, e per impedirlo arriva a congelare Mochi con un incantesimo del Myojin dei Confini della Notte, dopodiché scompare nuovamente, viaggiando fino a Eiganjo, nella stanza di Konda, o meglio in ciò che ne resta. O-kagachi è infatti riuscito non solo a ferire Yosei, ma anche a distruggere la magia che rendeva le mura del castello innaturalmente resistenti, e ora si avvicina al castello, ormai svuotato dai suoi abitanti, fuggiti già da diverso tempo. Il Grande Serpente Vetusto non si fa fermare nemmeno dai colpi dei soldati, i quali vengono uccisi tutti in una sola volta da un suo colpo magico. Ormai senza speranze, Takeno raggiunge Konda nella sua stanza e cerca di farlo ragionare interrogandolo su Ciò Che Fu Preso, ricavandone però solo un discorso sulla fedeltà che viene interrotto quando una delle teste di O-kagachi fa breccia nel muro della torre di Eiganjo, e Takeno si sacrifica per impedire al suo signore di venire lanciato nel vuoto. E’ in quel momento che Toshi appare all’improvviso.

Intanto, sul confine tra Towabara e i Sokenzan, le cose non vanno affatto bene per i profughi di Eiganjo. Nonostante siano difesi da prodi guerrieri, i profughi sono incappati nell’esercito dei Fratelli Yamazaki, e stanno per essere massacrati dal numero sempre maggiore di akki. D’improvviso però, Yosei, mutilato ma ancora vivo, compare nel cielo e comincia a sfoltire le fila dell’esercito nemico. L’arrivo provvidenziale di Isamaru, Segugio di Konda, e la potenza della Stella del Mattino, fa nascere una nuova speranza nei profughi, e spinge i guerrieri di Konda a combattere con rinnovato vigore gli akki, costringendoli alla ritirata.

Mentre Toshi deruba il Daimyo di Ciò Che Fu Preso e viene condotto dal Myojin dei Confini della Notte nel suo Honden ad osservare i difensori di Eiganjo tornare in vita come spiriti di luce e giurare nuovamente di obbedire fedelmente al loro signore, Hidetsugu conclude la sua arrampicata a Minamo mettendo finalmente piede nell’Accademia ed evocando l’Oni del Caos Che Tutto Consuma. Nel tempo che precede l’arrivo del suo padrone, l’ogre ha intenzione di uccidere quanti più maghi possibile, ed esortando gli yamabushi a seguirlo, comincia a farsi strada nell’Accademia, giungendo al cospetto di Hisoka in persona, decapitandolo con un solo morso delle sue potenti fauci.

Intanto, nella sala del preside, Toshi, che ha potuto lasciare l’Honden solo promettendo al suo myojin di non utilizzare mai più il Portale dell’Ombra per trasportare Ciò Che Fu Preso, spiega a Michiko e agli altri cosa vuole fare con il disco del Daimyo: stando alle parole di Mochi, O-kagachi seguirà Ciò Che Fu Preso fino alla Minamo, dove inevitabilmente finirà per scontrarsi con l’oni di Hidetsugu e forse fermerà i piani di Mochi una volta per tutte. Quando gli viene fatto notare che così facendo ha lasciato un oggetto di incredibile potenza nelle mani del Kami della Luna Crescente, Toshi afferma di preferire l’idea di lasciarlo a lui piuttosto che nelle mani di Konda, dopodiché permette ai kitsune, a Riko e a Michiko di viaggiare assieme a lui fino al villaggio di Orecchi di Perla attraverso il Portale dell’Ombra.

