Articolo di Francesco Gyed Cambilargiu
Dopo la morte di Chainer, Signore di Dementia, Kamahl, Combattente dell’Arena, ha promesso all’amico di portare al sicuro il Mirari, in modo da impedire all’Ambasciatore Laquatus, all’Ordine della nuova Comandante Eesha (subentrata al Maggiore Teroh dopo la dipartita di quest’ultimo) e alla Cabala del Patriarca Virot Maglan di appropriarsene ed utilizzarlo per portare ancora morte e distruzione. Il Mirari, tuttavia, non risparmia dalle sue visioni nemmeno il barbaro e mostra il più grande Desiderio di Kamahl: vivere in un mondo dominato da altissime montagne e osservarlo dalla più alta di quelle vette.
Consapevole che seguire le visioni del Mirari ha già portato Chainer, Aboshan, Imperatore Mer e il Luogotentente Kirtar alla rovina, Kamahl non si lascia tentare, e comincia a scavare tra le macerie delle stanze di Chainer alla ricerca della sua spada. Un momento di distrazione è sufficiente, e non appena il barbaro posa lo sguardo sul pomo della sua spada, scopre con orrore che il Mirari si è fuso ad esso. Giurando a sé stesso di non farsi sottomettere dal potere del Mirari, Kamahal si avvia verso le Montagne Pardiche, ma per uscire dalle rovine di Città della Cabala è costretto a farsi largo tra una folla di gente che cerca di prendergli il Mirari, tra cui diversi soldati dell’ordine, un evocatore di Dementia di nome Bullock e diverse altre persone che il barbaro riesce a sopraffare.
Nel frattempo, nella Fossa di Aboshan, il pezzo di continente otariano sommerso dall’ex imperatore mer, l’ambasciatore Laquatus è ancora imprigionato nel labirinto di portali magici in cui
Llawan, Imperatrice Mer e vedova di Aboshan, l’aveva rinchiuso dopo la morte di Chainer e la sconfitta dell’esercito di creature di dementia dell’ambasciatore. Veza, la maga che lo ha rinchiuso lì, gli ha anche fornito una mappa per fuggire da solo, ma l’ambasciatore ha bisogno della componente mer del suo esercito per conquistare il potere, e non ha intenzione di uscire senza di esso per finire nel palazzo di Llawan e farsi uccidere. Fortunatamente per lui, Laquatus scopre che la mappa mostra anche un sistema di grotte sotterranee che dalla Fossa potrebbero condurlo in tutta Otaria se solo riuscisse a raggiungerle. Quando finalmente Laquatus si libera dalla sua prigione, cerca immediatamente di contattare l’Ordine e ciò che resta della Cabala, riuscendo ad ottenere aiuto da parte della prima fazione e la conferma da parte di Braids che la Cabala guiderà una forza d’assalto contro il villaggio di Kamahl, luogo dove Laquatus percepisce il Mirari. L’imperatrice, che ha un piano ben preciso in mente, non fa nulla per impedirgli di fuggire, e prima di partire per la Cittadella dell’Ordine, l’ambasciatore ordina ai suoi uomini di creare un collegamento tra l’oceano e la foresta di Krosa.
Alla Cittadella (o quello che ne resta dopo la distruzione sotto forma di cristallo portata da Kirtar solo pochi mesi fa che ha reso inagibile una buona metà di essa), Laquatus viene accolto come un eroe dalla Comandante Eesha, la quale accetta di aiutarlo a sottrarre il potere a Llawan, poiché questa si è alleata con la Cabala. Ciò che gli ambasciatori Laquatus e Veza non sanno, è che
Braids, Servitore della Cabala e il
Patriarca della Cabala hanno intenzione di sfruttare la situazione facendo il doppio gioco per recuperare il Mirari.
Intanto, dopo un lungo viaggio, finalmente Kamahl torna a casa e si ricongiunge a sua sorella
Jeska, Guerriera Provetta e al suo maestro, il nano
Balthor, l’Intrepido. Proprio a quest’ultimo si rivolge per imparare a controllare il Mirari, e Balthor decide di sottoporlo al suo Giudizio, una sorta di pericolosissimo rito di maturità inventato dal nano pochi anni dopo la fine dell’Invasione Phyrexiana. Lo scopo originale del Giudizio era probabilmente quello di creare guerrieri sufficientemente abili e forti da poter sconfiggere i phyrexiani qualora si fossero fatti rivedere, ma nel corso del tempo è diventata una semplice prova per migliorare le capacità dei suoi allievi. Grazie alle abilità acquisite combattendo nelle arene di Città della Cabala e Borben e all’influenza del Mirari, Kamahl riesce a superare il Giudizio senza troppe difficoltà. Improvvisamente consapevole di essere il più forte guerriero delle Montagne, Kamahl male interpreta un suggerimento di sua sorella e decide che per difendere il Mirari dai suoi nemici dovrà rafforzare le difese del villaggio unendo tutti i barbari sotto il suo dominio. Manda quindi a chiamare i campioni delle altre tribù barbariche, sfidandoli in un torneo che è sicuro di vincere.
Una settimana dopo, il torneo ha inizio, e come previsto, dopo una settimana di intensi combattimenti è Kamahl a vincerlo. Ma non tutti i campioni accettano di sottomettersi a lui. Kamahl è infatti sempre più succube del potere del Mirari, e durante più di un duello perde il controllo, arrivando quasi ad uccidere i suoi rivali. Sinceramente convinto che Kamahl non possa essere un buon leader, il suo migliore amico Talon gli lancia un ultimatum: entro una settimana dovrà sottomettersi a lui e alle tribù a lui fedeli, altrimenti scoppierà la guerra civile.
Ai piedi delle montagne intanto, Braids e i suoi assassini stanno indagando sui movimenti di Kamahl, perché il Patriarca non si fida di Laquatus e non crede che il barbaro sia tornato a casa. A fare le spese di questa ricerca sono diversi accampamenti dell’Ordine e gli uomini che vivono nelle pianure a valle delle montagne. Dietro insistenza di Llawan, il Patriarca manda un battaglione di cabalisti ad attaccare il villaggio del barbaro.
Mentre Kamahl si prepara a combattere i dissidenti, sua sorella Jeska cerca un modo per fermarlo, e parlando con Balthor si accordano per rubargli il Mirari. Il nano si offre volontario, ma Jeska lo ferma: Kamahl è una sua responsabilità. Balthor insiste, e per impedirgli di interferire Jeska è costretta ad attaccarlo e fargli perdere i sensi. In quel momento, Lamar, uno dei seguaci del fratello, assiste alla scena, e corre ad avvisare Kamahl dell’accaduto. Jeska e il fratello si ritrovano quindi nella di lui tenda e ingaggiano una furiosa litigata che si conclude quando Kamahl, come punizione per aver ucciso Balthor, la trafigge con la spada-Mirari, ferendola gravemente proprio mentre Balthor si riprende e accorre per risolvere l’equivoco. Vedendo il corpo esanime dell’amata sorella e il suo maestro sano e salvo, Kamahl realizza di essere caduto sotto l’influenza del Mirari e si pente immediatamente. In quell’istante, gli assassini di Braids attaccano.
Ribelli e lealisti mettono da parte le divergenze e assieme sconfiggono Braids. A battaglia conclusa, i due gruppi si riappacificano e decidono di lottare fianco a fianco contro le forze della Cabala. Nel frattempo, Balthor scopre che Jeska è in qualche modo tenuta in vita da uno strano fuoco azzurro che arde all’interno della sua ferita e corre ad avvertire Kamahl, il quale, deciso a riscattarsi, decide di portare la sorella da
Seton, Protettore di Krosa con cui aveva stretto amicizia a Città della Cabala. Balthor lo segue e porta con sé la spada-Mirari, nonostante il barbaro non abbia più intenzione di usarla.
Nel frattempo, nelle pianure ai piedi delle montagne, l’esercito del Patriarca raggiunge Braids e ingaggia numerose battaglie contro l’Ordine mentre Laquatus invia un suo ambasciatore al Patriarca con un’offerta: rinforzi da parte del suo esercito in cambio di aiuto contro Llawan. L’ex ambasciatore inizia a provocare sia la Cabala che l’Ordine, riuscendo così ad ottenere che entrambe le fazioni mandino degli esploratori per seguire Kamahl all’interno di Krosa, poi si getta anche lui all’inseguimento assieme al suo servo, Burke, l’orrore creato da Chainer.
Mentre tutti i pezzi del puzzle stanno andando al loro posto, qualcosa nel piano di Laquatus va storto: grazie al tradimento del nobile Talbot, convinto a parlare dalla sua amante Veza (la maga imperiale), Llawan attacca la Fossa di Aboshan e la conquista, eliminando tutti i seguaci dell’ex ambasciatore mer ed attraversando le gallerie sotterranee per attaccare alle spalle le truppe stanziate a Krosa.
La corsa al Mirari va avanti, ma quando Laquatus raggiunge finalmente Balthor e Kamahl, ma il nano riesce a tener testa al tritone e a burke, permettendo così all’allievo di continuare il viaggio. Burke è quasi indistruttibile, perciò Balthor decide di sacrificarsi, utilizzando un potente incantesimo che uccide entrambi, ma non Laquatus. L’ambasciatore è infastidito dalla morte del suo servo, ma si infuria quando scopre che le sue truppe sonoo state spazzate via Senza soldati, Lauatus torna al campo della Cabala e a quello dell’Ordine, e riesce a convincere entrambi a stipulare una tregua per inseguire il barbaro con tutte le loro forze.