Pochi giorni dopo, Toshi abbandonerà gli Hyozan per sottomettersi completamente al Myojin dei Confini della Notte, ma la sua storia, e di conseguenza quella di Kamigawa, non è ancora finita. Durante il rituale per liberarsi del giuramento Hyozan, Toshi ha delle terrificanti visioni: centinaia di banditi congelati dal tocco della Yuki-Onna; un esercito di spiriti guidati da Konda che marcia sull’Accademia Minamo; O-Kagachi e l’Oni del Caos che si sfidano in cielo sotto una falce di luna; guerrieri soratami che attaccano la Jukai; sé stesso, intrappolato tra una camelia di Kiku e il bastone Tetsubo di Hidetsugu; e infine Michiko, che con occhi accesi e colmi di lacrime e mani sporche di sangue solleva in alto il trofeo di suo padre, pronta a scaraventarlo a terra.

Quando le visioni svaniscono, Toshi si ritrova libero dallo Hyozan, e la voce del Myojin dei Confini della Notte gli sussurra nella mente una enigmatica frase: <>

Per riassumere:

  • * 3510 A.R.: si svolgono le battaglie della Grande Guerra tra Tolgath ed Antichi. La seconda fazione vince la guerra, ma una Tolgath sopravvissuta vendica i suoi compagni attivando un artefatto che cambierà per sempre le sorti di Ulgrotha. La planeswalker si chiama Ravi e passerà i successivi due secoli rinchiusa nella prigione che l’ha salvata dalla distruzione all’esterno. Si forma la Fenditura di Ulgrotha e un collegamento tra i mondi di Kamigawa e Dominaria. La barriera tra mondo materiale e mondo spirituale del piano di Kamigawa comincia ad assottigliarsi.
  • * 3680 A.R.: Su Kamigawa nasce Takeshi Konda, l’uomo che cambierà la storia del piano.
  • * 3705 A.R.: Konda comincia la sua campagna per conquistare Towabara.
  • * 3730 A.R.: La notte in cui nasce Michiko Konda, grazie alle ricerche di Hisoka e del kitsune Nove Code, Takeshi Konda, divenuto ormai Daimyo, compie un atto sacrilego e rapisce un kami dal mondo spirituale, convinto di poter portare in questo modo pace e stabilità perenne nelle sue terre. Questo gesto provoca la furia di O-kagachi, il più grande e potente kami nonché il guardiano della barriera tra i mondi, il quale dà inizio ad una guerra tra spiriti e mortali. È l’inizio della Guerra dei Kami, e del piano di Mochi per far diventare i soratami i padroni di Kamigawa. In quello stesso anno, si svolge la prima battaglia della Guerra dei Kami: il Massacro di Reito. In quell’occasione i kami uccidono senza pietà ogni essere umano o umanoide e radono al suolo la cittadina.
  • *3735 A.R.: inviato da Boss Uramon a convincere Hidetsugu ad unirsi alla sua banda, Toshi Umezawa è l’unico della sua squadra a sopravvivere al rifiuto dell’ogre, stringendo un patto con lui e fondando i Vendicatori Hyozan.
  • * 3745 A.R.: il Budoka Kobo lascia la Jukai e diventa l’apprendista o-bakemono di Hidetsugu, il migliore che l’ogre abbia mai avuto. Morirà a causa di Choryu cinque anni dopo, provocando la furia del suo maestro e una serie di eventi catastrofici per la Minamo.
  • * 3750 A.R.: la barriera tra i mondi di Kamigawa è ormai assottigliata fino all’inverosimile. Sempre più kami entrano nel mondo dei mortali per compiere stragi e persino O-kagachi in persona la attraversa, abbandonando il suo ruolo di guardiano e condannando Kamigawa alla distruzione. Starà alla principessa Michiko e ai suoi alleati, tra i quali l’ochimusha Toshiro Umezawa, tentare di salvare il mondo dalla furia dei kami. Dopo la visita di alcuni soratami, Toshiro Umezawa fugge dalla palude di Takenuma e intraprende un viaggio che lo porterà a scoprire la verità sul Crimine di Konda e a stringere un patto con il Myojin dei Confini della Notte e con la Principessa Michiko Konda, anch’ella reduce da un lungo viaggio nella foresta di Jukai. Poche settimane dopo il viaggio, quando il kami protettore della barriera tra i mondi, il Grande Serpente Vetusto O-kagachi, si manifesta in tutta la sua grandezza per riprendersi Ciò Che Fu Preso, Eiganjo e l’Accademia Minamo vengono attaccate e quasi distrutte dal kami e dall’ogre Hidetsugu. Toshi e Michiko scoprono i piani di Mochi, il Kami della Luna Crescente, e grazie all’astuzia dell’Ochimusha, entrambi scampano alla distruzione di Eiganjo e di Minamo.