Nel frattempo, Kamahl arriva da Seton, e il centauro gli consiglia di parlare con
Thriss, Primus dei Nantuko, un saggio uomo-insetto che vive nel cuore di Krosa, così da evitare di finire nuovamente schiavo del Mirari, il quale, peraltro, ha iniziato a mostrare a Kamahl una diversa visione nella quale le montagne vengono lentamente conquistate dalla foresta. Il giorno dopo il suo arrivo, dopo una notte di riposo, il barbaro viene a conoscenza del vero motivo per cui Seton ha partecipato al torneo di Città della Cabala nel quale si sono incontrati la prima volta. Thriss aveva percepito la presenza del Mirari ed aveva mandato Seton a recuperarlo per impedire che qualcuno potesse usarlo per fare del male (adducendo una differente motivazione per la sua partecipazione, ossia il desiderio di convincere la Cabala a smettere di tormentare Krosa e i suoi abitanti), ma le ferite riportate dal centauro durante il torneo gli avevano impedito di raggiungere il suo scopo. Tuttavia nemmeno Seton è in grado di contrastare il potere del Mirari come ha fatto Kamahl dopo aver ferito Jeska, ma non è riuscito a resistere alla tentazione di vedere cosa la sfera gli avrebbe mostrato. Il
Desiderio di Seton ha a che fare con il cuore del centauro e il cuore di Krosa stessa. Kamahl lascia quindi Jeska alle cure del centauro ed inizia il suo viaggio per arrivare dal druido nantuko, non prima di aver promesso al suo amico di sotterrare la spada-mirari in un luogo sicuro.
Quando Kamahl raggiunge finalmente Thriss, il nantuko lo sottopone ad una serie di prove per aiutarlo a controllare sé stesso e i propri desideri, in modo tale da non essere mai più sopraffatto dalla volontà del Mirari. Nel frattempo, le forze congiunte dell’Ordine della Cabala non se la passano bene nella foresta. Molestati dai nantuko, privi della guida dei loro generali (Braids ed Eesha, rimaste ai margini della foresta con il grosso dell’esercito) ed estremamente sospettosi verso i compagni dell’altro schieramento, per gli uomini delle due fazioni l’alleanza sembra essere estremamente fragile e si rompe quando un aggressore sconosciuto comincia ad attaccare entrambi i campi. Nella confusione, il leader dell’unità dell’Ordine viene ucciso dalla creatura, ma la colpa viene data alla Cabala. Laquatus alimenta i sospetti reciproci, ma alla fine le forze della Cabala abbandonano la foresta. Frustrato, Laquatus se ne va alla ricerca del Mirari insieme ad alcune delle sue truppe che sono sfuggite al massacro ordito da Llawan e che il comandante Havelock, ancora fedele all’ex ambasciatore, è riuscito a radunare.
Eesha, Braids e alcuni rappresentanti dell’impero di Llawan (tra i quali Veza) convergono nel campo dell’ Ordine e i cabalisti sopravvissuti al massacro attuato dalla bestia rivelano la vera identità di quest’ultima. Si tratta di
Balthor il Corrotto, ovverosia il corpo zombificato del nano maestro di Kamahl. I cabalisti affermano che Laquatus ha ucciso il comandante dell’unità affidatagli da Eesha ed ha rubato la Spada del Comando. Una volta compreso che Laquatus sta tramando contro tutti per metterli l’uno contro l’altro, le parti in causa decidono di lasciare l’ex ambasciatore a sé stesso e di abbandonare la ricerca del Mirari, ormai considerato disperso in Krosa, tornando così ai loro affari. Il Patriarca non ha bisogno del Mirari per ricostruire Città della Cabala, per Eesha è sufficiente sapere che l’artefatto non sia in possesso dei cabalisti, e per Llawan l’importante è che Laquatus non vi metta le mani sopra, cosa che difficilmente riuscirà a fare con un barbaro pardico e un’intera foresta a proteggere l’artefatto.