Fonti:

  • L’Eretico (Traditori di Kamigawa) di Scott McGough. Libro pubblicato nel 2005 e disponibile in italiano

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Nelle puntate precedenti:

 

 

10 Comments

  1. arngothia

    Mamma se è complicata questa storia… Complimenti a te! Sarà stata difficilissima da scrivere o.0

  2. Francesco

    [quote name=”arngothia”]Mamma se è complicata questa storia… Complimenti a te! Sarà stata difficilissima da scrivere o.0[/quote]
    Effettivamente non è stato facilissimo. Ho dovuto rileggere attentamente il libro dopodiché per riuscire a tirare fuori i punti salienti della trama e a metterli per iscritto c’è voluto un bel po’ di lavoro.
    Mi consola il fatto che ormai ne manca solo uno e poi tornerò al “vecchio stile” XD

  3. Tomaso

    In effetti la storia di kamigawa è un casino assurdo.
    Inoltre è bello vedere applicato, più o meno per l’ultima volta, il princicio del “più è importante per la trama, meno è forte; meno è importante per trama, più e forte”.
    Tutto verte su Mr Umezawa, che era un 2/2 loffio; i draghi sono dei 2 di picche volanti; l’Oni era un 3/3 ridicolo e nella storia fa i numeri; yuki onna spacca e manco era leggendaria: rido.

    AL netto di questo, non avevo idea che in questa storia il Bianco facesse la parte del cattivo (anche se non troppo volontario) ed il verde la parte del “distruttore”, col nero ed il rosso che sembrano collaborare per mettere apposto le cose ed un blu molto neutrale.
    Non credo sia più successo…

  4. Luca

    Link “Nelle puntate precedenti: 3” è errato

  5. alex@metagame.it

    [quote name=”LkM”]Link “Nelle puntate precedenti: 3” è errato[/quote]

    Grazie, abbiamo corretto.

  6. Francesco

    Ragazzi vi leggo sempre molto volentieri ma, diamine, questo ciclo di kamigawa è scritto da cani.

    Non metto in dubbio assolutamente l’impegno, premetto, ma confrontando come sono scritti il ciclo oscurità, la guerra dei fratelli et similia con questo, non si capisce un accidenti:

    nomenclatura nipponica ambigua, titoli incomprensibili, nomi a raffica, frasi su frasi di riassunto a stento seguibili.

    Seconda premessa, non ho letto i libri, non ne so molto sul ciclo kamigawa, avrei appunto gradito la lettura per farmi un’idea ed apprezzarlo ma, ragazzi, ho fallito miseramente;

    Non ci ho capito un accidenti, sul serio.

  7. Leonardo

    [quote name=”Fra88″]…[/quote]
    A difesa del santo Gyed i libri sono abbastanza confusionari.
    In ogni caso ve li consiglio perché la storia è intrigante ed alcuni personaggi lo sono ancora di più , soprattutto l’ogre e Toshi. Hanno veramente un bel rapporto 😛

  8. Francesco

    [quote name=”Fra88″]Ragazzi vi leggo sempre molto volentieri ma, diamine, questo ciclo di kamigawa è scritto da cani.

    Non metto in dubbio assolutamente l’impegno, premetto, ma confrontando come sono scritti il ciclo oscurità, la guerra dei fratelli et similia con questo, non si capisce un accidenti:

    nomenclatura nipponica ambigua, titoli incomprensibili, nomi a raffica, frasi su frasi di riassunto a stento seguibili.