Ormai abbandonato dai suoi ex alleati e rimasto solo con le sue truppe, Laquatus cerca di recuperare il Mirari una volta per tutte mentre Kamahl, immerso nella meditazione, percepisce i movimenti del tritone, interrompe il suo addestramento con Thriss e, una volta dissotterrata la spada-mirari per combattere in questo ultimo duello, corre verso casa di Seton, trovandola già invasa dai nemici. Laquatus evoca al suo fianco il cadavere di Balthor, e spiega a Kamah che dopo la battaglia con Burke, il nano è stato zombificato da Braids, la quale ha però utilizzato parte della carne del servitore di Laquatus per completare il processo. Dal momento che una parte di Burke si è unita a lui, Balthor è quindi obbligato a seguire gli ordini dell’ex ambasciatore, il quale lo ha manipolato per attaccare l’accampamento del leader dell’unità dell’Ordine al suo servizio. Dopo una lotta durissima che Kamahl cerca di vincere senza colpire il suo vecchio maestro, il nano prega l’avversario di ucciderlo e porre fine alle sue sofferenze. Con la morte nel cuore, Kamahl pone fine alla non-vita di Balthor, e dopo un duello magico nel quale Kamahl mette a frutto gli insegnamenti magici di Thriss utilizzando più volte la magia verde, il barbaro riesce ad avere la meglio, e trafigge il tritone con la spada-Mirari nonostante questi gli abbia detto che così facendo i suoi soldati uccideranno Jeska. I giorni passati con Thriss danno ancora una volta i loro frutti, perché quando Kamahl scatena la potenza del Mirari per uccidere il suo nemico, non ha più una visione di battaglie e distruzione, ma di crescita e di pace, e dal cadavere di Laquatus parte una magia che rinvigorisce il terreno di Krosa e lo ricopre di piante, facendo sparire la spada.
Ora Kamahl è finalmente certo che il Mirari non potrà più fare danni, e gettatosi la sua vecchia vita alle spalle, riparte per il Cuore di Krosa, dove ha intenzione di accettare qualunque destino la foresta abbia in serbo per lui.
– Per riassumere:
- 4205 A.R.: Dominaria viene invasa da Phyrexia.
- 4305 A.R.: nel corso di quest’anno l’artefatto chiamato Mirari provoca diversi disastri nel continente di Otaria. Kirtar usa il Mirari e distrugge metà della Cittadella dell’Ordine; Aboshan trova l’artefatto e fa affondare un terzo del continente; Chainer lo strappa dalle mani del Patriarca e distrugge Città della Cabala; Kamahl lo prende a Chainer e provoca una guerra civile tra le tribù delle Montagne Pardiche. In seguito alla morte di Kirtar, la Cabala del Patriarca e l’Ordine di Teroh ed Eesha iniziano una guerra che si concluderà solo dopo la fuga di Kamahl in Krosa. In seguito alla morte di Aboshan Llawan e Laquatus si sfidano per conquistare il potere nell’impero mer, e la prima avrà la meglio sul secondo, che invece morirà per mano di Kamahl nella foresta di Krosa. In seguito alla morte di Chainer, la Cabala si trasferisce nella città di Aphetto. La Guerra del Mirari (nome che sta ad indicare l’intero insieme di conflitti scoppiati a causa del Mirari -Guerra Civila Mer, Guerra Civile Pardica, Crociata di Teroh, Colpo di Stato di Chainer-) o conseguentemente all’utilizzo di questo artefatto) provoca la morte di Balthor, Jeska e Seton.
– Fonti:
“Judgment” di Will McDermott. Libro pubblicato nel Maggio del 2002 e inedito in Italia.
– Curiosità:
*Secondo Balthor, la spada di Kamahl è stata forgiata dal di lui padre partendo dal bastone magico di Urza, strappato dal padre di Kamahl ad un uomo che sosteneva di aver fatto parte dello staff del planeswalker. Considerata la fine a cui è andata incontro Tolaria, il luogo dove la maggior parte dei collaboratori di Urza erano riuniti, è assai probabile che quell’uomo stesse mentendo. Tuttavia colpisce il fatto che la spada si sia fusa al Mirari in maniera simile a quanto accadeva ai pezzi dell’Eredità che si univano alla Nave Volante Cavalcavento.
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Nelle puntate precedenti:
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Riassunto delle stagioni precedenti
Che bello aprire metagame e trovare una nuova Magic Historica! 🙂
Articolo fantastico e altra storia fantastica! Solo un piccolo appunto: non per fare il nazi-grammar di turno, però ci sono parecchie frasi senza senso logico ^^”
[quote name=”Fillo94″]Articolo fantastico e altra storia fantastica! Solo un piccolo appunto: non per fare il nazi-grammar di turno, però ci sono parecchie frasi senza senso logico ^^”[/quote]
Ri-rileggendolo mi accorgo che in effetti tre o quattro frasi andrebbero corrette (cosa che provvederò a fare al più presto) ma nel complesso non mi sembra di aver messo troppe frasi sconnesse. Grazie per la segnalazione!