    Seconda premessa, non ho letto i libri, non ne so molto sul ciclo kamigawa, avrei appunto gradito la lettura per farmi un’idea ed apprezzarlo ma, ragazzi, ho fallito miseramente;

    Non ci ho capito un accidenti, sul serio.[/quote]

    Non capisco appieno il problema dei nomi giapponesi…ci oè, in che senso sono ambigui? Almeno quelli ero abbastanza sicuro di averli spiegati chiaramente XD.
    Detto ciò, effettivamente questo modo di riassumere è differente (e apparentemente peggiore) rispetto al “vecchio”. I libri sono confusionari (si perdono in chiacchiere, non ci sono chiarimenti su alcune parti particolarmente confuse, ci sono morti che tornano dall’oltretomba a caso e diversi intrighi tra i quali giostrarsi), ma la storia è veramente riassumibile in quattro parole, e la mia scelta di riassumerli in 3 articoli (4, contando l’introduzione) non è stata delle più felici, a quanto pare. Inoltre con gli altri articoli avevo sempre una piccola base già riassunta in passato da cui partire, mentre con Kamigawa sto riassumendo direttamente dai libri, come se stessi “studiando”. A tutto ciò aggiungiamo il fatto che questa è solo la seconda volta che leggo il Ciclo di Kamigawa e che pur ricordando come finisca non ho memorie abbastanza precise da sapere quale sia l’obbiettivo ultimo dei diversi personaggi (spiegato nel terzo libro della saga) e abbiamo una ricetta perfetta per quello che, a quanto pare (e non lo sto mettendo in dubbio!) è un riassunto caotico.
    Detto ciò, mi scuso per la poca chiarezza e ti chiedo di sopportare solo un ultimo articolo di “studio” nel quale cercherò di essere il più possibile chiaro. Dopo il prossimo articolo tornerò alla vecchia modalità di scrittura e abbandonerò questa modalità di “studio”.

  9. Francesco

    [quote name=”Gyed”]Non capisco appieno il problema dei nomi giapponesi…ci oè, in che senso sono ambigui?[/quote]

    Mi spiego, in ogni periodo si leggono mediamente settanta nomi giapponeseggianti diversi, intrecciati alla trama, uno dopo l’altro, in poche parole per lo più. Confusione totale, si stenta a tenere il filo, quello era il senso 😉

    [quote name=”Gyed”]Dopo il prossimo articolo tornerò alla vecchia modalità di scrittura e abbandonerò questa modalità di “studio”.[/quote]

    Vi ho apprezzato molto quando avete toccato, scavato e riassunto il ciclo urza, quello cavalcavento, spero farete anche quello odissea ed assalto; sarebbe fantastico ragazzi. Vi invito inoltre a farlo più dettagliato possibile, sono alcuni tra i libri più belli della storia di MtG!

  10. Francesco

    [quote name=”Fra88″]
    Mi spiego, in ogni periodo si leggono mediamente settanta nomi giapponeseggianti diversi, intrecciati alla trama, uno dopo l’altro, in poche parole per lo più. Confusione totale, si stenta a tenere il filo, quello era il senso 😉

    Vi ho apprezzato molto quando avete toccato, scavato e riassunto il ciclo urza, quello cavalcavento, spero farete anche quello odissea ed assalto; sarebbe fantastico ragazzi. Vi invito inoltre a farlo più dettagliato possibile, sono alcuni tra i libri più belli della storia di MtG![/quote]
    Ah, ok, ora ho capito, grazie! Purtroppo è l’unico modo che ho trovato per evitare le ripetizioni e rimanere abbastanza fedele al testo originale (non mi spingo a fare traduzioni di termini che a malapena conosco XD) ma cercherò di limitarli nell’ultimo articolo.
    Comunque sì, riassumerò anche la storia di Odissea e Assalto nello stesso modo in cui ho riassunto quella della Saga di Urza! Ci vorranno ancora diversi articoli, ma ci arriveremo (se non mi mandano via prima XD).

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